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L'esperto risponde

TESTATA L'esperto risponde

Testo intro

 


Quest'area è a disposizione per approfondire tematiche tecniche, relative alla gestione del ciclo idrico e ai controlli sulla qualità dell'acqua. Qui abbiamo sintetizzato le domande più frequenti che abbiamo finora ricevuto, forse fra queste c'è già la risposta che cercate.

 

Se invece avete un nuovo quesito da porci, potete utilizzare i campi predisposti in questa pagina per inviarci la vostra richiesta e ricevere risposta dai tecnici Hera tramite email.

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FAQ Esperto

L'acqua è conforme a quanto prescritto dalla normativa vigente che, per quanto riguarda l’acqua destinata al consumo umano, è il D.Lgs. 31/2001.

La durezza dell’acqua esprime il contenuto di sali di calcio e di magnesio (un’acqua è tanto più dura quanto maggiore è il contenuto di questi sali).

Nella vigente normativa sulla qualità delle acque destinate al consumo umano (D.Lgs. 31/2001) la durezza è riportata fra i parametri indicatori (Allegato 1 Parte C) senza che sia previsto un vero e proprio valore di parametro, a testimonianza del fatto che non  si tratta di un indicatore che presenta criticità dal punto di vista sanitario.

Viene indicato un range di valori "consigliati" da 15 a 50 °f (gradi francesi, un grado francese corrisponde a 10 mg/L di carbonato di calcio) con il valore inferiore che vale proprio per acque sottoposte a trattamenti di addolcimento o di dissalazione.

Rappresenta l’insieme delle sostanze di natura organica e inorganica disciolte nell’acqua. Si determina facendo evaporare l’acqua a 180°C e si esprime in mg/L.

 Nella normativa vigente (D.Lgs. 31/2001) non è previsto un valore limite, ma solo un valore massimo consigliato di 1500 mg/L.

“Residuo secco a 180°C” e “residuo fisso a 180°C” sono sinonimi. Preferiamo utilizzare il nome indicato nella legislazione vigente (D.Lgs. 31/2001) che è appunto “residuo secco a 180°C”.

I valori medi dei principali parametri di qualità dell'acqua erogata, fra i quali la durezza, per le diverse aree territoriali sono pubblicati e periodicamente aggiornati nella sezione dell'app "Qualità dell'acqua".

I valori medi dei principali parametri di qualità dell’acqua erogata, per le diverse aree territoriali sono pubblicati e periodicamente aggiornati nella sezione dell'app "Qualità dell'acqua".

Le caratteristiche medie di qualità delle acque distribuite da Hera sono pubblicate nella sezione dell'app "Qualità dell'acqua".

Nella pagina Che acqua bevi è riportato un confronto fra le caratteristiche delle acque dell’acquedotto e delle acque minerali.

Inoltre Hera da qualche anno pubblica “In buone acque” un report specifico sulla qualità dell’acqua distribuita; il report è reperibile alla pagina In buone acque.

Altre informazioni sulle reti, gli impianti e l’acqua distribuita dalle Aziende del Gruppo sono riportate sul Bilancio di Sostenibilità.

Tutti gli acquedotti territoriali sono impegnati a garantire un aggiornamento dei dati analitici medi almeno semestrale. Le diverse realtà possono mettere a disposizione degli utenti i dati delle analisi locali con una frequenza maggiore.

I dati analitici dell’acqua distribuita, di cui vengono forniti i valori medi, sono rilevati su campioni d’acqua prelevati presso punti rappresentativi della rete di distribuzione.

Non effettuiamo analisi dell’acqua su richiesta dei Clienti, ma possiamo effettuare controlli mirati sulla rete d’acquedotto in caso di segnalazioni dei Clienti relative a problemi di qualità dell’acqua. Per proprie esigenze il Cliente può rivolgersi all’Azienda Unità Sanitaria Locale competente per territorio o a laboratori privati.

Nella filiera di trattamento di potabilizzazione la disinfezione è indispensabile per garantire al consumatore un’adeguata protezione igienico-sanitaria. Il dosaggio di disinfettanti a base di cloro, sia nell’impianto di produzione sia lungo la rete di distribuzione, garantisce la rimozione all’origine dei microrganismi potenzialmente patogeni e la persistenza necessaria a evitare il loro sviluppo durante la distribuzione. Nella normativa vigente sulle acque potabili (parte C del D.Lgs. 31/2001 Parametri indicatori) viene indicato come valore di parametro minimo consigliato del parametro disinfettante residuo (se impiegato) 0,2 mg/L.

L’introduzione della clorazione nei primi anni del secolo scorso, unitamente ai trattamenti di filtrazione, ha ridotto drasticamente a livello mondiale la diffusione di patologie connesse all’acqua utilizzata per l’alimentazione. Affinché l’acqua perda l’odore e il sapore derivanti dalla presenza di cloro, è sufficiente adottare piccoli accorgimenti domestici: lasciare l’acqua in una brocca, magari riempiendola e rimettendola nel frigorifero di casa a fine pasto così che sia pronta al pasto successivo, consente al cloro di volatilizzarsi gradualmente.

Le non conformità sono gestite secondo quanto previsto dalle procedure e dalle istruzioni operative del sistema qualità UNI EN ISO 9001 e 14001 del Gruppo Hera.

Le attività operative per ogni singolo caso sono specifiche e commisurate al tipo di non conformità. Generalmente consistono in:

  • sopralluogo sulle reti e gli impianti interessati;
  • campionamenti specifici di verifica e di controllo sul punto nel quale è stato rilevato lo stato di non conformità e sui punti di campionamento idraulicamente correlati;
  • verifica dei sistemi di trattamento;
  • eventuali attività operative sulle reti e sugli impianti finalizzate alla rimozione delle cause di non conformità;
  • comunicazione alle USL e ai Sindaci territorialmente competenti.

L'acqua potabile, al pari degli altri alimenti, deve essere conservata con estrema cura e attenzione.

Il mantenimento delle caratteristiche qualitative dell'acqua potabile una volta prelevata dal rubinetto di casa dipende da molti fattori fra i quali, principalmente, le condizioni igieniche dei contenitori utilizzati e la temperatura di conservazione.

Si possono dare indicazioni generali in merito all’opportunità di utilizzare bottiglie perfettamente pulite e chiuse, preferibilmente di vetro, da conservare in luogo asciutto e senza odori, al riparo da fonti di luce e di calore. E’ certamente consigliabile la conservazione in frigorifero in tutti i casi in cui la temperatura ambiente risulti elevata (ad es. periodo estivo).

Non è possibile dire a priori per quanto tempo si possa conservare l’acqua evitando di incorrere in spiacevoli conseguenze. In termini generali un’acqua conservata con le accortezze sopra citate dovrebbe mantenere sostanzialmente inalterate le sue caratteristiche di qualità per diversi giorni.

Si presuppone, ovviamente, che l’acqua erogata non abbia subito peggioramenti qualitativi dovuti allo stato delle reti interne delle abitazioni. Il gestore della rete acquedottistica è responsabile della qualità dell’acqua fornita fino al contatore d’utenza ai sensi di quanto previsto dalla vigente normativa (D.Lgs. 31/2001).

Le acque distribuite dalle reti gestite dal Gruppo Hera hanno caratteristiche idonee per il consumo umano.

Il trattamento di addolcimento riduce la durezza dell'acqua eliminando da essa parte dei sali di calcio e di magnesio che vi sono disciolti.

Nella vigente normativa sulla qualità delle acque destinate al consumo umano (D.Lgs. 31/2001) la durezza è indicata fra i parametri indicatori (Allegato 1 Parte C) senza che sia previsto un vero e proprio valore di parametro, a testimonianza del fatto che non si tratta di un indicatore  che presenta criticità dal punto di vista sanitario. Viene indicato un range di valori "consigliati" da 15 a 50 °f (gradi francesi, un grado francese corrisponde a 10 mg/L di carbonato di calcio) con il valore inferiore che vale proprio per acque sottoposte a trattamenti di addolcimento o di dissalazione.

Nella maggioranza dei casi il trattamento di addolcimento viene effettuato per ragioni tecnologiche (protezione dei circuiti idraulici dell'acqua calda sanitaria da incrostazioni) e non per migliorarne le caratteristiche per il consumo umano.

Con queste premesse si può rispondere che:

  • la qualità dell'acqua potabile viene garantita dalle Aziende del Gruppo Hera al punto di consegna che coincide con il contatore d'utenza; a valle di questo punto la qualità dell'acqua può subire variazioni in funzione di come è fatto e di come è gestito l'impianto interno con responsabilità in capo al proprietario;
  • in generale per l'uso potabile non risulta necessario né opportuno sottoporre l'acqua distribuita dalle reti acquedottistiche ad ulteriori trattamenti i quali, se non effettuati con apparecchiature adeguate e non soggette ad un controllo professionale, possono addirittura peggiorare le caratteristiche dell'acqua (ad es. accumulo di cariche batteriche);
  • nel caso specifico dell'addolcimento è assolutamente consigliabile mantenere la durezza all'interno dei parametri prima menzionati (non è infatti consigliabile assumere acque troppo dolci);
  • nel caso in cui l'addolcitore fosse del tipo "a scambio ionico" con rigenerazione delle resine con sali di sodio, si deve considerare che l'acqua trattata avrà meno calcio e magnesio ma più sodio. Aspetto che potrebbe risultare negativo per chi avesse problemi di ipertensione o comunque necessità di mantenere una dieta iposodica.

In sintesi si può dire che, se l'impianto di addolcimento è stato correttamente progettato e realizzato e, cosa altrettanto importante, è correttamente gestito, l'acqua dovrebbe mantenere i suoi requisiti di potabilità. Qualora ci fossero dubbi sulla situazione igienico-sanitaria dell'acqua che arriva al singolo rubinetto, il consiglio è quello di rivolgersi all'Azienda USL territorialmente competente.

Il Gruppo Hera non produce e non commercializza sistemi di trattamento delle acque, né relativi alla produzione di acque potabili né relativi alla depurazione di acque reflue. Si informa tuttavia che la società Adriatica Acque, partecipata dal Gruppo Hera, commercializza dispenser per uso domestico e collettivo. Tali dispositivi, collegati alla rete interna dell’acqua potabile, possono fornire acqua refrigerata e/o addizionata di anidride carbonica. Tali sistemi, che consentono di disporre comodamente di acqua fresca e/o gassata, sono da qualche tempo utilizzati nelle mense e negli uffici del Gruppo Hera con la finalità di promuovere l’utilizzo di acqua del rubinetto e di ridurre nel contempo l’uso di acqua minerale con relativi benefici economici ed ambientali. Tutte le informazioni su tali dispositivi sono reperibili sul sito internet di Adriatica Acque (www.adriaticacque.it).

Non possiamo né consigliare né sconsigliare istallazioni di questo tipo perché non rientra fra le nostre competenze.

Esponiamo alcune considerazioni sugli aspetti tecnici che potrebbero essere di interesse, senza alcun riferimento alle questioni di tipo economico.

L’installazione di dispositivi di trattamento domestici presenta alcune criticità quali:

  • dubbi sulla reale efficacia dei vari dispositivi proposti dal mercato; ad esempio nel caso dei nano-osmotizzatori, tecnologia piuttosto diffusa, la loro efficacia dipende dal tipo di membrana utilizzata e dal suo grado di pulizia nel tempo;
  • in generale questi dispositivi anche nei casi in cui siano efficaci “a nuovo”, a causa della successiva gestione “non professionale” fatta dall’utente possono essere causa di un peggioramento della qualità dell’acqua per fenomeni di accumulo progressivo di cariche batteriche, desorbimento rapido di sostanze indesiderate dai supporti filtranti (tipico esempio filtri a carbone attivo) etc;
  • nel caso particolare di sistemi addolcitori, un’eccessiva rimozione di sali di calcio e magnesio potrebbe peggiorare le caratteristiche di gradevolezza e la salubrità dell’acqua (ad esempio alcuni sistemi a scambio ionico possono incrementare la concentrazione di sodio nell’acqua, situazione non favorevole per chi dovesse soffrire di ipertensione o avere comunque necessità di una dieta a basso apporto di sodio) e indurre nella stessa acqua caratteristiche di aggressività e/o corrosività.

Quindi, a prescindere dagli aspetti economici, l’installazione di dispositivi domestici di “trattamento” deve essere fatta con attenzione e nei casi effettivamente necessari. E’ in ogni caso necessario adottare una gestione attenta di questi dispositivi per evitare inconvenienti come quelli citati.

Per quanto riguarda la qualità dell’acqua distribuita dalle reti acquedottistiche gestite dal Gruppo Hera, si assicura al punto di consegna (contatore) un’acqua totalmente rispettosa dei requisiti previsti dalla legge per le acque destinate al consumo umano, acqua che può pertanto essere consumata in tutta tranquillità. Un miglioramento delle sue caratteristiche organolettiche può essere semplicemente ottenuto consumando l’acqua dopo averla tenuta in frigo in bottiglie di vetro pulite.

"No, Il Gruppo HERA non ha competenza su apparecchi per il trattamento domestico dell'acqua (ad es. per la filtrazione). Informazioni possono essere eventualmente richieste all'Azienda USL territorialmente competente.
L'acqua distribuita dalle reti d'acquedotto gestite dal Gruppo Hera ha le caratteristiche richieste dalla legge per l'acqua destinata al consumo umano e può essere quindi utilizzata tranquillamente anche per l'uso potabile senza necessità di ulteriori trattamenti.
In caso di interesse verso l'installazione di un dispenser per l'erogazione di acqua refrigerata ed eventualmente addizionata di anidride carbonica (ma non filtrata), si informa che i dispositivi utilizzati nelle sedi del Gruppo Hera sono commercializzati da Adriatica Acque srl. All'indirizzo http://www.adriaticacque.it/ si possono trovare tutte le informazioni e i riferimenti utili.

I dispenser per l'erogazione di acqua refrigerata ed eventualmente addizionata di anidride carbonica da noi utilizzati sono commercializzati da Adriatica Acque srl. All'indirizzo http://www.adriaticacque.it/ si trovano tutte le informazioni e i riferimenti utili.

Effettuano una filtrazione dell'acqua utilizzando, in genere, una cartuccia contenente del carbone attivo.
Non si dispone di elementi per dare un giudizio sull'efficacia e sulla convenienza dell'uso di tali dispositivi.
In generale si ritiene che questi dispositivi anche nei casi in cui siano efficaci "a nuovo", a causa della successiva gestione "non professionale" fatta dall'utente potrebbero essere causa di un peggioramento della qualità dell'acqua per fenomeni di accumulo progressivo di cariche batteriche, desorbimento rapido di sostanze indesiderate dai supporti filtranti etc.
L'acqua del rubinetto può essere tranquillamente bevuta così com'è, senza necessità di alcun trattamento. Più semplicemente la percezione di odore, ad esempio di cloro, può essere ridotta al minimo adottando l'accorgimento di utilizzare l'acqua di rubinetto dopo averla refrigerata.

Le Aziende Acquedottistiche del Gruppo Hera, in qualità di gestori del Servizio Idrico Integrato, non hanno alcuna competenza in materia tariffaria.
Infatti, sia la tariffa media del Servizio Idrico Integrato che la relativa articolazione, compresi i casi di tariffazione pro-capite, sono deliberati dalle competenti Agenzie d'Ambito che sono i soggetti pubblici di regolazione e controllo. Le Aziende si limitano a dare puntuale applicazione a quanto deliberato.

La realizzazione di queste strutture avviene per iniziativa dei singoli Comuni e coinvolge, oltre alle Aziende del Gruppo Hera, altri soggetti promotori e realizzatori.
Si evidenziano alcuni aspetti significativi:

  • l'acqua erogata presso queste strutture ha le medesime caratteristiche qualitative di quella resa disponibile a casa di tutti i cittadini dalla rete acquedottistica (a meno ovviamente di problemi indotti dalle reti interne degli edifici e all'erogazione diretta di acqua refrigerata e gassata);
  • dal punto di vista igienico occorre avere grande cura nella gestione dei recipienti utilizzati per il prelievo ed il trasporto, per evitare il rischio di utilizzare un'acqua con caratteristiche chimico-fisiche ed organolettiche peggiori di quelle dell'acqua del rubinetto di casa.

Dal punto di vista ambientale, oltre che economico, l'acqua prelevata alla casetta presenta certamente grandi vantaggi rispetto al consumo di acqua minerale. Rispetto invece al consumo di acqua prelevata direttamente presso il rubinetto di casa è bene invece fare qualche riflessione (ad es. se per andarla a prendere facciamo un po' di chilometri in auto).

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