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Contesto normativo

TESTATA Contesto normativo AMBIENTE

Contesto normativo

Contesto normativo AMBIENTE

La gestione dei rifiuti e il contesto normativo

La Direttiva del Parlamento Europeo e del Consiglio

La gestione dei rifiuti è disciplinata a livello comunitario dalla Direttiva 2008/98/CE, come modificata dalla Direttiva UE 2018/851, nella quale sono state delineate le nozioni di rifiuto, recupero e smaltimento e sono stati stabiliti gli obblighi essenziali per una corretta gestione. 
In particolare, la Direttiva ha sancito l’obbligo di autorizzazione e di registrazione per enti o imprese che gestiscono i rifiuti, nonché l’obbligo per gli Stati membri di elaborare piani per la gestione dei rifiuti e la salvaguardia dell’ambiente. 

Il Testo Unico Ambientale

A livello nazionale, proseguendo il percorso avviato dal Decreto Legislativo n. 22/1997 ("Decreto Ronchi"), la normativa di riferimento è il Testo Unico Ambientale - D.Lgs. n. 152/2006 - attraverso cui il Legislatore si propone l'obiettivo di normare le tematiche di natura ambientale e del ciclo idrico. 
L’art. 179 TUA, in particolare, indica quali sono le priorità in materia di rifiuti, stabilendo una gerarchia:

  • prevenzione dei rifiuti stessi
  • preparazione per un futuro riutilizzo
  • riciclaggio 
  • recupero di altro tipo - per esempio, recupero di energia
  • smaltimento, come opzione ultima e residuale

Il TUA è stato interessato, nel corso degli anni, da importanti innesti normativi che hanno modificato l’impianto originario, ridisegnando importanti concetti legati alla responsabilità nella gestione dei rifiuti (artt. 188, 189, 190 e 193 TUA) ed ai profili sanzionatori (artt. 258 e 260 TUA).

La gestione dei rifiuti di imballaggio

Con riferimento ai principali flussi di rifiuti, la normativa nazionale sulla gestione dei rifiuti di imballaggio (nata dalla legislazione europea, con la Direttiva 1994/62/CE e la successiva Direttiva 2004/12/CE recepite con il D.Lgs. 22/1997 prima, poi con il TUA) fa riferimento a due presupposti di fondo:

  • la responsabilità estesa del produttore, nel rispetto del principio “chi inquina paga”, pone a capo di produttori e utilizzatori la responsabilità della “corretta ed efficace gestione ambientale degli imballaggi e dei rifiuti di imballaggio generati dal consumo dei propri prodotti”. 
    È responsabilità del “produttore” il perseguimento degli obiettivi finali di riciclaggio e di recupero stabiliti dalla normativa in vigore;
  • la “responsabilità condivisa”, ossia la cooperazione tra tutti gli operatori economici interessati dalla gestione dei rifiuti di imballaggio, pubblici e privati.
    Dopo aver stabilito che produttori e utilizzatori sono responsabili della corretta ed efficace gestione degli imballaggi e dei rifiuti di imballaggio (art. 221), il TUA pone le basi del modello preposto al raggiungimento degli obiettivi di recupero: art. 223 - Consorzi e art. 224 - Consorzio Nazionale Imballaggi.

La gestione dei rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche

La gestione dei rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche (RAEE) è disciplinata ab origine a livello europeo dalla Direttiva 2012/19/EU, con lo scopo di fornire agli Stati Membri le linee guida per l'implementazione di un sistema di gestione dei RAEE. A livello nazionale, la Direttiva è stata recepita dal Decreto Legislativo n. 49 del 14 marzo 2014 e dai correlati Decreti Ministeriali, al fine di disciplinare gli aspetti attuativi, a partire dal principio cardine della responsabilità estesa del produttore.  
Anche la corretta gestione dei rifiuti di pile e accumulatori, stabilita dal Decreto Legislativo n.188/2008 - recependo la Direttiva Europea 2006/66/CE - ha disegnato un quadro normativo in cui ai produttori - o ai consorzi che agiscono in loro vece - spetta l'organizzazione e la gestione di sistemi di raccolta separata degli stessi.

Il Piano d'azione per l'economia circolare

L'Unione Europea, già dal 2015, ha avviato un "Piano d'azione per l'economia circolare" al fine di garantire che, attraverso il recupero, siano reintrodotti nel sistema quei beni che hanno ancora un margine di utilità, rendendo la discarica un’opzione ancor più remota. Tra i diversi strumenti normativi previsti, quattro direttive (costituenti il cd. "pacchetto economia circolare") sono state recepite nella normativa italiana nel settembre 2020 attraverso i seguenti provvedimenti: 

  • D.Lgs. 116/2020 che ha modificato il D.Lgs 152/2006 T.U.A. 
  • D.Lgs. 121/2020 che ha modificato il D.Lgs 36/2003 (attuazione direttiva 1999/31/Ce in materia di discariche di rifiuti); 
  • D.Lgs. 119/2020 che ha modificato il D.Lgs n. 209/ 2003 (attuazione direttiva 2000/53/Ce in materia di veicoli fuori uso); 
  • D.Lgs. 118/2020 che ha modificato il D.Lgs 20 n. 188/2008 (attuazione direttiva 2006/66/Ce in materia di pile); 
  • D.Lgs. 118/2020 che ha modificato il D.Lgs n. 49/2014 (attuazione direttiva 2012/19/Ue in materia di RAEE). 

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