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Progetti e servizi responsabili

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Progetti e servizi responsabili

Case study
 

La soddisfazione delle persone è un elemento fondamentale per la crescita del Gruppo Hera.
Vogliamo fornire soluzioni ecocompatibili in grado di incontrare i bisogni delle persone e offrire servizi di alta qualità. Sempre nel rispetto dell’ambiente e delle comunità che serviamo. 
 


La nostra missione? Essere più vicini ai cittadini e sempre più efficaci nel realizzare gli impegni assunti. Unendo le nostre energie con quelle dei cittadini possiamo costruire insieme il futuro.

Scopri tutti i nostri Case study che puoi trovare anche nella versione completa del Bilancio di sostenibilità (Dichiarazione non Finanziaria).

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Energia - Perseguire la neutralità di carbonio


Il Diario dei consumi

Il Diario dei consumi è un servizio gratuito che permette di confrontare i propri consumi con quelli di un cliente virtuoso simile per dimensione, provincia e utilizzo delle risorse nel tempo, e fornisce consigli utili per il risparmio tramite pillole informative personalizzate sulle caratteristiche personali e di contratto. Ad oggi questo strumento è attivo per tutti i clienti a mercato libero di luce e gas e teleriscaldamento, così come per le famiglie che utilizzano i servizi idrico e di igiene ambientale.

Il report, attualmente attivo su oltre 750 mila punti di fornitura luce e gas, e circa 370 mila punti acqua e ambiente, ha lo scopo di rendere il cliente costantemente consapevole delle proprie abitudini di consumo nel tempo e dei potenziali effetti di una loro ottimizzazione, in modo da aiutarlo a consumare meno e meglio.

Il Diario dei consumi Acqua, disponibile per i clienti che hanno fornito all'Azienda il proprio indirizzo e-mail, permette di confrontare il proprio consumo idrico con quello di utenze simili e virtuose. Inoltre, ne descrive il comportamento nel tempo in base all’evoluzione dei consumi e fornisce consigli utili per il risparmio domestico.

Nel 2022, il Diario dei consumi Ambiente è stato reso disponibile a tutti i clienti con mail attiva dei 18 comuni in cui viene gestita la Tariffa corrispettiva puntuale (Tcp): con tale strumento il cliente può confrontare i propri conferimenti di indifferenziato rispetto all’anno precedente e ad altri cittadini dello stesso Comune, e ricevere consigli utili per aiutare a ridurre il proprio impatto sull’ambiente. La sezione “Accesso alle stazioni ecologiche” indica il proprio contributo ai conferimenti di rifiuti differenziati nelle stazioni ecologiche (o centri di raccolta) rispetto a quelli totali della propria città.

PUNTI DI FORNITURA CON DIARIO DEI CONSUMI

% 2020 2021 2022
Clienti energia elettrica (famiglie a mercato libero e tutela) 26,8% 32,5% 35,0%
Clienti gas (famiglie a mercato libero e tutela) 15,0% 19,4% 21,4%
Clienti teleriscaldamento 8,0% 7,9% 7,4%
Clienti servizio idrico (famiglie Hera Spa) 20% 27% 35,0%
Clienti servizi ambientali (nei comuni con Tariffa corrispettiva puntuale) 44,3% 50,6% 42,1%

I dati non comprendono le società Eco Gas, Con Energia e AresGas.

Nel corso del 2022, sul fronte del Diario nei servizi energetici, è proseguita la collaborazione con il Politecnico di Milano con l’avvio di un progetto avente l’obiettivo di aumentare la salienza degli interventi comportamentali, analizzando come un determinato argomento di tendenza possa attirare l’attenzione del cliente nella lettura del Diario dei consumi e come determinati messaggi collegati possano impattare sulle proprie abitudini di consumo. È stato inoltre avviato il progetto di un report integrato su indicatori facilmente comprensibili che aggregano risorse diverse (energia elettrica, gas naturale, acqua e rifiuti), con una visione olistica del cliente come attore di comportamenti che impattano i diversi consumi simultaneamente.

Grazie alle conclusioni del Politecnico di Milano, che confermano le sinergie di riduzione dei consumi di acqua e di energia elettrica, il Diario dei consumi Acqua è stato proposto al Gestore dei servizi energetici come progetto di risparmio energetico per l’ottenimento di Titoli di efficienza energetica. Questa proposta di progetto si aggiunge a quello già avviato che prevede il riconoscimento di un risparmio in termini di tep (tonnellate equivalenti di petrolio) su lotti di clienti elettrici interessati da iniziative di risparmio energetico basate su misure comportamentali, come appunto il Diario dei consumi.

Come contribuisce l’iniziativa alla trasformazione digitale responsabile? I benefici ottenuti nelle dimensioni Corporate digital responsibility (si veda il paragrafo dedicato “La Corporate digital responsibility”)

Un servizio personalizzato che aiuta il cliente a comprendere gli effetti ambientali ed economici dei propri comportamenti e fornisce consigli applicativi per la riduzione degli sprechi. Il report è consultabile da diversi applicativi (Servizi Online e App MyHera).

Quantificazione dei risparmi connessi alla riduzione degli sprechi generati da modalità di consumo più sostenibili.

Creazione di un servizio digitale che mira alla diffusione di comportamenti più sostenibili, con meno sprechi e una maggiore consapevolezza dei clienti sulle proprie modalità di consumo.

Il Diario dei consumi contribuisce al raggiungimento dei target 7.3, 11.3, 11.6 e 12.8 dell’Agenda ONU 2030, oltre che - grazie al coinvolgimento dei clienti e dei cittadini - al raggiungimento del target 17.17.


Idrogeno nella rete di distribuzione gas a Modena

Inrete Distribuzione Energia ha avviato attività sperimentali di alimentazione della rete di distribuzione gas con una miscela di idrogeno e metano. Il progetto prevede di esplorare le possibilità di decarbonizzare gli usi domestici e urbani del gas mediante l’immissione di idrogeno (che per sua natura non presenta contenuto di carbonio) nelle reti di distribuzione cittadina.

Le attività hanno preso il via a Castelfranco Emilia, nel modenese, a ottobre 2022, coinvolgendo una trentina di famiglie, e si tratta della prima sperimentazione in Italia di questo tipo: l’obiettivo è quello di studiare soluzioni innovative per l’utilizzo dei gas verdi, vettori energetici a basso impatto ambientale che potranno contribuire alla decarbonizzazione del territorio, con importanti benefici per l’ambiente.

Questa sperimentazione rientra nella più ampia strategia del Gruppo Hera per lo sviluppo dell’idrogeno, in una duplice prospettiva: da un lato di evoluzione degli asset, a cominciare proprio dalle reti di distribuzione gas, dall’altro di realizzazione di nuove opportunità di business, che può cogliere facendo leva sulle proprie competenze multi-business, anche in partnership con altri importanti operatori industriali.

L’idrogeno, inoltre, è un vettore che è possibile produrre in processi industriali a “km zero” (sono state infatti individuate proprio nel modenese specifiche caratteristiche e dotazioni infrastrutturali) e dunque la parziale sostituzione del gas fossile con questa risorsa contribuisce a ridurre la dipendenza energetica che caratterizza le fonti fossili tradizionali.

Il progetto è stato ideato anche al fine di acquisire dati tecnici diretti sulla distribuzione e l’utilizzo di miscele di idrogeno e gas naturale utilizzando la rete gas esistente, ed è incluso nell’ambito del più ampio complesso di attività finalizzate a certificare la filiera del Gruppo Hera come abilitata all’uso dei green gas. Tra queste rientra anche l’introduzione, sempre nel modenese, di contatori gas “hydrogen-ready”. Già da qualche mese, infatti, i tecnici della multiutility hanno iniziato a installare il nuovo NexMeter, il contatore innovativo sia per tecnologie all’avanguardia adoperate che per le sue funzioni avanzate di sicurezza, anche in termini di riduzione delle dispersioni di gas in atmosfera.

L’idrogeno nella rete di distribuzione gas a Modena contribuisce al raggiungimento dei target 7.2, 9.1, 9.2, 9.4 e 11.6 dell’Agenda ONU 2030.


Aliplast misura la carbon footprint dei propri prodotti

Al fine di rendere disponibili le informazioni relative all’impronta di carbonio di alcuni prodotti, Aliplast realizza dal 2018 il calcolo speditivo della carbon footprint su cinque tipologie di prodotto: granulo PE, film PE, granulo PET, lastra PET, scaglia PET.

Le motivazioni che hanno spinto Aliplast a commissionare questo studio sono la ricerca delle prestazioni ambientali di tali prodotti, con riferimento al fenomeno del riscaldamento globale, quindi la quantificazione delle emissioni di gas serra relative all’unità funzionale di prodotto (stabilita pari a un chilogrammo) per permettere di individuare le fasi del ciclo di vita affette da maggiori criticità ambientali e intervenire al fine di ridurne l’impatto ambientale. È stata utilizzata la metodologia d’impatto europea EF v3.0, sviluppata dal Joint Research Center per l’iniziativa “Product environmental footprint” (PEF). Uno degli impatti della LCA è la CO2 equivalente, la cui metodologia di calcolo è la IPCC 2013 Gwp 100, contenuta nella EF v3.0.

Il progetto ha comportato l’analisi delle emissioni di gas serra dei prodotti Aliplast e il confronto con quelle dei corrispondenti prodotti vergini. Il risultato è espresso in kg di CO2 equivalente associata alla produzione. La CO2 equivalente è infatti l’unità di misura utilizzata per ricondurre a un unico indice le emissioni di gas serra con diversi effetti climalteranti (il cosiddetto Global Warming Potential, Gwp). La CO2 è stata presa come riferimento dalla IPCC (Intergovernmental Panel on Climate Change) e il suo Gwp stabilito a 1; gli altri gas sono trasformati quindi in CO2 equivalente in funzione del loro Gwp (un gas con potenziale climalterante 21 volte superiore rispetto alla CO2, viene per esempio contabilizzato come 21 tonnellate di CO2 equivalente).

Dall’analisi condotta si può affermare che nel 2022 a fronte di una produzione di circa 100 mila tonnellate fra granulo PE, film PE, granulo PET, lastra PET rigenerati, si è evitata la produzione di circa 170 mila tonnellate di CO2 equivalenti, corrispondenti a oltre 400 mila barili di petrolio. Il risparmio di gas serra ottenuto grazie al contributo dei fornitori e dei clienti che scelgono i prodotti riciclati Aliplast si può paragonare alle emissioni di circa 100 mila utilitarie a benzina che percorrono 10 mila chilometri in un anno.

L’attività di Aliplast contribuisce al raggiungimento dei target 11.6, 12.2, 12.4, 12.5 e 13.2 dell’Agenda ONU 2030.

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Ambiente - Rigenerare le risorse e chiudere il cerchio


Pacchetto europeo sull’economia circolare: Hera anticipa le tappe

Hera conferma i traguardi sul fronte del riciclo degli imballaggi e della riduzione della discarica, mostrando di essere in anticipo su entrambi gli obiettivi europei relativi ai rifiuti urbani.

Nel territorio servito dal Gruppo, infatti, sono stati raggiunti tutti i 3 principali obiettivi europei: quello relativo alla discarica (2,3% al 2022 rispetto a un obiettivo di un massimo del 10% al 2035) quello per gli imballaggi (68% al 2021 rispetto a un obiettivo del 65% al 2025 e del 70% al 2030) e quello relativo al tasso di riciclo complessivo (57% al 2021 rispetto a un obiettivo del 55% al 2025, 60% al 2030 e 65% al 2035). I dati relativi a questi due ultimi obiettivi saranno aggiornati al 2022 nei prossimi mesi e come di consueto pubblicati nel report “Sulle tracce dei rifiuti”.

Il report “Sulle tracce dei rifiuti”, di cui è stata pubblicata nel 2022 la tredicesima edizione, certifica in modo trasparente e completo che la percentuale di raccolta differenziata effettivamente recuperata dall’azienda ha raggiunto il 91%, suddivisa nell’84% di riciclo di materia e nel 7% di recupero energetico, quest’ultimo previsto solo nelle filiere della plastica e del verde. Il progetto ha riguardato i principali materiali raccolti in modo differenziato: verde, carta, organico, vetro, plastica, legno, ferro e metalli (imballaggi in alluminio, acciaio e banda stagnata).

Il report, che comprende tutto il perimetro servito dal Gruppo, rivela un recupero pari al 98% per il verde e al 66% per la plastica e un riciclo di materia pari al 92% per la carta, al 91% per l’organico, al 94% per il vetro, al 99% per il legno, al 99% per il ferro e al 94% per il metallo.

Il raggiungimento e il superamento degli obiettivi europei sui rifiuti urbani contribuiscono al raggiungimento dei target 12.2, 12.4, 12.5 dell’Agenda ONU 2030. La diffusione del report “Sulle tracce dei rifiuti” contribuisce al raggiungimento del target 12.8 dell’Agenda ONU 2030.

Hera misura la “circolarità” con Circulytics

Nel 2019 la Fondazione Ellen MacArthur, in collaborazione con 13 strategic partners e 30 member facenti parte del proprio Network, tra cui Hera, ha sviluppato uno strumento digitale per la misurazione delle performance in ambito di economia circolare, “Circulytics”. Lo strumento supporta la transizione di un'azienda verso l'economia circolare, andando oltre la semplice valutazione dei prodotti e dei flussi materici, utilizzando il più ampio set di indicatori quali-quantitativi disponibile suddiviso in due sezioni: Enablers, ovvero aspetti critici che consentono all’azienda un’ampia trasformazione verso l’economia circolare (come la strategia aziendale, l’innovazione, la gestione delle risorse umane, e l’ingaggio degli stakeholder) e Outcomes, elementi utili per la misurazione degli Input e Output circolari che restituiscono una panoramica delle performance attuali (come i flussi di materia e di acqua, i prodotti utilizzati, i servizi effettuati, gli asset di proprietà e l’energia utilizzata). Lo strumento sostiene il processo decisionale e l’inserimento della circolarità nelle strategie di business, evidenzia i punti di forza e le aree di miglioramento, fornisce trasparenza a investitori e clienti in merito ai progetti di circolarità, per una creazione di valore in ottica multistakeholder.

Ad agosto 2022, il Gruppo Hera, ha effettuato attraverso la società Hasi la submission con la terza versione di Circulytics ottenendo una scorecard aziendale su misura contenente la valutazione delle proprie performance di circolarità. La valutazione ha evidenziato un livello C- su scada A-E, ambiti in cui le performance di Hasi, in termini di circolarità, sono già molto buone e altre in cui è necessario un miglioramento. Tra gli ambiti in cui Hasi ha già raggiunto delle performance ottimali troviamo:

  • la gestione delle risorse idriche grazie al riutilizzo di gran parte dell’acqua che entra nei processi industriali;
  • la promozione di servizi che prevedono attraverso progetti specifici il miglioramento della circolarità dei clienti e propria.

Mentre tra gli ambiti in cui è necessario un miglioramento troviamo la gestione dei propri asset con criteri di circolarità.

A partire da questo risultato Hasi ha deciso di impostare un piano di miglioramento per poter per dare continuità all’impegno messo in atto per abilitare la transizione dell’azienda verso un modello di economia circolare.

Lo strumento Circulytics contribuisce al raggiungimento dei target 12.2, 12.4, 12.5 e 17.16 dell’Agenda ONU 2030.

L'impegno del Gruppo Hera nella nuova economia della plastica

In occasione del lancio dell’iniziativa, nel 2018, Hera è stata tra le 250 aziende mondiali, unica multiutility italiana, che ha sottoscritto il "New Plastics Economy Global Commitment" della Fondazione Ellen MacArthur, in collaborazione con UN Environment, il Programma delle Nazioni Unite per l'ambiente. L’iniziativa della Fondazione ha il fine ultimo di affrontare il problema dell’inquinamento da plastica all’origine e rendere più circolare tutta la filiera: eliminando il più possibile i prodotti usa e getta, producendo e impiegando solo imballaggi riciclabili, riutilizzabili o compostabili e promuovendo l’utilizzo della plastica riciclata. Per questo la Fondazione ha creato un movimento globale, che coinvolge tutti gli attori della filiera, come i produttori di imballaggi plastici e le aziende che le utilizzano per confezionare i propri prodotti, la grande distribuzione organizzata, le aziende che si occupano di riciclo, ma anche i governi e gli investitori.

Il Gruppo Hera si è impegnato ad aumentare entro il 2025 (rispetto al 2017):

  • del 30% la plastica raccolta nei comuni serviti;
  • del 50% la plastica selezionata e avviata a riciclo dagli impianti del Gruppo;
  • del 70% la plastica riciclata da Aliplast.

Ad oggi il Global Commitment ha raccolto più di 500 adesioni nel mondo includendo governi e amministrazioni pubbliche in cinque continenti, aziende attive nelle diverse fasi della catena del valore degli imballaggi plastici, istituzioni tra cui il National Geographic, il WWF, il World Economic Forum, il Consumer Goods Forum, l’International Union for Conservation of Nature (IUCN), università e enti di ricerca e istituzioni finanziarie.

A novembre 2022 è stato pubblicato il quarto Progress report, contenente i dati di 130 aziende (96% di quelle elegibili per il reporting in funzione della data di adesione) e 17 governi/amministrazioni (dei 20 elegibili per il reporting). Lo slancio che si è creato intorno al tema dell’economia circolare della plastica non ha precedenti e i primi progressi fatti dai firmatari sono significativi. Nonostante questo, gli sforzi per eliminare alla fonte il problema dell’inquinamento da rifiuti plastici devono progredire verso un più alto livello di ambizione. I dati rendicontati in tale occasione dal Gruppo Hera facevano riferimento al 2021.

I dati del Gruppo Hera a fine 2022, pur mostrando delle performance differenti per ogni obiettivo, indicano che la traiettoria intrapresa è quella giusta. Relativamente alla plastica raccolta nei comuni serviti il Gruppo ha raggiunto con 3 anni di anticipo il target prefissato al 2025 anche grazie al concorso dei cittadini, i quali, in questi anni, sono sempre stati ingaggiati e incentivati a migliorare la raccolta in una logica orientata al riciclo. Anche rispetto alla plastica selezionata e avviata a riciclo negli impianti del Gruppo, si evidenzia un progressivo e positivo avanzamento rispetto all’obiettivo, tuttavia, a partire dal 2023, le performance collegate a questo indicatore subiranno una riduzione importante dovuta all’effetto della legge regionale dell’Emilia-Romagna 18 luglio 2017, n. 16, la quale stabilisce che una quota non inferiore al 30% dei rifiuti urbani raccolti in maniera differenziata per tipologia sia gestita da un soggetto economico selezionato con procedura competitiva al quale non possono partecipare società controllate o collegate al concessionario (in questo caso il Gruppo);

Gli stessi obiettivi sono stati presentati da Hera nel contesto della “EU-wide pledging campaign for the uptake of recycled plastics”, la campagna promossa dalla Commissione Europea per accelerare la diffusione della plastica riciclata e raggiungere l’obiettivo europeo di dieci milioni di tonnellate di plastica riciclata e utilizzata per nuovi prodotti entro il 2025. in questo contesto normativo, al Gruppo potrà essere affidata solamente la gestione del 70% dei rifiuti urbani raccolti in maniera differenziata per tipologia dal Gruppo stesso, il che pregiudicherà il raggiungimento del target al 2025. Mentre per quanto riguarda la plastica riciclata nel 2022 si è registrata una lieve flessione dovuta ad un calo delle vendite generato a sua volta da uno scenario energetico non favorevole. Ciononostante, il miglioramento delle performance collegate al riciclo della plastica previsto nel piano industriale 2022-2026 di Gruppo evidenziano che il conseguimento del target sarà possibile solo proseguendo gli sforzi sul fronte dell’innovazione e facendo leva sulla capacità industriale.

Gli stessi obiettivi sono stati presentati da Hera nel contesto della “EU-wide pledging campaign for the uptake of recycled plastics”, la campagna promossa dalla Commissione Europea per accelerare la diffusione della plastica riciclata e raggiungere l’obiettivo europeo di dieci milioni di tonnellate di plastica riciclata e utilizzata per nuovi prodotti entro il 2025.

Il raggiungimento degli obiettivi sulla filiera della plastica contribuisce al raggiungimento dei target 12.2, 12.4, 12.5 dell’Agenda ONU 2030.

Sacchi in plastica riciclata con Aliplast

A novembre 2019 è stato avviato tra Hera e Aliplast un progetto sperimentale di economia circolare, che aveva l’obiettivo di incrementare il riutilizzo virtuoso di bobine realizzate con plastica riciclata post consumo, nella produzione dei sacchi destinati alla raccolta differenziata dei rifiuti. L’obiettivo finale era quello di “chiudere il cerchio” del ciclo di vita dei prodotti, incrementandone il riciclaggio e il riutilizzo, in modo da accrescere la sostenibilità economica e ridurre, quanto più possibile, l’impatto ambientale.

Nel corso del 2022 è stata avviata l’effettiva industrializzazione del processo che vede coinvolti tutti i territori gestiti dal Gruppo Hera (anche Triveneto e Marche). I principali risultati sono stati:

  • produzione di 1.958 tonnellate di bobine (+28% rispetto al 2021) suddivise rispettivamente;
  • realizzati circa 38 milioni di sacchi in plastica riciclata.

Andando oltre i meri numeri, il progetto ha concretizzato altri importanti risultati positivi: la qualità dei sacchi è nettamente migliorata in quanto è la stessa Aliplast a garantire i requisiti tecnici. Inoltre, è stato eliminato il problema dei contenziosi con i fornitori terzi, che non rispettavano le specifiche di prodotto ed è migliorato il servizio offerto agli utenti di Hera, comportando un ritorno di immagine positivo per il Gruppo.

L’utilizzo di sacchi di plastica riciclata per la raccolta dei rifiuti contribuisce al raggiungimento dei target 9.4, 11.6, 12.2, 12.4 e 12.5 dell’Agenda ONU 2030.

Impianto innovativo per il riciclo della fibra di carbonio

Nel corso del 2021 è stato raggiunto l’accordo per la realizzazione del primo impianto italiano, e tra i primi in Europa, che utilizza un innovativo processo di pirogassificazione per la produzione di fibra di carbonio recuperata. Lo realizzerà Herambiente e il progetto è l’esito di una collaborazione con il Dipartimento di Chimica Industriale dell’Università di Bologna e con Curti Costruzioni Meccaniche.

Ad oggi gli scarti di fibra di carbonio sono destinati quasi esclusivamente allo smaltimento in discarica o al recupero energetico. La sfida lanciata con il progetto dell’impianto è pionieristica, perché il suo obiettivo è recuperare il carbonio attraverso un innovativo processo di pirogassificazione mantenendo inalterate le performance di leggerezza e resistenza della fibra, un materiale che potenzialmente può essere riciclato innumerevoli volte.

I vantaggi di questa nuova soluzione tecnologica sono evidenti con un risparmio del 70% sull'impatto ambientale associato al ciclo di vita rispetto alle tradizionali modalità di trattamento e smaltimento delle fibre di carbonio, inoltre permetterà di ottenere circa 160 tonnellate di fibra di carbonio riciclata con un risparmio energetico del 90% rispetto alla produzione di fibre vergini e una riduzione di emissioni di CO2 in atmosfera pari a circa 7.000 tonnellate annue

L’impianto verrà realizzato a Imola e funzionerà attraverso un articolato processo garantendo un prodotto in uscita completamente pulito e riutilizzabile, pronto ad essere ritessuto e impregnato per riutilizzarlo nei settori da cui provengono gli scarti: automotive, aerospaziale, nautica, eolico, per citarne alcuni ma più in generale da un mercato che sta determinando un incremento annuo del 9% della domanda di fibra di carbonio che ad oggi è quasi totalmente materia prima vergine.

Si prevede di iniziarne la costruzione nel 2023 ed avviarlo nei primi mesi del 2024, avrà una potenzialità massima di trattamento (su due linee) complessiva di 320 tonnellate all’anno e opererà per circa 7.000 ore annue, è inoltre progettato per recuperare il syngas derivante dalle resine e additivi che verrà riutilizzato per generare parte dell’energia necessaria al processo al fine di massimizzare anche il recupero energetico.

L’impianto all’avanguardia qui descritto contribuisce al raggiungimento dei target 9.4, 11.6, 12.2, 12.4 e 12.5 dell’Agenda ONU 2030, oltre che - grazie alla partnership sviluppata - al raggiungimento del target 17.17.

Hasi per la sostenibilità di Granarolo

Il servizio di O&M (operation & maintenance) rientra nei servizi distintivi e ad alto valore offerti da Hasi finalizzati a migliorare le performance ambientali delle aziende clienti. Come per l’offerta Global Waste Management, anche l’O&M sposa la filosofia di posizionamento di Hasi come Circular Engine Company: accompagnare le imprese verso la transizione ecologica mettendo a fattor comune l’esperienza e la conoscenza di Herambiente nell’efficientamento dei processi industriali.

Nel 2022 le attività O&M svolte nell’ambito dei contratti per la conduzione e manutenzione degli impianti di depurazione di alcuni clienti hanno consentito di registrare dei risultati molto positivi, in un’ottica di sostenibilità e di economia circolare, grazie al controllo del processo di depurazione, alla razionalizzazione dei chemicals utilizzati e alla realizzazione di alcuni interventi di efficientamento.

Per Granarolo, del quale si hanno ad oggi in gestione tre impianti: Cadriano (Bo); Usmate (Mb); Pasturago (Mi), grazie alla gestione attraverso il servizio O&M, è stato possibile raggiungere elevati livelli di performance, uniti al pieno rispetto dei limiti allo scarico. Sono in fase di realizzazione diversi interventi di efficientamento in tutti e tre gli impianti, grazie ai quali si prevede di migliorare ulteriormente il processo depurativo e di ottenere riduzioni significative di consumi di energia elettrica, di utilizzo di additivi chimici e di produzione di fanghi. Si segnala che a valle delle performance raggiunte Hasi ha ricevuto da Granarolo l’incarico per la progettazione e realizzazione del nuovo impianto di depurazione biologico ad Usmate (Mb).

Il servizio di operation & maintenance svolto da Hasi per la gestione degli impianti di depurazione presso gli stabilimenti di Granarolo contribuisce al raggiungimento dei target 9.2, 11.6, 12.2, 12.4, 12.5 dell’Agenda ONU 2030, oltre che - grazie alla partnership sviluppata - al raggiungimento del target 17.17.

Hera ed Eni: partnership per trasformare l’olio alimentare in biocarburante

All’interno del percorso di transizione verso un’economia circolare intrapreso dal Gruppo, la raccolta degli oli esausti ha visto accrescere la propria visibilità e importanza, determinando anche ritorni economici di un certo rilievo. Il servizio di raccolta stradale degli oli vegetali è partito nel 2018, mediante l’impiego di contenitori di gradevole aspetto, studiati appositamente per raccogliere l’olio alimentare residuale domestico.

I risultati di questa raccolta vanno ad alimentare un progetto virtuoso di economia circolare. Infatti, attraverso un accordo quadro stipulato con Eni, tutto l’olio vegetale esausto raccolto da Hera, una volta lavorato in impianti convenzionati, viene trasportato alla Bio-raffineria Eni di Porto Marghera (Ve) dove viene trasformato in biocarburante idrogenato. Eni in virtù di tale accordo fornisce ad Hera questo biocarburante, nella misura di circa 600.000 litri/anno, che viene utilizzato per alimentare 35 compattatori per la raccolta rifiuti nei territori serviti. I compattatori riportano sulle fiancate immagini e loghi che evidenziano tale iniziativa.

Il numero totale dei contenitori per la raccolta stradale degli oli vegetali esausti presenti nel bacino di Hera Spa ammonta a oltre 800 unità, distribuiti in 120 comuni per una popolazione servita di circa 2,4 milioni di abitanti. Nel 2022 i risultati conseguiti con il servizio di raccolta hanno raggiunto la quota di 1.220 tonnellate, in ulteriore miglioramento rispetto agli anni precedenti. I dati si riferiscono ai flussi raccolti nei territori gestiti da Hera Spa, da Marche Multiservizi e da AcegasApsAmga.

In aggiunta al flusso da raccolte urbane, nel 2022 Hera ha incrementato l’attività di raccolta di oli vegetali da utenze commerciali presenti sul territorio. Il progetto ha consentito di contrattualizzare, oltre a ristoranti e aziende del settore alimentare, importanti Gruppi nel settore della ristorazione quali Camst, Cirfood, Elior, Road House e Chef Express. Complessivamente sono stati coinvolti nel progetto 1.008 punti di ristorazione. L’estensione del progetto ha consentito di avviare a produzione di biocarburante idrogenato presso al Bio-Raffineria ENI di Porto Marghera ulteriori 320 tonnellate di oli vegetali.

In totale gli oli raccolti nel corso del 2022 ammontano a 1.540 tonnellate. Questo ha generato importanti impatti ambientali positivi come riportato nella tabella seguente.

BENEFICI AMBIENTALI PRODOTTI DAL PROGETTO 2022
Quantità di oli vegetali esausti raccolti (tonnellate) 1.540
Quantità di biocarburante idrogenato prodotto (migliaia di litri) 1.700.000
Emissioni di gas serra evitate (tonnellate di Co2eq) 4.930
Energia primaria risparmiata (tep) 1.500

Nel corso del 2022, Hera ha ottenuto da Bureau Veritas Italia il certificato rispetto allo standard AFNOR XP X30-901 per i propri progetti di economia circolare. La norma francese AFNOR costituisce ad oggi il principale riferimento internazionale per l’implementazione di un sistema di gestione per progetti in ambito economia circolare. Nello specifico il progetto di gestione degli oli vegetali esausti è stato selezionato e verificato in coerenza ai requisiti prescritti dalla norma, che include, tra gli altri, un’analisi rischi/opportunità. Questa ha permesso di rafforzare le basi del progetto con valutazioni su possibili criticità, come il rischio di sversamenti e la manutenzione dei contenitori stradali, ma anche sugli importanti benefici dell’iniziativa, che spingono verso una sua estensione e promozione sul territorio, nonché sulle possibili azioni da mettere in campo per ridurre le prime e amplificare i secondi.

La certificazione AFNOR conferma quindi come la riorganizzazione del processo di recupero degli oli vegetali esausti sui territori gestiti dal Gruppo Hera sia avvenuta in piena ottica di economia circolare permettendo di ottenere importanti benefici ambientali ed economici.

La partnership tra Hera e ENI contribuisce al raggiungimento dei target 9.4, 11.6, 12.2, 12.4 e 12.5 dell’Agenda ONU 2030, oltre che - grazie alla partnership sviluppata - al raggiungimento del target 17.17.

Nuove importanti collaborazioni sottoscritte per “chiudere il cerchio”

Nel 2022 sono state sottoscritte 5 nuove collaborazioni strategiche di economia circolare con importanti realtà nazionali, dopo quelle siglate negli anni passati.

A gennaio 2022 il Gruppo Hera ha firmato due accordi di collaborazione della durata di 3 anni con Federdistribuzione, la federazione della Distribuzione Moderna, che raggruppa oltre 40 imprese del settore food e non food per un totale di 17.400 punti vendita. Il primo accordo riguarda lo sviluppo di iniziative di economia circolare e sostenibilità ambientale, comprese azioni inerenti la mobilità sostenibile e comunicazione ambientale mentre il secondo accordo riguarda la promozione di iniziative di efficientamento energetico. Il ruolo di Federambiente in entrambi i casi è quello di promuovere lo sviluppo dei progetti diretti alle imprese associate.

A marzo 2022 è iniziata la collaborazione con Italian Exhibition Group a cui il Gruppo Hera ha fornito il proprio supporto nel percorso di certificazione del Sistema Integrato ISO 20121 relativo all’implementazione di Sistemi di gestione sostenibile degli eventi, progetto che ha compreso i quartieri fieristici di Rimini, Vicenza e l’organizzazione di Ecomondo. Questa certificazione, che attesta che l’attività è progettata e svolta nel rispetto degli aspetti economici, sociali ed ambientali, è stata acquisita a novembre proprio in occasione dell’evento fieristico di Ecomondo.

Ad aprile 2022 anche Aeroporti di Roma è entrato a far parte dei partner strategici di economia circolare del Gruppo Hera, con la sottoscrizione di un accordo quadro riguardante lo sviluppo di iniziative a favore della sostenibilità e di un approccio circolare degli hub aeroportuali di Roma Fiumicino e Roma Ciampino. Gli ambiti di intervento individuati, da sviluppare in un arco temporale di due anni, vanno dall’ottimizzazione della gestione dei rifiuti, al trattamento delle acque reflue negli impianti di depurazione aeroportuale, all’ottimizzazione della gestione delle reti idriche. Nel secondo semestre del 2022 sono stati individuati i primi progetti da implementare, riguardanti il tema della distrettualizzazione della rete idrica potabile e quello della qualità e gestione dell’acqua del sistema impiantistico idrico di Aeroporti di Roma, con l’obiettivo di presidiarne la qualità, massimizzare il riutilizzo ed efficientarne l’uso.

Fra aprile e settembre 2022 il Gruppo Hera ha sottoscritto altre due partnership di economia circolare con due aziende leader nella ristorazione: Elior e Cirfood. Fra le prime attività avviate, la raccolta e valorizzazione degli oli vegetali esausti prodotti nei loro punti di ristorazione, per la produzione di biocarburante idrogenato presso la bioraffineria Eni di Porto Marghera grazie all’accordo tra Hera ed Eni. Il servizio è stato attivato a luglio 2022 su più di 160 punti di ristoro di Elior e a settembre 2022 in oltre 260 punti Cirfood, presenti su tutto il territorio nazionale. In progetto è prevista inoltre la misurazione del rifiuto organico prodotto presso alcuni punti di ristorazione che conferiscono all’impianto di S. Agata Bolognese, in cui il rifiuto è trattato per produrre compost e biometano, allo scopo di determinare il contributo e gli effetti virtuosi del connubio concreto tra economia circolare e mobilità sostenibile.

Nel 2022 è stata rinnovata anche la partnership con Camst Group, con la previsione di un rinnovo tacito di anno in anno. Questo a conferma degli ottimi risultati raggiunti nei primi tre anni di collaborazione. Un esempio riguarda la raccolta e la valorizzazione dell’olio vegetale esausto prodotto dai punti di ristorazione Camst, che si è estesa dagli iniziali 62 punti collocati nelle province di Bologna, Modena e Ravenna, fino ad un totale di oltre 240 punti presenti su tutto il territorio nazionale, passando da 20t di olio raccolto nel 2021 a più di 49t nel 2022, generando un risparmio di emissioni pari a 157t di CO2e. Nei prossimi anni è inoltre in progetto l’estensione dell’ambito delle iniziative circolari anche al settore del Facility gestito da Camst Group.

Nel 2022 è proseguita con risultati importanti anche la collaborazione con Aeroporto di Bologna. È stata avviata la raccolta degli oli vegetali esausti prodotti da alcuni punti di ristoro presenti in aeroporto, da destinare, alla produzione di biocarburante idrogenato.

Sempre in tema di mobilità sostenibile, Gruppo Hera, Aeroporto di Bologna e Tper hanno promosso una campagna dal nome “Insieme per una città circolare”, per comunicare l’impegno delle tre aziende del capoluogo emiliano nel contribuire alla decarbonizzazione della città. Infatti, il rifiuto organico raccolto nello scalo, assieme agli scarti analoghi prodotti dai cittadini, è destinato alla produzione di biometano e compost nell’impianto Hera di S. Agata Bolognese. Questo biometano è utilizzato anche da Tper per alimentare i serbatoi di una consistente parte della propria flotta di bus, fra cui alcuni mezzi che collegano l’aeroporto con la Città di Bologna. Pertanto, bus e pensiline dei mezzi pubblici sono stati allestiti con una campagna di comunicazione dedicata, per far conoscere ai cittadini questo circuito virtuoso che contribuisce alla decarbonizzazione della mobilità cittadina. Nel corso del 2022 c’è stato anche un importante supporto da parte di Hera per migliorare la raccolta differenziata dei rifiuti prodotti in aeroporto, con attività di informazione e sensibilizzazione ambientale dirette ai dipendenti, ai subconcessionari, al personale delle attività economiche con sede in aeroporto e alle società di pulizia. Questo ha consentito di aumentare più del doppio la percentuale di raccolta differenziata rispetto ai dati del 2021, arrivando ad un picco di oltre il 50% a luglio e confermando un trend superiore al 40% nei mesi dell’anno successivi. L’obiettivo per il 2023 è quello di consolidare e migliorare ulteriormente questi risultati, andando a coinvolgere più attivamente anche i passeggeri. Infine, a settembre 2022 è stata inaugurata un’esposizione di opere del progetto artistico Scart del Gruppo Hera: si tratta di sette statue del progetto artistico “Business Wo/men” che rimarranno esposte fino alla fine di marzo 2023 nel nuovo spazio air-side dedicato alle sedute dei passeggeri e nella Marconi Business Lounge, allo scopo di sensibilizzare i passeggeri sul tema del riciclo e riuso e della prevenzione delle risorse.

Procede anche per il 2022 l’accordo con McDonald’s, che è stato il primo ad essere firmato da Hera ed attivo dal gennaio 2020. La collaborazione riguarda un progetto pilota di sostenibilità ambientale per la riduzione della quantità di rifiuti e il miglioramento della qualità della raccolta differenziata in 30 ristoranti serviti da Hera in Emilia-Romagna per una media di quasi 49.000 clienti McDonald’s al giorno.

Nell’ottica dello sviluppo di nuovi percorsi caratterizzati da maggiore circolarità, è stato avviato un ambizioso progetto sperimentale di rigenerazione di rifiuti di elettrodomestici insieme a Dismeco, attiva nel settore del recupero dei RAEE con uno stabilimento dislocato a Marzabotto in provincia di Bologna. Il progetto si propone di testare la fattibilità di una nuova gestione che permetta di rigenerare le lavatrici portate come rifiuto alle stazioni ecologiche del Gruppo; in pratica in tale flusso di RAEE si intercettano le lavatrici per poter sperimentare, su quelle meglio conservate, un processo di riparazione adeguato a poterle nuovamente utilizzare. Il progetto, sviluppato in accordo con il Centro di Coordinamento RAEE (consorzio che raggruppa i Sistemi Collettivi dei produttori di apparecchiature elettriche ed elettroniche) e Dismeco, prevede collaborazioni con associazioni degli installatori e riparatori, e si propone di sviluppare anche approfondimenti per stabilire se e a quali condizioni sia effettivamente possibile pensare ad una nuova commercializzazione delle lavatrici (e in generale degli elettrodomestici) così rigenerate. Parallelamente il progetto sarà quindi una grande occasione di formazione e preparazione professionale ed un’opportunità di creazione di potenziali nuovi posti di lavoro a sostegno e sviluppo della montagna bolognese e delle sue comunità. Il progetto è divenuto operativo alla fine del 2021 con l’attivazione dei flussi di conferimento dalle prime 15 stazioni ecologiche del territorio, divenute 31 nel corso del 2022.

I progetti qui descritti contribuiscono al raggiungimento dei target 12.2, 12.4, 12.5 dell’Agenda ONU 2030, oltre che - grazie alle partnership sviluppate - al raggiungimento del target 17.17.

AFNOR XP X30-901: la certificazione per i progetti di economia circolare

Hera ha ottenuto da Bureau Veritas Italia, per i propri progetti di economia circolare la certificazione di conformità allo standard AFNOR XP X30-901, il primo rilasciato a una multiutility italiana. Proseguendo il percorso nell’ambito del Gruppo anche AcegasApsAmga, ASE ed Hera Luce nel corso del 2022 hanno ottenuto la certificazione AFNOR.

La norma francese AFNOR XP X 30-901 costituisce ad oggi il principale riferimento internazionale per l’implementazione di un sistema di gestione dei progetti in ambito economia circolare. Il percorso di certificazione ha favorito la standardizzazione delle metodologie aziendali per la loro gestione attraverso l’adozione di uno strumento concreto per effettuare una analisi critica in relazione alle aree di azione e alle dimensioni dello sviluppo sostenibile. In particolare, si basa su una matrice che intreccia le 3 dimensioni classiche (ambiente, economia, società) con le 7 aree d’azione dell’economia circolare (Approvvigionamenti sostenibili, Progettazione ecocompatibile, Simbiosi industriale, Economia dei servizi, Consumi responsabili, Estensione della vita utile di prodotto, Gestione efficiente dei prodotti e materiali).

Hera ha implementato il sistema di gestione dei propri progetti di economia circolare e ha impostato secondo questa matrice i seguenti progetti: il progetto “O.V.E.” per trasformare gli oli vegetali esausti raccolti sui territori in biocarburante; il progetto di integrazione dei criteri di circolarità in ambito approvvigionamenti di Gruppo e il progetto di riuso delle acque reflue depurate. Il gruppo AcegasApsAmga, a sua volta, ha portato all’attenzione di Bureau Veritas Italia i seguenti progetti: in ambito procurement il progetto riprende quello della capogruppo nel perseguire la circolarità negli appalti; il progetto “Recap”, che ha previsto il recupero delle capsule del caffè in plastica nel territorio di Trieste; il terzo progetto riguarda invece il settore idrico e ambientale e ha previsto il reimpiego dei terreni derivanti dalle escavazioni effettuate nel depuratore di Ca’ Nordio (Pd) presso la ex-discarica di Roncajette (Pd); per Hera Luce il progetto di misurazione delle performance ambientali attraverso un tool certificato che permette la stesura di un bilancio materico e infine, ASE ha sviluppato un progetto per il recupero dei RAEE derivanti da attività di riqualificazione di centrali termiche.

Bureau Veritas è stata dunque chiamata ad analizzarli nel dettaglio e ha attestato la rispondenza del sistema di gestione delle multiutility allo standard AFNOR; un ulteriore passaggio importante per il Gruppo Hera, impegnato da anni in iniziative volte a favorire la transizione verso un’economia sempre più circolare.

L’ottenimento della certificazione AFNOR XP X 30-901 contribuisce al raggiungimento dei target 12.2, 12.4, 12.5 dell’Agenda ONU 2030.

Produzione e utilizzo del compost degli impianti di Herambiente

Il compost di Herambiente è un biofertilizzante organico ottenuto dal trattamento dei rifiuti organici raccolti separatamente presso sei dei propri impianti di proprietà:

  • 1 impianto di compostaggio classico di tipo aerobico a cumuli statici presso Ostellato (Fe), nel quale si produce solo ammendante compostato misto;
  • 4 impianti di digestione anaerobica con compostaggio finale di ammendante compostato misto (impianti di S. Agata Bolognese (Bo), Voltana (Ra), Rimini e Cesena);
  • 1 impianto di compostaggio classico di tipo aerobico a cumuli statici presso Ostellato (Fe), nel quale si produce ammendante compostato verde.

In sintesi, il processo in tutti gli impianti Herambiente prevede la lavorazione e il recupero della frazione organica derivante dalla raccolta differenziata da cui si produce ammendante e biogas, nel solo caso particolare di S. Agata si produce biometano che viene immesso direttamente in rete Snam per l’utilizzo in autotrazione.

Nel 2022 questi impianti hanno prodotto circa 41,4 mila tonnellate di ammendante compostato misto (destinate per il 63.7% in agricoltura estensiva e frutticultura presso aziende agricole del territorio, per il 35.7% destinato all’industria del pellet e terricci e circa il restante 0.5% ai piccoli privati) e circa 5,5 mila tonnellate di ammendante compostato verde (destinato per il 95% all’industria della produzione di terricci e i restanti volumi a piccoli giardinieri locali).

Da anni Herambiente porta avanti un’importante attività di sperimentazione sul campo finalizzata alla ricerca e valutazione sulle performance dei propri biofertilizzanti. La ricerca condotta con l’Università di Bologna e la fondazione Navarra di Ferrara pone a confronto i fertilizzanti organici prodotti dal Gruppo, non solo per quanto riguarda le performance produttive quantitative e qualitative nelle colture estensive e specializzate (frutticoltura e florovivaistica), ma anche l’impatto che i fertilizzanti organici hanno sul complesso microbiologico del suolo e nel rapporto suolo/pianta. I risultati confermano un livello produttivo uguale o superiore a quello ottenuto con la fertilizzazione chimica ma con un significativo incremento della dotazione di sostanza organica da cui deriva un miglioramento qualitativo delle produzioni nonché una significativa resilienza del suolo agli stress climatici (siccità) e ad altre fisiopatie.

La produzione di compost attraverso i processi di digestione aerobica, anaerobica e compostaggio negli impainti di Herambiente contribuisce al raggiungimento dei target 12.2, 12.4, 12.5 dell’Agenda ONU 2030.

La valutazione e misurazione della “circolarità” in Hera Luce, Ase, Hse e nei nuovi allacciamenti acqua e gas

Hera Luce ha sviluppato nel 2017 un sistema di misurazione della circolarità degli impianti di illuminazione pubblica, in ottica di ciclo di vita, che si basa su una analisi dei flussi di materia (materiali impiegati in relazione alla loro origine e destinazione del fine vita) ed economici (costi/ricavi all’inizio e alla fine del ciclo di vita).

Tale approccio alla misurazione della circolarità era già all’epoca allineato con le indicazioni del Ministero dell’Ambiente (MATTM), e si è confermato poi essere coerente con i più recenti approcci metodologici internazionali, come quello del tool Circulytics sviluppato dalla Fondazione Ellen MacArthur. Il sistema di misurazione della circolarità degli impianti di Hera Luce ha inoltre anticipato i requisiti previsti dai criteri ambientali minimi (CAM) per il servizio di illuminazione pubblica. approvati a marzo 2018 che introducono l’obbligo per l’offerente di realizzare il bilancio materico.

Il sistema di misurazione predisposto rappresenta una leva strategia fondamentale ed insieme al percorso di sensibilizzazione con i fornitori, permette alla Società di ottenere maggiori punteggi nelle gare, evidenziando una situazione di vantaggio rispetto ai competitors.

Hera Luce, al fine di procedere alla misurazione della propria circolarità materica, ha predisposto il tool di misurazione destinato sia all’effettiva realizzazione di bilanci materici, sia alla raccolta dei dati in input fornendo l’accesso ai produttori/fornitori dei componenti utilizzati affinché essi provvedano all’inserimento dei dati materici dei propri prodotti.

Questa attività ha permesso la realizzazione di un banca dati contenente i dati materici di tutti prodotti impiegati nell’ambito dei progetti di riqualifica e di iniziare a sensibilizzare i fornitori con l’obiettivo di indirizzarli verso filiere di approvvigionamento più sostenibili. Il sistema di misurazione e rendicontazione del bilancio materico è stato sviluppato in conformità dei requisiti specificati da un disciplinare per la realizzazione dei sistemi di gestione per l’implementazione di bilanci materici ed è stato avviato il percorso di certificazione dello stesso presso un ente terzo.

Il progetto è stato esteso anche alle società Hse e Ase, che si occupano dei servizi di efficienza energetica presso le Pubbliche Amministrazioni e Privati. Nel corso del 2021 hanno proseguito nel perfezionamento del sistema di valutazione per misurare la circolarità delle principali tecnologie utilizzate per effettuare gli interventi di risparmio energetico, in ottica di ciclo di vita.

Alla luce dell’inserimento in modo vincolante all’interno del Decreto Rilancio in materia di superbonus 110%, di un sistema di misurazione della circolarità, l’approccio di Ase e Hse è risultato essere un vantaggio strategico. Il sistema di misurazione verrà gradualmente esteso ai mercati relativi alle Pubbliche Amministrazioni, clienti industriali e condomini in cui Ase e Hse operano. Inoltre, nel 2022 è previsto l'avvio dell'iter per la certificazione del sistema, in tal modo ci si attende un ulteriore miglioramento della competitività aziendale, nonché coerenza con gli obiettivi del piano industriale Hera e adesione agli SDG dell'ONU.

Nel biennio 20-21 è stato applicato un modello di valutazione di circolarità ad alcuni asset più semplici e ripetitivi, per ottimizzarli sotto il profilo della sostenibilità ridefinendo Standard e Procedure. Il percorso si è articolato nei seguenti step:

  • Sistema di valutazione della circolarità dei progetti: implementazione di strumenti di calcolo per la valutazione della circolarità materica di reti e impianti lungo tutto il loro ciclo di vita, come già previsto per l’illuminazione pubblica con l’introduzione dei Criteri ambientali minimi (Cam).
  • Ottimizzazione dei processi: applicazione del sistema di analisi precedentemente codificato ad alcune tipologie di asset, con l’obiettivo di ottimizzare i processi sotto il profilo della scelta dei materiali, delle tecnologie di costruzione e metodologie manutentive, con l’obiettivo di minimizzare l’impatto sul consumo di materie e massimizzare l’utilizzo di materie prime seconde.
  • Elaborazione nuovi standard e procedure: i risultati delle analisi sviluppate verranno tradotti in nuovi standard e procedure di progettazione, costruzione, conduzione e manutenzione delle infrastrutture valutate.

Nel corso del 2020 è stato implementato il tool di calcolo della circolarità materica ed economica che successivamente è stato applicato al tipologico di allaccio acquedotto (2020) e al tipologico di rete gas in polietilene nel 2021.

La valutazione e misurazione della “circolarità” in Hera Luce, Ase, Hse e nei nuovi allacciamenti acqua e gas contribuisce al raggiungimento dei target 12.2, 12.4 e 12.5 dell’Agenda ONU 2030.

Cibo amico: oltre125 mila pasti completi recuperati nelle mense Hera da inizio progetto

Avviato nel 2009 con il supporto di Last Minute Market, Impresa sociale e spin-off accreditato dell’Università di Bologna che promuove la lotta allo spreco e la sostenibilità ambientale, CiboAmico è un’azione concreta che favorisce l’espansione dell’economia circolare, mettendo in relazione tra loro diverse realtà del territorio nel segno di una responsabilità sociale condivisa, rivolgendo un aiuto concreto a chi ha bisogno. Attualmente sono sei le mense aziendali coinvolte: Bologna, Granarolo dell’Emilia, Imola, Rimini, Ferrara e Ravenna. I pasti recuperati vengono donati a enti no-profit del territorio che danno ospitalità e assistono quotidianamente persone in difficoltà.

Solo nel 2022 sono stati oltre 6.800 i pasti completi recuperati a favore di sei enti no-profit del territorio che assistono quotidianamente circa 100 persone grazie ai pasti recuperati, corrispondenti a oltre 3,1 tonnellate di cibo per un valore economico di oltre 28 mila euro. In questo modo, inoltre, è stata evitata la produzione di 3,1 tonnellate di rifiuti, corrispondenti alla capienza di oltre 7 cassonetti e l’emissione di oltre 12,1 tonnellate di CO2 nell’ambiente. Inoltre, si è scongiurato lo spreco di acqua, energia e consumo di terreno che sono stati necessari a confezionare quei pasti.

Dopo quattordici anni dall’inizio del progetto sono stati donati complessivamente oltre 125 mila pasti, per un valore economico di oltre 520 mila euro. Ciò ha evitato la produzione di oltre 55 tonnellate di rifiuti (corrispondenti a oltre 120 cassonetti) e l’emissione di oltre 230 tonnellate di CO2.

Sono tanti gli enti no-profit del territorio coinvolti per garantire risultati sempre più importanti come: Fraternità Cristiana Opera di Padre Marella - Pronto Soccorso Sociale di Bologna, Fraternità Cristiana Opera Padre Marella - Città Dei Ragazzi di San Lazzaro di Savena, Associazione Comunità Papa Giovanni XXIII a Rimini, Associazione Viale K di Ferrara, Cooperativa Sociale Mano Tesa a Imola e la Cooperativa Sociale San Vitale di Ravenna. Numerose le strutture partner dell’iniziativa presso le quali avviene il consumo dei pasti recuperati: Pronto Soccorso Sociale a Bologna, Comunità terapeutica "Gemma Nanni Costa" a San Lazzaro di Savena, Capanna di Betlemme di Rimini, Casa della Donne, Casa Mambro e Mensa di via Gaetano Pesci a Ferrara, la struttura di Co-Housing per anziani di via del Tiglio a Sesto Imolese e la mensa presso la sede della Cooperativa San Vitale di Ravenna.

A fine 2017, inoltre, Cibo amico è uscito dai confini delle mense aziendali per coinvolgere un mercato cittadino. L’iniziativa, nata su proposta di HeraLAB Modena, è promossa assieme al Comune di Modena, e realizzata con la collaborazione del Consorzio del Mercato. Se nelle mense l’obiettivo era il recupero dei pasti non consumati, la collaborazione tra Hera e i commercianti dell’Albinelli mira invece a evitare lo spreco di quei prodotti freschi che, al termine della giornata, possono avanzare sui banchi del mercato: alimenti ancora perfettamente commestibili ma che, per diverse ragioni, il giorno successivo non potrebbero più essere venduti. I recuperi di alimentari presso i singoli esercenti avvengono tutti i mercoledì e i venerdì di apertura del Mercato Albinelli, si tratta principalmente di pane e prodotti da forno, e ortofrutta fresca. Per questi prodotti, che andrebbero buttati, grazie alla collaborazione tra il Comune di Modena, il Gruppo Hera, Last Minute Market, e lo stesso Mercato esiste un’alternativa virtuosa. I commercianti, infatti, possono scegliere di donare alla Fondazione Ceis il loro invenduto, che viene recuperato ed utilizzato a beneficio di persone in condizione di disagio. A partire dal 2020, sempre in accordo con il Comune di Modena, si è avviato il recupero delle eccedenze alimentari anche presso Agricola Prima Natura di via Rainusso. Questo ha permesso di allargare la rete di collaborazione alla Caritas Diocesana di Modena che effettua i recuperi attraverso le proprie strutture cittadine e Caritas parrocchiali. Nel 2022, grazie a 15 esercenti che hanno aderito, sono stati raccolti e riutilizzati in totale a Modena oltre 3.900 kg di prodotti.

Nel 2022 è stata attivata l’iniziativa del Comune di Imola "Un s'bota veja gnet - non si butta via niente". L’iniziativa è promossa da Hera e coordinata da Last Minute Market, ed è finalizzata al recupero in città delle eccedenze alimentari e alla prevenzione degli sprechi alimentari. Nel corso dell’anno sono stati recuperati prodotti alimentari per 13.800 kg, di cui oltre 1000 kg di pasti pronti, agli enti del territorio che si occupano di persone fragili. Hanno aderito all’iniziativa e donano regolarmente le eccedenze alimentari: Interspar Imola, Mensa Hera di Imola, Ecu Imola, CLAI con le Macellerie del contadino di Imola Pedagna e Imola centro. Sono in attivazione i recuperi anche da: Crai di Sesto imolese, TeaPack, Pasticceria Dulcis cafè, Naturasì, e l’Autodromo di Imola.

I due enti no-profit del territorio che al momento sono stati coinvolti sono la Coop. Soc. Mano Tesa, l’Associazione No Sprechi Odv, e la Croce Rossa Italiana – Comitato di Imola, che provvedono alla distribuzione delle eccedenze alimentari sia presso le proprie strutture che a famiglie in difficoltà, persone invalide e anziani.

Il Comune di Imola grazie a questa iniziativa ha vinto il premio “Vivere a spreco zero 2022” promosso dalla campagna Spreco Zero di Last Minute Market, nella categoria enti pubblici. Il premio è dedicato alle azioni e ai progetti innovativi potenzialmente replicabili in altri contesti, centrati sulla riduzione degli sprechi, sull’uso efficiente delle risorse, sulla dissociazione dello sviluppo economico e sociale dal consumo di risorse e dal degrado ambientale.

Le iniziative di prevenzione rifiuti, come CiboAmico, contribuiscono al raggiungimento dei target 12.2, 12.4, 12.5 dell’Agenda ONU 2030, oltre che - grazie alle partnership con gli enti no-profit - al raggiungimento del target 17.17.

FarmacoAmico: oltre 739 mila confezioni di farmaci non scaduti recuperate da inizio progetto

FarmacoAmico è il progetto promosso da Hera per raccogliere medicinali non scaduti e creare una rete di riutilizzo solidale sul territorio. I farmaci integri, con ancora almeno sei mesi di validità e in uno stato di conservazione adeguato, vengono così riutilizzati da enti no-profit che operano in progetti locali o di cooperazione decentrata. L’obiettivo è prevenire la produzione di rifiuti diffondendo buone pratiche di riduzione dello spreco e sostenendo gli enti che assistono le fasce deboli della comunità.

Avviato nel 2013, a Bologna, FarmacoAmico è realizzato in collaborazione con Last Minute Market e oggi coinvolge 32 comuni della Regione Emilia-Romagna dove risiedono circa 1,6 milioni di abitanti (pari al 67% della popolazione servita dai servizi ambientali).

Nel 2022 sono state avviate al riuso quasi 51 mila confezioni di farmaci per un valore complessivo di oltre 729 mila euro. La gestione centralizzata della raccolta, selezione e destinazione dei farmaci ha permesso di sopperire alle difficoltà che si sono presentate in alcuni dei territori aderenti all’iniziativa, anche a causa delle difficoltà derivanti dall’emergenza sanitaria.

Nel 2022 il progetto ha visto coinvolte in totale 160 farmacie e 37 enti no-profit, di cui alcuni operanti in Italia e altri all'estero, oltre a diversi partner, istituzioni, associazioni di categoria e del panorama aziendale, per un totale di 52 soggetti coinvolti.

Da inizio progetto sono state raccolte e avviate al riuso oltre 739 mila confezioni di farmaci per un valore economico complessivo di oltre 5,4 milioni di euro, che in parte corrispondono potenzialmente a un mancato costo per il Sistema Sanitario Nazionale.

Le iniziative di prevenzione rifiuti, come FarmacoAmico, contribuiscono al raggiungimento dei target 12.2, 12.4, 12.5 dell’Agenda ONU 2030, oltre che - grazie al coinvolgimento dei cittadini e dei comuni - al raggiungimento del target 17.17.

Continua il successo di Cambia il finale: 840 tonnellate d'ingombranti raccolte nel 2022

Il progetto, giunto al nono anno di attività, permette di intercettare tutti gli oggetti in buono stato altrimenti destinati alla raccolta di rifiuti ingombranti per consentirne il riuso, grazie ad una rete di enti no-profit diffusa capillarmente sul territorio, in grado di dare nuova vita ai beni donati dai cittadini. Il progetto è legato allo specifico protocollo d’intesa tra Atersir e Hera sulla gestione dei rifiuti ingombranti, ed è sviluppato in collaborazione con Last Minute Market. I beni possono essere donati dai cittadini ad un circuito di Enti no-profit dell’Emilia-Romagna che ritirano beni più o meno ingombranti presso la propria sede o a domicilio, destinandoli a mercatini dell’usato, utilizzandoli nelle proprie sedi o donandoli a persone bisognose. La raccolta di beni svolta dagli enti no-profit viene promossa attraverso tutti gli strumenti comunicativi del Gruppo Hera, in particolare, tramite gli operatori di call center, che propongono agli utenti la possibilità di donare gli oggetti ingombranti in buono stato di cui intendono disfarsi.

L’iniziativa promuove buone abitudini relative al riuso e genera ricadute sociali positive grazie alle attività svolte dagli enti no-profit coinvolti, in linea con i principi di responsabilità sociale e di tutela dell’ambiente del Gruppo Hera. Inoltre, risponde alle attuali evoluzioni della normativa ambientale, che punta ad un modello di gestione basato sui concetti di prevenzione e riutilizzo.

Gli enti no-profit partner del progetto a fine 2022 sono 15, distribuiti su tutto il territorio dell’Emilia-Romagna servito da Hera, garantendo la copertura di tutte le città principali. Nel corso del 2022, gli Enti hanno ricevuto più di 8.950 telefonate da parte dei cittadini disposti a donare i beni ingombranti e hanno effettuato oltre 5.700 ritiri, per un totale di oltre 320 mila pezzi e oltre 840 tonnellate raccolte. La maggior parte dei beni donati sono stati effettivamente riutilizzati, con una percentuale media intorno al 70%: da gennaio a dicembre 2022, complessivamente il progetto ha quindi permesso di evitare un totale di oltre 587 tonnellate di rifiuti ingombranti.

Da inizio progetto sono state evitate oltre 4,8 mila tonnellate di rifiuti portando così un grande risparmio a vantaggio dell’ambiente e minori oneri legati alla raccolta rifiuti.

Inoltre, all’interno del progetto “Cambia il finale”, sono attivi sei “Aree del riuso” nei comuni di Cesena, Ferrara, Modena, Ravenna e Rimini. Si tratta di un vero e proprio box all’interno dei Centri di Raccolta Hera, dove i cittadini possono portare mobili e piccoli oggetti in buono stato, che vengono successivamente ritirati e avviati al riuso dagli enti no-profit accreditati. Nel 2022 sono state effettuate 863 donazioni da parte dei cittadini, per un totale di 4.604 pezzi, corrispondenti a 10.913 kg di beni.

Le iniziative di prevenzione rifiuti, come Cambia il finale, contribuiscono al raggiungimento dei target 12.2, 12.4, 12.5 dell’Agenda ONU 2030, oltre che - grazie alla collaborazione dei cittadini e alle partnership con gli enti no-profit - al raggiungimento del target 17.17.

SCART®: il lato bello e utile del rifiuto

SCART® è il progetto artistico e di comunicazione del Gruppo Hera che da venticinque anni sviluppa il binomio arte e rifiuto. E’ un progetto di waste art aziendale nato all’interno di uno degli impianti di trattamento e smaltimento di rifiuti industriali di Herambiente. Oggi SCART® è un marchio registrato in tutta la Comunità Europea pensato per ridare vita ad una parte di quei molteplici scarti di lavorazioni industriali che quotidianamente vengono smaltiti come rifiuto e grazie alla creatività degli artisti che collaborano al progetto, vengono trasformati in pezzi d’arte unici, esclusivi nel pieno rispetto dell’economia circolare. L’obiettivo è quello di incentivare comportamenti responsabili in materia ambientale, offrendo stimoli sempre nuovi per creare oggetti artistici, di design, abbigliamento per fashion e spettacoli utilizzando come materia prima solo ed esclusivamente i rifiuti. Sono stati così realizzati componenti d’arredo, giochi, strumenti musicali, abiti, quadri, statue, ma anche scenografie per spettacoli e costumi di scena. SCART® è un invito a pensare a nuovi stili di vita intelligenti, creativi e soprattutto sostenibili.

Numerose le iniziative a livello nazionale e internazionale come, ad esempio, le importanti convenzioni aperte con le Accademie di Belle Arti di Firenze, Bologna e Ravenna, Brera Milano, con la Libera Accademia di Belle Arti di Rimini, con l’Accademia di Design di San Marino. Importante la collaborazione di profilo anche sociale, con i ragazzi e ragazze della Comunità di recupero di Sanpatrignano. Il Progetto Scart nel corso del 2022 ha coinvolto oltre 100 studenti in seminari e workshop che si svolgono presso i laboratori SCART® situati all’interno nel complesso impiantistico di Herambiente di Santa Croce sull’Arno e Pisa. Sono iniziative artistico-formative che hanno come tema la sperimentazione sull'uso artistico di scarti industriali e coinvolgono non solo gli studenti iscritti, ma anche numerosi artisti specializzati in trash art.

Dal 2012 il progetto SCART® è partner esclusivo per la realizzazione di costumi e componenti di scena per il concerto di Andrea Bocelli al Teatro del Silenzio di Lajatico (Pi), il piccolo comune toscano che ha dato i natali al grande tenore. Per ogni edizione vengono realizzati circa 250 costumi di scena utilizzando esclusivamente scarti di lavorazione industriale.

Negli anni SCART® ha partecipato anche a numerose mostre nazionali - Ravenna, Imola, Modena, Pisa, Udine, Bologna, Padova, Trieste, Rimini, Firenze, Roma per citarne alcune - e internazionali (Berlino 2016 e Hong Kong 2021, Doha nel Qatar nel 2022).

Nel 2020/2021 e 2022 è presente a Milano come protagonista in “RoGUILTLESSPLASTIC”, l’evento della guru del design Rossana Orlandi per Milano Design Week. Nel 2022 è stata realizzata una panchina utilizzando 40 marmitte di autovettura per arredare l’area esterna dei giardini di via Bandello adiacente a Galleria Orlandi. Anche questa installazione del Gruppo Hera invita i fruitori di questo componente d’arredo a una più ampia riflessione sull'importanza di perseguire uno sviluppo economico e industriale che sia però anche sostenibile.

E’ proseguita anche nel 2022 la messa in onda su Sky Arte del documentario “Il ciclo della bellezza” che ha permesso di conoscere più da vicino il progetto del Gruppo Hera che parla di ambiente attraverso il linguaggio dell’arte.

Uno degli eventi rilevanti per il Progetto Scart avvenuto nel 2022 è sicuramente la partecipazione a livello di realizzazione di scenografie e costumi di scena per la trasmissione “Ci vuole un Fiore” condotta da Francesco Gabbani e Francesca Fialdini su RAI1 trasmessa in prima serata l’8 Aprile 2022.

Altro momento di grande impatto è derivato dalla la collaborazione con RAI per l’allestimento scenografico di Superstudio Maxi di Milano per la presentazione del palinsesto RAI 2022/2023. Tutti i vertici RAI oltre ai conduttori televisivi di tutte le testate giornalistiche e di spettacolo hanno potuto ammirare oltre 30 opere Scart fra statue e quadri dedicati al Cinema italiano, regalando un notevole ritorno d’immagine e comunicazione.

Ecco, quindi, altre grandi emozioni donate da Scart che dopo molti anni di ricerca del bello partendo da materiali poveri, dismessi, non più utilizzati, continua a stupire, comunicare e sensibilizzare.

Il progetto SCART® contribuisce al raggiungimento dei target 12.2, 12.4, 12.5 e 12.8 dell’Agenda ONU 2030.


Tutta la qualità dell’acqua di rubinetto in un report: In buone acque

Nel 2022 Hera ha pubblicato la quattordicesima edizione del report In buone acque, dedicato all’acqua di rubinetto, completamente rivisto nella forma grafica. Il report rappresenta ancora il primo e unico esempio di report tematico sull’acqua di rubinetto in Italia e i suoi benefici ambientali ed economici. Il report contiene, territorio per territorio, i dati delle analisi relative a 29 parametri e parametri non normati, quali i contaminanti emergenti e le fibre di amianto.

Il report dimostra che bere l’acqua di rubinetto è una scelta sostenibile per l’ambiente e fa anche bene al portafoglio. Infatti, l’acqua di rubinetto permette di evitare la produzione, il trasporto e lo smaltimento di 305 milioni di bottiglie di plastica e di risparmiare 480 euro l’anno per una famiglia di tre persone.

Per tutti i contenuti del report: https://www.gruppohera.it/report.

Hera, Iren, Smat e A2A insieme per migliorare il servizio idrico integrato

In data 8 aprile 2014 è stato sottoscritto fra Hera, Iren e Smat un accordo di partnership per la ricerca applicata finalizzato allo sviluppo di progetti condivisi di ricerca, innovazione e formazione nei settori e nelle attività connesse al servizio idrico integrato. L’accordo di partnership per la ricerca applicata fra Hera, Iren e Smat, che è stato rinnovato nel 2022, ha individuato nuovi ambiti progettuali oggetto di interesse e in fase di sviluppo tra 2022 e 2023 di seguito rendicontate brevemente.

Con coordinamento da parte di A2A è stato avviato il progetto di approfondimento sulla rimozione biologica del fosforo nella fase ossidativa, che vede come partner scientifico l’Università Politecnica delle Marche. In tale gruppo di lavoro sono approfondite le conoscenze relative al processo di rimozione biologica negli impianti di depurazione delle acque reflue, valutandone aspetti gestionali, impiantistici ed economici, per successive eventuali valutazioni di scale-up in impianti delle utilities partecipanti all’Accordo.

Ad Hera è stato affidato il coordinamento del progetto per l’ottimizzazione dei piani di ricerca perdite e dei piani di sostituzione reti, nel quale sono condivisi pratiche e strumenti per l’ottimizzazione dei piani di ricerca delle perdite e dei piani di sostituzione delle reti. In particolare, il focus è sui metodi e le tecnologie per la prelocalizzazione e localizzazione delle perdite e l’individuazione di algoritmi per la selezione e la prioritizzazione delle tratte critiche a supporto dei piani di ricerca programmata delle perdite e dei piani di sostituzione delle reti di acquedotto.

Il terzo progetto, guidato da Iren, inerisce il riutilizzo delle acque reflue, ponendo come base di discussione l’evoluzione normativa in corso, i trattamenti eventualmente richiesti dal Nuovo Regolamento Europeo sul Riuso, gli accordi con gli stakeholders interessati (Consorzi di bonifica, regioni) per formalizzare il riuso indiretto.

Smat è titolare dell’ultimo progetto, riguardante la rendicontazione delle emissioni di gas serra, ponendo a confronto diversi metodi di calcolo e le sottostanti assunzioni, per finalizzare un documento di linee guida a supporto degli orientamenti strategici delle Utilities interessate.

Tutti i progetti concorrono ad un confronto su tecnologie innovative a supporto di processi strategici per le utilities coinvolte, rappresentando un’utile base di confronto per progettualità e scelte di investimento correnti o di più lungo periodo.

La partnership qui descritta tra Hera, Iren, A2A e Smat contribuisce al raggiungimento dei target 6.3, 9.1, 9.4 e 17.17 dell’Agenda ONU 2030.

Convenzione con l'Università di Bologna per l'acquedotto

A giugno 2022 è stato siglato un contratto di consulenza con il Dipartimento di Ingegneria Civile, Chimica, Ambientale e dei Materiali dell’Università di Bologna (Unibo), con la finalità di analizzare gli impatti ambientali collegati alla filiera idropotabile attraverso la metodologia Life Cycle Assessment (Lca). Attraverso questa collaborazione con Unibo verranno pertanto misurati i contributi ambientali positivi di diverse iniziative progettuali del Gruppo, aventi come primo target l’efficienza e l’innovazione, e che in considerazione delle risultanze dell’analisi Lca, potranno essere potenziati ed estesi ad altre realtà del Gruppo. La scelta dei materiali con cui eseguire i rinnovi riveste infatti importanza strategica e sempre più la consapevolezza sulle performance meccaniche ed ambientali dei diversi materiali diventa leva di orientamento delle scelte progettuali.

In particolare, le iniziative progettuali oggetto della collaborazione già avviate sono:

  • Analisi per la selezione dei diversi materiali della rete acquedottistica utilizzati per la costruzione, la manutenzione e il rinnovo delle condotte. L’analisi Lca permetterà di individuare quali materiali maggiormente impattano sull’ambiente, considerandone l’intero ciclo di vita, dalla produzione, all’esercizio, alla manutenzione.
  • Progetto di innovazione tecnologica che prevede l’installazione di piattaforme a ultrasuoni per la prevenzione della fioritura algale nei bacini di lagunaggio dell’impianto di Pontelagoscuro. Questa tecnologia, inibendo la fotosintesi clorofilliana, permette di ridurre il successivo uso di additivi chimici per la rimozione di alghe che, soprattutto con l’incremento delle temperature degli ultimi anni, tendono a formarsi in quantità crescente. Tale sperimentazione, prima in Italia nel suo genere, si ritiene avrà positive ricadute ambientali proprio perché non interviene a seguito della manifestazione della fioritura algale con trattamenti chimici, ma ne previene l’insorgenza. Al tempo stesso l’incremento delle temperature porta ad una proliferazione algale in diversi bacini, anche al di fuori della realtà del Gruppo. Le risultanze della sperimentazione di Pontelagoscuro e l’analisi delle possibili riduzioni di consumi energetici e chemicals possono pertanto rappresentare un caso di successo mutuabile in altri bacini.
  • Installazione smart metering idrico, progetto in fase di sviluppo nel Gruppo, volto non solo ad acquisire dati relativi ai consumi da remoto ma a fornire alle utenze telelette informazioni comparative sui propri trend di consumo giornaliero e alert relativi, ad esempio, alla perdita nell’impianto interno. La tempestività di queste segnalazioni e la disponibilità di dati reali su consumi permetteranno di conseguire un risparmio di risorsa idrica, che la collaborazione con Unibo andrà a quantificare. La misurazione attraverso gli smart meter potrebbe portare alla fornitura di servizi a valore aggiunto, che in ottica Lca possono portare a benefici sui volumi consumati o dispersi di risorsa idrica.

La partnership qui descritta tra Hera e Unibo contribuisce al raggiungimento dei target 6.3, 9.1, 9.4 e 17.17 dell’Agenda ONU 2030.

Il piano di salvaguardia della balneazione a Rimini prosegue

Il Piano di salvaguardia della balneazione ottimizzato nasce nel 2013 con l’obiettivo di eliminare i divieti di balneazione conseguenti ad eventi di pioggia intensi, tramite la realizzazione di interventi strutturali sul sistema fognario-depurativo della Città di Rimini. Gli eventi di pioggia intensi, infatti, determinano il superamento della portata gestibile dal sistema fognario, causando lo scarico emergenziale di acque non trattate nell’ambiente. La progressiva realizzazione degli interventi previsti dal Piano comporterà la graduale riduzione degli elementi di criticità, sino ad una riduzione pari al 90% dell’impatto inquinante, misurato in termini di COD non scaricato nell’ambiente, rispetto allo stato iniziale del sistema.

Sin dalle fasi iniziali di impostazione del Piano, la modellazione matematica del sistema fognario-depurativo ha svolto un ruolo essenziale, permettendo di cogliere le possibili sinergie tra gli interventi ed ottimizzare opere e criteri gestionali in una modalità sistemica. Le attività di modellazione, infatti, potendo basarsi su un numero di dati sempre crescente e il riscontro gestionale delle opere progressivamente realizzate, sono state in grado di introdurre importanti modifiche alla struttura di sistema inizialmente prevista.

L’evoluzione del Piano, dal proprio avvio attuativo ad oggi, ha consentito di perseguire, oltre che la tutela ambientale del litorale inizialmente prevista, anche la salvaguardia idraulica di quelle aree urbane del comune di Rimini soggette ad allagamento. Più in dettaglio, nel 2014 sono stati inseriti nel Piano gli interventi denominati “Scolmatore Mavone”, “Sollevamento fognario di via Santa Chiara”, “Collettore fognario dorsale Ausa” (quest’ultimo finanziato per 8,5 milioni di euro nell’ambito degli investimenti pubblici relativi al dissesto idrogeologico nel filone noto come "Italia Sicura"), nonché la modifica gestionale delle acque di pioggia del sistema impiantistico a servizio della Fossa Ausa. Successivamente, negli anni 2019 e 2020, è stata ulteriormente sviluppata l’ottimizzazione dei sistemi impiantistici a servizio delle Fosse Colonnella e Rodella, cogliendo le possibili sinergie con il reticolo fognario, che hanno consentito la riduzione dei volumi di invaso delle vasche, con riduzione sia dell’investimento necessario sia delle tempistiche realizzative, rafforzando al contempo il presidio idraulico sul territorio.

In particolare, nel corso del 2022 si è conclusa la realizzazione della Dorsale Sud che, con un’implementazione dell’impiantistica e la posa di nuovi collettori, consente un considerevole miglioramento della capacità di collettamento all’impianto di depurazione dei reflui della zona Sud di Rimini. Il completamento di questo intervento, oltre al miglioramento dell’efficienza complessiva di un importante infrastruttura fognaria della città, permette un ulteriore miglioramento ambientale essenzialmente dovuto all’incremento del volume di reflui che, in caso di eventi di pioggia, può essere inviato a depurazione riducendo in modo proporzionale il numero di attivazioni degli scarichi di emergenza delle Fosse Ausa e Colonnella I.

Il Piano risulta essenzialmente costituito dai dieci interventi originariamente previsti, ai quali si sono aggiunti quelli supplementari dovuti alle ottimizzazioni introdotte, per un totale di 14 interventi.

Le progressive ottimizzazioni del Piano, con le migliorie progettuali elaborate e gli indispensabili passaggi autorizzativi richiesti, ha fatto sì che il raggiungimento degli obiettivi ambientali, inizialmente previsto per il 2020, sia stato posticipato al 2026. Si precisa che entro tale anno saranno completate anche le opere necessarie alla riduzione del rischio idraulico della città. La dilazione delle tempistiche di attuazione del Piano è strettamente legata al sostanziale miglioramento dell’impatto dello stesso sulla città che, per quanto sopra indicato, beneficerà di un significativo miglioramento sia idraulico che ambientale rispetto, non solo allo stato ante operam del sistema fognario-depurativo, ma soprattutto rispetto a quello previsto all’avvio del Piano.

Lo stato di avanzamento degli interventi non fa ravvisare criticità rilevanti e consente di traguardare gli obiettivi di qualità prefissati. A fine 2022 gli interventi completati sono dieci e tutti gli interventi non ancora completati sono in corso di realizzazione o di progettazione.

Di seguito la situazione dei 14 interventi:

INTERVENTO STATO
DI AVANZAMENTO AL 31 DICEMBRE 2022
ANNO DI COMPLETAMENTO PREVISTO/EFFETTIVO MOTIVAZIONI/BENEFICI
1. Raddoppio del depuratore di Santa Giustina Concluso 2016 Miglioramento del processo depurativo
2. Riconversione del depuratore di Rimini Marecchiese in vasca di accumulo Concluso 2018 Miglioramento del processo depurativo
3. Realizzazione dorsale nord per il collettamento del depuratore di Bellaria al depuratore di S. Giustina Concluso 2016 Miglioramento del processo depurativo
4. Completamento della separazione delle reti fognarie della zona Nord di Rimini

In corso di realizzazione 2° stralcio di cui sono completati 4 lotti dei 7 complessivi.
(concluso 1°stralcio nel 2018)

2024 Conversione a scarico acque bianche di cinque scarichi a mare (di cui tre già attuati con il 1° stralcio)
5. Realizzazione Dorsale Sud

Concluso

2022

Riduzione del numero di aperture degli scarichi a mare Ausa e Colonnella I

6. Completamento della separazione nei bacini Roncasso e Pradella

Completata separazione reti.
In progettazione impianto idrovoro a servizio bacino Pradella

2024 Conversione a scarico acque bianche di due scarichi a mare
7. Realizzazione condotta sottomarina e impianto idrovoro bacino Ausa e vasche Concluso 2020 Riduzione del numero di aperture degli scarichi a mare Ausa
8. Realizzazione vasca laminazione ospedale Concluso 2016 Riduzione numero di aperture degli scarichi a mare Colonnella I
9. Realizzazione condotta di collegamento tra Fossa Colonnella I e Fossa Colonnella II; vasca Colonnella II e Vasca Rodella e condotte di scarico sottomarina In corso di progettazione 2026 Riduzione numero di aperture degli scarichi a mare Colonnella I, Colonnella II e Rodella
10. Risanamento fognario Isola Concluso 2014 Ottimizzazione del sistema fognario
11. Tombamento Ausa tratto spiaggia Concluso 2016 Miglioramento della fruibilità dell’area e delle condizioni ambientali
12. Collettore fognario dorsale Ausa In corso di progettazione 2024 Riduzione del rischio idraulico
13. Scolmatore Mavone Concluso 2018 Riduzione del rischio idraulico
14. Sollevamento fognario di via Santa Chiara Concluso 2020 Riduzione del rischio idraulico

La conclusione di nove interventi ha consentito di ottenere significativi benefici ambientali, con la riduzione dei quantitativi di sostanze organiche (COD/BOD) scaricati a mare in occasione di eventi meteorici intensi. L’intervento concluso nel 2020 ha portato a una considerevole riduzione del carico inquinante scaricato in prossimità della riva, con benefici sulla qualità delle acque del litorale. Questo comporterà la non applicabilità dei divieti di balneazione previsti in caso di apertura degli scarichi su un'ampia fascia del litorale cittadino, comprendente sia quelle zone in cui è stata completata la separazione delle reti fognarie, sia il tratto di mare limitrofo alla Fossa Ausa. Da questo punto di vista dal 2017 si sono “liberati” dai divieti di balneazione 6.500 metri di spiaggia, corrispondenti a quasi il 60% del litorale cittadino.

Inoltre, a ulteriore dimostrazione del forte legame del Piano con la Città di Rimini, si evidenza come una parte rilevante delle opere previste si stiano integrando al progetto di riqualificazione urbana promosso dal Comune denominato Parco del Mare, consentendo di perseguire sinergie in grado di permettere un miglioramento complessivo dell’assetto urbano.

Il Piano di salvaguardia della balneazione di Rimini è stato inserito tra le best practice nel report SDG Industry Matrix pubblicato dal Global Compact e da KPMG nel 2017 che riporta le opportunità di business collegate agli obiettivi dell’Agenda ONU 2030.

Il PSBO, attraverso gli interventi per il miglioramento del sistema idrico-fognario, la riduzione dell’inquinamento marino, l’adeguamento delle infrastrutture, il coinvolgimento di Comuni e cittadini al progetto, contribuisce al raggiungimento dei target 6.2, 6.3, 6.b, 9.1, 9.4 e 14.1 dell’Agenda ONU 2030.


Oltre 24 mila alberi piantati entro il 2024

Il Gruppo Hera ha svolto e svolge tutt’ora progetti di messa a dimora di alberi in diverse aree del territorio in cui opera, a conferma dell’impegno per la tutela della biodiversità e della qualità dell’aria. Dal 2012 sono stati donati al territorio 15.077 alberi tra Emilia-Romagna, Veneto e Friuli-Venezia Giulia, per un totale di oltre 1.500 tonnellate di anidride carbonica assorbite ogni anno, e ne verranno piantati altri 4.293 nei prossimi anni attraverso numerose iniziative di coinvolgimento dei dipendenti, dei clienti del Gruppo Hera e dei cittadini serviti. Le piantumazioni effettuate nascevano da meccanismi di premialità associati a specifici comportamenti virtuosi come, ad esempio, il conferimento di rifiuti differenziati presso le stazioni ecologiche o l’adesione alla bolletta elettronica in sostituzione di quella cartacea.

Ad esempio, con l’iniziativa “ECO Alberi” il Gruppo Hera ha aderito al progetto della Regione Emilia-Romagna “Mettiamo radici per il futuro” finalizzato alla piantumazione di 4,5 milioni di alberi (uno per abitante). In particolare, Hera mira a raggiungere l’obiettivo di 10.000 alberi piantati entro il 2024 grazie alla collaborazione con comuni e altri enti partecipanti al progetto mettendo a disposizione risorse, competenze e aree del territorio, e grazie a un impegno economico di 250 mila euro. In questo quadro, la collaborazione dei cittadini è fondamentale in quanto a supportare l’iniziativa sono proprio le loro scelte di consumo energetico efficiente e di mobilità sostenibile. Hera Comm offre infatti ai propri clienti una vasta gamma di servizi e prodotti che consentono di ridurre i consumi e il relativo impatto ambientale, che optando per queste soluzioni contribuiscono alla realizzazione del progetto: a ogni quattro prodotti acquistati fra kit di lampadine led o termostati smart, ad esempio, corrisponde la messa a dimora e la cura di un albero. Così vale anche nel caso di due caldaie, due condizionatori o una caldaia e un condizionatore o, ancora, di due mezzi per la mobilità sostenibile come monopattini o biciclette elettriche. A fine 2022 sono stati piantumati 5.707 alberi nei territori di Bologna, Modena, Ferrara, Forlì-Cesena, Ravenna e Rimini.

Nel 2022 è anche proseguita l’iniziativa “Più alberi in città” in collaborazione con alcune amministrazioni comunali per avviare un progetto di forestazione urbana promuovendo un maggiore ricorso alle stazioni ecologiche da parte dei cittadini: viene infatti donato un albero ogni 50 nuovi utenti domestici che conferiscono i propri rifiuti ai centri di raccolta. L’iniziativa incentiva i cittadini all’utilizzo delle stazioni ecologiche e quindi al riciclo, è vantaggiosa per l’ambiente e il decoro urbano poiché aiuta a ridurre il fenomeno dell’abbandono di rifiuti, e offre un vantaggio economico alle utenze domestiche tramite uno sconto sulla Tari che i comuni garantiscono per ogni chilogrammo di rifiuto conferito. Inoltre, grazie a questo progetto, i parchi cittadini possono tornare a popolarsi di verde, con benefici sulla biodiversità e sul miglioramento della qualità dell’aria. Da inizio progetto al 2022 sono stati piantati 370 nuovi alberi nei comuni di Modena, Sassuolo e Rimini.

Il progetto “La fabbrica dell’aria” attivo sul territorio del Triveneto ha come obiettivo la valorizzazione, la sostenibilità e il rispetto del contesto ambientale e del territorio in cui opera Ascotrade tramite la messa a dimora di 5.000 alberi in collaborazione con Azzero CO2. Tra le peculiarità del progetto, l’utilizzo esclusivo di specie autoctone e, laddove possibile, piante pioniere, importanti per rigenerare i terreni degradati e favorire la colonizzazione di altre specie, fondamentali per la creazione di corridoi ecologici e l’insediamento dell’avifauna.

Tra le associazioni che il Gruppo Hera sostiene attraverso Hera Solidale c’è anche Treedom, promotrice di “Let’s green Madagascar”. Il progetto vuole contrastare la pratica dello slash and burn (taglia e brucia) che ricorre all'incendio di intere aree forestali e vecchi terreni agricoli, offrendo l’alternativa di un sistema agroforestale integrato in grado di garantire la tutela della biodiversità e al contempo la possibilità, per le comunità locali, di beneficiare di vari raccolti nel corso delle stagioni. La donazione sarà finalizzata alla realizzazione di un moderno vivaio che rifornirà la comunità di piante di buona qualità, a percorsi di formazione per la comunità locale su tecniche e attività agroforestali, e alla messa a dimora di alberi con un mix di specie forestali e da frutto. Ad oggi è stato raggiunto il primo obiettivo di 3.500 alberi che permetteranno l'assorbimento di circa 9.257 tonnellate di anidride carbonica in 10 anni.

Infine, le attività ormai concluse “Operazione più alberi” a Padova e “Regala un albero” in Emilia-Romagna, anch’esse tramite il coinvolgimento attivo dei cittadini e dei clienti, hanno permesso la piantumazione di 4.000 alberi.

Ulteriori dettagli delle iniziative di piantumazione alberi sono disponibili al link alberi.gruppohera.it/hera-per-il-patrimonio-naturale-e-la-biodiversita.

I progetti riportati contribuiscono al raggiungimento del target 7.3, 11.3, 11.2, 11.6, 12.2, 12.4, 12.5, 12.8 dell’Agenda ONU 2030, oltre che - grazie al coinvolgimento dei cittadini, comuni ed enti - al raggiungimento del target 17.17.

Progetto “Capiamo”: biomonitoraggio ambientale con le api

Il progetto “Capiamo” si propone di utilizzare le api come bioindicatori della qualità ambientale nei pressi di impianti industriali. Questi insetti sono particolarmente sensibili ai cambiamenti ambientali causati dagli agenti inquinanti, e sono quindi in grado di segnalare precocemente l'insorgenza di eventuali squilibri per la biodiversità, per l'ecosistema e per la salute umana in generale, permettendo così di pianificare tempestivamente azioni correttive.

Le api hanno caratteristiche particolarmente adatte per il biomonitoraggio. Sono infatti insetti sociali che vivono in colonie numerose e facili da allevare. Inoltre, il corpo coperto di peli e la regolare attività di bottinamento (la raccolta di nettare e polline) consentono alle singole colonie di svolgere circa 10.000 prelievi giornalieri da aria, acqua e suolo con cui entrano in contatto. Basti pensare che nel corso delle sue migrazioni giornaliere una singola ape si muove normalmente su un'area di 7 km2. Le sostanze presenti nell’ambiente si accumulano quindi all’interno dell’alveare, sulle api e sui loro prodotti (miele, propoli, cera, polline e pappa reale), rendendo agevole il recupero di campioni altamente rappresentativi da analizzare. L’ape come bioindicatore offre molte informazioni utili sia a breve che a lungo termine: il miele, ad esempio, permette di valutare l'inquinamento nel breve periodo, in quanto costituisce il primo prodotto in cui possono accumularsi i contaminanti; la cera, invece, consente di valutare i livelli di inquinamento a lungo termine, in quanto per la sua natura lipidica può assorbire e trattenere i contaminanti non volatili, lipofili e persistenti.

Nella primavera 2020 sono state installate tre arnie all’interno del perimetro dell’impianto di termovalorizzazione rifiuti di Pozzilli, con lo scopo di monitorare l’area costituita dalla zona est della Piana di Venafro, tra i monti della Meta e quelli del Matese, dove, oltre al termovalorizzatore, sono presenti industrie del settore chimico, aziende sanitarie private, cantieri edili abbandonati e piccoli centri agricoli abitati. Nell’ambito dell’iniziativa sono previste due campagne di campionamento e analisi all'anno sulla popolazione delle api delle tre arnie e sui loro prodotti, oltre a controlli medico-veterinari per verificarne la salute e la produttività, limitare i fenomeni di sciamatura, e posizionare e rimuovere i melari. I campioni raccolti dagli alveari (api, miele e cera) sono sottoposti ad analisi chimiche presso laboratori accreditati e con metodi certificati. Le informazioni ottenute permettono di conoscere e quantificare gli eventuali effetti dell'impatto delle attività dell’uomo sull'ambiente.

I risultati ottenuti mostrano uno stato di qualità ambientale complessivamente buono. Le indagini sui campioni di miele hanno mostrato la sostanziale assenza di diossine, Pcb e pesticidi, mentre per quanto riguarda gli anioni (cloruri, solfati e nitrati), la loro presenza risulta in linea con i valori medi dei mieli di origine italiana. Le analisi sugli idrocarburi policiclici aromatici (Ipa), che hanno come principale fonte la combustione di carburanti fossili, l’incenerimento dei rifiuti, la produzione di energia o di asfalto e prodotti chimici, mostrano una condizione ambientale a cui contribuiscono più sorgenti emissive come traffico, industria, e riscaldamento domestico a biomasse, tipiche dell’antropizzazione del territorio, senza che si evidenzi un’incidenza significativa da parte del termovalorizzatore. Anche i metalli presenti sono riconducibili alla presenza di cantieri edili abbandonati, industrie e infrastrutture.

Nel biennio 2021-2022 il progetto è stato esteso anche all’impianto di compostaggio con produzione di biometano di S. Agata Bolognese (Bo). Nella primavera 2021 sono state installate tre arnie all’interno del perimetro dell’impianto, con lo scopo di monitorare un’area più ampia e complessa, situata nella pianura bolognese al confine con la provincia di Modena, nella quale si collocano attività industriali, artigianali e agricole. Il progetto è stato condotto con le stesse modalità seguite a Pozzilli: sono state infatti svolte due campagne di campionamento e analisi sulla popolazione delle api e sui loro prodotti (miele e cera), oltre a controlli medico-veterinari per verificare la salute e la produttività. I campioni raccolti dagli alveari vengono poi sottoposti ad analisi chimiche. I risultati ottenuti confermano uno stato di qualità ambientale: il miele prodotto è esente da metalli pesanti quali cadmio e piombo, idrocarburi policiclici aromatici e pesticidi, e si presenta con un profilo pollinico caratteristico del basso appennino emiliano.

Nel 2022 il progetto è stato attivato anche presso la discarica di Serravalle Pistoiese. I risultati saranno disponibili nel corso del 2023.

Questo progetto di biomonitoraggio contribuisce al raggiungimento dei target 11.6 e 12.4 dell’Agenda ONU 2030.

Progetti e servizi responsabili accordion 3

Territorio (e Impresa) - Abilitare la resilienza e innovare


L’analisi della carbon footprint dei fornitori di servizi informatici e di telecomunicazione

Nell’ambito del percorso intrapreso dal Gruppo Hera per analizzare e rendicontare gli impatti derivanti dalle proprie attività di digitalizzazione secondo il framework della Corporate digital responsibility, nel 2022 è proseguito il coinvolgimento dei principali fornitori per monitorare e descrivere all’interno del bilancio di sostenibilità come i progetti e le attività di innovazione digitale svolti per Hera rispondano alle quattro dimensioni di responsabilità digitale (in particolare quella ambientale) e quale siano i loro impatti su di esse.

Sono stati coinvolti cinque principali fornitori della Direzione Sistemi Informativi e della società Acantho (la digital company del Gruppo) per quantificare i principali impatti ambientali derivanti dai servizi forniti e direttamente riconducibili alle attività di Hera (gestione dei software in cloud, servizi di telefonia, lavori sulla rete di telecomunicazioni).

In particolare, è stato richiesto di quantificare, per la quota parte riconducibile alle attività e ai servizi erogati per il Gruppo Hera, i consumi di energia elettrica, i consumi di energia elettrica prodotta da fonti rinnovabili, le emissioni di gas serra collegate al consumo di energia elettrica, le emissioni di gas serra totali, le emissioni di gas serra compensate e il consumo di combustibili (quest’ultimo indicatore solo per il fornitore di lavori sulla rete di telecomunicazione). Dai dati raccolti si possono stimare emissioni di gas serra dei cinque fornitori riconducibili alle attività e ai servizi erogati per il Gruppo nel 2022. Si tratta di circa 500 tonnellate di CO2 equivalente; su questo valore incide un profilo di consumo di energia elettrica totale dei cinque fornitori costituito per il 64% da energia elettrica prodotta da fonti rinnovabili (due fornitori dei cinque hanno dichiarato di acquistare esclusivamente energia elettrica da fonti rinnovabili). Un solo fornitore compensa le proprie emissioni di CO2, e la compensazione riguarda il totale del proprio inventario.

In questo modo Hera si propone di estendere anche ai propri principali fornitori di servizi digitali l’attenzione agli impatti sul clima derivanti dalle proprie attività, al fine di sensibilizzarli sulla gestione responsabile degli stessi.

Gridspertise e Hera per le smart grid del futuro

Hera e Gridspertise, società del Gruppo Enel dedicata alla trasformazione digitale delle reti elettriche, hanno firmato un accordo di collaborazione finalizzato allo sviluppo delle smart grid del futuro.

In particolare, l’accordo prevede la sperimentazione di un sistema integrato di raccolta e misurazione di dati provenienti dai dispositivi gas del Gruppo Hera e dai contatori intelligenti di Gridspertise per le reti elettriche. I test di integrazione in ambito multiservizio gas-elettricità saranno realizzati in Italia sulla rete gestita da Inrete Distribuzione Energia, la società di distribuzione del Gruppo Hera.

Con questa attività le due aziende uniscono le proprie competenze per realizzare sinergie tecniche nell’ambito della digitalizzazione delle reti. In particolare, Hera potrà contare sulla propria esperienza in ambito smart meter gas che l’ha portata a brevettare il contatore evoluto NexMeter, primo nel suo genere a livello internazionale per tecnologie e funzioni di sicurezza adottate anche in termini di riduzione delle dispersioni di gas in atmosfera. Gridspertise metterà a disposizione le sue soluzioni più innovative per la gestione integrata dei dati di misura al servizio dello sviluppo delle nuove reti intelligenti e sostenibili per accelerare la trasformazione digitale delle infrastrutture elettriche. Nei mesi scorsi Gridspertise ha concluso con il Gruppo Hera accordi per la fornitura di 435 mila contatori intelligenti e concentratori, oltre a un innovativo sistema di telegestione che sarà impiegato nella sperimentazione, e nel contempo Hera ha pianificato l’installazione di 300 mila NexMeter entro il 2026, di cui 180 mila già operativi.

Il risultato è un pacchetto di soluzioni di gestione di rete che ha come elemento chiave quello di facilitare la transizione energetica. In base ai risultati della sperimentazione, le due aziende valuteranno la partecipazione congiunta a future gare, che si terranno anche al di fuori del territorio nazionale, in cui sarà prevista la vendita di soluzioni hardware e software per la misura del gas e dell’elettricità. Tale collaborazione potrà estendersi, in un secondo momento, anche a soluzioni che riguardano il ciclo idrico integrato, sia in termini di misura che di smart grid idriche.

Gli esiti di questa collaborazione potranno essere di interesse per società multiutility anche all’estero, proiettando così le eccellenze tecnologiche ideate e sviluppate nel nostro Paese nei mercati internazionali.

Modelli predittivi per la manutenzione delle reti

Dal 2018 Hera ha intrapreso un progetto di studio con Università di Bologna per investigare le cause di rottura nelle condotte idriche. Lo studio, condotto su una serie storica di sei anni di rotture, ha posto in evidenza come il fenomeno di rottura delle condotte debba essere analizzato considerando diverse variabili, e che un modello previsionale efficace possa essere costruito solo integrandone e ponderandone l’incidenza:

  • caratteristiche endogene all’infrastruttura acquedottistica, come materiale, diametro e vetustà della condotta;
  • fattori esogeni come il tipo di terreno, la temperatura ambientale e alcune sollecitazioni esterne tra cui il traffico stradale.

Dopo alcune prime applicazioni di modelli sviluppati da provider esterni, Hera ha lavorato con l’Università di Bologna per combinare questi elementi con algoritmi di intelligenza artificiale, arrivando così nel 2022 ad un algoritmo predittivo proprietario, in grado di prevedere la classe di rischio di fallanza delle condotte. Tale algoritmo permette di individuare quali sono le tratte su cui è più probabile che si verifichino rotture nel successivo anno, diventando così uno strumento di supporto alle decisioni per meglio orientare le attività di rinnovo di rete e di ricerca attiva delle perdite.

Nel 2022 l’algoritmo è stato applicato alle reti di Bologna e Modena, ma già nel 2023 sarà esteso a tutta la rete acquedottistica di Hera Spa, consolidando il modello e prevedendone un’industrializzazione nelle architetture di sistema del Gruppo.

La manutenzione predittiva della rete acquedottistica è uno strumento che si integra con le altre azioni per la riduzione dei volumi dispersi, con cui il Gruppo sta consolidando la propria strategia operativa di riduzione delle perdite, come la distrettualizzazione e la ricerca attiva con metodi acustici e sperimentali.

Il training center di Ferrara per la formazione di dipendenti e fornitori

Nel 2022 è stato inaugurato il Training center di Ferrara, una struttura nata per favorire l’integrazione tra ambienti di apprendimento fisici e virtuali, progettando processi formativi personalizzati a seconda dei diversi obiettivi didattici e che favoriscano lo sviluppo di comunità di apprendimento on-line e off-line.

Il centro è stato utilizzato nell’ambito del progetto Employability, avviato in collaborazione con la società di selezione del personale Manpower. Il progetto ha come obiettivo l’acquisizione di talenti (circa 300 nuovi assunti) su tutto il territorio nazionale, in particolare di profilo tecnico e operativo. Si tratta di un importante progetto sull’occupabilità delle persone che fornirà al Gruppo Hera ulteriori risorse chiave per vincere le sfide della transizione energetica. Nell’ambito del progetto è prevista una formazione di 80 ore pro capite per i profili operativi e 240 ore pro capite per i profili tecnici.

Inoltre, in collaborazione con Emerson, partner industriale che opera nel mondo della distribuzione gas, verranno sviluppati percorsi di formazione con certificazione delle competenze acquisite, proseguendo l’impegno del Gruppo nell’ambito dell'occupabilità e supportando anche le imprese dell’indotto nella ricerca di risorse qualificate, con particolare riferimento ai profili tecnico-operativi.

Il Rifiutologo, l’app per fare la raccolta differenziata (e non solo) è sempre più smart

Il Rifiutologo è una app gratuita con svariate funzionalità utili disponibile on-line sia sul sito di Hera che sugli App store per smartphone e tablet. Dal suo lancio nel 2011 al 31 dicembre 2022 ha registrato quasi 960 mila download sui sistemi operativi Android e iOS. I comuni in cui il Rifiutologo è stato più utilizzato risultano Bologna, con oltre 754 mila sessioni totali e 96 mila singoli utenti attivi, e Ravenna; con 432 mila sessioni e 33 mila utenti; a seguire, Padova ha registrato 337 mila sessioni e Modena 29 mila utenti.

Tramite la funzionalità Ricerca del rifiuto, le utenze possono verificare in tempo reale dove conferire il rifiuto e i calendari delle raccolte porta a porta previsti per il proprio indirizzo, con possibilità di impostare un alert di promemoria su giorno e ora di ciascuna raccolta. La Ricerca del rifiuto si conferma la funzione più usata, con oltre 2,7 milioni di ricerche svolte nell’ultimo anno.

Grazie alla geolocalizzazione, l’app de Il Rifiutologo mostra anche la stazione ecologica più vicina, con informazioni complete sui rifiuti conferibili, gli orari di apertura e gli eventuali sconti previsti dal proprio comune. Offre inoltre indicazioni aggiuntive sui Punti di interesse per il cittadino, ovvero relative a raccolte differenziate particolari, punti di raccolta itineranti, punti di distribuzione dei materiali e isole interrate.

La funzionalità Segnalazioni ambientali rende possibile per il cittadino evidenziare problemi relativi, ad esempio, a rifiuti abbondanti o contenitori danneggiati, inviando foto in tempo reale ai tecnici Hera. L’app comunica poi all’utente la data di avvenuta soluzione, eventualmente tramite notifiche push personalizzate. Nel 2022, le segnalazioni riguardanti lo svuotamento dei cassonetti, la pulizia delle strade e i rifiuti abbandonati hanno raggiunto circa quota 195 mila, in aumento del 23% rispetto all’anno precedente.

La Scansione barcode, altra apprezzata funzionalità de Il Rifiutologo, permette di riconoscere i materiali tramite i codici a barre dei prodotti, indicando come differenziare correttamente ciascun imballaggio, anche se composto da più materiali; al 31 dicembre 2022 l’archivio contiene 1.740.000 barcode dei prodotti più diffusi. Se un codice non è riconosciuto, oppure manca un prodotto, il cittadino può comunicarlo tramite l’apposita funzione affinché possa essere inserito nel sistema. Nel 2022, anche grazie alle segnalazioni inviate dai cittadini, il database dei codici a barre si è arricchito di 50 mila codici, mentre le richieste effettuate con la scansione del codice a barre sono state circa 527 mila. Di fatto ad oggi il database copre quasi tutto il circolante in Italia.

Il Rifiutologo inoltre può comunicare con Alexa, l’intelligenza artificiale creata da Amazon per dare voce ai dispositivi smart di cui tutti siamo in possesso. Chiunque apra l’app di Alexa può infatti aggiungere la skill Il Rifiutologo, assicurandosi così la disponibilità di una “voce amica” a cui chiedere informazioni fondamentali sul servizio di raccolta erogato dal Gruppo Hera nel proprio comune, quali: la consultazione dei calendari porta a porta con l’impostazione di promemoria vocali che ricordano i giorni di raccolta previsti da calendario, la funzione dove lo butto con cui si può chiedere alla skill come conferire i rifiuti nei territori serviti da Hera, e infine le indicazioni sulle stazioni ecologiche e sulle modalità di ritiro a domicilio degli ingombranti.

Nel 2022 è stata introdotta una nuova utilissima funzionalità: è ora infatti possibile prenotare gratuitamente il ritiro a domicilio dei rifiuti ingombranti direttamente da app. Per prenotare l’appuntamento di ritiro presso il proprio indirizzo basta registrarsi e con pochi click si potrà procedere alla selezione degli oggetti da ritirare. L’app fornirà direttamente data e ora per lo svolgimento del ritiro. Nei comuni in cui il servizio è attivo, è possibile richiedere dall’app anche il ritiro a domicilio delle potature. Al 31 dicembre 2022, sono già più di 10 mila le prenotazioni di ritiro richieste tramite l’app Il Rifiutologo.

Grazie alle informazioni contenute ne Il Rifiutologo e alle segnalazioni da parte dei clienti il suo utilizzo contribuisce al raggiungimento dei target 11.3, 11.6, 12.2, 12.4, 12.5 e 12.8 dell’Agenda ONU 2030, oltre che - grazie al coinvolgimento dei cittadini - al raggiungimento del target 17.17.

Digi e Lode, per servizi e scuole più digitali

Per il Gruppo Hera innovazione e digitalizzazione sono aspetti di fondamentale importanza, a partire dai propri servizi: sviluppo dei servizi on-line, realizzazione di app interattive per clienti e cittadini, e promozione di canali e servizi digitali dedicati.

Digi e Lode, giunto alla sua sesta edizione, è il progetto che vede i clienti e l’azienda insieme per digitalizzare le scuole del territorio attraverso la promozione dei servizi digitali di Hera con il patrocinio di 113 comuni del territorio. Digi e Lode consolida il contributo che il Gruppo vuole portare al territorio, in continuità con le strategie aziendali che individuano proprio nell’innovazione, nello sviluppo sostenibile del territorio e nell’attivazione di partnership i driver centrali per lo sviluppo di valore condiviso in coerenza con gli obiettivi dettati dall’Agenda Globale dell’ONU 2030.

Dall’edizione 2019/2020 il progetto è stato esteso nelle Marche e in Abruzzo e dall’anno scolastico 2021/2022 anche nei territori di Veneto, Friuli-Venezia Giulia, Lombardia e Puglia in cui operano cinque società del Gruppo (EstEnergy, Ascotrade, Ascopiave Energie, Amgas Blu e Blue Meta).

Il progetto coinvolge tutte le scuole primarie e secondarie di primo grado, pubbliche e paritarie, dei territori coinvolti in Emilia-Romagna, Marche e Abruzzo, Veneto, Friuli-Venezia Giulia, Lombardia e Puglia. Nell’anno scolastico 2022/2023 mette in palio un totale di 180 mila euro per il finanziamento di progetti di digitalizzazione, a beneficio degli studenti di 72 scuole. Dall’inizio del progetto (2017), il Gruppo ha già elargito 565 mila euro a favore di 226 scuole.

Per partecipare occorre che i clienti attivino uno o più servizi digitali gratuiti offerti dalle società del Gruppo Hera: in questo modo donano punti che possono ripartiti equamente tra le scuole del proprio comune oppure scegliere di assegnarli a una specifica scuola (in questo caso vengono moltiplicati per cinque): il Gruppo Hera premia le scuole del territorio che raggiungono il punteggio più alto.

Il progetto Digi e Lode contribuisce al raggiungimento dei target 4.a e 12.8 dell’Agenda ONU 2030, oltre che - grazie al coinvolgimento dei cittadini e delle scuole - al raggiungimento del target 17.17.


Quando sostenibilità ambientale e sociale vanno a braccetto

Prosegue l’impegno di Hera nelle iniziative dedicate al sostegno e all’inclusione sociale di persone che si trovano in difficoltà e in condizioni svantaggiate, attraverso le seguenti iniziative di collaudata efficacia.

Il progetto Manolibera è nato nel 2011 dalla collaborazione tra la Casa Circondariale di Forlì, Hera e l’istituto di formazione Techne, prendendo spunto dall’idea di alcuni artisti particolarmente sensibili ai temi del rispetto dell’ambiente, dell’ecosostenibilità e della riabilitazione sociale. All’interno di un ampio locale reso disponibile dalla Casa Circondariale di Forlì è stato creato un laboratorio nella forma di un’originale cartiera artigianale dove i detenuti sono impegnati quotidianamente, per 20 ore a settimana, nella realizzazione di biglietti d’auguri, biglietti natalizi, album fotografici, portafoto, quaderni, grandi e piccoli ed altri manufatti in carta di alto pregio artistico. L’esclusività dei metodi di produzione - interamente eseguiti a mano secondo un’antica tecnica di lavorazione arabo-cinese - e la raffinata decorazione rendono questi manufatti unici nel loro genere, raffinati ed impregnati di un importante valore artistico, sociale ed ecologico che li rendono particolarmente apprezzati nel settore del “wedding planning”. Nel 2022, alla Cooperativa Cils di Cesena, si è sostituita l’impresa sociale Altremani srl cui sono affidati i compiti di monitoraggio e di verifica delle attività esercitate nel laboratorio, mentre la parte commerciale è gestita in collaborazione con la legatoria Berti di Forlì. Il laboratorio è in grado di sostenere la propria operatività e di supportare i detenuti con un idoneo percorso formativo. La collaborazione con la rete nazionale di economia carceraria “Freedhome”, il concept store dedicato alle eccellenze dell’economia carceraria italiana, contribuisce a dare ampia visibilità al progetto. Il laboratorio ha sviluppato un’ampia proposta di prodotti per matrimoni ed eventi importanti; si tratta di eleganti partecipazioni e raffinati biglietti di ringraziamento, album fotografici completi di scatole, preziose bomboniere, cornici e quadri, che fino al 2019 ha presentato alle principali fiere ed eventi del “settore cerimonie”. La situazione legata all’emergenza sanitaria aveva messo in difficoltà il settore e la produzione del laboratorio che dal 2022 ha però potuto riprendere l’attività con 5 detenuti complessivamente coinvolti nel progetto mentre dall’inizio dell’attività sono state coinvolte oltre 46 persone.

Continua l’esperienza del progetto RAEEincarcere. Il progetto avviato nel 2008 vuole promuovere l’inclusione socio lavorativa di persone svantaggiate in esecuzione penale, con l’intento di seguirle nel rientro nella legalità e nella vita civile della comunità.

Attualmente il progetto è attivo nelle Case Circondariali di Bologna e Ferrara, con il coinvolgimento del consorzio nazionale RAEE Erion, delle cooperative sociali IT2 di Bologna e Il Germoglio di Ferrara, grazie anche al sostegno della Regione Emilia- Romagna.

Nei laboratori opportunamente attrezzati all’interno delle Case Circondariali, i detenuti si alternano in attività di formazione e di perfezionamento, apprendendo le capacità e la conoscenza necessarie per provvedere al disassemblaggio dei rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche di grandi dimensioni (RAEE R2 quali lavatrici e lavastoviglie) provenienti dai flussi di Raccolta gestiti dal Consorzio Erion, tra i quali sono compresi anche RAEE provenienti da Centri di Raccolta del Gruppo Hera. Dal momento della sua attivazione il progetto ha consentito di formare e avviare all’inserimento lavorativo presso imprese operanti nei territori di pertinenza ben 38 ex detenuti mentre sommano a 115 i detenuti che hanno beneficiato a vario titolo di tirocini e percorsi formativi propedeutici all’inserimento professionale. Considerevoli anche i valori dei benefici ambientali ottenuti dall’avvio del progetto, in questo periodo i laboratori hanno trattato circa 5.990 tonnellate di rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche riducendole in piccole frazioni avviate separatamente ed interamente al recupero.

I progetti descritti in questo case study contribuiscono al raggiungimento dei target 8.5, 12.2, 12.4, 12.5 e 17.17 dell’Agenda ONU 2030.


Il Liceo TRED per le nuove competenze dei giovani

Dal 2022 Gruppo Hera sostiene, come azienda fondatrice, la realizzazione del nuovo liceo quadriennale dedicato alla transizione ecologica e digitale, per una didattica orientata al futuro. L’obiettivo del progetto, coordinato da ELIS è di coinvolgere le imprese (con i territori nei quali operano) a supportare la crescita di una consapevolezza dei giovani sulle nuove transizioni, attraverso il binomio tra il sapere umanistico e tecnologico, portando così alla nascita di una rete di scambio tra scuole, università e aziende.

Il nuovo liceo, avviato nell'anno scolastico 2022/2023 coinvolge oltre 500 tra studenti e studentesse di 24 licei TRED, dislocati lungo tutto il territorio nazionale, che all'interno del programma didattico, parteciperanno anche a incontri formativi tenuti da esperti del Gruppo Hera su diverse tematiche connesse alla transizione ecologica: il ciclo integrato dei rifiuti, le diverse tipologie di impianti per il loro trattamento e recupero, l’importanza di relazionarsi con l’eco-sistema di riferimento e di rappresentare in dati il valore che viene generato da una raccolta differenziata di qualità.

Parallelamente, le scuole parteciperanno al contest “Uno scatto per l’ambiente – edizione TRED” attraverso il quale si sono informati sul tema della raccolta differenziata, contribuendo anche allo sviluppo del modello di intelligenza artificiale dell'applicazione “il Rifiutologo” per riconoscere la destinazione dei rifiuti a partire dalle immagini.

“Uno scatto per l’ambiente”: il nuovo gioco della famiglia ECOgames

La piattaforma degli Ecogames, nata nel 2021 per educare con divertimento a fare una corretta raccolta differenziata, si è arricchita nel 2022 con il nuovo progetto “uno scatto per l’ambiente” che, coniugando il principio di edutainment e citizen science, ha reso protagonisti gli studenti di due scuole medie di Modena e Ravenna nello sviluppo di un modello di intelligenza artificiale che possa riconoscere un rifiuto a partire da una foto. Un gioco come strumento per raccogliere dati per allenare un modello di intelligenza artificiale e, allo stesso tempo, educare in maniera divertente, fornendo pillole/curiosità generali sull’ambiente tramite domande e risposte in formato quiz.

Il pacchetto didattico erogato in aula con la partecipazione del corpo docenti, adeguatamente formato sui temi di intelligenza artificiale, si è focalizzato sulla citizen science per spiegare come l’impegno e la partecipazione dei cittadini nella raccolta di dati siano strumento fondamentale del progresso scientifico abbinato alla formazione sulla corretta raccolta differenziata.

La prima edizione del progetto, svoltasi tra aprile e giugno 2022, ha coinvolto 236 studenti e 10 insegnanti e ha registrato ottimi risultati, sia in termini di partecipazione, con un tasso di completamento delle sessioni di gioco pari al 98%, che in termini di allenamento del modello di intelligenza artificiale, che ha raggiunto un’accuratezza sul riconoscimento delle immagini pari all’82%.

La buona riuscita del progetto ha spinto il Gruppo Hera a prevedere un’estensione nel 2023 ad altri istituti scolastici del territorio per definire un format di riferimento che possa in futuro essere inserito all’interno del progetto La Grande Macchina del Mondo.

Il progetto ECOgames descritti contribuisce al raggiungimento del target 11.3 dell’Agenda ONU 2030.

Con Riciclandino aiutiamo l'ambiente e la scuola

Riciclandino da oltre 10 anni accompagna i nostri ragazzi verso una maggior consapevolezza dell’ambiente. È l’iniziativa ambientale dedicata a ragazzi e famiglie che coinvolge quella parte di cittadinanza che sta in relazione alla Scuola, intesa come istituzione e comunità di persone. Nel progetto, si ottengono punti quanta più raccolta differenziata si conferisce alle stazioni ecologiche, dando la possibilità alla propria scuola di ricevere incentivi economici. La famiglia dello studente può utilizzare la tessera Riciclandino per il conferimento dei rifiuti in stazione ecologica, ottenendo lo sconto sulla propria bolletta, come previsto dal regolamento comunale, e procurando un incentivo di pari importo alla scuola. Il valore aggiunto dell’iniziativa è l’intensificazione dell’interesse sull’ambiente e dell’azione condivisa che crea e rafforza il senso civico e sociale della collettività. Nell’anno scolastico 2021-2022 hanno aderito al progetto Riciclandino 17 comuni del ravennate, sono state coinvolte 251 scuole, per un totale di circa 43.231 studenti. Alle scuole che hanno partecipato è stato riconosciuto un premio per l’attività svolta pari a 49.424 euro. Nell’ambito del progetto sono state conferite in stazione ecologia oltre 401 tonnellate di rifiuti portati dai ragazzi e dalle loro famiglie.

Il conferimento di rifiuti differenziati alle stazioni ecologiche da parte di studenti e famiglie contribuisce al raggiungimento dei target 11.3, 11.6, 12.2, 12.4, 12.5 e 12.8 dell’Agenda ONU 2030, oltre che - grazie al coinvolgimento delle scuole e dei cittadini - al raggiungimento del target 17.17.

Visite agli impianti per oltre ottomila persone

Il Gruppo Hera, attraverso la controllata Herambiente Spa, offre la possibilità di effettuare visite guidate presso i propri impianti di trattamento e recupero dei rifiuti a dimostrazione della propria attenzione verso le tematiche ambientali e la diffusione di una mentalità ecologicamente responsabile. Le visite guidate, prenotabili anche on-line dal sito web di Herambiente, sono nate al fine di far conoscere un parco impianti tra i più avanzati in Europa per standard operativi e qualitativi e diffondere agli interessati le modalità di funzionamento e gestione degli stessi, descrivendo le modalità adottate al fine di garantire una corretta gestione dei rifiuti nel massimo rispetto del territorio attraverso soluzioni dal minor impatto complessivo per l'ambiente.

Nel 2022 hanno visitato gli impianti del Gruppo Herambiente 1.509 visitatori distribuiti su 107 giornate. Le visite hanno coinvolto i termovalorizzatori (766 visitatori), gli impianti di compostaggio e digestione anaerobica (423), gli impianti di selezione e recupero (227 partecipanti), gli impianti per rifiuti industriali (47 persone) e le discariche (46 persone). I dati risultano in crescita rispetto all’anno precedente a causa dell’allentamento delle restrizioni dovute all’emergenza sanitaria. Le visite negli impianti di potabilizzazione di AcegasApsAmga sono state 327 mentre negli impianti di Marche Multiservizi ci sono state 493 visite.

Inoltre, da diversi anni in Hera è attiva la possibilità di effettuare con le scuole visite "virtuali" agli impianti, fatto che ha permesso di garantire la continuità delle attività anche a seguito del periodo di emergenza sanitaria del 2021, quando è stata bloccata la possibilità per gli interessati di conoscere gli impianti in presenza. In questo modo gli studenti possono seguire da remoto un educatore ambientale che illustra le diverse fasi di funzionamento dell'impianto. Durante il 2022 si sono contate 8.863 visitatori virtuali, distribuite come segue: 2.053 partecipanti ai termovalorizzatori, 1.696 agli impianti di selezione e recupero, 2.216 in impianti di potabilizzazione, 173 in impianti di depurazione e 2.725 in impianti di cogenerazione.

VISITE IN PRESENZA PER TIPOLOGIA DI IMPIANTO

Le visite agli impianti contribuiscono al raggiungimento dei target 4.7, 6.b e 12.8 dell’Agenda ONU 2030, oltre che - grazie al coinvolgimento dei cittadini - al raggiungimento del target 17.17.

Progetti e servizi responsabili accordion 7

Governance e creazione di valore 


Hera migliore multiutility nel Dow Jones Sustainability Index

Il Gruppo Hera si conferma nel 2022, per il terzo anno consecutivo, al primo posto nel settore Multi-Utility&Water del Dow Jones Sustainability World Index per performance di sostenibilità in tutte e tre le dimensioni Environmental, Social e Governance (ESG). Come nelle passate edizioni, anche quest’anno Hera è inclusa sia nell’indice mondiale (Dow Jones Sustainability World Index) sia in quello europeo (Dow Jones Sustainability Europe Index).

In particolare, la multiutility ha raggiunto un punteggio complessivo di 90/100, il più elevato nel settore Multi-Utility & Water, contro una media del settore di 32/100. Le valutazioni ottenute sono state di 89/100 in ambito Environment, 91/100 nel Social e di 91/100 in Economic & Governance, con una posizione di leadership in tutte e tre le aree oggetto di valutazione.

Questo riconoscimento è stato reso possibile grazie alla strategia focalizzata sulla sostenibilità e sulla creazione di valore condiviso che il Gruppo adotta da 20 anni.

Quotato dal 2003 e nel FTSE MIB dal 2019, il titolo Hera, che dal 2020 è nel Dow Jones Sustainability Index, è stato incluso nel 2021 anche nel MIB Esg Index, il primo indice blue-chip per l’Italia dedicato alle migliori pratiche ESG, lanciato da Euronext e Borsa Italiana.

Hera tra le migliori multiutility nelle valutazioni Esg di S&P Global Ratings

Dopo la recente riconferma, per il terzo anno consecutivo, nel Dow Jones Sustainability Index, World e Europe, il Gruppo Hera si attesta ancora una volta tra le realtà più attente a livello internazionale alla sostenibilità e agli aspetti ESG.

Nel 2022 è stata pubblicata la nuova Esg evaluation di Hera, realizzata dagli analisti di Sustainable Finance di S&P Global Ratings. Si tratta di una valutazione cross-industry delle capacità di gestire efficacemente, nel medio e lungo termine, l’esposizione ai rischi ambientali, sociali e di governance, nonché di cogliere le opportunità derivanti dai cambiamenti che occorrono in un contesto internazionale in continua evoluzione.

Quest’anno il Gruppo Hera, tra i primi in Italia ad aver pubblicato la propria Esg evaluation già nel 2021, ha ottenuto un punteggio complessivo di 81/100, risultando tra le migliori società a livello internazionale valutate da S&P Global Ratings. Il punteggio ottenuto (81) la posiziona ben al di sopra della media internazionale (72) ed europea (76).

In particolare, nella Esg Evaluation il Gruppo Hera viene valutato da S&P Global Ratings come fortemente preparato a mettere in atto la propria strategia di creazione di valore condiviso, contribuendo alla transizione verso una economia circolare e a basse emissioni.

Hera Luce diventa società Benefit

Con la modifica dell’articolo 3 del proprio statuto, Hera Luce, ha approvato nel giugno 2022 la trasformazione in Società Benefit SB (ai sensi e per gli effetti della Legge 28 dicembre 2015, n. 208). All’interno dello stesso è stata inserita, infatti, la finalità di “operare in modo responsabile, sostenibile e trasparente nei confronti di persone, comunità, territorio e ambiente, beni ed attività culturali e sociali, enti e associazioni ed altri portatori di interesse”.

Una scelta che Hera Luce ha intrapreso su base volontaria, tra le prime in Italia nel settore dell’illuminazione pubblica; grazie a questa modifica statutaria, la trasparenza e i benefici per i portatori d’interesse entrano definitivamente nel suo DNA societario. Per “beneficio comune” si intende il perseguimento di uno o più effetti positivi (perseguibili anche riducendo gli effetti negativi) su persone, comunità, territori e ambiente, beni ed attività culturali e sociali, enti e associazioni ed altri portatori di interessi. Le Società Benefit perseguono tali finalità di beneficio comune in modo responsabile, sostenibile e trasparente e la loro gestione richiede ai manager il bilanciamento tra l’interesse dei soci e l’interesse della collettività.

Diventare Società Benefit per Hera Luce è stato il naturale compimento del percorso intrapreso in termini di attenzione verso la sostenibilità ambientale, la preservazione delle risorse e la trasformazione delle città servite in “smart circular city”, favorendo la transizione verso l’economia circolare. Le azioni perseguite da Hera sono in grado di fornire agli Stakeholder strumenti per sviluppare una città sostenibile ed intelligente e in grado di condurre alla transizione verso la circolarità.

A tal fine la società intende perseguire le seguenti finalità di beneficio comune:

  • Contribuire alla prosperità della comunità locali in cui la società opera mediante la progettazione e realizzazione di modelli sostenibili, resilienti, e innovativi di sviluppo urbano per approcciare gli interventi sulle città (Hera Luce fo smart circular city/land);
  • Perseguire la neutralità del carbonio agendo tramite interventi volti all’efficienza energetica e la transizione verso le fonti rinnovabili;
  • Guidare la transizione verso un modello di economia circolare anche attraverso la misurazione della circolarità in ottica di ciclo di vita.

Hera Luce intende raggiungere tali finalità assicurando le migliori condizioni di lavoro ai propri dipendenti e a quelli dei fornitori, promuovendo inoltre la collaborazione tra pubblico e privato in un approccio multistakeholder.

I benefici comuni che Hera Luce intende perseguire sono legati ad altrettanti obiettivi e indicatori che la vincolano dal punto di vista del bilancio, delle assunzioni finanziarie, della reportistica e della trasparenza: le specifiche sono legate ai temi dell’ambiente, dell’efficienza e transizione energetica e dell’economia circolare.

Diventando Società Benefit, Hera Luce si impegna a operare in modo responsabile, sostenibile e trasparente nei confronti di tutti i suoi stakeholder, bilanciando gli interessi dei propri azionisti, clienti, fornitori, dipendenti, realtà territoriali, e dell’ambiente stesso.

Progetti e servizi responsabili accordion 6

Sostenibilità nella gestione delle persone


Circolarità, resilienza e sostenibilità anche nelle sedi del Gruppo Hera

Con il progressivo ritorno alla normalità post-pandemica e con la normalizzazione della presenza del personale nelle sedi del Gruppo, sono riprese nel 2022, secondo una normale ciclicità, tutte le attività di manutenzione ordinaria e gestione degli uffici e delle aree accessorie (spogliatoi, mense, spazi comuni, ecc.).

Nonostante ciò, sono stati mantenuti tutti i presidi igienico sanitari previsti in fase pandemica, e alcune iniziative ritenute migliorative e a favore dell’igiene e pulizia dei locali sono state integrate nelle attività correnti o inserite nelle attività cicliche ordinarie remunerate a canone nel nuovo contratto di global service avviato in fase preliminare a fine 2022 e completamente operativo dal 1° gennaio 2023.

A tal proposito si possono citare il mantenimento delle attività cicliche sulla pulizia dei filtri degli impianti di condizionamento, i ripassi di sanificazione negli uffici e il miglioramento dell’igiene della distribuzione delle bevande nelle mense con l’uso di macchinari contactless.

Riguardo alle attività di investimento sono da sottolineare:

  • il completamento della ristrutturazione e il successivo trasferimento dei laboratori Heratech della Romagna che occupano nell’insediamento di Ravenna una superficie di 2.800 mq circa;
  • il completamento degli spogliatoi di Imola Casalegno per una superficie di 500 mq circa;
  • la realizzazione e messa in servizio delle nuove mense di Modena e Forlì capaci di erogare rispettivamente 300 e 150 pasti giornalieri.

Per tutti gli interventi sopra descritti sono stati riutilizzati immobili dismessi o sottoutilizzati contribuendo così al contenimento di nuove costruzioni su suolo vergine e mantenendo invariata la superficie impermeabilizzata a carico degli immobili del Gruppo.

In questa ottica, nel 2022 è stato anche completato il progetto di riassetto idrico dell’intera area di Molino Rosso a Imola con la realizzazione di nuove aree a verde a servizio della sede e a disposizione dei lavoratori e soprattutto di una vasca di laminazione naturale ottenuta per depressione del terreno che garantisce il corretto deflusso delle acque del comparto senza utilizzo di aree impermeabilizzate aggiuntive. Questa iniziativa aggiunta al completamento dei parcheggi pubblici consegnati al Comune di Imola alla fine del 2022 hanno di fatto concluso tutti gli adempimenti previsti dall’accordo di programma in essere con il Comune di Imola per il comparto Molino Rosso.

In termini di efficienze energetiche è proseguita la trasformazione degli impianti di illuminazione interni con il passaggio delle lampade a incandescenza a lampade a led e la rivisitazione degli impianti idronici con la sostituzione di pompe obsolete con pompe ad alta efficienza più moderne e performanti, portando a un risparmio consuntivato di 72 tep rispetto al 2021.

Sono proseguite le realizzazioni del centro di Formazione In Bologna Berti Pichat e della ristrutturazione della sede di Giugnano a Gaggio Montano (Bologna) che verranno ultimate e messe in servizio nel corso del 2023.

Grazie alla quarta edizione di HeraSolidale sono stati raccolti 535 mila euro

HeraSolidale si pone l’obiettivo di promuovere la solidarietà e il sostegno a progetti sociali e ambientali con il coinvolgimento dei lavoratori del Gruppo Hera, dei clienti e dell’azienda stessa.

Nel 2022 si è conclusa la quarta edizione del progetto, avviata nel 2020. Questa ultima edizione ha visto i dipendenti del Gruppo scegliere attraverso un processo di votazione, cinque delle 15 Organizzazioni selezionate dall’azienda secondo i seguenti criteri: notorietà e trasparenza delle attività, contributo a uno o più obiettivi dell’Agenda ONU al 2030 e ambiti di intervento afferenti ai servizi Hera (criterio accessorio).

Novità della quarta edizione di HeraSolidale è l’individuazione di due organizzazioni a tema sostenibilità ambientale, in linea con la proposizione commerciale del Gruppo e di Hera Comm, partner fondamentale per il successo di HeraSolidale, che si aggiungono alle cinque organizzazioni votate dai lavoratori per un totale di sette. A differenza delle precedenti edizioni la quarta edizione di HeraSolidale ha avuto durata di tre anni.

Alla fine della quarta edizione del progetto, ciascuna delle sette organizzazioni ha raccolto donazioni corrispondenti ad almeno un obiettivo dei progetti sostenuti:

  • ADMO Onlus - “Un donatore per tutti”. Raggiunto e superato il primo obiettivo: acquisto di 9.800 kit salivari che l’associazione utilizza per selezionare potenziali donatori di midollo osseo e iscriverli nel Registro italiano. Ogni anno sono tante le persone che necessitano del trapianto per combattere malattie come linfomi e leucemie.
  • Fondazione ANT Italia Onlus - “Bimbi in ANT”. Raggiunto e superato il terzo obiettivo: assistenza medica, gratuita e domiciliare a 40 bambini malati oncologici e 14 mesi di supporto psicologico anche per minori che affrontano la malattia di una persona cara; formazione nelle scuole per coinvolgere i giovani e affrontare il tema del lutto.
  • Comunità della Missione di Don Bosco APS - “Un centro educativo-scolastico in Ghana”. Raggiunto e superato il secondo obiettivo: sostegno per 38 mesi di una scuola di alfabetizzazione in Ghana tramite l’acquisto di materiali scolastici, il supporto al costo delle utenze e agli stipendi del personale.
  • Marevivo Onlus - “Salviamo i nostri mari dalla plastica”. Raggiunto il secondo obiettivo: impegno alla raccolta di 1000 kg di plastica in un anno per tenere puliti i mari italiani e promuovere il riciclo. Per raggiungere questo obiettivo Marevivo ha deciso di sostenere il progetto LifeGate PlasticLess® che utilizza la moderna tecnologia del Seabin.
  • Theodora Onlus - “Le speciali visite in ospedale dei Dottor Sogni”. Raggiunto e superato il quarto obiettivo: garantire per 18 mesi le “visite” del Dottor Sogni ai bambini ricoverati al Policlinico Sant’Orsola-Malpighi e all’Ospedale Bellaria di Bologna, rendendo così i ricoveri esperienze meno traumatiche.
  • Treedom Foundation Onlus - “Let’s green Madagascar!”. Raggiunto e superato il primo obiettivo: la realizzazione di un vivaio in Madagascar, attraverso la produzione e la distribuzione di 3.500 piante a 100 famiglie di contadini che verranno formate sulle attività agroforestali.
  • UNHCR - “Un’istruzione per i bambini del Ciad”. Raggiunto e superato il secondo obiettivo: un anno di istruzione a oltre 2.000 bambini rifugiati in Ciad, migliorando la formazione degli insegnanti, la fornitura di materiali scolastici e incentivando la scolarizzazione delle ragazze.

Come per la terza edizione del progetto, oltre ai lavoratori del Gruppo che hanno potuto aderire sia tramite un contributo mensile trattenuto direttamente in busta paga, sia tramite Hextra - il sistema integrato di welfare aziendale -, il progetto è stato esteso anche all’esterno poiché i nuovi clienti di Hera hanno potuto scegliere di donare un euro ad una delle sette organizzazioni al momento della sottoscrizione del contratto con Hera.

Si aggiunge inoltre l’importante contributo del Gruppo Hera attraverso le società Hera Comm ed Hera Comm Marche che hanno donato un euro per ciascun nuovo cliente durante i tre anni del progetto.

Questa edizione è stata caratterizzata da due edizioni straordinarie: la raccolta fondi per l’emergenza Coronavirus del 2020, che ha raccolto 65 mila euro grazie alle donazioni dei dipendenti di Hera, e la raccolta fondi per il conflitto in Ucraina, che finora ha raccolto oltre 25 mila euro.

Per sostenere il progetto HeraSolidale, l’azienda nel 2021 ha inoltre deciso di coinvolgere i lavoratori nel devolvere una quota simbolica a fronte della decisione, da parte dei singoli dipendenti, di riscattare i telefoni cellulari e i tablet aziendali per utilizzi personali.

A partire da luglio 2020 fino a dicembre 2022 sono stati raccolti circa 535 mila euro: circa 210 mila euro devoluti dai dipendenti tramite il prelievo in busta paga e Hextra e oltre 325 mila euro donati da Hera Comm ed Hera Comm Marche.

Inoltre, il Gruppo Hera, in parallelo alle edizioni straordinarie di HeraSolidale, nel 2020 ha devoluto 550 mila euro a favore dei servizi sanitari di Emilia-Romagna, Veneto, Friuli-Venezia Giulia e Marche durante l’emergenza covid-19 e nel 2022 ha donato 200 mila euro a favore dell’Agenzia per la sicurezza territoriale e la protezione civile dell’Emilia-Romagna per il popolo ucraino colpito dal conflitto.

Nell’estate 2023 partirà la quinta edizione di HeraSolidale. Le Organizzazioni no-profit partecipanti, selezionate dai lavoratori, saranno quattro. I lavoratori sceglieranno entro il mese di marzo 2023 le organizzazioni da una lista di 10 proposte, individuate attraverso i medesimi criteri della scorsa edizione con l’aggiunta di una valutazione sulla posizione all’interno della classifica del 5x1000.

I progetti qui menzionati, grazie alla partnership con le Organizzazioni interessate e con l’amministrazione pubblica, contribuiscono al raggiungimento del target 17.17 dell’Agenda ONU 2030.

Identità digitale per tutti

L’iniziativa prevede che a tutti i dipendenti venga creata e assegnata un’identità digitale di Gruppo. Cambia il paradigma precedentemente adottato che prevedeva la disponibilità di specifici servizi digitali solo se correlati strettamente all’attività lavorativa: con questo progetto si individua pertanto un set minimo di servizi digitali, e quindi implicitamente anche un’identità digitale che ogni dipendente appartenente al Gruppo deve possedere indipendentemente dall’attività lavorativa. Tali servizi sono: il portale interno aziendale, la posta elettronica aziendale, i sistemi di collaborazione aziendale del pacchetto Microsoft 365, e l’app aziendale dei servizi “SAM”.

Le modalità di fruizione dell’identità sono state estese, e al termine del progetto prevedevano:

  • postazione di lavoro individuale aziendale;
  • postazione di lavoro condivisa aziendale;
  • pc personale;
  • smartphone o tablet aziendale;
  • smartphone o tablet personale;
  • totem con dispositivi di protezione individuale.

In termini di formazione, durante la distribuzione è stata consegnata una guida per il primo accesso comprensiva degli attributi caratterizzanti l’identità (nome accesso, posta elettronica etc.). Allo stesso modo poi la guida rimandava alla formazione predisposta per l’uso dei servizi minimi sul portale interno di formazione (MyAcademy).

Per quanto riguarda la comunicazione, è stato dato spazio mediatico all’iniziativa raggiungendo i coinvolti nel progetto sia tramite articoli sull’House Organ cartaceo (il magazine interno del Gruppo) che tramite locandine affisse in tutte le sedi raggiungibili. Infine, è stato adeguato il processo di distribuzione a fronte dei nuovi ingressi.

Nella fase di recupero iniziale dei dipendenti che erano sprovvisti dell’identità, il progetto ha coinvolto circa 2.000 utenti. Al 31 dicembre 2022, il98,3% dei dipendenti del Gruppo Hera ha attivato la propria identità digitale e la utilizza nelle ordinarie attività lavorative.

Il progetto ha voluto colmare un primo gap del digital divide, ovvero la disponibilità dei servizi. L’azienda si sta ora focalizzando sul rafforzamento delle competenze digitali dei dipendenti: il programma “Digital Workplace” mira infatti ad incrementare l’adozione degli strumenti di collaborazione digitale e, per i dipendenti più esperti, la possibilità di sviluppare strumenti personalizzati di produttività e di analisi avanzata.

L’identità digitale contribuisce al raggiungimento del target 8.2 dell’Agenda ONU 2030.

Come contribuisce l’iniziativa alla trasformazione digitale responsabile? I benefici ottenuti nelle dimensioni Corporate digital responsibility (si veda il paragrafo dedicato “La Corporate digital responsibility”)

Erogazione di soluzioni sicure e rispondenti alla normativa privacy che assicurano la privacy dei dati dei lavoratori.
Distribuzione, formazione e disponibilità multi-dispositivo dei servizi digitali a tutti i lavoratori per promuovere l’inclusione digitale e superare il digital divide.
Ampio e capillare canale comunicativo che si avvale della digitalizzazione come strumento per far pervenire al lavoratore tutte le misure di tutela per garantirne la salute e la sicurezza.

Soluzioni sicure erogate a tutta la popolazione aziendale per garantita la sicurezza informatica e un uso responsabile delle tecnologie, così da limitare l’esposizione alle intromissioni esterne.

Progetti e servizi responsabili accordion 5

Sostenibilità nella catena di fornitura


Il piano di monitoraggio dei fornitori con un focus sulla responsabilità sociale

In seguito all’esperienza derivante dai numerosi audit effettuati, nell’anno 2022 è stata effettuata una nuova campagna di formazione rivolta ad una prima selezione di referenti contrattuali e direttori lavori, mirata ad accrescere ulteriormente la consapevolezza in materia di monitoraggio fornitori con un focus particolare sulla responsabilità sociale d’impresa. I partecipanti si sono messi alla prova analizzando casi aziendali concreti e realmente accaduti, con lo scopo di individuare i comportamenti corretti da adottare e quindi i contenuti dei documenti aziendali a cui fare riferimento rispetto al processo di monitoraggio fornitori, al Modello 231 e al Codice etico. La campagna di formazione è in corso di estensione a tutti i referenti contrattuali e direttori lavori

Sono state inoltre svolte sessioni specifiche di training on the job, finalizzate alla corretta e coerente compilazione delle check list in cantiere.

Nel corso del 2022 sono stati ulteriormente raccolti più di 90 questionari di valutazione sulla responsabilità sociale d’impresa da fornitori ritenuti critici per attività e importo contrattuale. I documenti sono stati esaminati e, per le parti incomplete o mancanti, si è proceduto alla richiesta di chiarimenti e integrazioni. Sulla base dei documenti raccolti, anche negli anni scorsi, sono stati eseguiti 11 audit con focus sulla responsabilità sociale d’impresa tutti presso le sedi dei fornitori: in diversi casi si sono rese necessarie azioni puntuali per verificare l'effettivo avvio del percorso di miglioramento concordato e l’attivazione delle azioni correttive. Tali verifiche sono state svolte da personale esterno certificato e referenziato, selezionato attraverso trattativa privata, a garanzia del percorso di trasparenza e indipendenza adottato dal Gruppo.

Sono state infine compiute 36 ulteriori verifiche direttamente nei cantieri del Gruppo Hera da parte di Vendor Rating and Assurance, congiuntamente alla Direzione Qualità, Sicurezza e Ambiente di Hera, Herambiente, AcegasApsAmga e Marche Multiservizi. Queste attività di monitoraggio integrano le verifiche periodiche dei referenti aziendali di contratto, anche in merito alla corretta gestione di subappalti/subcontratti, qualora presenti. Tali verifiche sono state selezionate concentrandosi sulle situazioni maggiormente critiche a livello di impatto sulla clientela, rischiosità sui temi di sostenibilità e rating particolarmente negativi di alcuni operatori economici.

L’economia circolare nella catena di fornitura

Anche nel 2022 il Gruppo Hera in coerenza con il modello “Resolve” proposto dalla Fondazione Ellen Mac Arthur ha applicato nel procurement i quattro principi cardine afferenti alla circolarità (eco-efficienza, dematerializzazione, rinnovabilità, riciclabilità) cercando costantemente di conciliarli con gli obiettivi di rispetto della normativa vigente in tema di appalti, parità di trattamento dei fornitori, trasparenza, libera concorrenza e rotazione dei fornitori.

I principi dell’economia circolare sono stati declinati in criteri tecnici premianti nelle gare affidate con il metodo dell’offerta economicamente più vantaggiosa oppure sono stati inseriti nelle specifiche tecniche di capitolato in sede di progettazione del fabbisogno.

Nel 2022 si è continuato ad applicare il modello di rendicontazione con il fine di monitorare l’impatto delle iniziative attivate: in particolare in coerenza con quanto già effettuato per il monitoraggio dell’utilizzo di criteri di sostenibilità negli affidamenti, sono stati mappati i criteri tecnici riconducibili a principi di economia circolare.

In continuità con gli anni precedenti, anche nel 2022, sono stati previsti criteri di circolarità per oltre l’82% degli affidamenti con offerta economicamente più vantaggiosa, con un punteggio medio pari a 13,2. Il valore generato da elementi circolari si attesta al 13,8% del valore degli affidamenti del 2022.

Dal 2021 è stata progressivamente estesa a tutti gli acquisti del Gruppo Hera la metodologia di rendicontazione della circolarità nel minor prezzo. Applicando il nuovo modello di rendicontazione della circolarità, si stima che nelle gare assegnate nel 2022 con il minor prezzo, il valore generato da elementi circolari si attesti a quasi 10 milioni di euro, pari al 4% del valore totale.

Complessivamente, considerando sia le gare ad offerta economicamente più vantaggiosa sia le gare al massimo ribasso, il valore riconducibile a elementi di circolarità si attesta al 10,4% del valore di tutti gli affidamenti del 2022.

Si riportano di seguito le principali gare affidate al minor prezzo con elementi di circolarità previsti in specifica tecnica:

  • Nella procedura aperta relativa al servizio di selezione finalizzata al recupero dei rifiuti residui del “multileggero” provenienti dalla raccolta differenziata di Padova, con un importo a base d’asta di circa 340 mila euro, al fine della riduzione delle emissioni di inquinanti in atmosfera, nel capitolato speciale d’appalto è stato richiesto che almeno il 30% degli automezzi utilizzati dall’appaltatore dovranno avere motorizzazione non inferiore ad Euro 5, oppure essere elettrici, ibridi o alimentati a metano o gpl. Inoltre, i rifiuti ritirati dovranno essere avviati a recupero presso i consorzi di filiera.
  • Nella procedura aperta relativa al servizio di avvio al recupero di rifiuti ingombranti provenienti dalla raccolta differenziata dei rifiuti solidi urbani dell'area territoriale del comune di Trieste, con importo a base d’asta di circa 200 mila euro, nel capitolato speciale d’appalto è stato previsto che l’appaltatore fornisca un report relativo alla tracciabilità del rifiuto ritirato.
  • Per alcune tipologie di forniture pilota, tra cui quella della gara a trattativa privata avente ad oggetto la fornitura di chiusini in ghisa per un importo a base di gara di circa 140 mila euro, è stata richiesta la compilazione da parte del fornitore di un questionario sulla composizione materica del prodotto e degli imballaggi finalizzata a classificare la fornitura dal punto di vista ambientale e per verificare se sussistono certificazioni ambientali, rispondono ai requisiti dei CAM, ottemperano alle direttive europee di prossima emissione in ambito di economia circolare.

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Pagina aggiornata al 13 giugno 2023

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