La semestrale conferma l’andamento di crescita ininterrotta del Gruppo Hera, con risultati in linea con il track record, grazie alla crescita organica e alla realizzazione di numerosi progetti di sviluppo sia per linee interne che esterne.
L’incremento del MOL, gli utili maturati e l’attenta gestione finanziaria ci hanno consentito di coprire pienamente gli investimenti e il pagamento del dividendo annuale ai nostri Azionisti, cresciuto a 10 centesimi per azione (+5,3%).
L’ulteriore ampliamento della dotazione impiantistica nel trattamento dei rifiuti e la joint venture con Ascopiave nel settore energy, ci consentiranno da un lato di implementare i programmi di crescita già nel secondo semestre del 2019 e dall’altro di espanderci in un’area come il Triveneto, strategica per un ulteriore sviluppo di tutte le attività del Gruppo, assicurando già oggi, dopo soli 18 mesi, il 60% della crescita del MOL prevista al 2022 dal Piano industriale.
Tomaso Tommasi di Vignano
Presidente esecutivo
Hera opera con l’usuale modello di sviluppo, che coniuga lo sfruttamento delle economie di scala e delle sinergie (crescita interna) e l’espansione del proprio perimetro di riferimento (crescita esterna), integrando altre aziende del settore.
Una strategia portata avanti con coerenza sin dalla costituzione della società e che ha dato prova di efficacia.
La leadership del Gruppo a livello nazionale raggiunta in tutte le attività gestite:
Il piano industriale al 2022 del Gruppo prevede:
Gli investimenti del Gruppo al 2022 (3,1 miliardi di euro) saranno dedicati per 3/4 alle attività regolate:
1,1 miliardi di euro saranno destinati esclusivamente alla crescita:
Gli obiettivi del Gruppo sono raggiungibili grazie a:
Garantita la creazione di valore per tutti gli stakeholder:
Broker | Commento degli analisti ai risultati finanziari |
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Banca Akros | "I risultati del primo semestre sono solidi e in linea con il trend annuale. Confermiamo la nostra visione positiva su questa multiutility locale di alta qualità con un rating Accumulate e un target price di 3,80 EUR." |
Banca IMI | "I risultati sono stati sopra le nostre stime, in particolare a livello di utile netto. Giudichiamo i risultati positivamente, perché la società ha confermato la sua solida performance operativa e i risultati sono in anticipo rispetto rispetto all’esecuzione del piano industriale e confermano la sua solida generazione di cassa. Con le ultime M&A e i risultati semestrali, le nostre stime appaiono conservative. Ulteriore potenzialità di rialzo potrebbero venire dalle recenti M&A ed investimenti. Manteniamo la nostra visione positiva sul titolo." |
Equita Sim | "Hera ha riportato risultati in salute nel secondo trimestre e sopra alle attese, con una buona crescita a livello operativo grazie al contributo di tutte le unità di business. Le interessanti indicazioni emerse dalla conference call danno maggiore visibilità sulle attese degli utili. Infatti Hera ha aggiunto capacità di smaltimento nel settore ambiente, con un potenziale contributo in termini di Ebitda di +16 milioni di euro annui. Il Gruppo ha inoltre raggiunto il 60% del target di crescita di piano dopo solo un anno e mezzo (il 30% del periodo coperto dal piano). L’attesa riduzione di marginalità nel mercato della salvaguardia è stata completamente recuperata nel primo semestre. Il costo del debito è stato ridotto dal 3,7% al 3,5%. Crediamo che tutte queste siano indicazioni positive. Di conseguenza abbiamo incrementato le nostre attese sull’utile per azione del +5/7% nel periodo tra il 2019 e il 2022 così come il target price del +9%." |
Intermonte | "Hera ha riportato risultati positivi che hanno battuto le nostre stime e quelle del consensus. Ha inoltre annunciato una significativa espansione nella capacità di trattamento dei rifiuti, il cui effetto spingerà l’utile per azione dal 2020 e i seguenti anni di un +3%. Alziamo il nostro target a 3,90 in parte anche per riflettere un abbassamento dei tassi di interesse. Continuiamo a credere che il gruppo sia ben posizionato per beneficiare della mancanza di capacità nel settore ambiente, della crescita della base cliente nel business della vendita di energia e del lento ma inesorabile consolidamento del settore. Il titolo sta scambiando a multipli simili a quelli del settore in termini di EV/Ebitda, ma offre una maggiore visibilità sui risultati." |
Kepler Cheuvreux | "Numeri solidi, Hera è sulla strada per raggiungere le nostre stime sull'intero anno. Il Margine Operativo Lordo del secondo trimestre è stato sopra alle nostre attese, principalmente grazie alle maggior performance nei business gas e idrico." |
MainFirst | "Hera ha riportato risultati forti, superiori alle nostre stime e a quelle del consensus. I risultati del secondo trimestre hanno confermato l’abilità della società nel gestire il suo portafoglio di business in maniera integrata. Hera ha anche annunciato un incremento nella sua capacità di smaltimento che determina una pressione al rialzo delle stime sul 2020. Il nostro rating Neutral è principalmente basato sulla valutazione, crediamo infatti che Hera stia scambiando a premio in termini di multipli rispetto alle altre local utility. Anche se crediamo che questi multipli siano giustificati dalla consistenza manageriale e strategica che ha determinato un trend di crescita ininterrotta per molti anni." |
Mediobanca | "Il Margine Operativo Lordo del primo semestre è cresciuto ad un tasso del +4%, superiore a quello stimato dal consensus (+2%). La crescita viene sia dalle attività regolate che liberalizzate, principalmente per i migliori numeri del business idrico e all'espansione commerciale con l'allargamento della base clienti. Positivo anche il contributo dei clienti nel settore del default gas e del business dell'illuminazione pubblica. Dalla conference call è emerso che la nuova capacità di trattamento dei rifiuti permetterà di cogliere le opportunità dello scenario. Continuiamo a credere che Hera sia particolarmente ben posizionata per beneficiare del processo di consolidamento in corso. Rating Outperform." |
L'azienda è stata costituita per durare, per contribuire a migliorare la società e l'ambiente per le generazioni future, secondo le seguenti priorità strategiche:
Titolo in borsa e relazioni con l’azionariato
Nel periodo in esame il titolo Hera, che è entrato a far parte dell’indice Ftse Mib a partire dal 18 marzo, ha sovraperformato sia il listino italiano che il settore di riferimento, con un rialzo del +25.7% e raggiungendo un prezzo ufficiale di 3,359 euro. L’andamento del prezzo delle azioni ha riflesso la chiara strategia di crescita contenuta nel piano industriale al 2022, i validi fondamentali confermati dai risultati annuali e trimestrali e l’annuncio dell’operazione di sviluppo per linee esterne tramite il rafforzamento della partnership con Ascopiave Spa nel settore della vendita di energia.
Mercati azionari globali in rialzo nel primo trimestre 2019: anche il mercato italiano beneficia del clima di fiducia
Nel primo semestre del 2019 tutti i principali indici azionari globali hanno mostrato un andamento positivo, trainati dal ritrovato ottimismo degli operatori finanziari dopo le performance negative del 2018. Nonostante i segnali di un rallentamento economico e il perdurante confronto commerciale tra Stati Uniti e Cina, il clima di fiducia degli investitori è stato ristorato dalla decisione delle banche centrali (Federal reserve statunitense e Banca centrale europea) di prolungare, e se necessario rafforzare, le politiche monetarie espansive, cambiando quindi rotta rispetto alle precedenti previsioni di un rientro graduale dagli stimoli. Banche centrali più accomodanti e pazienti e le attese di un accordo finale tra Stati Uniti e Cina, sono stati perciò alla base del ritorno della propensione a investire nei primi sei mesi dell’anno.
Il mercato italiano ha tratto vantaggio da questo contesto, con lo spread tra i titoli di Stato italiani e tedeschi che è andato comprimendosi, dopo i picchi raggiunti sul finire del 2018 per le tensioni tra il Governo italiano e la Commissione Europea per l’approvazione della manovra finanziaria. Il combinato disposto di una crescita economica apatica e la riduzione dei rendimenti obbligazionari ha sostenuto la preferenza degli investitori per l’investimento nei settori considerati più difensivi come le utility, che hanno mostrato un andamento positivo e resiliente.
Trend positivo per il settore delle utility: il titolo Hera entra nel FTSE Mib e sovraperforma il mercato e il settore
Nel periodo in esame il titolo Hera, che è entrato a far parte dell’indice Ftse Mib a partire dal 18 marzo, ha sovraperformato sia il listino italiano che il settore di riferimento, con un rialzo del +25.7% e raggiungendo un prezzo ufficiale di 3,359 euro. L’andamento del prezzo delle azioni ha riflesso la chiara strategia di crescita contenuta nel piano industriale al 2022, i validi fondamentali confermati dai risultati annuali e trimestrali e l’annuncio dell’operazione di sviluppo per linee esterne tramite il rafforzamento della partnership con Ascopiave Spa nel settore della vendita di energia.
10,0 centesimi il dividendo corrisposto
Il 24 giugno scorso, in linea con le indicazioni contenute nel piano industriale, Hera Spa ha distribuito un dividendo pari a 10,0 centesimi per azione, il diciassettesimo di una serie ininterrotta e in crescita fin dalla quotazione.
euro | 2003 | 2004 | 2005 | 2006 | 2007 | 2008 | 2009 | 2010 | 2011 | 2012 | 2013 | 2014 | 2015 | 2016 | 2017 | 2018 | 2018 |
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Dps | 0.035 | 0.053 | 0.06 | 0.07 | 0.08 | 0.08 | 0.08 | 0.08 | 0.09 | 0.09 | 0.09 | 0.09 | 0.09 | 0.09 | 0.09 | 0.095 | 0.10 |
+275% il total shareholders’ return dall’Ipo
L’effetto congiunto di una continua remunerazione degli azionisti tramite la distribuzione di dividendi e il rialzo del prezzo del titolo ha permesso al total shareholders’ return cumulato dalla quotazione di rimanere sempre positivo e di attestarsi, alla fine del periodo di riferimento, a oltre il +275,0%.
Gli analisti finanziari che coprono il titolo (Banca Akros, Banca IMI, Equita Sim, Fidentiis, Intermonte, Kepler Cheuvreux, MainFirst e Mediobanca) esprimono una marcata prevalenza di giudizi positivi, con la quasi totalità di raccomandazioni buy/outperform. Alla fine del periodo, il consensus target price era pari a 3,58 euro, superiore alla valutazione stimata di 3,28 euro di fine 2018.
47,6% il capitale sociale del patto di sindacato dei soci pubblici
Al 30 giugno, la compagine sociale è composta per il 47,6% delle azioni da 111 soci pubblici dei territori di riferimento riuniti in un patto di sindacato (sottoscritto il 26 giugno 2018 e della durata di tre anni) e da un 52,4% di flottante.
Dal 2006, Hera Spa ha adottato un piano di riacquisto di azioni proprie, rinnovato dall’Assemblea degli Azionisti del 30 aprile 2019 per un periodo di ulteriori 18 mesi, fino a un importo massimo complessivo di 200 milioni di euro. Tale piano è finalizzato a finanziare le opportunità d’integrazione di società di piccole dimensioni e a normalizzare eventuali fluttuazioni anomale delle quotazioni rispetto a quelle delle principali società comparabili italiane. Alla fine del primo semestre, Hera Spa deteneva in portafoglio numero 17,3 milioni di azioni.
Il dialogo con il mercato come intangible asset
Dopo la pubblicazione del nuovo piano industriale 2018-2022, il Presidente Esecutivo e l’Amministratore Delegato del Gruppo Hera hanno preso parte a un road show nelle principali piazze finanziarie europee e nordamericane per illustrare agli investitori i target di crescita del Gruppo. Questa puntuale attività di comunicazione, a cui ha fatto la seguito la partecipazione a conference di settore, ha raccolto un notevole interesse da parte degli investitori istituzionali, risultando premiante per la performance del titolo nel periodo di riferimento.
L’intensità dell’impegno che il Gruppo profonde nel dialogo con gli investitori ha contribuito al rafforzamento della sua reputation sui mercati e costituisce un intangible asset a vantaggio del titolo e degli stakeholder del Gruppo Hera.
Il MOL si attesta a 545,9 milioni di euro (+4,3% rispetto al 30 giugno 2018). La crescita è da attribuire alle buone performance di tutte le attività del Gruppo, in particolare ciclo idrico e gas. Risultati positivi anche per le aree energia elettrica, ambiente e illuminazione pubblica.
In un contesto sempre più sfidante e competitivo, alcune attività, svolte nel corso del semestre, hanno decisamente contribuito a questi risultati, riconfermando la resilienza della società e la sua affidabilità.
Facendo leva sulle posizioni di forza e leadership acquisite, il Gruppo vuole cogliere le opportunità offerte dallo scenario attuale, garantire un’ulteriore prospettiva di crescita del Mol e assicurare la creazione di valore per gli azionisti.
Il Piano per il prossimo quinquennio, che sarà denso di appuntamenti importanti, prevede una crescita del Mol di 200 milioni di euro, per raggiungere il traguardo di 1,185 miliardi di euro nel 2022. Considerato il posizionamento nei mercati e le disponibilità finanziarie accumulate, sono previsti investimenti per circa 3,1 miliardi di euro, possibili soltanto grazie alla solida posizione patrimoniale e alla crescente generazione di cassa che è in grado di finanziare dividendi, sviluppo organico delle infrastrutture e l’espansione attraverso le gare della distribuzione gas.
L’espansione attraverso l’M&A sarà perseguita e finanziata con l’ampia leva finanziaria attivabile che è prevista rimanere al di sotto delle 3.0x. Per garantire la crescita, 1,1 miliardi di euro saranno destinati esclusivamente a investimenti in nuovi impianti, all’ammodernamento delle reti, alle operazioni di M&A e alle gare per il rinnovo delle concessioni del gas.
Nei prossimi 5 anni circa 3/4 della crescita prevista a Piano sarà sostenuta da progetti messi in campo per rispondere alla “call to action” per il cambiamento, secondo gli obiettivi fissati nell’Agenda ONU portando così la quota di margine operativo lordo a valore condiviso a superare nel 2022 il 40% del MOL complessivo (circa 470 milioni di euro).
Una parte importante delle attività svolte nel primo semestre del 2019 si concentra nel rinnovo delle concessioni dei servizi di salvaguardia elettrica e default gas nonché di pubblica illuminazione.
Alla fine del 2018 si sono tenute le gare per il rinnovo delle concessioni dei servizi di salvaguardia elettrica e default gas, in cui il Gruppo si è confermato per il prossimo biennio come il principale operatore italiano, conquistando circa il 70% del mercato.
Per il periodo ottobre 2018 - settembre 2019, Hera Comm si è aggiudicata, tramite gara, 5 lotti del servizio di ultima istanza gas e 7 lotti del servizio di default di distribuzione gas, che comprendono tutte le regioni d’Italia eccetto Lombardia, Veneto e Trentino-Alto Adige mentre nelle aste di salvaguardia elettrica, per il biennio 2019 e 2020, la società si è aggiudicata 7 lotti su 10, concentrati su 15 regioni italiane.
In questi ultimi mesi, Hera Luce, società del Gruppo e secondo gestore italiano di illuminazione pubblica, si è aggiudicata diversi appalti nella pubblica illuminazione. La società, che opera con criteri che puntano soprattutto all’efficienza energetica e all’innovazione, ha vinto 7 gare d’appalto su un totale di 9 a cui ha partecipato. Ai territori serviti si aggiungono i Comuni di Cervia (RA), Boltiere (BG), Paliano (FR), Tavullia (PU), Ferrara (FE), Roncofreddo (FC) e Pedrengo (BG).
Inoltre, ha presentato 10 Project Financing, uno strumento di grande efficacia che Hera Luce spesso propone alle P.A. per concretizzare i progetti di riqualificazione dell’illuminazione pubblica. In questo modo si fa carico della realizzazione di progetti su misura per il territorio, sulla base degli obiettivi indicati dall’Amministrazione.
Oltre alla messa a norma e alla messa in sicurezza degli impianti e dei quadri elettrici, grazie all’uso di tecnologie all’avanguardia, gli interventi di Hera Luce consentono un risparmio energetico quasi sempre superiore al 70% rispetto allo stato di partenza degli impianti.
A questa ottimizzazione dei processi ne consegue una significativa riduzione delle emissioni di anidride. Quadri elettrici dotati di orologio astronomico per regolare accensioni, spegnimenti e di telecontrollo, passaggi pedonali smart e led di ultima generazione sono solo alcune delle innovazioni a disposizione dei Comuni dove opera la società.
Attualmente il Gruppo Hera gestisce 513,5 mila punti luce, garantendo l’efficienza del servizio di pubblica illuminazione in 174 comuni, sparsi in 10 regioni. Nel 51% dei punti luce sono in funzione sistemi per l’ottimizzazione dei consumi, come la riduzione di intensità o lo spegnimento parziale, e nel 35% vengono utilizzate lampade a basso consumo energetico.
In alcuni territori Hera gestisce anche impianti semaforici, per oltre diecimila lanterne semaforiche. E se nel 2018, grazie agli interventi realizzati, sono state risparmiate 1634 Tep, che in termini di beneficio ambientale si traducono in più di 3.500 tonnellate emissioni di gas serra mancate, le attività in corso confermano per il 2019 un ulteriore risparmio di 1300 Tep.
Il primo semestre del 2019 si è chiuso con l’inaugurazione del nuovo impianto di Cordenons, in Provincia di Pordenone, per il trattamento di rifiuti non pericolosi. Concepito e realizzato partendo dalle più avanzate esperienze del settore a livello nazionale, sarà in grado di trattare complessivamente circa 700.000 tonnellate di rifiuti indicativamente in 7 anni (2019-2026) e concretizza la strategia di espansione del Gruppo nel Nord Est, messa in campo già nel 2016 con l’acquisto degli asset ambientati di Geo Nova Spa.
L'impianto, che rappresenta un investimento complessivo di oltre 16 milioni di euro, previsti a Piano, permetterà il corretto trattamento di rifiuti, provenienti dal sistema economico locale, senza tuttavia compromettere la qualità dell'ambiente circostante. Inoltre, nell’ottica della Circular economy, i rifiuti conferiti nel nuovo impianto consentiranno la produzione di biogas, un combustibile rinnovabile al 100% che verrà captato, raccolto e trattato con l'utilizzo di tecnologie pulite.
Di pari importanza è la recente acquisizione di Pistoia Ambiente, la società che gestisce la discarica di Serravalle Pistoiese e l’annesso impianto di trattamento di rifiuti liquidi, con una capacità residua di oltre 1 milione di metri cubi di rifiuti, da trattare in circa 10 anni.
L’operazione prevista a Piano, porta ad un ampliamento del perimetro societario in Toscana. In una zona ricca di impianti produttivi, questa struttura, dedicata principalmente al trattamento di rifiuti industriali, permette il trattamento in maniera sicura degli scarti, non più recuperabili dagli impianti. Il Gruppo potrà così assicurare una continuità di servizio e competitività alle aziende del territorio, offrendo sempre più soluzioni di trattamento rifiuti in chiave di economia circolare.
Queste operazioni, assieme all’acquisto a maggio delle quote di Cosea Ambiente S.p.A., società di gestione del servizio rifiuti urbani e assimilati, attiva su 20 Comuni dell’Appennino tosco-emiliano, rafforzeranno ulteriormente la leadership nel settore ambiente, a livello nazionale.
Il Gruppo porta così i propri servizi a 3,3 milioni di cittadini in oltre 170 Comuni e gestisce tutti i tipi di rifiuti, grazie a circa 90 impianti in grado di coniugare efficienza, competitività nei costi e sostenibilità.
Nell’energy è stato avviato a marzo il progetto di integrazione delle attività di CMV Servizi e CMV Energia e Impianti nel Gruppo Hera, rispettivamente in Inrete Distribuzione Energia per quanto riguarda le attività di distribuzione del gas naturale e in Hera Comm per le attività di vendita di energia. L’operazione ha interessato circa 25.000 clienti e circa 30.000 punti di riconsegna, per la distribuzione del gas naturale e permetterà lo sviluppo di un solido progetto industriale, anche nell’area ferrarese.
A consolidare ulteriormente la presenza del Gruppo nel mercato Energy in questo semestre è stato sicuramente il rafforzamento della preesistente partnership commerciale tra Hera e Ascopiave attraverso EstEnergy S.p.a., società leader nel mercato energetico del Nordest d’Italia, che dal 31 luglio, data in cui l’accordo verrà finalizzato, vedrà il Gruppo Hera al 52% ed Ascopiave al 48%.
La joint venture permetterà a Hera un sostanziale allargamento delle proprie attività commerciali nelle regioni del Veneto, Friuli-Venezia Giulia e Lombardia, anticipando di 3 anni il raggiungimento dell’obiettivo dei 3 milioni di clienti, nelle attività commerciali energy, fissato nel piano industriale al 2022, grazie all’apporto di circa 700.000 nuovi clienti.
L’operazione, che verrà completata entro il 31 dicembre 2019, coinvolge anche Amgas Blu, società commerciale integralmente detenuta da Ascopiave, attiva nella provincia di Foggia, con circa 50.000 clienti, che verrà acquisita direttamente da Hera Comm.
Il 18 marzo Borsa Italiana ha ufficializzato l’entrata del titolo Hera nell’indice FTSE Mib, l’indice del mercato azionario delle 40 maggiori società italiane per capitalizzazione e liquidità.
Il titolo Hera, che continua a sovraperformare sia il listino italiano che il settore di riferimento, subito dopo la chiusura del semestre ha toccato il massimo storico di €3,55, guadagnando da inizio anno il 30,83% e recuperando in soli 8 giorni lo stacco del dividendo.
L’andamento del prezzo delle azioni riflette la chiara strategia di crescita, contenuta nel piano industriale al 2022 e i validi fondamentali confermati dai risultati annuali e trimestrali, pubblicati rispettivamente a marzo e a maggio di quest’anno.
L’effetto congiunto del rialzo del prezzo del titolo e di una continua remunerazione degli azionisti, tramite la distribuzione di dividendi, ha permesso al total shareholders’ return, cumulato dalla quotazione a luglio 2003, di rimanere sempre positivo e di attestarsi, alla fine del semestre, a oltre il +275%
Gli azionisti hanno incassato a fine giugno il dividendo 2019, sui conti 2018, di 10 centesimi, in crescita rispetto a quello pagato a giugno 2018 (9,5 centesimi per azione) come deliberato in occasione dell’Assemblea dei soci, avvenuta il 30 aprile 2019.
Il rialzo del +16%, rispetto a quello distribuito l’anno scorso, è coerente a quanto già annunciato nel Piano industriale, che prevede che il dividendo per azione raggiunga 11 centesimi nel 2022.
Le banche e gli investitori istituzionali sono sempre più consci che investire risorse finanziarie nel medio lungo termine è una decisione che passa attraverso diversi fattori di ponderazione nonché analisi stratificate e complesse. Viene sempre più premiato il percorso di sostenibilità ambientale e sociale di un’impresa. Percorso che in Hera è integrato nella strategia del management.
La creazione di “valore condiviso”, secondo quanto teorizzato da Porter, ormai da alcuni anni è un obiettivo quantificato e diffuso tra i dipendenti del Gruppo, anche attraverso un costante lavoro di squadra su diversi progetti interfunzionali. Ad esempio, gli obiettivi dell’Agenda Onu 2030, in Hera vengono declinati nelle diverse aree di business, perché l’impatto di un’attività aziendale sulle persone e sull’ambiente è parte integrante dei processi di valutazione economico- finanziaria.
Il bilancio di Sostenibilità dà un’idea molto articolata di tante iniziative e progetti intrapresi, nonché dell’efficienza degli impianti del Gruppo.
La sostenibilità passa anche attraverso un’attenta programmazione a lungo termine delle risorse finanziarie, del flusso di cassa e dell’indebitamento. Solo una visione di lungo periodo permette infatti di programmare delle azioni tangibili in ambito finanziario, sociale ed ambientale. La funzione Finanza del Gruppo Hera ha sposato questo percorso attraverso il reperimento di risorse finanziarie a lungo termine sui mercati internazionali con strumenti innovativi.
Hera infatti è stata la prima impresa italiana ad emettere un green bond nel 2014. Nel 2017 è stato concluso un finanziamento con la BEI, Banca Europea per gli Investimenti, dedicato alla Circular Economy e alle attività ambientali, mentre nel 2018 è stata la volta del primo “finanziamento sostenibile” in Italia. Quest’ultimo sotto forma di ESG-Linked Revolving Credit Facility permette ad Hera di godere di un tasso di interesse agevolato a seconda del grado di raggiungimento di determinati KPI ambientali.
A premiare questo percorso consapevole e responsabile è l’Integrated Governance Index, l’indice che misura l’integrazione dei fattori ESG nelle strategie delle principali aziende italiane, che per il secondo anno consecutivo mette Hera al primo posto in Italia per la finanza green e la fa salire al quarto posto nella classifica generale del 2019, riconoscendo così il ruolo di eccellenza del Gruppo tra le società italiane che coniugano le proprie strategie con l’impegno per la sostenibilità.
Nel mese di Giugno 2019 Hera ha emesso un nuovo green bond, per complessivi 500 milioni di euro, rimborsabili in 8 anni (2027) a una cedola dello 0,875% e un rendimento pari a 1,084%.
Il bond è stato quotato nei mercati regolamentati di Dublino e Lussemburgo, nonché sulla piattaforma Extra MOT PRO di Borsa Italiana. La forte domanda, pari a sette volte l’offerta, e la qualità degli ordini ricevuti hanno quindi permesso di fissare il prezzo dell’obbligazione a livelli eccellenti.
L’operazione ha visto una significativa partecipazione di investitori internazionali (Francia, Germania, Gran Bretagna, Olanda), in buona parte “green” e “sustainable”.
Un roadshow articolato in numerosi incontri, oltre a presentare il nuovo green bond, ha permesso di fare un focus con gli investitori sul nuovo “Green Financing Framework”, un vero e proprio documento programmatico per gli strumenti di finanza “green” e “sustainable” del Gruppo Hera.
Il Green Financing Framework indica tra le altre cose: il processo che ha condotto l’emittente all’individuazione dei Green Projects, una descrizione delle macro-categorie di Green Projects da finanziare o rifinanziare tramite il capitale raccolto, il processo di tracciabilità e allocazione dei flussi finanziari, Il processo di reporting e i KPI dei progetti.
I fondi raccolti con il green bond emesso a giugno 2019 saranno usati per finanziare o rifinanziare numerosi progetti, già effettuati o previsti nel Piano industriale al 2022, che perseguono uno o più degli obiettivi dell’Agenda Onu 2030, articolati in 3 ambiti:
Gli strumenti di finanza aziendale diventano quindi uno snodo cardine per comunicare con gli investitori ESG e per proseguire il percorso di sostenibilità economica, finanziaria, sociale e ambientale del Gruppo Hera, anche in vista delle sfide future e dei cambiamenti climatici.