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Progetti e servizi responsabili

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Progetti e servizi responsabili

Case study
 

La soddisfazione dei nostri stakeholder è un elemento fondamentale per la crescita del Gruppo Hera.
Vogliamo fornire soluzioni in grado di incontrare i bisogni delle persone e offrire servizi di alta qualità. Sempre nel rispetto dell’ambiente e delle comunità che serviamo. 
 


La nostra missione? Essere più vicini ai cittadini e sempre più efficaci e sostenibili nel realizzare gli impegni assunti. Unendo le nostre energie con quelle dei cittadini possiamo costruire insieme il futuro.

Scopri di seguito tutti i nostri Case study, che puoi trovare anche nella versione completa del Bilancio di sostenibilità (Dichiarazione non Finanziaria).

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Progetti e servizi responsabili accordion 1

Energia - Perseguire la neutralità di carbonio


Lo sviluppo del fotovoltaico nelle discariche

Nel luglio 2023 è entrato in funzione il nuovo impianto fotovoltaico di Galliera (Bo), realizzato su una discarica esaurita e composto da 2,5 mila pannelli per una potenza totale installata di 1 MW. La produzione attesa di energia elettrica è di 1,4 GWh annui e verrà totalmente immessa in rete, portando a un beneficio atteso di 600 tonnellate di gas serra evitate ogni anno.

Inoltre, nei primi mesi del 2024 Hera ha ottenuto l’autorizzazione per la realizzazione e l’esercizio di un altro impianto fotovoltaico su una discarica chiusa e ripristinata, quella di Castel Maggiore sempre nel bolognese. Il nuovo impianto sarà composto da quasi 6,5 mila pannelli per una potenza totale di circa 4,2 MW dai quali si prevede una produzione annua di energia elettrica di circa 6,6 GWh, che equivale a un beneficio in termini di gas serra pari a 3.000 tonnellate evitate ogni anno. L’impianto sarà suddiviso in due sezioni di potenza 3,2 MW e 1,0 MW (quest’ultima potrà essere dedicata a una Comunità energetica rinnovabile).

Infine, è in corso anche l’iter autorizzativo per la realizzazione di un ulteriore impianto fotovoltaico da 7,5 MW presso la discarica di Ravenna.

La realizzazione di impianti fotovoltaici su discariche esaurite è promossa dalla regione Emilia-Romagna e dalla legislazione nazionale attraverso incentivi e semplificazioni in quanto questi progetti offrono anche l’opportunità di non consumare suolo essendo sviluppati su aree difficilmente convertibili ad altri usi, ad esempio per la coltivazione.

Queste iniziative rappresentano un ulteriore esempio di quanto il Gruppo Hera voglia essere protagonista nel percorso verso la transizione energetica e l’elettrificazione dei consumi, con strumenti innovativi per l’efficientamento energetico e l’auto produzione.

Lo sviluppo del fotovoltaico nelle discariche contribuisce al raggiungimento dei target 7.2, 9.1, 9.2, 9.4 e 13.2 dell’Agenda Onu 2030.

 

Lo sviluppo degli Energy park e dell'agrivoltaico

Il progetto Energy park è un modello innovativo di sviluppo sostenibile, che vede coniugati in un solo ambito la transizione energetica e l’attenzione verso l’ambiente, formando un’unica infrastruttura verde per la generazione di energia rinnovabile e la tutela della biodiversità.

I pilastri del progetto sono quattro:

  • La produzione di energia rinnovabile in sinergia con l’agricoltura tramite impianti agrivoltaici;
  • La salvaguardia dell’ecosistema tramite la tutela e l’accrescimento della biodiversità;
  • La conversione ad un’agricoltura sostenibile attraverso la promozione di pratiche agricole ottimali;
  • La creazione di un’area per la comunità tramite la realizzazione di una foresta urbana.

Nel corso del 2023 sono state avviate iniziative di Energy park a Bologna e a Faenza.

A Bologna è stato individuato un sito per la realizzazione nei pressi di via Stalingrado, di cui Hera ha acquisito la disponibilità del terreno. Il progetto riguarda una superficie di 70 ettari e vedrà l’installazione di 20 mila pannelli fotovoltaici bifacciali con una potenza totale di circa 14 MW che permetterà di generare oltre di 20 GWh all’anno (consumo di 7.400 famiglie “tipo”), riducendo l’impronta carbonica di Bologna di circa 9.000 tonnellate di gas serra e aumentando l’autosufficienza energetica della città.

A Faenza, è stata acquisita la disponibilità di un terreno di proprietà della Società Agricola le Cicogne Srl, costituita dalla Fondazione Banca del Monte e Cassa di Risparmio Faenza e da Crédit Agricole Italia. Le dimensioni progettuali sono analoghe all’Energy Park di Bologna.

Nel 2024 si prevede l’avviamento delle procedure autorizzative propedeutiche alla fase operativa e realizzativa degli Energy park.

Nel 2023, grazie a una partnership con Orogel, cooperativa cesenate leader in Italia nella produzione di vegetali freschi surgelati, è nata la società Horowatt per produrre energia rinnovabile e favorire la transizione energetica.

Il primo ambito di intervento di Horowatt riguarda la realizzazione di un impianto agrivoltaico di 5,1 MW che sorgerà in un terreno di circa 13 ettari nei pressi dello stabilimento cesenate di Orogel e sarà in grado di produrre circa 8 GWh ogni anno, pari al 25% del fabbisogno energetico complessivo del comparto industriale.

I pannelli fotovoltaici saranno montati su strutture in metallo a un’altezza minima di 2,1 metri dal suolo per consentire l’esecuzione delle attività agricole al disotto. Inoltre, grazie ad un sistema di automazione integrata con sensori sui terreni, i pannelli potranno essere orientati non solo per adattarsi alla posizione del sole e garantire la massima efficienza energetica, ma anche per rispondere a specifiche esigenze agricole, a beneficio delle coltivazioni sottostanti (cosiddetta “Agricoltura 4.0”).

L’impianto aprirà la strada ad ulteriori iniziative future mirate a sviluppare un nuovo modello di agricoltura, che unisce in maniera sostenibile la produzione di cibo con la produzione di energia senza consumo di suolo.

Si prevede di ottenere l’autorizzazione alla realizzazione delle opere nel 2024 e di avviare successivamente la realizzazione dell’impianto.

Grazie a queste iniziative Hera potrà avviare azioni concrete nell’ambito delle rinnovabili e della sostenibilità, mettendo a fattor comune le sue migliori competenze ed esperienze per accompagnare cittadini, imprese e pubblica amministrazione verso la transizione energetica e ambientale.

Lo sviluppo degli Energy park e dell’agrivoltaico contribuisce al raggiungimento dei target 7.2, 9.1, 9.2, 9.4, 12.2 e 13.2 dell’Agenda Onu 2030.

 

Lo sviluppo della filiera idrogeno: le Hydrogen valley

Il Gruppo Hera sta realizzando progetti di “Hydrogen valley” a Modena e Trieste dove verrà prodotto idrogeno da fonti rinnovabili per sostenere la decarbonizzazione nei settori industriali, nelle PMI e nel trasporto locale e parallelamente promuovere il riutilizzo di aree industriali in disuso, contribuendo così a una gestione sostenibile del territorio e favorire lo sviluppo delle economie locali.

In particolare, il progetto IdrogeMO a Modena, svolto in collaborazione con Herambiente e Snam, è costituito da:

  • Un impianto fotovoltaico da 6,3 MW di potenza suddivisi in 5,3 MW di fotovoltaico a terra, che sorgerà sulle pendici della discarica dismessa di via Caruso, e in 1 MW di fotovoltaico flottante, allocato sullo specchio d’acqua situato a nord del sito di progetto. A tale impianto sarà affiancato inoltre un sistema di accumulo di energia elettrica a batteria (Battery energy storage system, BESS);
  • Un impianto di produzione di idrogeno verde tramite un elettrolizzatore di potenza 2,5 MW che permetterà di produrre idrogeno verde per circa 400 tonnellate annue (circa 13 GWh) e dai sistemi di compressione e di carico in carri bombolai dell’idrogeno.

Il costo complessivo dell’opera è pari a 20,8 milioni di euro, finanziato per circa il 94% dai fondi del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) attraverso la Linea di finanziamento 3.1 (“Produzione di idrogeno in aree industriali dismesse (Hydrogen valleys) che ricade nella Missione M2 (“Rivoluzione verde e transizione ecologica”) Componente C2 (“Energia rinnovabile, idrogeno, rete e mobilità sostenibile”). L’attivazione dei procedimenti autorizzativi è prevista a inizio 2024, con entrata in esercizio dell’impianto nel 2026.

A Trieste AcegasApsAmga ha siglato un accordo di partenariato con Hestambiente per partecipare anch’essa al bando Pnrr M2C2 Inv.3.1.

Il progetto, presentato alla Regione Friuli-Venezia Giulia, prevede l’installazione di una piattaforma con una capacità produttiva annua di 370 tonnellate di idrogeno rinnovabile (circa 12 GWh), di cui circa 116 tonnellate prodotte grazie all’energia di un impianto fotovoltaico dedicato di almeno 4,5 MW di potenza che sarà installato in un’area degradata (“Ex-Esso”) all’interno del Sito di interesse nazionale di Trieste, consentendo di valorizzare un’area con potenziale produttivo altrimenti inutilizzato. L’impianto fotovoltaico sarà corredato da un sistema di accumulo di energia elettrica, opportunamente dimensionato, che consentirà di sfruttare al massimo l’energia elettrica autoprodotta durante le ore di minore o cessata produzione di energia.

L’iniziativa prevede inoltre una simbiosi industriale tra la piattaforma di produzione dell’idrogeno e il termovalorizzatore dei rifiuti di Trieste che consiste nel riutilizzo dell’acqua di spurgo delle torri evaporative del termovalorizzatore all’interno del processo di produzione dell’idrogeno rinnovabile.

Per il progetto è stato richiesto alla Regione un finanziamento di 14 milioni di euro a parziale copertura dell’intero investimento. Entro il 2026 si prevede di terminare la realizzazione dell’impianto e la sua messa in esercizio. Sono state inoltre sottoscritte delle Lettere di intenti con Trieste Trasporti S.p.A., CoSELAG (Consorzio di Sviluppo Economico Locale dell'Area Giuliana) e Adriafer S.r.l. per utilizzare l’idrogeno rinnovabile prevalentemente nei settori del trasporto pubblico locale, trasporto su ferro e su gomma nell’ambito della logistica portuale e retroportuale del porto di Trieste e nel trasporto su gomma a servizio dell’area industriale della provincia di Trieste.

Per la realizzazione della quota parte di impianto destinata alla sola produzione di idrogeno rinnovabile, AcegasApsAmga ha ottenuto anche un finanziamento pari a 1,5 milioni di euro dal bando europeo “HORIZON - JTI - CleanH2 - 2022-06-01: Hydrogen valleys”. AcegasApsAmga è infatti partner del consorzio North Adriatic Hydrogen Valley (NAHV), finanziato dal suddetto bando europeo, che si pone l’obiettivo di creare un ecosistema economico, sociale e industriale basato sulla filiera dell’idrogeno. Tale ecosistema, grazie alla collaborazione tra aziende, istituti di ricerca ed enti pubblici di Friuli-Venezia Giulia, Slovenia e Croazia, punta a diventare la prima hydrogen valley transfrontaliera. In questo contesto AcegasApsAmga propone, oltre all’iniziativa già descritta, uno studio di asset readiness per valutare la possibilità di immettere nell’attuale rete di distribuzione del gas naturale una miscela di gas naturale e idrogeno rinnovabili con percentuali di idrogeno via via crescenti.

Per entrambi i progetti, nel corso del 2023 è stata condotta con successo la partecipazione al bando Pnrr con l’aggiudicazione dell’intero finanziamento disponibile; è stata quindi avviata la progettazione degli impianti idrogeno e fotovoltaico, necessaria per avviare l’iter autorizzativo.

Nel 2024 si prevede di concludere la fase autorizzativa e di avviare l’affidamento delle attività relative ai lavori e alle forniture principali.

Lo sviluppo della filiera idrogeno contribuisce al raggiungimento dei target 7.2, 9.1, 9.2, 9.4, 11.2, 11.6 e 13.2 dell’Agenda Onu 2030.

 

Lo sviluppo delle smart grid

Hera e Gridspertise, società del Gruppo Enel dedicata alla trasformazione digitale delle reti elettriche, hanno firmato un accordo di collaborazione finalizzato allo sviluppo delle smart grid del futuro.

In particolare, l’accordo prevede la sperimentazione di un sistema integrato di raccolta e misurazione di dati provenienti dai dispositivi gas del Gruppo Hera e dai contatori intelligenti di Gridspertise per le reti elettriche. I test di integrazione in ambito multiservizio gas-elettricità saranno realizzati in Italia sulla rete gestita da Inrete Distribuzione Energia, la società di distribuzione del Gruppo Hera.

Con questa attività le due aziende uniscono le proprie competenze per realizzare sinergie tecniche nell’ambito della digitalizzazione delle reti. In particolare, Hera potrà contare sulla propria esperienza in ambito smart meter gas che l’ha portata a brevettare il contatore evoluto NexMeter, primo nel suo genere a livello internazionale per tecnologie e funzioni di sicurezza adottate anche in termini di riduzione delle dispersioni di gas in atmosfera. Gridspertise metterà a disposizione le sue soluzioni più innovative per la gestione integrata dei dati di misura al servizio dello sviluppo delle nuove reti intelligenti e sostenibili per accelerare la trasformazione digitale delle infrastrutture elettriche. Nei mesi scorsi Gridspertise ha concluso con il Gruppo Hera accordi per la fornitura di 435 mila contatori intelligenti e concentratori, oltre a un innovativo sistema di telegestione che sarà impiegato nella sperimentazione; nel contempo, Hera ha pianificato l’installazione entro il 2027 di 310 mila NexMeter gas, di cui 250 mila già operativi, e 449 mila contatori 2G elettrici, di cui 149 mila già installati.

Il risultato è un pacchetto di soluzioni di gestione di rete che ha come elemento chiave quello di facilitare la transizione energetica. In base ai risultati della sperimentazione, le due aziende valuteranno la partecipazione congiunta a future gare, che si terranno anche al di fuori del territorio nazionale, in cui sarà prevista la vendita di soluzioni hardware e software per la misura del gas e dell’elettricità. Tale collaborazione potrà estendersi, in un secondo momento, anche a soluzioni che riguardano il ciclo idrico integrato, sia in termini di misura che di smart grid idriche.

Gli esiti di questa collaborazione potranno essere di interesse per società multiutility anche all’estero, proiettando così le eccellenze tecnologiche ideate e sviluppate nel nostro Paese nei mercati internazionali.

A Trieste, AcegasApsAmga sta realizzando interventi sulla rete di distribuzione elettrica per favorire la riduzione delle emissioni di gas serra abilitando l’incremento dell’elettrificazione dei consumi finali e aumentando la “Hosting capacity” delle reti, ovvero la capacità del sistema di accogliere ulteriore energia elettrica generata da fonti rinnovabili.

Le azioni proposte puntano a garantire una solida base di sviluppo per le iniziative destinate alla portualità (Cold ironing, piattaforme logistiche avanzate, integrazione delle fonti energetiche rinnovabili) e la relativa integrazione nel tessuto urbano con le proprie esigenze, il tutto in coordinamento con gli sviluppi previsti dal piano strategico di Terna per il rinforzo della rete elettrica in alta tensione nell’area di Trieste.

La caratterizzazione delle smart grid deriva dall’adozione di soluzioni software innovative, a garanzia della piena efficacia delle attività di costruzione, adeguamento e potenziamento degli asset fisici di rete previsti.

Nel 2023 ci si è concentrati sull’attività di progettazione e approvvigionamento dei principali impianti e infrastrutture, mentre nel corso 2024 partiranno i lavori di posa delle nuove linee in media tensione e di potenziamento della cabina primaria “Cacciatore”.

Inoltre, al 2023 risultano attive 1.130 cabine secondarie robotizzate per supportare l’elettrificazione dei consumi e la generazione diffusa di energia rinnovabile. L’obiettivo al 2027 è di robotizzare 1.260 cabine secondarie.

Lo sviluppo delle smart grid contribuisce al raggiungimento dei target 7.3, 9.1, 9.2, 9.4, 11.3 e 17.17 dell’Agenda Onu 2030.


Hera per Bologna città carbon neutral

Il Gruppo Hera è uno dei partner principali del Comune di Bologna nell’impegno che l’Amministrazione comunale ha sottoscritto con il lancio del “Climate City Contract” con l’obiettivo di portare la città di Bologna alla neutralità climatica entro il 2030.

Per raggiungere tale risultato, sono stati presentati diversi interventi che contribuiranno alla riduzione delle emissioni di gas serra e che confluiranno nel Piano di azione predisposto dal Comune.

Ampliamento reti teleriscaldamento tramite interconnessione sistemi CAAB-Pilastro e Berti-San Giacomo: il progetto prevede di collegare quattro sistemi di teleriscaldamento attualmente distinti attraverso la posa di circa 8,3 km di rete e aumentando la potenzialità della sezione di generazione termica presso il termovalorizzatore Frullo per l’alimentazione dei quattro sistemi così interconnessi. Il progetto consente di recuperare calore utilizzabile a fini di teleriscaldamento per circa 108 GWh/anno. Entro il 2025 è prevista la messa in esercizio dell’interconnessione CAAB-Berti. Il progetto è finanziato al 53% dai fondi Pnrr.

Power-to-gas (si veda anche il paragrafo “Lo sviluppo del biometano”): il progetto prevede la realizzazione di un impianto sperimentale presso il depuratore Idar di Bologna costituito da:

  • un reattore di metanazione biologica per la produzione di biometano a partire da idrogeno verde prodotto in un elettrolizzatore e da fanghi di depurazione e biogas provenienti dai digestori dell’Idar;
  • un sistema di upgrading a membrane per la produzione di ulteriore biometano a partire dal biogas sempre proveniente dai digestori.

Si stima una produzione di biometano complessiva pari a 1,1 milioni di metri cubi ogni anno. L’avviamento dell’impianto è previsto entro il 2025. Il progetto è finanziato all’84% dai fondi Pnrr ed è realizzato in collaborazione con l’azienda Pietro Fiorentini.

Energy Park per il Tecnopolo Manifattura (si veda anche il case study “Lo sviluppo degli Energy park e dell’agrivoltaico”): il progetto prevede la realizzazione di un Energy park di 14 MW che comprende:

  • un’area di terreno condivisa fra agricoltura e pannelli agrivoltaici per la produzione virtuosa e sinergica agricola ed energetica a servizio della comunità;
  • un’area boschiva per l’assorbimento di anidride carbonica, la salvaguardia della biodiversità e spazio ricreativo per i cittadini.

Si prevede il completamento dell’intervento entro il 2030.

Impianto fotovoltaico presso centrale acquedottistica San Vitale a Calderara di Reno: il progetto prevede la realizzazione di un impianto fotovoltaico di circa 4 MW presso la centrale acquedottistica Hera di San Vitale. Si prevede la messa in esercizio entro il 2025.

Efficientamento energetico di sezioni di processo: una serie di interventi di efficientamento energetico messi in atto tra il 2018 e 2022 presso impianti, reti e sedi del Gruppo quali:

  • Depuratore Idar (riduzione dei consumi elettrici di 459,8 MWh/anno);
  • Sistema acquedottistico primario di Bologna (riduzione dei consumi elettrici di 796,1 MWh/anno);
  • Centrali a servizio del teleriscaldamento (riduzione dei consumi elettrici di 63,9 MWh/anno e dei consumi di gas metano di 440,6 mila metri cubi/anno);
  • Installazione di lampade a led presso le sedi Hera (riduzione dei consumi elettrici di 116,0 MWh/anno);
  • Reti di distribuzione gas (riduzione dei consumi elettrici pari a 72,6 MWh/anno e dei consumi di gas metano di 36,4 mila metri cubi/anno).

Produzione di biocarburanti da oli vegetali esausti: progetto di economia circolare con l’obiettivo di raccogliere e valorizzare gli oli vegetali esausti al fine di produrre biocarburante di origine vegetale. L’olio proveniente dalla raccolta urbana e dalla ristorazione su territorio comunale viene trasformato in biocarburante HVO (Hydrotreated vegetable oil) presso la Bioraffineria Eni di Porto Marghera (Ve). L’iniziativa consente la produzione di circa 131 mila litri/anno di biocarburante.

Produzione di biometano da rifiuti organici urbani (si veda anche il paragrafo “Lo sviluppo del biometano”): produzione di biometano (e compost di qualità) a partire dalla frazione organica dei rifiuti solidi urbani nell’impianto di Sant’Agata Bolognese, ormai attivo dal 2018. Il biometano prodotto viene immesso in rete e commercializzato come carburante per autotrazione, per alimentare mezzi pubblici e privati, compresi alcuni mezzi di raccolta dei rifiuti di Hera e della flotta di mobilità pubblica Tper che circolano nel territorio di Bologna (fra cui le navette che collegano l’Aeroporto di Bologna con la Città).

Hera per Bologna città carbon neutral contribuisce al raggiungimento dei target 7.2, 9.1, 9.2, 9.4, 11.3, 11.6, 12.2, 12.4, 12.5 e 13.2 dell’Agenda Onu 2030.

 

Aliplast misura la carbon footprint dei propri prodotti

Al fine di rendere disponibili le informazioni relative all’impronta di carbonio di alcuni prodotti, Aliplast realizza dal 2018 il calcolo speditivo della carbon footprint su cinque tipologie di prodotto: granulo PE, film PE, granulo PET, lastra PET, scaglia PET.

Le motivazioni che hanno spinto Aliplast a commissionare questo studio sono la ricerca delle prestazioni ambientali di tali prodotti, con riferimento al fenomeno del riscaldamento globale, quindi la quantificazione delle emissioni di gas serra relative all’unità funzionale di prodotto (stabilita pari a un chilogrammo) per permettere di individuare le fasi del ciclo di vita affette da maggiori criticità ambientali e intervenire al fine di ridurne l’impatto ambientale. È stata utilizzata la metodologia d’impatto europea EF v3.0, sviluppata dal Joint Research Center per l’iniziativa “Product environmental footprint” (PEF). Uno degli impatti della LCA è la CO2 equivalente, la cui metodologia di calcolo è la IPCC 2013 Gwp 100, contenuta nella EF v3.0.

Il progetto ha comportato l’analisi delle emissioni di gas serra dei prodotti Aliplast e il confronto con quelle dei corrispondenti prodotti vergini. Il risultato, espresso in kg di CO2 equivalente, afferma che nel 2023 a fronte di una produzione di circa 100 mila tonnellate fra granulo PE, film PE, granulo PET, lastra PET rigenerati, si è evitata la produzione di circa 210 mila tonnellate di CO2 equivalenti, corrispondenti a oltre 500 mila barili di petrolio. Il risparmio di gas serra ottenuto grazie al contributo dei fornitori e dei clienti che scelgono i prodotti riciclati Aliplast si può paragonare alle emissioni di circa 120 mila utilitarie a benzina che percorrono 10 mila chilometri in un anno.

L’attività di Aliplast contribuisce al raggiungimento dei target 11.6, 12.2, 12.4, 12.5 e 13.2 dell’Agenda ONU 2030.

Progetti e servizi responsabili accordion 2

Ambiente - Rigenerare le risorse e chiudere il cerchio


Pacchetto europeo sull’economia circolare: Hera anticipa le tappe

Hera conferma i traguardi sul fronte del riciclo degli imballaggi e della riduzione della discarica, mostrando di essere in anticipo su entrambi gli obiettivi europei relativi ai rifiuti urbani.

Nel territorio servito dal Gruppo, infatti, sono stati raggiunti tutti i 3 principali obiettivi europei: quello relativo alla discarica (2,7% al 2023 rispetto a un obiettivo di un massimo del 10% al 2035) quello per gli imballaggi (66% al 2022 rispetto a un obiettivo del 65% al 2025 e del 70% al 2030) e quello relativo al tasso di riciclo complessivo (61% al 2022 rispetto a un obiettivo del 55% al 2025, 60% al 2030 e 65% al 2035). I dati relativi a questi due ultimi obiettivi saranno aggiornati al 2022 nei prossimi mesi e come di consueto pubblicati nel report “Sulle tracce dei rifiuti”.

Il report “Sulle tracce dei rifiuti”, di cui è stata pubblicata nel 2023 la quattordicesima edizione, certifica in modo trasparente e completo che la percentuale di raccolta differenziata effettivamente recuperata dall’azienda ha raggiunto il 89%, suddivisa nell’78% di riciclo di materia e nell'11% di recupero energetico, quest’ultimo previsto solo nelle filiere della plastica e del verde. Il progetto ha riguardato i principali materiali raccolti in modo differenziato: verde, carta, organico, vetro, plastica, legno, ferro e metalli (imballaggi in alluminio, acciaio e banda stagnata).

Il report, che comprende tutto il perimetro servito dal Gruppo, rivela un recupero pari al 95% per il verde e al 71% per la plastica e un riciclo di materia pari all'89% per la carta, all'87% per l’organico, al 93% per il vetro, al 99% per il legno, al 99% per il ferro e al 93% per il metallo.

Il raggiungimento e il superamento degli obiettivi europei sui rifiuti urbani contribuiscono al raggiungimento dei target 12.2, 12.4, 12.5 dell’Agenda ONU 2030. La diffusione del report “Sulle tracce dei rifiuti” contribuisce al raggiungimento del target 12.8 dell’Agenda ONU 2030.

 

L'impegno del Gruppo Hera nella nuova economia della plastica

In occasione del lancio dell’iniziativa, nel 2018, Hera è stata tra le 250 aziende mondiali, unica multiutility italiana, che ha sottoscritto il "New Plastics Economy Global Commitment" della Fondazione Ellen MacArthur, in collaborazione con UN Environment, il Programma delle Nazioni Unite per l'ambiente. L’iniziativa della Fondazione ha il fine ultimo di affrontare il problema dell’inquinamento da plastica all’origine e rendere più circolare tutta la filiera: eliminando il più possibile i prodotti usa e getta, producendo e impiegando solo imballaggi riciclabili, riutilizzabili o compostabili e promuovendo l’utilizzo della plastica riciclata. Per questo la Fondazione ha creato un movimento globale, che coinvolge tutti gli attori della filiera, come i produttori di imballaggi plastici e le aziende che le utilizzano per confezionare i propri prodotti, la grande distribuzione organizzata, le aziende che si occupano di riciclo, ma anche i governi e gli investitori.

Nel marzo 2022, alla luce degli importanti impegni assunti dai membri della Fondazione, così come del valore centrale del tema nell’ambito dell’introduzione di un nuovo modello di business basato sull’economia circolare, le Nazioni unite, e in particolare l’Unep (United Nations Environment Programme), hanno intrapreso un percorso atto a redigere un trattato internazionale vincolante per gli stati membri al fine di ridurre l’utilizzo della plastica e contribuire alla creazione di un sistema economico basato sulla circolarità della produzione. Attualmente si sono tenute 3 sessioni plenarie; nell’ultima è stata prodotta una bozza di quello che sarà il trattato definitivo, che si ritiene verrà promulgato nel 2025. Sono già state definite altre due ulteriori sessioni che si terranno nel 2024.

Il Gruppo Hera si è impegnato ad aumentare entro il 2025 (rispetto al 2017):

  • del 30% la plastica raccolta nei comuni serviti;
  • del 50% la plastica selezionata e avviata a riciclo dagli impianti del Gruppo;
  • del 70% la plastica riciclata da Aliplast.

A oggi il Global Commitment ha raccolto più di 500 adesioni nel mondo tra cui aziende attive nelle diverse fasi della catena del valore degli imballaggi plastici (circa il 20% del mercato globale del packaging), governi (per oltre 1 miliardo di persone rappresentate) e oltre 200 tra associazioni e istitutizioni tra cui il National Geographic, il WWF, il World Economic Forum, il Consumer Goods Forum, l’International Union for Conservation of Nature (IUCN), università e enti di ricerca e istituzioni finanziarie.

Il 31 ottobre 2023 è stato pubblicato il quinto Progress Report, contenente i dati di 123 aziende (su 134 che hanno fissato un proprio target in fase di adesione al Network) e 17 governi/amministrazioni (su 24 eligibili al reporting). Lo slancio che si è creato intorno al tema dell’economia circolare della plastica non ha precedenti e i primi progressi fatti dai firmatari sono significativi. Nonostante questo, gli sforzi per eliminare alla fonte il problema dell’inquinamento da rifiuti plastici devono progredire verso un più alto livello di ambizione. I dati rendicontati in tale occasione dal Gruppo Hera facevano riferimento al 2022.

I dati del Gruppo Hera a fine 2023, pur mostrando delle performance differenti per ogni obiettivo, indicano che la traiettoria intrapresa è quella giusta. Relativamente alla plastica raccolta nei comuni serviti il Gruppo ha raggiunto con 3 anni di anticipo il target prefissato al 2025 anche grazie al concorso dei cittadini, i quali, in questi anni, sono sempre stati ingaggiati e incentivati a migliorare la raccolta in una logica orientata al riciclo. Anche rispetto alla plastica selezionata e avviata a riciclo negli impianti del Gruppo, si evidenzia un progressivo e positivo avanzamento rispetto all’obiettivo, tuttavia, a partire dal 2023, le performance collegate a questo indicatore subiranno una riduzione importante dovuta all’effetto della legge regionale dell’Emilia-Romagna 18 luglio 2017, n. 16, la quale stabilisce che una quota non inferiore al 30% dei rifiuti urbani raccolti in maniera differenziata per tipologia sia gestita da un soggetto economico selezionato con procedura competitiva al quale non possono partecipare società controllate o collegate al concessionario (in questo caso il Gruppo);

Gli stessi obiettivi sono stati presentati da Hera nel contesto della “EU-wide pledging campaign for the uptake of recycled plastics”, la campagna promossa dalla Commissione Europea per accelerare la diffusione della plastica riciclata e raggiungere l’obiettivo europeo di dieci milioni di tonnellate di plastica riciclata e utilizzata per nuovi prodotti entro il 2025.

Il raggiungimento degli obiettivi sulla filiera della plastica contribuisce al raggiungimento dei target 12.2, 12.4, 12.5 dell’Agenda ONU 2030.

 

Aliplast per il Gruppo Hera: prodotti in plastica riciclata

A novembre 2019 è stato avviato tra Hera e Aliplast un progetto sperimentale di economia circolare, che aveva l’obiettivo di incrementare il riutilizzo virtuoso di bobine realizzate con plastica riciclata post consumo, nella produzione dei sacchi destinati alla raccolta differenziata dei rifiuti. L’obiettivo finale era quello di “chiudere il cerchio” del ciclo di vita dei prodotti, incrementandone il riciclaggio e il riutilizzo, in modo da accrescere la sostenibilità economica e ridurre, quanto più possibile, l’impatto ambientale.

A ottobre 2020 si è conclusa la fase sperimentale del progetto e da novembre 2020 è stata avviata l’effettiva industrializzazione del processo su tutti i territori gestiti dal Gruppo con importanti risultati: tra il 2020 e il 2023 sono state prodotto 6.418 tonnellate di bobine destinate alla produzione di sacchi. 

Andando oltre i meri numeri, il progetto ha concretizzato altri importanti risultati positivi: la qualità dei sacchi è nettamente migliorata in quanto è la stessa Aliplast a garantire i requisiti tecnici. Inoltre, è stato eliminato il problema dei contenziosi con i fornitori terzi, che non rispettavano le specifiche di prodotto ed è migliorato il servizio offerto agli utenti di Hera, comportando un ritorno di immagine positivo per il Gruppo.

L’utilizzo di sacchi di plastica riciclata per la raccolta dei rifiuti contribuisce al raggiungimento dei target 9.4, 11.6, 12.2, 12.4 e 12.5 dell’Agenda ONU 2030.

 

Impianto innovativo per il riciclo della fibra di carbonio

Nel corso del 2021 è stato raggiunto l’accordo per la realizzazione del primo impianto italiano, e tra i primi in Europa, che utilizza un innovativo processo di pirogassificazione per la produzione di fibra di carbonio recuperata. Lo realizzerà Herambiente e il progetto è l’esito di una collaborazione con il Dipartimento di Chimica Industriale dell’Università di Bologna e con Curti Costruzioni Meccaniche.

Ad oggi gli scarti di fibra di carbonio sono destinati quasi esclusivamente allo smaltimento in discarica o al recupero energetico. La sfida lanciata con il progetto dell’impianto è pionieristica, perché il suo obiettivo è recuperare il carbonio attraverso un innovativo processo di pirogassificazione mantenendo inalterate le performance di leggerezza e resistenza della fibra, un materiale che potenzialmente può essere riciclato innumerevoli volte.

I vantaggi di questa nuova soluzione tecnologica sono evidenti con un risparmio del 75% sull'impatto ambientale associato al ciclo di vita rispetto alle tradizionali modalità di trattamento e smaltimento delle fibre di carbonio, inoltre permetterà di ottenere circa 160 tonnellate di fibra di carbonio riciclata con un risparmio energetico del 90% rispetto alla produzione di fibre vergini e una riduzione di emissioni di CO2 in atmosfera pari a circa 7.000 tonnellate annue

L’impianto verrà realizzato a Imola e funzionerà attraverso un articolato processo garantendo un prodotto in uscita completamente pulito e riutilizzabile, pronto ad essere ritessuto e impregnato per riutilizzarlo nei settori da cui provengono gli scarti: automotive, aerospaziale, nautica, eolico, per citarne alcuni ma più in generale da un mercato che sta determinando un incremento annuo del 9% della domanda di fibra di carbonio che ad oggi è quasi totalmente materia prima vergine.

La costruzione è iniziata nel 2023 e andrà in regime a metà del 2024, avrà una potenzialità massima di trattamento (su due linee) complessiva di 320 tonnellate all’anno e opererà per circa 7.000 ore annue; è inoltre progettato per recuperare il syngas derivante dalle resine e additivi: questo gas verrà riutilizzato per generare parte dell’energia termica necessaria al processo al fine di massimizzare anche il recupero energetico. 

L’impianto all’avanguardia qui descritto contribuisce al raggiungimento dei target 9.4, 11.6, 12.2, 12.4 e 12.5 dell’Agenda ONU 2030, oltre che - grazie alla partnership sviluppata - al raggiungimento del target 17.17.

 

Hera ed Eni: partnership per trasformare l’olio alimentare in biocarburante

All’interno del percorso di transizione verso un’economia circolare intrapreso dal Gruppo, la raccolta degli oli esausti ha visto accrescere la propria visibilità e importanza, determinando anche ritorni economici di un certo rilievo. Il servizio di raccolta stradale degli oli vegetali è partito nel 2018, mediante l’impiego di contenitori di gradevole aspetto, studiati appositamente per raccogliere l’olio alimentare residuale domestico.

I risultati di questa raccolta vanno ad alimentare un progetto virtuoso di economia circolare. Infatti, attraverso un accordo quadro stipulato con Eni, tutto l’olio vegetale esausto raccolto da Hera, una volta lavorato in impianti convenzionati, viene trasportato alla Bio-raffineria Eni di Porto Marghera (Ve) dove viene trasformato in biocarburante idrogenato. Eni in virtù di tale accordo fornisce ad Hera questo biocarburante, nella misura di circa 600.000 litri/anno, che viene utilizzato per alimentare 35 compattatori per la raccolta rifiuti nei territori serviti. I compattatori riportano sulle fiancate immagini e loghi che evidenziano tale iniziativa. A partire dal 2024 in base al nuovo accordo, Hera acquisterà in sostituzione del carburante Diesel+, il nuovo biocarburane HVOlution costituito al 100% da componenti bio.

Il numero totale dei contenitori per la raccolta stradale degli oli vegetali esausti presenti nel bacino di Hera Spa ammonta a 868 unità, distribuiti in 128 comuni per una popolazione servita di circa 2,4 milioni di abitanti. Nel 2023 i risultati conseguiti con il servizio di raccolta hanno raggiunto la quota di 1.128 tonnellate. I dati si riferiscono ai flussi raccolti nei territori gestiti da Hera Spa, da Marche Multiservizi e da AcegasApsAmga.

In aggiunta al flusso da raccolte urbane, nel 2022 Hera ha incrementato l’attività di raccolta di oli vegetali da utenze commerciali presenti sul territorio. Il progetto ha consentito di contrattualizzare, oltre a ristoranti e aziende del settore alimentare, importanti Gruppi nel settore della ristorazione quali Camst, Cirfood, Elior, Road House e Chef Express. Complessivamente sono stati coinvolti nel progetto 1.380 punti di ristorazione. L’estensione del progetto ha consentito di avviare a produzione di biocarburante idrogenato presso al Bio-Raffineria ENI di Porto Marghera 1.236 tonnellate di oli vegetali.

In totale gli oli raccolti nel corso del 2022 ammontano a 2.364 tonnellate. Questo ha generato importanti impatti ambientali positivi come riportato nella tabella seguente.

BENEFICI AMBIENTALI PRODOTTI DAL PROGETTO 2023
Quantità di oli vegetali esausti raccolti (tonnellate) 2.364
Quantità di biocarburante idrogenato prodotto (migliaia di litri) 2.435
Emissioni di gas serra evitate (tonnellate di Co2eq) 6.700
Energia primaria risparmiata (tep) 2.040

 

Nel 2023 Hera ha visto confermato do Bureau Veritas Italia il certificato rispetto allo standard AFNOR XP X30-901 per i propri progetti di economia circolare, già ottenuto nel 2022. Lo standard francese AFNOR costituisce a oggi il principale riferimento internazionale per l’implementazione di un sistema di gestione per progetti in ambito economia circolare. Nello specifico il progetto di gestione degli olii vegetali esausti è stato selezionato e verificato in coerenza ai requisiti prescritti, che includono, tra gli altri, un’analisi rischi/opportunità. Questa ha permesso di rafforzare le basi del progetto con valutazioni su possibili criticità, come il rischio di sversamento e la manutenzione dei contenitori stradali, ma anche sugli importanti benefici dell’iniziativa, che spingono verso una sua estensione e promozione sul territorio, nonché sulle possibili azioni future da introdurre al fine di ridurre i rischi e ampliare le opportunità. 

La certificazione AFNOR conferma quindi come la riorganizzazione del processo di recupero degli oli vegetali esausti sui territori gestiti dal Gruppo Hera sia avvenuta in piena ottica di economia circolare permettendo di ottenere importanti benefici ambientali ed economici.

La partnership tra Hera e ENI contribuisce al raggiungimento dei target 9.4, 11.6, 12.2, 12.4 e 12.5 dell’Agenda ONU 2030, oltre che - grazie alla partnership sviluppata - al raggiungimento del target 17.17.

 

Nuove importanti collaborazioni sottoscritte per “chiudere il cerchio”

Nel 2023 sono state sottoscritte altre 2 nuove collaborazioni strategiche di economia circolare con importanti realtà nazioni che, in aggiunta a quelle siglate negli anni passati, vanno a comporre un quadro totale di 10 partnership attive finalizzate a realizzare iniziative e progetti di sostenibilità ambientaleLa prima di queste due nuove collaborazioni è stata firmata a gennaio 2023 con Sacmi Imola, la società a capo del Gruppo Sacmi, leader mondiale nella produzione e commercializzazione di macchine e impianti completi per l’industria della ceramica, dei metalli, del packaging, del food and beverage e per la produzione di contenitori in plastica e materiali avanzati. Nel corso del 2023 sono stati avviati i primi progetti di valorizzazione dei materiali in ottica di economia circolare, fra cui il recupero dell’olio vegetale esausto prodotto dalla mensa aziendale destinato alla produzione di biocarburante idrogenato in partnership con Eni, oltre alla raccolta dei bicchierini dei distributori automatici per il riciclo specifico del polistirene in collaborazione con Corepla attraverso il progetto RiVending. Sono state avviate anche analisi finalizzate all’ottimizzazione della risorsa idrica e all’efficientamento energetico. 

A giugno 2023 è iniziata anche la collaborazione con Autogrill, leader nazionale nella ristorazione per chi viaggia, con una fitta e capillare rete di punti vendita dislocati nelle autostrade, nelle stazioni, negli aeroporti e anche nei nuclei urbani di tutta Italia. L’obiettivo dell’accordo è la condivisione e realizzazione di progetti in ambito di mobilità sostenibile, economia circolare, sostenibilità e comunicazione ambientale, attraverso approcci innovativi Business to Community to Consumer – B2C2C, in coerenza con gli obiettivi per lo Sviluppo Sostenibile (SDGs) definiti dall’Agenda Onu 2030. Il primo ambito di intervento attivato riguarda l’individuazione di soluzioni di efficientamento della gestione dei rifiuti, dalla fase di raccolta a quella di trattamento.

Nel corso del 2023, nell’ambito della collaborazione con Italian Exhibition Group sottoscritta a marzo 2022, è proseguito il supporto del Gruppo Hera nelle attività funzionali al mantenimento della certificazione del Sistema Integrato ISO 20121, relativo all’implementazione di Sistemi di gestione sostenibile degli eventi. La certificazione era già stata ottenuta nel 2022 per i quartieri fieristici di Rimini e Vicenza nonché per l’organizzazione dell’evento fieristico di Ecomondo. Inoltre, il Gruppo ha fornito il proprio supporto a un ulteriore sito di IEG, il Palacongressi di Rimini che a dicembre 2023 ha ottenuto anch’esso la certificazione ISO 20121.

Prosegue la collaborazione con Aeroporti di Roma, anch’essa sottoscritta ad aprile 2022, cui il Gruppo Hera fornisce supporto tecnico sia in ambito rifiuti, per garantirne la tracciabilità e una gestione sempre più sostenibile di tutti i flussi di rifiuti prodotti negli hub aeroportuali di Fiumicino e Ciampino, sia in ambito di ottimizzazione della risorsa idrica, per massimizzare il riutilizzo ed efficientarne l’uso. 

Proseguono inoltre le partnership con le aziende del settore della ristorazione Camst Group, Elior e Cirfood, con cui si sono incrementati e consolidati i risultati del progetto di valorizzazione degli olii vegetali esausti: dalle raccolte cumulate dei tre partner è stato possibile produrre oltre 144 mila litri di biocarburante con un risparmio di 410 ton di CO2e. Si stanno inoltre studiando nuovi ambiti di valorizzazione dei materiali di scarto, anche in forma sperimentale, allo scopo di incrementare i risultati già raggiunti in termini di sostenibilità ambientale e circolarità, a partire dal packaging in plastica. 

Nel 2023 è proseguita con risultati importanti anche la collaborazione con Aeroporto di Bologna. Grazie alla costante collaborazione tra Aeroporto ed Hera, sono ulteriormente migliorati i risultati già raggiunti nel 2022 in riferimento alla raccolta differenziata dei rifiuti prodotti in aeroporto, consolidando i risultati di oltre il 50% di raccolta differenziata, con un aumento di più del doppio rispetto ai dati del 2021, periodo antecedente alla sottoscrizione della partnership di specie. Nel percorso di informazione e sensibilizzazione ambientale diretto a tutti i soggetti che producono rifiuti nella sede aeroportuale, nel 2023 è stato realizzato l’ultimo miglio, andando a coinvolgere attivamente anche i passeggeri, attraverso cavalierini apposti vicino ai punti di ristorazione e in altri punti sensibili dell’aeroporto, al fine di ricordare alle persone di separare correttamente i rifiuti nel momento del loro conferimento negli appositi contenitori.

Nell’ottica dello sviluppo di nuovi percorsi caratterizzati da maggiore circolarità, è stato avviato un ambizioso progetto sperimentale di rigenerazione di rifiuti di elettrodomestici insieme a Dismeco, attiva nel settore del recupero dei RAEE, con uno stabilimento dislocato a Marzabotto, in provincia di Bologna. In progetto si propone di testare la fattibilità di una nuova gestione di tali rifiuti, che permetta di rigenerare le lavatrici portate come rifiuto alle stazioni ecologiche del Gruppo; in pratica, in tale flusso di RAEE si intercettano le lavatrici meglio conservate, per poter sperimentare un processo di riparazione adeguato a poterle nuovamente utilizzare. Il progetto, sviluppato in accordo con il Centro di Coordinamento RAEE (consorzio che raggruppa i Sistemi Collettivi dei produttori di apparecchiature elettriche ed elettroniche) e Dismeco, ha visto la collaborazione di CNA Bologna con l’innovativa Academy avviata a Cna Formazione a Marzabotto, un percorso di formazione professionale per manutentori di elettrodomestici. Parallelamente il progetto sarà quindi una grande occasione di formazione e preparazione professionale e un’opportunità di creazione di potenziali nuovi posti di lavoro a sostegno e sviluppo delle comunità locali del bolognese. Nel 2023 sono state rigenerate 109 lavatrici che sono state donate ad enti e associazioni del territorio della Città Metropolitana di Bologna impegnati nel supporto alle fasce fragili della popolazione. 

Il progetto avviato nel 2019 tra Herambiente e Coprob (Cooperative produttori bieticoli), unico produttore di zucchero in Italia con sede a Minerbio (BO), continua fornendo compost proveniente dai sei impianti di Herambiente in Emilia-Romagna con certificazione di qualità. Il compost, ottenuto esclusivamente dalla raccolta differenziata della frazione organica congiunta a sfalci e potature, viene utilizzato nei piani di fertilizzazione delle aziende agricole associate, per ripristinare nel suolo quella dotazione organica indispensabile alla fertilità integrale. I flussi gestiti nel corso del 2023 sono pari a complessive 5.210 tonnellate. Purtroppo, il dato è in calo rispetto al 2022 a causa dell’alluvio del maggio 2023 che ha reso impossibile la raccolta delle colture e la successiva lavorazione dei terreni dei soci COPROB, colpiti dagli eventi, in tempi adeguati all’impiego del compost. 

L’accordo fra comparti produttivi diversi ma rappresentativi di un’esperienza concreta di economia circolare offre una risposta completa alle tematiche ambientali e a quelle produttive sia negli impianti Herambiente, con produzione di biogas e biometano, che del comparto agricolo confermando i livelli produttivi delle colture, la qualità delle produzioni agricole e un significativo miglioramento del suolo sia sotto il punto di vista biologico che chimico-fisico. 

Nel 2023 il Gruppo Hera ha poi continuato a collaborare anche con Federdistribuzione, la federazione che rappresenta le imprese della Distribuzione Moderna, con cui sono in corso due accordi quadro, uno inerente all’economia circolare e un secondo finalizzato a promuovere azioni di efficientamento energetico verso i propri associati.

È proseguita anche la partnership con McDonald’s, che ha visto la realizzazione a fine 2023 di un nuovo monitoraggio delle raccolte differenziate dei rifiuti urbani negli store compresi nell’ambito progettuale. L’accordo di collaborazione, in scadenza a fine anno, è stato rinnovato anche per il 2024, con la previsione di estendere i temi della collaborazione anche ad ambiti riguardanti la prevenzione dei rifiuti, l’individuazione di soluzioni ottimali di valorizzazione e tracciabilità degli scarti in ottica di economia circolare, oltre a iniziative di sensibilizzazione e comunicazione ambientale dirette al personale interno e ai clienti di McDonald’s, allo scopo di contribuire alla diffusione della sostenibilità ambientale e della corretta gestione dei rifiuti.

I progetti qui descritti contribuiscono al raggiungimento dei target 12.2, 12.4, 12.5 dell’Agenda ONU 2030, oltre che - grazie alle partnership sviluppate - al raggiungimento del target 17.17.

 

Produzione e utilizzo del compost degli impianti di Herambiente

Il compost di Herambiente è un biofertilizzante organico ottenuto dal trattamento dei rifiuti organici raccolti separatamente presso sei dei propri impianti di proprietà:

  • 1 impianto di compostaggio classico di tipo aerobico a cumuli statici presso Ostellato (Fe), nel quale si produce solo ammendante compostato misto;
  • 4 impianti di digestione anaerobica con compostaggio finale di ammendante compostato misto (impianti di S. Agata Bolognese (Bo), Voltana (Ra), Rimini e Cesena);
  • 1 impianto di compostaggio classico di tipo aerobico a cumuli statici presso Ostellato (Fe), nel quale si produce ammendante compostato verde.

In sintesi, il processo in tutti gli impianti Herambiente prevede la lavorazione e il recupero della frazione organica derivante dalla raccolta differenziata da cui si produce ammendante e biogas, nel solo caso particolare di S. Agata si produce biometano che viene immesso direttamente in rete Snam per l’utilizzo in autotrazione.

Nel 2023 questi impianti hanno prodotto circa 35,9 mila tonnellate di ammendante compostato misto (destinate per il 77,3% in agricoltura estensiva e frutticultura presso aziende agricole del territorio, per il 22,0% destinato all’industria del pellet e terricci, lo 0.5% ai piccoli privati e il restante per 0,2% per sperimentazioni in campo) e circa 4,5 mila tonnellate di ammendante compostato verde (destinato per il 98,5% all’industria della produzione di terricci e i restanti volumi a piccoli giardinieri locali).

Da anni Herambiente porta avanti un’importante attività di sperimentazione sul campo finalizzata alla ricerca e valutazione sulle performance dei propri biofertilizzanti. La ricerca condotta con l’Università di Bologna e la fondazione Navarra di Ferrara pone a confronto i fertilizzanti organici prodotti dal Gruppo, non solo per quanto riguarda le performance produttive quantitative e qualitative nelle colture estensive e specializzate (frutticoltura e florovivaistica), ma anche l’impatto che i fertilizzanti organici hanno sul complesso microbiologico del suolo e nel rapporto suolo/pianta. A seguito degli eventi alluvionali che hanno colpito la Romagna nel maggio del 2023, nel quadro delle sperimentazioni in corso, è stata inserita una specifica sperimentazione con la Cooperativa Agricola di Conselice per valutare il recupero dei terrini con l’impiego del compost. 

I risultati confermano un livello produttivo uguale o superiore a quello ottenuto con la fertilizzazione chimica ma con un significativo incremento della dotazione di sostanza organica da cui deriva un miglioramento qualitativo delle produzioni nonché una significativa resilienza del suolo agli stress climatici (siccità) e ad altre fisiopatie.

La produzione di compost attraverso i processi di digestione aerobica, anaerobica e compostaggio negli impainti di Herambiente contribuisce al raggiungimento dei target 12.2, 12.4, 12.5 dell’Agenda ONU 2030.

 

La valutazione e misurazione della “circolarità” in Hera Luce, Ase, Hse e nei nuovi allacciamenti acqua e gas

Hera Luce ha sviluppato nel 2017 un sistema di misurazione della circolarità degli impianti di illuminazione pubblica, in ottica di ciclo di vita, che si basa su una analisi dei flussi di materia (materiali impiegati in relazione alla loro origine e destinazione del fine vita) ed economici (costi/ricavi all’inizio e alla fine del ciclo di vita).

Tale approccio alla misurazione della circolarità era già all’epoca allineato con le indicazioni del Ministero dell’Ambiente (MATTM), e si è confermato poi essere coerente con i più recenti approcci metodologici internazionali, come quello del tool Circulytics sviluppato dalla Fondazione Ellen MacArthur. Il sistema di misurazione della circolarità degli impianti di Hera Luce ha inoltre anticipato i requisiti previsti dai criteri ambientali minimi (CAM) per il servizio di illuminazione pubblica. approvati a marzo 2018 che introducono l’obbligo per l’offerente di realizzare il bilancio materico.

Il sistema di misurazione predisposto rappresenta una leva strategia fondamentale ed insieme al percorso di sensibilizzazione con i fornitori, permette alla Società di ottenere maggiori punteggi nelle gare, evidenziando una situazione di vantaggio rispetto ai competitors.

Hera Luce, al fine di procedere alla misurazione della propria circolarità materica, ha predisposto il tool di misurazione destinato sia all’effettiva realizzazione di bilanci materici, sia alla raccolta dei dati in input fornendo l’accesso ai produttori/fornitori dei componenti utilizzati affinché essi provvedano all’inserimento dei dati materici dei propri prodotti.

Questa attività ha permesso la realizzazione di un banca dati contenente i dati materici di tutti prodotti impiegati nell’ambito dei progetti di riqualifica e di iniziare a sensibilizzare i fornitori con l’obiettivo di indirizzarli verso filiere di approvvigionamento più sostenibili. Il sistema di misurazione e rendicontazione del bilancio materico è stato sviluppato in conformità dei requisiti specificati da un disciplinare per la realizzazione dei sistemi di gestione per l’implementazione di bilanci materici ed è stato avviato il percorso di certificazione dello stesso presso un ente terzo.

Il progetto è stato esteso anche alle società Hse e Ase, che si occupano dei servizi di efficienza energetica presso le Pubbliche Amministrazioni e Privati. Nel corso del 2021 hanno proseguito nel perfezionamento del sistema di valutazione per misurare la circolarità delle principali tecnologie utilizzate per effettuare gli interventi di risparmio energetico, in ottica di ciclo di vita.

Alla luce dell’inserimento in modo vincolante all’interno del Decreto Rilancio in materia di superbonus 110%, di un sistema di misurazione della circolarità, l’approccio di Ase e Hse è risultato essere un vantaggio strategico. Il sistema di misurazione verrà gradualmente esteso ai mercati relativi alle Pubbliche Amministrazioni, clienti industriali e condomini in cui Ase e Hse operano. Inoltre, nel 2022 è stato avviato l'iter per la certificazione del sistema, in tal modo ci si attende un ulteriore miglioramento della competitività aziendale, nonché coerenza con gli obiettivi del piano industriale Hera e adesione agli SDG dell'ONU.

Nel biennio 20-21 è stato applicato un modello di valutazione di circolarità ad alcuni asset più semplici e ripetitivi, per ottimizzarli sotto il profilo della sostenibilità ridefinendo Standard e Procedure. Il percorso si è articolato nei seguenti step:

  • Sistema di valutazione della circolarità dei progetti: implementazione di strumenti di calcolo per la valutazione della circolarità materica di reti e impianti lungo tutto il loro ciclo di vita, come già previsto per l’illuminazione pubblica con l’introduzione dei Criteri ambientali minimi (Cam).
  • Ottimizzazione dei processi: applicazione del sistema di analisi precedentemente codificato ad alcune tipologie di asset, con l’obiettivo di ottimizzare i processi sotto il profilo della scelta dei materiali, delle tecnologie di costruzione e metodologie manutentive, con l’obiettivo di minimizzare l’impatto sul consumo di materie e massimizzare l’utilizzo di materie prime seconde.
  • Elaborazione nuovi standard e procedure: i risultati delle analisi sviluppate verranno tradotti in nuovi standard e procedure di progettazione, costruzione, conduzione e manutenzione delle infrastrutture valutate.

Nel corso del 2020 è stato implementato il tool di calcolo della circolarità materica ed economica che successivamente è stato applicato al tipologico di allaccio acquedotto (2020) e al tipologico di rete gas in polietilene nel 2021.

Nel 2022 l’analisi mirata alla massimizzazione della circolarità e alla minimizzazione della produzione di rifiuto è stata applicata al tipologico di Revamping Impiantistico con demolizione dell’esistente

La valutazione e misurazione della “circolarità” in Hera Luce, Ase, Hse e nei nuovi allacciamenti acqua e gas contribuisce al raggiungimento dei target 12.2, 12.4 e 12.5 dell’Agenda ONU 2030.

 

SCART®: il lato bello e utile del rifiuto

SCART® è il progetto artistico e di comunicazione del Gruppo Hera che da venticinque anni sviluppa il binomio arte e rifiuto. E’ un progetto di waste art aziendale nato all’interno di uno degli impianti di trattamento e smaltimento di rifiuti industriali di Herambiente. Oggi SCART® è un marchio registrato in tutta la Comunità Europea pensato per ridare vita ad una parte di quei molteplici scarti di lavorazioni industriali che quotidianamente vengono smaltiti come rifiuto e grazie alla creatività degli artisti che collaborano al progetto, vengono trasformati in pezzi d’arte unici, esclusivi nel pieno rispetto dell’economia circolare. L’obiettivo è quello di incentivare comportamenti responsabili in materia ambientale, offrendo stimoli sempre nuovi per creare oggetti artistici, di design, abbigliamento per fashion e spettacoli utilizzando come materia prima solo ed esclusivamente i rifiuti. Sono stati così realizzati componenti d’arredo, giochi, strumenti musicali, abiti, quadri, statue, ma anche scenografie per spettacoli e costumi di scena. SCART® è un invito a pensare a nuovi stili di vita intelligenti, creativi e soprattutto sostenibili.

Numerose le iniziative a livello nazionale e internazionale come, ad esempio, le importanti convenzioni aperte con le Accademie di Belle Arti di Firenze, Bologna e Ravenna, Brera Milano, con la Libera Accademia di Belle Arti di Rimini, con l’Accademia di Design di San Marino. Importante la collaborazione di profilo anche sociale, con i ragazzi e ragazze della Comunità di recupero di San Patrignano. Il Progetto Scart nel corso del 2023 ha coinvolto oltre 100 studenti in seminari e workshop che si svolgono presso i laboratori SCART® situati all’interno nel complesso impiantistico di Herambiente di Santa Croce sull’Arno e Pisa. Sono iniziative artistico-formative che hanno come tema la sperimentazione sull'uso artistico di scarti industriali e coinvolgono non solo gli studenti iscritti, ma anche numerosi artisti specializzati in trash art.

Dal 2012 il progetto SCART® è partner esclusivo per la realizzazione di costumi e componenti di scena per il concerto di Andrea Bocelli al Teatro del Silenzio di Lajatico (Pi), il piccolo comune toscano che ha dato i natali al grande tenore. Per ogni edizione vengono realizzati circa 150 costumi di scena utilizzando esclusivamente scarti di lavorazione industriale.

Negli anni SCART® ha partecipato anche a numerose mostre nazionali – Mostra del Cinema di Venezia, Roma presso Palazzo Montecitorio e al Colosseo, Pescara, Verona, Padova, Pisa, Firenze, Milano per citarne alcune - e internazionali (Berlino 2016 e Hong Kong 2021, Doha nel Qatar nel 2022).

Uno degli eventi rilevanti per il Progetto SCART avvenuto nel 2023 è la partecipazione alla trasmissione televisiva “Viva Rai2” condotta da Fiorello. Il 18 marzo per la giornata mondiale dedicata al Recupero, tutte le scenografie nonché tutti i costumi che hanno indossato i ballerini sono stati presi dalla collezione Scart. Il conduttore ha citato e ringraziato più volte il Progetto Scart per la partecipazione alla trasmissione. 

Sempre nel 2023 sono stati realizzati diversi ritratti di personaggi famosi a loro consegnati durante eventi organizzati dal Progetto. Tra i vari ricordiamo quelli consegnati alle cantanti Elisa ed Emma, all’attore Stefano Accorsi, al maestro Andrea Bocelli e al conduttore Rosario Fiorello. 

Infine da inizio Dicembre è in corso una mostra Scart a Pontedera (PI) in una location esclusiva dove sono state esposte 65 opere Scart. La mostra sta riscuotendo un enorme successo principalmente da parte delle scuole di tutta la provincia di Pisa e oltre. A oggi hanno visitato la mostra oltre 1.000 bambini in visite guidate e organizzate, oltre a 4.000 visitatori negli orari standard di apertura della mostra.

Ecco, quindi, altre grandi emozioni donate da Scart che dopo molti anni di ricerca del bello partendo da materiali poveri, dismessi, non più utilizzati, continua a stupire, comunicare e sensibilizzare.

Il progetto SCART® contribuisce al raggiungimento dei target 12.2, 12.4, 12.5 e 12.8 dell’Agenda ONU 2030.


Tutta la qualità dell’acqua di rubinetto in un report: In buone acque

Nel 2023 Hera ha pubblicato la quindicesima edizione del report In buone acque, dedicato all’acqua di rubinetto, completamente rivisto nella forma grafica. Il report rappresenta ancora il primo e unico esempio di report tematico sull’acqua di rubinetto in Italia e i suoi benefici ambientali ed economici. Il report contiene, territorio per territorio, i dati delle analisi relative a 29 parametri e parametri non normati, quali i contaminanti emergenti e le fibre di amianto.

Il report dimostra che bere l’acqua di rubinetto è una scelta sostenibile per l’ambiente e fa anche bene al portafoglio. Infatti, l’acqua di rubinetto permette di evitare la produzione, il trasporto e lo smaltimento di 305 milioni di bottiglie di plastica e di risparmiare 480 euro l’anno per una famiglia di tre persone.

Per tutti i contenuti del report: https://www.gruppohera.it/report.

 

Convenzione con l'Università di Bologna per l'acquedotto

Nel 2023 è proseguito il contratto di consulenza con il Dipartimento di Ingegneria Civile, Chimica, Ambientale e dei Materiali dell’Università di Bologna (Unibo), con la finalità di analizzare gli impatti ambientali collegati alla filiera idropotabile attraverso la metodologia Life Cycle Assessment (Lca). Attraverso questa collaborazione con Unibo verranno pertanto misurati i contributi ambientali positivi di diverse iniziative progettuali del Gruppo, aventi come primo target l’efficienza e l’innovazione, e che in considerazione delle risultanze dell’analisi Lca, potranno essere potenziati ed estesi ad altre realtà del Gruppo. La scelta dei materiali con cui eseguire i rinnovi riveste infatti importanza strategica e sempre più la consapevolezza sulle performance meccaniche ed ambientali dei diversi materiali diventa leva di orientamento delle scelte progettuali.

In particolare, le iniziative progettuali oggetto della collaborazione già avviate sono:

  • Analisi per la selezione dei diversi materiali della rete acquedottistica utilizzati per la costruzione, la manutenzione e il rinnovo delle condotte. L’analisi Lca permetterà di individuare quali materiali maggiormente impattano sull’ambiente, considerandone l’intero ciclo di vita, dalla produzione, all’esercizio, alla manutenzione.
  • Progetto di innovazione tecnologica che prevede l’installazione di piattaforme a ultrasuoni per la prevenzione della fioritura algale nei bacini di lagunaggio dell’impianto di Pontelagoscuro. Questa tecnologia, inibendo la fotosintesi clorofilliana, permette di ridurre il successivo uso di additivi chimici per la rimozione di alghe che, soprattutto con l’incremento delle temperature degli ultimi anni, tendono a formarsi in quantità crescente. L’impianto, attivo dalla primavera del 2023, ha dato risultati positivi durante gli incrementi di temperatura rilevati nel corso dell’anno. Nel 2024 verrà valutato ulteriormente l’impatto ambientale positivo dovuto alla riduzione dell’uso dei chiemicals per l’abbattimento di alghe, sempre in collaborazione con UniBo. Installazione smart metering idrico, progetto in fase di sviluppo nel Gruppo, volto non solo ad acquisire dati relativi ai consumi da remoto ma a fornire alle utenze telelette informazioni comparative sui propri trend di consumo giornaliero e alert relativi, ad esempio, alla perdita nell’impianto interno. La tempestività di queste segnalazioni e la disponibilità di dati reali su consumi permetteranno di conseguire un risparmio di risorsa idrica, che la collaborazione con Unibo andrà a quantificare. La misurazione attraverso gli smart meter potrebbe portare alla fornitura di servizi a valore aggiunto, che in ottica Lca possono portare a benefici sui volumi consumati o dispersi di risorsa idrica.
  • Installazione presso il potabilizzatore di Pontelagoscuro di un impianto sperimentale di rimozione dei potenziali inquinanti emergenti a base di nanomateriali (ossido di grafene) e membrane pregiate recuperate dal settore biomedicale. L’impianto, studiato e progettato nell’ambito della collaborazione tra Hera, CNR e Medica, è stato finanziato all’interno di un progetto LIFE europeo e costituisce un’importante azione conseguente allo sviluppo del Water Safety Plan della zona di fornitura di Pontelagoscuro: permette infatti di gestire in via preventiva il rischio potenziale di un’eventuale presenza di microcontaminanti emergenti nelle acque grezze del Po, ulteriore elemento che rafforza l’approccio di trattamento multi barriera di cui già il potabilizzatore dispone. 

La partnership qui descritta tra Hera e Unibo contribuisce al raggiungimento dei target 6.3, 9.1, 9.4 e 17.17 dell’Agenda ONU 2030.

 

Il piano di salvaguardia della balneazione a Rimini prosegue

Il Piano di salvaguardia della balneazione ottimizzato nasce nel 2013 con l’obiettivo di eliminare i divieti di balneazione conseguenti ad eventi di pioggia intensi, tramite la realizzazione di interventi strutturali sul sistema fognario-depurativo della Città di Rimini. Gli eventi di pioggia intensi, infatti, determinano il superamento della portata gestibile dal sistema fognario, causando lo scarico emergenziale di acque non trattate nell’ambiente. La progressiva realizzazione degli interventi previsti dal Piano comporterà la graduale riduzione degli elementi di criticità, sino ad una riduzione pari al 90% dell’impatto inquinante, misurato in termini di COD non scaricato nell’ambiente, rispetto allo stato iniziale del sistema.

Sin dalle fasi iniziali di impostazione del Piano, la modellazione matematica del sistema fognario-depurativo ha svolto un ruolo essenziale, permettendo di cogliere le possibili sinergie tra gli interventi ed ottimizzare opere e criteri gestionali in una modalità sistemica. Le attività di modellazione, infatti, potendo basarsi su un numero di dati sempre crescente e il riscontro gestionale delle opere progressivamente realizzate, sono state in grado di introdurre importanti modifiche alla struttura di sistema inizialmente prevista.

L’evoluzione del Piano, dal proprio avvio attuativo ad oggi, ha consentito di perseguire, oltre che la tutela ambientale del litorale inizialmente prevista, anche la salvaguardia idraulica di quelle aree urbane del comune di Rimini soggette ad allagamento. Più in dettaglio, nel 2014 sono stati inseriti nel Piano gli interventi denominati “Scolmatore Mavone”, “Sollevamento fognario di via Santa Chiara”, “Collettore fognario dorsale Ausa” (quest’ultimo finanziato per 8,5 milioni di euro nell’ambito degli investimenti pubblici relativi al dissesto idrogeologico nel filone noto come "Italia Sicura"), nonché la modifica gestionale delle acque di pioggia del sistema impiantistico a servizio della Fossa Ausa. Successivamente, negli anni 2019 e 2020, è stata ulteriormente sviluppata l’ottimizzazione dei sistemi impiantistici a servizio delle Fosse Colonnella e Rodella, cogliendo le possibili sinergie con il reticolo fognario, che hanno consentito la riduzione dei volumi di invaso delle vasche, con riduzione sia dell’investimento necessario sia delle tempistiche realizzative, rafforzando al contempo il presidio idraulico sul territorio.

In particolare, nel corso del 2022 si è conclusa la realizzazione della Dorsale Sud che, con un’implementazione dell’impiantistica e la posa di nuovi collettori, consente un considerevole miglioramento della capacità di collettamento all’impianto di depurazione dei reflui della zona Sud di Rimini. Il completamento di questo intervento, oltre al miglioramento dell’efficienza complessiva di un importante infrastruttura fognaria della città, permette un ulteriore miglioramento ambientale essenzialmente dovuto all’incremento del volume di reflui che, in caso di eventi di pioggia, può essere inviato a depurazione riducendo in modo proporzionale il numero di attivazioni degli scarichi di emergenza delle Fosse Ausa e Colonnella I.

Il Piano risulta essenzialmente costituito dai dieci interventi originariamente previsti, ai quali si sono aggiunti quelli supplementari dovuti alle ottimizzazioni introdotte, per un totale di 14 interventi.

Le progressive ottimizzazioni del Piano, con le migliorie progettuali elaborate e gli indispensabili passaggi autorizzativi richiesti, ha fatto sì che il raggiungimento degli obiettivi ambientali, inizialmente previsto per il 2020, sia stato posticipato al 2026. Si precisa che entro tale anno saranno completate anche le opere necessarie alla riduzione del rischio idraulico della città. La dilazione delle tempistiche di attuazione del Piano è strettamente legata al sostanziale miglioramento dell’impatto dello stesso sulla città che, per quanto sopra indicato, beneficerà di un significativo miglioramento sia idraulico che ambientale rispetto, non solo allo stato ante operam del sistema fognario-depurativo, ma soprattutto rispetto a quello previsto all’avvio del Piano.

Lo stato di avanzamento degli interventi non fa ravvisare criticità rilevanti e consente di traguardare gli obiettivi di qualità prefissati. A fine 2022 gli interventi completati sono dieci e tutti gli interventi non ancora completati sono in corso di realizzazione o di progettazione.

Di seguito la situazione dei 14 interventi:

INTERVENTO STATO
DI AVANZAMENTO AL 31 DICEMBRE 2022
ANNO DI COMPLETAMENTO PREVISTO/EFFETTIVO MOTIVAZIONI/BENEFICI
1. Raddoppio del depuratore di Santa Giustina Concluso 2016 Miglioramento del processo depurativo
2. Riconversione del depuratore di Rimini Marecchiese in vasca di accumulo Concluso 2018 Miglioramento del processo depurativo
3. Realizzazione dorsale nord per il collettamento del depuratore di Bellaria al depuratore di S. Giustina Concluso 2016 Miglioramento del processo depurativo
4. Completamento della separazione delle reti fognarie della zona Nord di Rimini

Primo Stralcio concluso. 
Secondo Stralcio suddiviso in 7 Lotti. Ultimati i lotti 1,2,4 e 7. In via di ultimazione Lotto 3. Appaltati i lavori di Lotti 5 e 6.

2025 Conversione a scarico acque bianche di cinque scarichi a mare
5. Realizzazione Dorsale Sud

Concluso

2022

Riduzione del numero di aperture degli scarichi a mare Ausa e Colonnella I

6. Completamento della separazione nei bacini Roncasso e Pradella

Completata separazione reti.
Appaltati i lavori per l’impianto idrovoro a servizio bacino Pradella

2025 Conversione a scarico acque bianche di due scarichi a mare
7. Realizzazione condotta sottomarina e impianto idrovoro bacino Ausa e vasche Concluso 2020 Riduzione del numero di aperture degli scarichi a mare Ausa
8. Realizzazione vasca laminazione ospedale Concluso 2016 Riduzione numero di aperture degli scarichi a mare Colonnella I
9. Realizzazione condotta di collegamento tra Fossa Colonnella I e Fossa Colonnella II; vasca Colonnella II e Vasca Rodella e condotte di scarico sottomarina Pubblicata gara per lo Stralcio I. Gara Stralcio II prevista entro il 2024 2026 Riduzione numero di aperture degli scarichi a mare Colonnella I, Colonnella II e Rodella
10. Risanamento fognario Isola Concluso 2014 Ottimizzazione del sistema fognario
11. Tombamento Ausa tratto spiaggia Concluso 2016 Miglioramento della fruibilità dell’area e delle condizioni ambientali
12. Collettore fognario dorsale Ausa In corso di realizzazione 2025 Riduzione del rischio idraulico
13. Scolmatore Mavone Concluso 2018 Riduzione del rischio idraulico
14. Sollevamento fognario di via Santa Chiara Concluso 2020 Riduzione del rischio idraulico

 

Gli interventi finora conclusi hanno consentito di ottenere significativi benefici ambientali, con la riduzione dei quantitativi di sostanze organiche (COD/BOD) scaricati a mare in occasione di eventi meteorici intensi. L’intervento concluso nel 2020 ha portato a una considerevole riduzione del carico inquinante scaricato in prossimità della riva, con benefici sulla qualità delle acque del litorale. Questo comporterà la non applicabilità dei divieti di balneazione previsti in caso di apertura degli scarichi su un'ampia fascia del litorale cittadino, comprendente sia quelle zone in cui è stata completata la separazione delle reti fognarie, sia il tratto di mare limitrofo alla Fossa Ausa. Da questo punto di vista dal 2017 si sono “liberati” dai divieti di balneazione 7.000 metri di spiaggia, corrispondenti a quasi il 65% del litorale cittadino.

Inoltre, a ulteriore dimostrazione del forte legame del Piano con la Città di Rimini, si evidenza come una parte rilevante delle opere previste si stiano integrando al progetto di riqualificazione urbana promosso dal Comune denominato Parco del Mare, consentendo di perseguire sinergie in grado di permettere un miglioramento complessivo dell’assetto urbano.

Il Piano di salvaguardia della balneazione di Rimini è stato inserito tra le best practice nel report SDG Industry Matrix pubblicato dal Global Compact e da KPMG nel 2017 che riporta le opportunità di business collegate agli obiettivi dell’Agenda ONU 2030.

Il PSBO, attraverso gli interventi per il miglioramento del sistema idrico-fognario, la riduzione dell’inquinamento marino, l’adeguamento delle infrastrutture, il coinvolgimento di Comuni e cittadini al progetto, contribuisce al raggiungimento dei target 6.2, 6.3, 6.b, 9.1, 9.4 e 14.1 dell’Agenda ONU 2030.


Oltre 24 mila alberi piantati entro il 2024

Il Gruppo Hera ha svolto e svolge tutt’ora progetti di messa a dimora di alberi in diverse aree del territorio in cui opera, a conferma dell’impegno per la tutela della biodiversità e della qualità dell’aria. Dal 2012 sono stati donati al territorio 23.057 alberi tra Emilia-Romagna, Veneto e Friuli-Venezia Giulia grazie a numerose iniziative di coinvolgimento dei dipendenti, dei clienti del Gruppo Hera e dei cittadini serviti, per un totale di 2.300 tonnellate di anidride carbonica assorbite ogni anno. Le piantumazioni effettuate nascevano da meccanismi di premialità associati a specifici comportamenti virtuosi come, ad esempio, il conferimento di rifiuti differenziati presso le stazioni ecologiche o l’adesione alla bolletta elettronica in sostituzione di quella cartacea.

Ad esempio, con l’iniziativa “ECO Alberi” il Gruppo Hera ha aderito al progetto della Regione Emilia-Romagna “Mettiamo radici per il futuro” finalizzato alla piantumazione di 4,5 milioni di alberi (uno per abitante). In particolare, nel 2023 Hera ha raggiunto in anticipo l’obiettivo di 10.000 alberi piantati previsto entro il 2024 grazie alla collaborazione con comuni e altri enti partecipanti al progetto, mettendo a disposizione risorse, competenze e aree del territorio, e grazie a un impegno economico di 250 mila euro. In questo quadro, la collaborazione dei cittadini è stata fondamentale in quanto a supportare l’iniziativa sono state proprio le loro scelte di consumo energetico efficiente e di mobilità sostenibile. Hera Comm offre infatti ai propri clienti una vasta gamma di servizi e prodotti che consentono di ridurre i consumi e il relativo impatto ambientale e che, optando per queste soluzioni, hanno contribuito alla realizzazione del progetto: a ogni quattro prodotti acquistati fra kit di lampadine led o termostati smart, ad esempio, ha corrisposto la messa a dimora e la cura di un albero. Così è stato anche nel caso di due caldaie, due condizionatori o una caldaia e un condizionatore o, ancora, di due mezzi per la mobilità sostenibile come monopattini o biciclette elettriche.

Infine, le attività ormai concluse “Let’s green Madagascar” di Treedom attraverso HeraSolidale, “La Fabbrica dell'Aria” nel Triveneto, “Più alberi in città” nei comuni di Modena, Ferrara, Sassuolo e Rimini, “Operazione più alberi” a Padova, e “Regala un albero” in Emilia-Romagna, anch’esse tramite il coinvolgimento attivo dei cittadini e dei clienti, hanno permesso la piantumazione di 12.870 alberi.

L’impegno del Gruppo Hera per l’ambiente non finisce qua: sono infatti in fase di definizione altri progetti per la messa a dimora di alberi sul territorio.

Ulteriori dettagli delle iniziative di piantumazione alberi sono disponibili al link alberi.gruppohera.it/hera-per-il-patrimonio-naturale-e-la-biodiversita.

I progetti riportati contribuiscono al raggiungimento del target 7.3, 11.3, 11.2, 11.6, 12.2, 12.4, 12.5, 12.8 dell’Agenda Onu 2030, oltre che - grazie al coinvolgimento dei cittadini, comuni ed enti - al raggiungimento del target 17.17.

 

Progetto “Capiamo”: biomonitoraggio ambientale con le api

Il progetto “Capiamo” si propone di utilizzare le api come bioindicatori della qualità ambientale nei pressi di impianti industriali. Questi insetti sono particolarmente sensibili ai cambiamenti ambientali causati dagli agenti inquinanti, e sono quindi in grado di segnalare precocemente l'insorgenza di eventuali squilibri per la biodiversità, per l'ecosistema e per la salute umana in generale, permettendo così di pianificare tempestivamente azioni correttive.

Le api hanno caratteristiche particolarmente adatte per il biomonitoraggio. Sono infatti insetti sociali che vivono in colonie numerose e facili da allevare. Inoltre, il corpo coperto di peli e la regolare attività di bottinamento (la raccolta di nettare e polline) consentono alle singole colonie di svolgere circa 10.000 prelievi giornalieri da aria, acqua e suolo con cui entrano in contatto. Basti pensare che nel corso delle sue migrazioni giornaliere una singola ape si muove normalmente su un'area di 7 km2. Le sostanze presenti nell’ambiente si accumulano quindi all’interno dell’alveare, sulle api e sui loro prodotti (miele, propoli, cera, polline e pappa reale), rendendo agevole il recupero di campioni altamente rappresentativi da analizzare. L’ape come bioindicatore offre molte informazioni utili sia a breve che a lungo termine: il miele, ad esempio, permette di valutare l'inquinamento nel breve periodo, in quanto costituisce il primo prodotto in cui possono accumularsi i contaminanti; la cera, invece, consente di valutare i livelli di inquinamento a lungo termine, in quanto per la sua natura lipidica può assorbire e trattenere i contaminanti non volatili, lipofili e persistenti.

Nella primavera 2020 sono state installate tre arnie all’interno del perimetro dell’impianto di termovalorizzazione rifiuti di Pozzilli, con lo scopo di monitorare l’area costituita dalla zona est della Piana di Venafro, tra i monti della Meta e quelli del Matese, dove, oltre al termovalorizzatore, sono presenti industrie del settore chimico, aziende sanitarie private, cantieri edili abbandonati e piccoli centri agricoli abitati. Nell’ambito dell’iniziativa sono previste due campagne di campionamento e analisi all'anno sulla popolazione delle api delle tre arnie e sui loro prodotti, oltre a controlli medico-veterinari per verificarne la salute e la produttività, limitare i fenomeni di sciamatura, e posizionare e rimuovere i melari. I campioni raccolti dagli alveari (api, miele e cera) sono sottoposti ad analisi chimiche presso laboratori accreditati e con metodi certificati. Le informazioni ottenute permettono di conoscere e quantificare gli eventuali effetti dell'impatto delle attività dell’uomo sull'ambiente.

I risultati ottenuti mostrano uno stato di qualità ambientale complessivamente buono. Le indagini sui campioni di miele hanno mostrato la sostanziale assenza di diossine, Pcb e pesticidi, mentre per quanto riguarda gli anioni (cloruri, solfati e nitrati), la loro presenza risulta in linea con i valori medi dei mieli di origine italiana. Le analisi sugli idrocarburi policiclici aromatici (Ipa), che hanno come principale fonte la combustione di carburanti fossili, l’incenerimento dei rifiuti, la produzione di energia o di asfalto e prodotti chimici, mostrano una condizione ambientale a cui contribuiscono più sorgenti emissive come traffico, industria, e riscaldamento domestico a biomasse, tipiche dell’antropizzazione del territorio, senza che si evidenzi un’incidenza significativa da parte del termovalorizzatore. Anche i metalli presenti sono riconducibili alla presenza di cantieri edili abbandonati, industrie e infrastrutture.

Nel biennio 2021-2022 il progetto è stato esteso anche all’impianto di compostaggio con produzione di biometano di Sant'Agata Bolognese (Bo). Nella primavera 2021 sono state installate tre arnie all’interno del perimetro dell’impianto, con lo scopo di monitorare un’area più ampia e complessa, situata nella pianura bolognese al confine con la provincia di Modena, nella quale si collocano attività industriali, artigianali e agricole. Il progetto è stato condotto con le stesse modalità seguite a Pozzilli: sono state infatti svolte due campagne di campionamento e analisi sulla popolazione delle api e sui loro prodotti (miele e cera), oltre a controlli medico-veterinari per verificare la salute e la produttività. I campioni raccolti dagli alveari vengono poi sottoposti ad analisi chimiche. I risultati ottenuti confermano uno stato di qualità ambientale: il miele prodotto è esente da metalli pesanti quali cadmio e piombo, idrocarburi policiclici aromatici e pesticidi, e si presenta con un profilo pollinico caratteristico del basso appennino emiliano.

Nel 2022 il progetto è stato attivato con le stesse modalità anche presso la discarica di Serravalle Pistoiese, i cui risultati hanno evidenziato un buono stato di qualità ambientale con la produzione di un miele esente da metalli pesanti e piombo e privo di pesticidi. Le attività sono proseguite anche nel 2023 e i risultati delle analisi saranno disponibili nel corso del 2024.

Nel 2023 il progetto è stato esteso anche al termovalorizzatore di Padova e alla discarica di Cordenons, in provincia di Pordenone. Al momento i risultati non sono ancora disponibili, ma si rileva che presso la discarica di Cordenons sono stati prodotti quantitativi significativi di miele.

Questo progetto di biomonitoraggio contribuisce al raggiungimento dei target 11.6 e 12.4 dell’Agenda ONU 2030.

Progetti e servizi responsabili accordion 3

Territorio (e Impresa) - Abilitare la resilienza e innovare


Il Rifiutologo, l’app per fare la raccolta differenziata (e non solo) è sempre più smart

Il Rifiutologo è una app gratuita con svariate funzionalità utili disponibile on-line sia sul sito di Hera che sugli App store per smartphone e tablet. Dal suo lancio nel 2011 al 2023 ha registrato oltre 1,2 milioni di download sui sistemi operativi Android e iOS. I comuni in cui il Rifiutologo è stato più utilizzato nel 2023 risultano Modena (1,2 milioni di sessioni e 73 mila singoli utenti attivi) e Bologna (quasi 800 mila sessioni totali e 90 mila utenti); a seguire Faenza per numero di sessioni (618 mila) e Ravenna per numero di utenti (32 mila); da segnalare anche Padova con 400 mila sessioni e 24 mila utenti.

Tramite la funzionalità Ricerca del rifiuto, le utenze possono verificare in tempo reale dove conferire il rifiuto e i calendari delle raccolte porta a porta previsti per il proprio indirizzo, con possibilità di impostare un alert di promemoria su giorno e ora di ciascuna raccolta. La Ricerca del rifiuto si conferma la funzione più usata, con oltre 3,6 milioni di ricerche svolte nell’ultimo anno.

Grazie alla geolocalizzazione, l’app de Il Rifiutologo mostra anche la stazione ecologica più vicina, con informazioni complete sui rifiuti conferibili, gli orari di apertura e gli eventuali sconti previsti dal proprio comune. Offre inoltre indicazioni aggiuntive sui Punti di interesse per il cittadino, ovvero relative a raccolte differenziate particolari, punti di raccolta itineranti, punti di distribuzione dei materiali e isole interrate.

La funzionalità Segnalazioni ambientali rende possibile per il cittadino evidenziare problemi relativi, ad esempio, a rifiuti abbandonati o contenitori danneggiati, inviando foto in tempo reale ai tecnici Hera. L’app comunica poi all’utente la data di avvenuta soluzione, eventualmente tramite notifiche push personalizzate. Nel 2023, le segnalazioni riguardanti lo svuotamento dei cassonetti, la pulizia delle strade e i rifiuti abbandonati hanno raggiunto circa quota 240 mila, in aumento del 23% rispetto all’anno precedente. Nel 2023 è stata introdotta la possibilità di inviare le segnalazioni anche dal Rifiutologo web, allargando i canali a disposizione di cittadini e clienti.

La Scansione barcode, altra apprezzata funzionalità de Il Rifiutologo, permette di riconoscere i materiali tramite i codici a barre dei prodotti, indicando come differenziare correttamente ciascun imballaggio, anche se composto da più materiali; al 2023 l’archivio contiene oltre 1,8 milioni di barcode dei prodotti più diffusi. Se un codice non è riconosciuto, oppure manca un prodotto, il cittadino può comunicarlo tramite l’apposita funzione affinché possa essere inserito nel sistema. Nel 2023, anche grazie alle segnalazioni inviate dai cittadini, il database dei codici a barre si è arricchito di 105 mila codici, mentre le richieste effettuate con la scansione del codice a barre sono state circa 393 mila. Di fatto a oggi il database copre quasi tutto il circolante in Italia.

Il Rifiutologo inoltre può comunicare con Alexa, l’intelligenza artificiale creata da Amazon per dare voce ai dispositivi smart di cui tutti siamo in possesso. Chiunque apra l’app di Alexa può infatti aggiungere la skill Il Rifiutologo, assicurandosi così la disponibilità di una “voce amica” a cui chiedere informazioni fondamentali sul servizio di raccolta erogato dal Gruppo Hera nel proprio comune, quali: la consultazione dei calendari porta a porta con l’impostazione di promemoria vocali che ricordano i giorni di raccolta previsti da calendario, la funzione dove lo butto con cui si può chiedere alla skill come conferire i rifiuti nei territori serviti da Hera, e infine le indicazioni sulle stazioni ecologiche e sulle modalità di ritiro a domicilio degli ingombranti.

Dal 2022 è disponibile una nuova utilissima funzionalità: è infatti possibile prenotare gratuitamente il ritiro a domicilio dei rifiuti ingombranti direttamente da app. Per prenotare l’appuntamento di ritiro presso il proprio indirizzo basta registrarsi e con pochi click si potrà procedere alla selezione degli oggetti da ritirare. L’app fornirà direttamente data e ora per lo svolgimento del ritiro. Nei comuni in cui il servizio è attivo, è possibile richiedere dall’app anche il ritiro a domicilio delle potature. Nel 2023 sono state più di 31 mila le prenotazioni di ritiro richieste tramite l’app Il Rifiutologo.

Grazie alle informazioni contenute ne Il Rifiutologo e alle segnalazioni da parte dei clienti il suo utilizzo contribuisce al raggiungimento dei target 11.3, 11.6, 12.2, 12.4, 12.5 e 12.8 dell’Agenda Onu 2030, oltre che - grazie al coinvolgimento dei cittadini - al raggiungimento del target 17.17.

 

Digi e Lode, per servizi e scuole più digitali

Per il Gruppo Hera innovazione e digitalizzazione sono aspetti di fondamentale importanza, a partire dai propri servizi: sviluppo dei servizi on-line, realizzazione di app interattive per clienti e cittadini, e promozione di canali e servizi digitali dedicati.

Digi e Lode, giunto alla sua settima edizione, è il progetto che vede i clienti e l’azienda insieme per digitalizzare le scuole del territorio attraverso la promozione dei servizi digitali di Hera (come l’iscrizione a #genHERAZIONI, il nuovo programma del Gruppo Hera che premia le azioni sostenibili, l'invio elettronico della bolletta, i servizi on-line, le applicazioni per tablet e smartphone, e l'utilizzo delle aree digitali di self care) con il patrocinio di 113 comuni del territorio. Digi e Lode consolida il contributo che il Gruppo vuole portare al territorio, in continuità con le strategie aziendali che individuano proprio nell’innovazione, nello sviluppo sostenibile del territorio e nell’attivazione di partnership i driver centrali per lo sviluppo di valore condiviso in coerenza con gli obiettivi dettati dall’Agenda Globale dell’ONU 2030.

Dall’anno scolastico 2023/2024 il progetto è stato esteso anche alle scuole delle province di Parma, Reggio Emilia, Piacenza, Ascoli Piceno, Macerata e Fermo (ottenendo la totale copertura territoriale di Emilia-Romagna, Marche e Abruzzo) e anche ai comuni di Bassano del Grappa, Vigonza, Cittadella, Rubano e Camposampiero, in cui opera la società Etra Energia.

Il progetto coinvolge tutte le scuole primarie e secondarie di primo grado, pubbliche e paritarie, dei territori coinvolti in Emilia-Romagna, Marche e Abruzzo, Veneto, Friuli-Venezia Giulia, Lombardia e Puglia. Nell’anno scolastico 2023/2024 mette in palio un totale di 197,5 mila euro per il finanziamento di progetti di digitalizzazione, a beneficio degli studenti di 79 scuole. Dall’inizio del progetto (2017), il Gruppo ha già elargito 745 mila euro a favore di 298 scuole.

Per partecipare occorre che i clienti attivino uno o più servizi digitali gratuiti offerti dalle società del Gruppo Hera: in questo modo donano punti che possono ripartiti equamente tra le scuole del proprio comune oppure scegliere di assegnarli a una specifica scuola (in questo caso vengono moltiplicati per cinque): il Gruppo Hera premia le scuole del territorio che raggiungono il punteggio più alto.

Il progetto Digi e Lode contribuisce al raggiungimento dei target 4.a e 12.8 dell’Agenda ONU 2030, oltre che - grazie al coinvolgimento dei cittadini e delle scuole - al raggiungimento del target 17.17.


CiboAmico: circa 138 mila pasti completi recuperati nelle mense Hera da inizio progetto

Avviato nel 2009 con il supporto di Last Minute Market, impresa sociale e spin-off accreditato dell’Università di Bologna che promuove la lotta allo spreco e la sostenibilità ambientale, CiboAmico rappresenta un’azione concreta sviluppata dall’azienda per favorire lo sviluppo dell’economia circolare, mettendo in relazione tra loro diverse realtà del territorio nel segno di una responsabilità sociale condivisa, rivolgendo un aiuto concreto ai più bisognosi. Sono nove le mense aziendali in cui è attivo il progetto: Bologna, Granarolo dell’Emilia, Imola, Rimini, Ferrara, Ravenna, Modena, Forlì e Cesena. Modena e Forlì sono state coinvolte dal 2023, Cesena dal 2024. I pasti recuperati vengono donati a enti no-profit del territorio che danno ospitalità e assistono quotidianamente persone in difficoltà.

Solo nel 2023 sono stati oltre 12 mila i pasti completi recuperati a favore di nove enti no-profit del territorio che assistono quotidianamente oltre 220 persone grazie ai pasti recuperati, corrispondenti a oltre 5,6 tonnellate di cibo per un valore economico di circa 49 mila euro. In questo modo, inoltre, è stata evitata la produzione di 5,6 tonnellate di rifiuti, corrispondenti alla capienza di oltre 12 cassonetti e l’emissione di oltre 21,3 tonnellate di CO2 nell’ambiente. Inoltre, si è scongiurato lo spreco di acqua, energia e consumo di terreno che sono stati necessari a confezionare quei pasti. 

Dopo quindici anni dall’inizio del progetto sono stati donati complessivamente circa 138 mila pasti, per un valore economico di circa 570 mila euro. Ciò ha evitato la produzione di circa 61 tonnellate di rifiuti (corrispondenti a 133 cassonetti) e potenzialmente l’emissione di oltre 250 tonnellate di CO2.

Sono tanti gli enti no-profit del territorio coinvolti per garantire risultati sempre più importanti come: Fraternità Cristiana Opera di Padre Marella – Pronto Soccorso Sociale di Bologna, Fraternità Cristiana Opera Padre Marella Città Dei Ragazzi di San Lazzaro di Savena, Associazione Comunità Papa Giovanni XXIII a Rimini, Associazione Viale K di Ferrara, Cooperativa Sociale Mano Tesa a Imola, la Cooperativa Sociale San Vitale di Ravenna, il Ceis Arte cooperativa sociale Onlus di Modena, Associazione Comunità Papa Giovanni 23° di Forlì e il Cigno Cooperativa Sociale di Cesena. Numerose le strutture partner dell’iniziativa presso le quali avviene il consumo dei pasti recuperati: Pronto Soccorso Sociale a Bologna, Comunità terapeutica "Gemma Nanni Costa" a San Lazzaro di Savena, Capanna di Betlemme di Rimini, Casa Mambro e Mensa di via Gaetano Pesci a Ferrara, la struttura di Co-Housing per anziani di via del Tiglio a Sesto Imolese, la mensa presso la sede della Cooperativa San Vitale di Ravenna, Faber Centro Socio Occupazionale a Modena, Comunità terapeutica di Forno e Il Villaggio della Gioia a Forlì e il Gruppo Appartamento Il Faro a Cesena.

A fine 2017, inoltre, CiboAmico è uscito dai confini delle mense aziendali per coinvolgere un mercato cittadino. L’iniziativa, nata su proposta di HeraLAB Modena, è promossa assieme al Comune di Modena, e realizzata con la collaborazione del Consorzio del Mercato. Se nelle mense l’obiettivo era il recupero dei pasti non consumati, la collaborazione tra Hera e i commercianti del Mercato Albinelli mira invece a evitare lo spreco di quei prodotti freschi che, al termine della giornata, possono avanzare sui banchi del mercato: alimenti ancora perfettamente commestibili ma che, per diverse ragioni, il giorno successivo non potrebbero più essere venduti. I recuperi di alimentari presso i singoli esercenti avvengono tutti i mercoledì e i venerdì di apertura del Mercato Albinelli, si tratta principalmente di pane e prodotti da forno e ortofrutta fresca. Per questi prodotti, che andrebbero buttati, grazie alla collaborazione tra il Comune di Modena, il Gruppo Hera, Last Minute Market, e lo stesso Mercato esiste un’alternativa virtuosa. I commercianti, infatti, possono scegliere di donare alla Fondazione Ceis il loro invenduto, che viene recuperato e utilizzato a beneficio di persone in condizione di disagio. A partire dal 2020, sempre in accordo con il Comune di Modena, si è avviato il recupero delle eccedenze alimentari anche presso Agricola Prima Natura di via Rainusso. Questo ha permesso di allargare la rete di collaborazione alla Caritas Diocesana di Modena che effettua i recuperi attraverso le proprie strutture cittadine e Caritas parrocchiali. Nel 2023, grazie a 10 esercenti che hanno aderito, sono stati raccolti e riutilizzati in totale a Modena oltre 2.700 kg di prodotti.

Nel 2022 è stata attivata l’iniziativa del Comune di Imola "Un s'bota veja gnet - non si butta via niente". L’iniziativa è promossa da Hera e coordinata da Last Minute Market, ed è finalizzata al recupero in città delle eccedenze alimentari e alla prevenzione degli sprechi alimentari. Nel corso del 2023 sono stati recuperati prodotti alimentari per 18 mila kg, di cui 240 kg di pasti pronti, agli enti del territorio che si occupano di persone fragili. Hanno aderito all’iniziativa e donano regolarmente le eccedenze alimentari: Interspar Imola, Mensa Hera di Imola, Ecu Imola, CLAI con le Macellerie del contadino di Imola Pedagna e Imola centro, il Crai di Sesto imolese, TeaPack Srl SB, Pasticceria Dulcis cafè e l’Autodromo di Imola.

I quattro enti no-profit del territorio che al momento sono stati coinvolti sono la Coop. Soc. Mano Tesa, l’Associazione No Sprechi Odv, la Croce Rossa Italiana – Comitato di Imola e la Caritas Diocesana di Imola, che provvedono alla distribuzione delle eccedenze alimentari sia presso le proprie strutture che a famiglie in difficoltà, persone invalide e anziani.

Le iniziative di prevenzione rifiuti, come CiboAmico, contribuiscono al raggiungimento dei target 12.2, 12.4, 12.5 dell’Agenda Onu 2030, oltre che - grazie alle partnership con gli enti no-profit - al raggiungimento del target 17.17.
 

FarmacoAmico: circa 517 mila confezioni di farmaci non scaduti recuperate da inizio progetto

FarmacoAmico è il progetto promosso da Hera per raccogliere medicinali non scaduti e creare una rete di riutilizzo solidale sul territorio. I farmaci integri, con ancora almeno sei mesi di validità e in uno stato di conservazione adeguato, vengono così riutilizzati da enti no-profit che operano in progetti locali o di cooperazione decentrata. L’obiettivo è prevenire la produzione di rifiuti diffondendo buone pratiche di riduzione dello spreco e sostenendo gli enti che assistono le fasce deboli della comunità.

Avviato nel 2013, a Bologna, FarmacoAmico è realizzato in collaborazione con Last Minute Market e oggi coinvolge 33 comuni della Regione Emilia-Romagna dove risiedono oltre 1,6 milioni di abitanti (pari al 67% della popolazione servita dai servizi ambientali della Regione).

A dicembre 2023 è stato rinnovato da Hera, Last Minute Market e Regione Emilia-Romagna, il Protocollo d'intenti per la diffusione sul territorio dell'iniziativa Farmaco Amico. 

Nel 2023 sono state avviate al riuso oltre 65 mila confezioni di farmaci, oltre il 28% in più del 2022, per un valore complessivo di oltre 870 mila euro. La gestione centralizzata della raccolta, selezione e destinazione dei farmaci ha dato ottimi risultati e consente di ottimizzare gli invii di farmaci agli enti beneficiari.

Nel 2023 il progetto ha visto coinvolte in totale 199 farmacie, 39 in più del 2022, e 36 enti no-profit, di cui alcuni operanti in Italia e altri all'estero, oltre a diversi partner, istituzioni, associazioni di categoria e del panorama aziendale, per un totale di 53 soggetti coinvolti.

Da inizio progetto sono state raccolte e avviate al riuso circa 517 mila confezioni di farmaci per un valore economico complessivo di circa 6,3 milioni di euro, che in parte corrispondono potenzialmente a un mancato costo per il Sistema Sanitario Nazionale. 

Nel corso del 2024 si prevede di effettuare alcuni incontri territoriali coi partner di progetto per la valorizzazione dell’iniziativa e dei risultati raggiunti, e un ulteriore ampliamento dell'iniziativa.

Le iniziative di prevenzione rifiuti, come FarmacoAmico, contribuiscono al raggiungimento dei target 12.2, 12.4, 12.5 dell’Agenda Onu 2030, oltre che - grazie al coinvolgimento dei cittadini e dei comuni - al raggiungimento del target 17.17.
 

Continua il successo di Cambia il finale: 1.070 tonnellate d'ingombranti raccolte nel 2023

Il progetto, giunto al decimo anno di attività, permette di intercettare tutti gli oggetti in buono stato altrimenti destinati alla raccolta di rifiuti ingombranti per consentirne il riuso, grazie a una rete di enti no-profit diffusa capillarmente sul territorio, in grado di dare nuova vita ai beni donati dai cittadini. Il progetto è legato allo specifico protocollo d’intesa tra Atersir e Hera sulla gestione dei rifiuti ingombranti, ed è sviluppato in collaborazione con Last Minute Market. I beni possono essere donati dai cittadini a un circuito di Enti no-profit dell’Emilia-Romagna che ritirano beni più o meno ingombranti presso la propria sede o a domicilio, destinandoli a mercatini dell’usato, utilizzandoli nelle proprie sedi o donandoli a persone bisognose. La raccolta di beni svolta dagli enti no-profit viene promossa attraverso tutti gli strumenti comunicativi del Gruppo Hera, in particolare, tramite gli operatori di call center, che propongono agli utenti la possibilità di donare gli oggetti ingombranti in buono stato di cui intendono disfarsi. 

L’iniziativa promuove buone abitudini relative al riuso e genera ricadute sociali positive grazie alle attività svolte dagli enti no-profit coinvolti, in linea con i principi di responsabilità sociale e di tutela dell’ambiente del Gruppo Hera. Inoltre, risponde alle attuali evoluzioni della normativa ambientale, che punta a un modello di gestione basato sui concetti di prevenzione e riutilizzo. 

Gli enti no-profit partner del progetto a fine 2023 sono 15, distribuiti su tutto il territorio dell’Emilia-Romagna servito da Hera, garantendo la copertura di tutte le città principali. Nel corso del 2023, gli Enti hanno ricevuto 8.950 telefonate da parte dei cittadini disposti a donare i beni ingombranti e hanno effettuato circa 6.300 ritiri, per un totale di circa 486 mila pezzi e circa 1.070 tonnellate raccolte. La maggior parte dei beni donati sono stati effettivamente riutilizzati, con una percentuale media intorno al 73%: da gennaio a dicembre 2023, complessivamente il progetto ha permesso di evitare un totale di circa 775 tonnellate di rifiuti ingombranti.

Da inizio progetto sono state evitate oltre 5,8 mila tonnellate di rifiuti portando così un grande risparmio a vantaggio dell’ambiente e minori oneri legati alla raccolta rifiuti.

Inoltre, all’interno del progetto “Cambia il finale”, sono attive sei “Aree del riuso” nei comuni di Cesena, Ferrara, Modena, Ravenna e Rimini. Si tratta di un vero e proprio box all’interno dei Centri di Raccolta Hera, dove i cittadini possono portare mobili e piccoli oggetti in buono stato, che vengono successivamente ritirati e avviati al riuso dagli enti no-profit accreditati. Nel 2023 sono state effettuate 702 donazioni da parte dei cittadini, per un totale di 5.768 pezzi, corrispondenti a 9.771 kg di beni.

Le iniziative di prevenzione rifiuti, come Cambia il finale, contribuiscono al raggiungimento dei target 12.2, 12.4, 12.5 dell’Agenda Onu 2030, oltre che - grazie alla collaborazione dei cittadini e alle partnership con gli enti no-profit - al raggiungimento del target 17.17.
 

Quando sostenibilità ambientale e sociale vanno a braccetto

Prosegue l’impegno di Hera nelle iniziative dedicate al sostegno e all’inclusione sociale di persone che si trovano in difficoltà e in condizioni svantaggiate, attraverso le seguenti iniziative di collaudata efficacia.

Il progetto Manolibera è nato nel 2011 dalla collaborazione tra la Casa Circondariale di Forlì, Hera e l’istituto di formazione Techne, prendendo spunto dall’idea di alcuni artisti particolarmente sensibili ai temi del rispetto dell’ambiente, dell’ecosostenibilità e della riabilitazione sociale. All’interno di un ampio locale reso disponibile dalla Casa Circondariale di Forlì è stato creato un laboratorio nella forma di un’originale cartiera artigianale dove i detenuti sono impegnati quotidianamente, per 20 ore a settimana, nella realizzazione di biglietti d’auguri, biglietti natalizi, album fotografici, portafoto, quaderni, grandi e piccoli e altri manufatti in carta di alto pregio artistico. L’esclusività dei metodi di produzione - interamente eseguiti a mano secondo un’antica tecnica di lavorazione arabo-cinese - e la raffinata decorazione rendono questi manufatti unici nel loro genere, raffinati ed impregnati di un importante valore artistico, sociale ed ecologico che li rendono particolarmente apprezzati nel settore del “wedding planning”. Infatti, il laboratorio ha sviluppato un’ampia proposta di prodotti per matrimoni ed eventi importanti; si tratta di eleganti partecipazioni e raffinati biglietti di ringraziamento, album fotografici completi di scatole, preziose bomboniere, cornici e quadri. 

La collaborazione con la rete nazionale di economia carceraria “Freedhome”, il concept store dedicato alle eccellenze dell’economia carceraria italiana, contribuisce a dare ampia visibilità al progetto. 

Il laboratorio è in grado di sostenere la propria operatività e di supportare i detenuti con un idoneo percorso formativo grazie all’impegno dell’impresa sociale Altremani srl a cui sono affidati i compiti di monitoraggio e di verifica delle attività esercitate nel laboratorio, mentre la parte commerciale è gestita con il supporto della legatoria Berti di Forlì. Nel 2023 sono stati 6 i detenuti complessivamente impiegati nell’attività, mentre dall’inizio del progetto sono state coinvolte oltre 51 persone.

Continua l’esperienza del progetto Raee in carcere. Il progetto avviato nel 2008 vuole promuovere l’inclusione socio lavorativa di persone svantaggiate in esecuzione penale, con l’intento di seguirle nel rientro nella legalità e nella vita civile della comunità.

Attualmente il progetto è attivo nella Casa Circondariale di Ferrara, mentre si è conclusa a luglio 2023 l’esperienza presso la Casa Circondariale di Bologna. 

Il progetto vede il coinvolgimento del consorzio nazionale Raee Erion, e delle cooperative sociali IT2 di Bologna e Il Germoglio di Ferrara, grazie anche al sostegno della Regione Emilia- Romagna

Nei laboratori opportunamente attrezzati all’interno delle Case Circondariali, i detenuti si alternano in attività di formazione e di perfezionamento, apprendendo le capacità e la conoscenza necessarie per provvedere al disassemblaggio dei rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche di grandi dimensioni (Raee R2 quali lavatrici e lavastoviglie) provenienti dai flussi di Raccolta gestiti dal Consorzio Erion, tra i quali sono compresi anche Raee provenienti da Centri di Raccolta del Gruppo Hera. Dal momento della sua attivazione il progetto ha consentito di formare e avviare all’inserimento lavorativo presso imprese operanti nei territori di pertinenza ben 39 ex detenuti mentre sommano a 117 i detenuti che hanno beneficiato a vario titolo di tirocini e percorsi formativi propedeutici all’inserimento professionale. Considerevoli anche i valori dei benefici ambientali ottenuti dall’avvio del progetto, in questo periodo i laboratori hanno trattato circa 6.299 tonnellate di rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche riducendole in piccole frazioni avviate separatamente ed interamente al recupero.

I progetti descritti in questo case study contribuiscono al raggiungimento dei target 8.5, 12.2, 12.4, 12.5 e 17.17 dell’Agenda Onu 2030.
 

Alluvione in Emilia-Romagna: la risposta di Hera all'emergenza

L’alluvione che ha interessato dal 1° al 3 maggio e dal 16 al 17 maggio gran parte dell’Emilia-Romagna ha avuto un impatto devastante sulla regione e su alcuni territori circostanti. L'inondazione ha colpito 44 comuni emiliano-romagnoli, principalmente nelle provincie di Ravenna, Forlì-Cesena, Rimini, Bologna, Modena e Reggio Emilia. Le forti piogge hanno fatto straripare 23 corsi d’acqua, determinando l’allagamento di un’area pari a 450 chilometri quadrati, mentre il territorio degli Appennini Tosco-Emiliano e Tosco-Romagnolo, è stato interessato da oltre 1.100 tra dissesti e frane. Gli eventi calamitosi hanno interessato anche le province settentrionali della regione Marche (Pesaro e Urbino, Ancona, Macerata e Fermo), oltre che alcuni comuni della Toscana (Fiorenzuola, Marradi, Palazzuolo sul Senio e Londa).

A fronte di questa emergenza il Gruppo Hera si è attivato immediatamente per riportare nei tempi più rapidi possibili alla normale funzionalità i servizi gestiti nei territori colpiti dalla calamità: distribuzione gas, energia elettrica, teleriscaldamento, illuminazione pubblica e servizio idrico integrato, igiene urbana e smaltimento rifiuti. In particolare, è stato garantito un presidio continuativo attraverso l’immediata costituzione di una task-force di oltre un migliaio di operatori e 250 mezzi che sono intervenuti sulle dotazioni impiantistiche e hanno fornito il loro supporto alle popolazioni colpite, collaborando con i presidi della Protezione civile e delle forze dell’ordine.

Nel complesso, nei territori colpiti sono state raccolte circa 100 mila tonnellate di rifiuti, quasi totalmente smaltite, generate come conseguenza degli allagamenti, equivalenti alle quantità che normalmente vengono raccolte nelle stesse aree in un periodo di dieci mesi. Inoltre, sono stati ripristinati i servizi idrico integrato, distribuzione gas, teleriscaldamento e illuminazione pubblica, per la quasi totalità dei clienti. In particolare, le utenze del servizio idrico integrato che sono risultate disalimentate assommano a circa 25 mila, mentre sono risultati pari a 4.550 e 25 mila, rispettivamente, i punti luce e i contatori gas danneggiati e 15 le centrali termiche allagate.

Allo stato attuale, la stima dei costi generati dalla calamità, che tiene conto sia dei primi interventi emergenziali, sia dei danni patrimoniali subiti alle dotazioni impiantistiche, ammonta a 96,6 milioni di euro, dei quali circa la metà relativi ai servizi a rete e i restanti facenti capo ai servizi ambientali.

A fronte dell’alluvione il Gruppo ha immediatamente attivato i canali associativi, l’Autorità regolatoria (Arera), i regolatori territoriali (Egato), oltre che la Regione Emilia-Romagna per indirizzare gli interventi a sostegno di famiglie e imprese, e per identificare gli strumenti a garanzia del riconoscimento dei costi più sopra riportati e il mantenimento dell’equilibrio economico-finanziario.

Il Governo, con il D.L. 61 del 1° giugno 2023 (convertito con modifiche nella L. 31 luglio 2023, n. 100), ha disposto per i comuni colpiti la sospensione dei termini di versamento della Tari in scadenza nel periodo dal 1° maggio 2023 al 31 agosto 2023 e ha dato mandato all’Arera di disciplinare le modalità per la sospensione temporanea dei termini di pagamento delle fatture emesse, o da emettere, ovvero degli avvisi di pagamento con scadenza nel predetto periodo, relativamente ai servizi: gas, energia elettrica, idrico e rifiuti. Successivamente, con delibera 390/2023/R/com del 03/08/2023, il termine del 31 agosto è stato prorogato al 31 ottobre.

A fronte di tale decreto l’Arera è intervenuta indicando in quattro mesi (a partire dal mese di maggio) il periodo di sospensione dei termini di pagamento delle bollette, definendo la possibilità di rateizzarle automaticamente, senza discriminazione e senza applicazione di interessi, ferma restando la facoltà di provvedere al pagamento in un’unica soluzione da parte dei clienti, o di corrispondere gli importi dovuti in base a un piano di rateizzazione da concordare con il fornitore. 

In seguito alle varie disposizioni normative il Gruppo ha tempestivamente attivato i canali di comunicazione necessari a informare e divulgare i dettagli relativi agli interventi a sostegno di famiglie e imprese previsti da Arera. Nel corso del secondo semestre 2023 sulla base delle disposizioni di Arera sono stati concessi più di 200 mila piani di rateizzazione delle bollette; oltre a questi il Gruppo Hera ha riconosciuto più di 5 mila piani personalizzati con durata diversa rispetto a quelli previsti dall’Autorità, al fine di rendere possibile ai clienti una pianificazione finanziaria più coerente rispetto alle proprie esigenze. A partire da dicembre 2023, a seguito dei nuovi interventi normativi (deliberazione Arera 565/2023), è stata avviata un’ulteriore campagna di informazione e raccolta di autocertificazione al fine di concedere le agevolazioni tariffarie definite da Arera ai clienti maggiormente colpiti dagli eventi calamitosi.

A garanzia dell’equilibrio economico-finanziario degli operatori, l’Arera ha inoltre disposto un meccanismo di anticipazioni gratuite, erogabile dalla Cassa per i servizi energetici e ambientali (Csea), con predisposizione della prima rendicontazione a partire dal 10 luglio 2023. Le successive rendicontazioni sono state presentate entro il 15 di ogni mese fino al termine del mese di ottobre. Ad oggi il credito per bollette emesse e scadute, ma non ancora incassate, ammonta a circa 5,2 milioni di euro per il Gruppo.

Per quanto riguarda il coinvolgimento dei lavoratori il Gruppo ha deciso di mettere in campo una serie di iniziative straordinarie: 

  • donazioni per i territori colpiti in favore della protezione civile, con un’edizione straordinaria di HeraSolidale, e in favore dei lavoratori direttamente coinvolti. In entrambi i casi i dipendenti hanno potuto donare tramite busta paga e tramite il sistema di welfare. La donazione complessiva, comprensiva di quella elargita dall’azienda, è stata pari a circa 672 mila euro;
  • copertura straordinaria assenze causate dai disagi connessi all’emergenza con permessi retribuiti;
  • cessione di ore di ferie solidale, da parte dei dipendenti e dell’azienda, a favore dei dipendenti che hanno dovuto fronteggiare la situazione di emergenza;
  • anticipo del Tfr per spese debitamente giustificate e collegate alla situazione emergenziale;
  • potenziamento del servizio di supporto psicologico disponibile nel sistema di welfare aziendale;
  • riconoscimento di un importo aggiuntivo di retribuzione per far fronte alle esigenze straordinarie di servizio;
  • informativa riguardo iniziative di volontariato attivate dalle istituzioni.

Con Dpr. del 10 luglio 2023, il generale di corpo d’armata Francesco Paolo Figliuolo è stato nominato Commissario straordinario alla ricostruzione. Il 25 settembre 2023 il Commissario ha emesso l’Ordinanza n. 6 che definisce gli interventi di somma urgenza ammessi al finanziamento dello Stato e le relative modalità di erogazione. In particolare, l’allegato A di tale decreto riporta 374 interventi aventi come soggetto attuatore una società del Gruppo Hera per un importo complessivo stimato pari a circa 75,5 milioni di euro. Sempre l’ordinanza prevede la possibilità di richiedere:

  • il 40% dell’importo a titolo di anticipazione;
  • il saldo qualora: a) si possa produrre un certificato di collaudo, o di regolare esecuzione, o dichiarazione sostitutiva, b) si disponga di SAL finali e mandati/fatture/parcelle quietanzati.

Al 31 dicembre 2023, si segnala che tutti i costi generati da interventi riguardanti l’igiene ambientale sono stati consuntivati e in gran parte anche rendicontati a saldo alla struttura commissariale, per un importo pari a 29 milioni di euro. Per questi interventi è già stata riconosciuta la piena copertura economica.

In merito agli altri servizi, sono in corso le attività peritali di valutazione degli interventi necessari e delle relative risorse a copertura che, in prima battuta dovranno pervenire dalle polizze assicurative stipulate dal Gruppo e, in seconda istanza, per differenza, dal contributo commissariale. Al riguardo, si segnala che, sempre alla data del 31 dicembre 2023, il Gruppo ha incassato a titolo di anticipazione rispettivamente dalla compagnia assicurativa e dalla struttura commissariale, 10 e 16,5 milioni di euro (dietro rilascio di apposite fidejussioni a garanzia). 

In ultimo, in data 5 febbraio 2024, il Commissario straordinario ha emanato una seconda Ordinanza (17/2024) diretta a finanziare ulteriori interventi di messa in sicurezza, fra i quali quelli del servizio idrico integrato (nove interventi per circa 13 milioni di euro) e dei servizi ambientali (un intervento per circa 0,3 milioni di euro); per quanto attiene il servizio di distribuzione del gas, gli interventi di messa in sicurezza (tre interventi per 3,6 milioni di euro) dovrebbero essere finanziati da una ulteriore ordinanza di prossima emanazione.

Queste ordinanze, unitamente all’Ordinanza n. 6 di cui si è detto, consentiranno di raggiungere la pressoché completa copertura dei costi stimati in relazione ai danni subiti dal Gruppo.
 


Con Riciclandino aiutiamo l'ambiente e la scuola

Riciclandino da oltre 11 anni accompagna i nostri ragazzi verso una maggior consapevolezza dell’ambiente. È l’iniziativa ambientale dedicata a ragazzi e famiglie che coinvolge quella parte di cittadinanza che sta in relazione alla Scuola, intesa come istituzione e comunità di persone. Nel progetto, si ottengono punti quanta più raccolta differenziata si conferisce alle stazioni ecologiche, dando la possibilità alla propria scuola di ricevere incentivi economici. La famiglia dello studente può utilizzare la tessera Riciclandino per il conferimento dei rifiuti in stazione ecologica, ottenendo lo sconto sulla propria bolletta, come previsto dal regolamento comunale, e procurando un incentivo di pari importo alla scuola. Il valore aggiunto dell’iniziativa è l’intensificazione dell’interesse sull’ambiente e dell’azione condivisa che crea e rafforza il senso civico e sociale della collettività. Nell’anno scolastico 2022-2023 hanno aderito al progetto Riciclandino 9 comuni del ravennate, sono state coinvolte 194 scuole, per un totale di circa 33.244 studenti. Alle scuole che hanno partecipato è stato riconosciuto un premio per l’attività svolta pari a 43.608 euro. Nell’ambito del progetto sono state conferite in stazione ecologia quasi 400 tonnellate di rifiuti portati dai ragazzi e dalle loro famiglie. 

Il conferimento di rifiuti differenziati alle stazioni ecologiche da parte di studenti e famiglie contribuisce al raggiungimento dei target 11.3, 11.6, 12.2, 12.4, 12.5 e 12.8 dell’Agenda Onu 2030, oltre che - grazie al coinvolgimento delle scuole e dei cittadini - al raggiungimento del target 17.17.

 

Visite agli impianti per circa 12 mila persone

Herambiente offre la possibilità di effettuare visite guidate presso i propri impianti di trattamento e recupero dei rifiuti a dimostrazione dell’attenzione verso le tematiche ambientali e la diffusione di una mentalità ecologicamente responsabile. Le visite guidate, prenotabili anche on-line dal sito web di Herambiente, sono nate al fine di far conoscere un parco impianti tra i più avanzati in Europa per standard operativi e qualitativi e diffondere agli interessati le modalità di funzionamento e gestione degli stessi, al fine di garantire il massimo rispetto del territorio attraverso soluzioni dal minor impatto complessivo per l'ambiente.

Nel 2023 hanno visitato gli impianti di Herambiente 4.131 visitatori distribuiti su 181 giornate. Le visite hanno coinvolto i termovalorizzatori (2.553 visitatori), gli impianti di selezione e recupero (849 visitatori), gli impianti di compostaggio e digestione anaerobica (630 visitatori) e altri impianti (99 visitatori). I dati risultano in crescita significativa rispetto all’anno precedente e vicini ai livelli antecedenti alle restrizioni dovute all’emergenza sanitaria. Inoltre, 394 persone hanno partecipato alle visite virtuali.

Nell’anno scolastico 2022-2023 sono stati complessivamente 1.799 giovani visitatori agli impianti Hera. È stato finalmente possibile riproporre le visite in presenza, sospese nei tre anni precedenti a causa delle restrizioni durante l’emergenza sanitaria. L’attività, sempre molto richiesta dalle classi, propone un viaggio nel cuore degli impianti, con l'accompagnamento di esperti educatori e dai tecnici Hera, per far scoprire da vicino i principali cicli tecnologici di acqua, energia e rifiuti e l’innovazione di Hera per garantire una gestione corretta e sostenibile delle risorse. 

A questi si aggiungono 3.711 alunni che hanno partecipato alle visite virtuali agli impianti, virtual tour immersivi svolti in aula con l’ausilio di esperti educatori. Il dato riferito alle visite virtuali è più basso rispetto all'anno precedente a causa della reintroduzione delle visite in presenza.
Rispetto all'anno precedente sono stati aggiunti ulteriori impianti per le visite in presenza delle classi, tra cui la centrale di cogenerazione Bufalini di Cesena (47 visitatori), le centrali di teleriscaldamento di Ferrara (145 visitatori) e diverse stazioni ecologiche (167 visitatori), per un totale di 359 visitatori.

È stata introdotta anche una nuova visita al depuratore di Cesena, in modalità virtuale con collegamento in diretta, per far scoprire come vengono trattate le acque reflue e raccontare il progetto di recupero per l’agricoltura come esempio di economia circolare (342 studenti visitatori).

Le visite negli impianti di potabilizzazione e di depurazione di AcegasApsAmga sono state rispettivamente 1.556 e 152 mentre negli impianti di Marche Multiservizi ci sono state 350 visite.
 

VISITE IN PRESENZA PER TIPOLOGIA DI IMPIANTO

Le visite agli impianti contribuiscono al raggiungimento dei target 4.7, 6.b e 12.8 dell’Agenda Onu 2030, oltre che - grazie al coinvolgimento dei cittadini - al raggiungimento del target 17.17.

 

Ottenuta la certificazione per la parità di genere

Nel 2023 è stato possibile conseguire la certificazione per la parità di genere in applicazione allo schema UNI/PDR 125:2022. Un sistema di gestione che ha coinvolto 11 società del Gruppo (Hera SpA, Inrete, Heratech, Hera Comm, Acantho, Herambiente, HASI, Acegasapsamga, Hera Luce, Hera Servizi Energia, Marche Multiservizi) ove lavora l’81% dei lavoratori del Gruppo. La certificazione prevede la misurazione, rendicontazione e valutazione di un insieme di indicatori in sei aree: cultura e strategia, governance, processi risorse umane, opportunità di crescita e inclusione delle donne in azienda, equità remunerativa per genere, tutela della genitorialità e conciliazione vita/lavoro. L’obiettivo è quello di colmare i gap, eventualmente esistenti, e produrre un cambiamento sostenibile e durevole nel tempo, grazie a un piano strategico dedicato. 

Il Consiglio di Amministrazione del Gruppo Hera ha approvato la Politica per la parità di genere che definisce l’impegno del Gruppo sul tema e ha nominato un Comitato Guida che ne assicura l’efficace adozione e il costante monitoraggio. 

La certificazione completa un percorso avviato da tempo, che ha visto tra le tappe più significative la sottoscrizione della Carta per le pari opportunità e l’uguaglianza sul lavoro, lanciata in Italia nel 2009, e la costituzione nel 2011 di un gruppo di lavoro di Diversity Management, composto da colleghi e colleghe di diverse funzioni aziendali, e si affianca alla presenza nel Bloomberg Gender Equality Index ed ai primi posti a livello mondiale nel Refinitiv Global Diversity & Inclusion Index.

La certificazione per la parità di genere contribuisce al raggiungimento dei target 5.1 e 5.5 dell’Agenda Onu 2030.

 

Il training center di Ferrara per la formazione di dipendenti e fornitori

A seguito dell'inaugurazione avvenuta nel 2022, il Training center di Ferrara è proseguita anche nel 2023 la sua evoluzione come struttura nata per favorire l’integrazione tra ambienti di apprendimento fisici e virtuali.

A inizio 2023, grazie alla collaborazione tra Inrete Distribuzione Energia, Icim Spa ed Emerson, partner industriale che opera nel mondo della distribuzione gas, il centro viene qualificato come sede idonea per gli esami di certificazione delle figure professionali secondo la norma UNI 11632- PdR 39-2018 (addetto alle attività di sorveglianza sugli impianti di distribuzione di gas naturale). Nel 2023 sono stati quindi certificati 12 operatori gas attestandone il possesso dei requisiti di conoscenza, abilità e competenza relativi all’attività professionale di coloro che svolgono attività di sorveglianza in campo sugli impianti di distribuzione di gas naturale, al fine di mantenerne la sicurezza e l’efficienza e per assicurare la continuità del servizio agli utenti finali. Inoltre, sempre in collaborazione con Emerson, sono stati sviluppati percorsi di formazione con certificazione delle competenze acquisite, proseguendo l’impegno del Gruppo Hera nell’ambito dell'occupabilità e supportando anche le imprese dell’indotto nella ricerca di risorse qualificate, con particolare riferimento ai profili tecnico-operativi.

Il centro è stato utilizzato nell’ambito del progetto Employability, avviato in collaborazione con la società di selezione del personale Manpower con il coinvolgimento di 30 operatori con profilo operativo. Questo importante progetto sull’occupabilità delle persone ha fornito al Gruppo Hera ulteriori risorse chiave per vincere le sfide della transizione energetica attraverso un percorso formativo della durata di 80 ore pro capite. 

Nel 2023 è stata anche avviata la progettazione di un progetto pilota di formazione nel metaverso che prevederà l'uso di visori per simulazioni in ambito realtà aumentata. Per ultimo, è stato avviato uno sfidante progetto di sviluppo del Training Center che prevederà l'allestimento degli spazi esterni, in prossimità dell'attuale edificio allestito con aule e corner didattici, per la simulazione in un campo prove.

Il training center di Ferrara contribuisce al raggiungimento dei target 4.3, 4.4, 8.3 e 17.17 dell’Agenda Onu 2030

 

Progetti e servizi responsabili accordion 7

Clienti


La Green community premia le azioni sostenibili

#genHERAZIONI è il programma di fedeltà, gratuito e aperto a tutti i clienti e cittadini, che premia le azioni sostenibili di tutti coloro che condividono l’obiettivo di ridurre il proprio impatto sull’ambiente. È stato lanciato nell’estate del 2023 e a fine anno conta circa 45 mila iscritti.

Entrando a far parte della community, gli utenti hanno infatti la possibilità di giocare, partecipare a sfide e apprendere come ridurre il proprio impatto attraverso piccoli gesti quotidiani e comportamenti più consapevoli.

Grazie ad azioni sostenibili e partecipando alle iniziative, gli utenti possono guadagnare monete (ECOcoin), punti (puntiAZIONE) e medaglie (ECObadge): ad esempio, “Gioca e impara” coinvolge attivamente gli utenti con vincite settimanali, quiz e sfide per mettersi alla prova su temi legati alla sostenibilità e ai comportamenti efficienti; le “Storie di sostenibilità” condividono articoli, video e podcast con curiosità, approfondimenti e spunti di riflessione; “Mondo Hera” mostra le azioni premianti che possono effettuare i clienti; infine, sono disponibili anche concorsi specifici dedicati a iniziative speciali come, ad esempio, alcune che mirano a porre attenzione ai propri consumi di energia con lo strumento del Diario dei consumi.

Gli ECOcoin possono essere convertiti in premi, mentre i puntiAZIONE misurano il grado di
coinvolgimento degli utenti nella community e consentono di scalare di livello. Imparando a vivere in modo sempre più green, gli utenti possono diventare “guru” della sostenibilità. Nella piattaforma vengono inoltre indetti concorsi per provare a vincere ulteriori premi.

Inoltre, in continuità con le iniziative sperimentali sviluppate in passato per promuovere e incentivare comportamenti sostenibili, nel corso del 2023 sono proseguite le analisi per implementare una Green community che dia la possibilità ai cittadini di acquistare energia rinnovabile o quote di pannelli fotovoltaici degli Energy park in via di sviluppo. In questo modo il cittadino può usufruire dei vantaggi del fotovoltaico anche se risulta impossibilitato a installarlo sul proprio tetto, ricevendo comunque un beneficio economico in bolletta mediante una soluzione semplice e trasparente.

Nel corso del 2024, congiuntamente con le fasi autorizzative degli impianti agrivoltaici degli Energy park, continuerà lo sviluppo di questa iniziativa.

La green community contribuisce al raggiungimento dei target 12.8 e 17.17 dell’Agenda Onu 2030.

Progetti e servizi responsabili accordion 6

Sostenibilità nella gestione delle persone


Circolarità, resilienza e sostenibilità anche nelle sedi del Gruppo Hera

Il 2023 è iniziato con l’avvio del nuovo contratto integrato di manutenzione che ha comportato anche la messa in atto dei primi progetti di efficienza previsti come offerta tecnica del contratto stesso:

  • realizzazione di nuovi impianti di condizionamento in varie sedi;
  • implementazione di misuratori di consumi elettrici e di fluidi per tutte le sedi principali;
  • progetti di riconversione dei corpi illuminanti da fluorescenti a led.

Sono inoltre proseguiti i lavori di ammodernamento e di riutilizzo/riconversione di spazi interni per la sede di Gaggio Montano (Bo), dove, dopo il completamento della ristrutturazione dei locali conclusasi ad aprile e il trasferimento di tutto il personale delle sedi di Porretta Terme (Bo) e di Vergato (Bo), sono iniziati i lavori di allestimento del nuovo parcheggio aziendale.

Nella sede di Bologna viale Berti Pichat sono invece proseguiti i lavori di recupero di un vecchio magazzino dell’ex consorzio agrario per l’allestimento del nuovo centro di formazione aziendale. Durante lo svolgimento dei lavori sono stati rinvenuti reperti archeologici (circa 60 tombe di varia forma) risalenti al periodo romano e un tratto di una strada sempre risalente al periodo romano. Tale intervento contribuisce al contenimento di nuove costruzioni su suolo vergine mantenendo invariata la superficie impermeabilizzata a carico degli immobili del Gruppo.

Di una certa rilevanza ai fini ambientali è stata anche la definitiva messa in servizio delle opere di regimentazione delle acque superficiali e del sistema fognario della sede Molino Rosso a Imola (attività completata alla fine del 2022) che ha permesso di superare senza alcun danno la straordinaria situazione di precipitazioni che, a maggio, ha provocato alluvioni e devastazioni in molte sedi della Romagna, preservando in questo modo la sede fisica ove risiede il data center di Acantho e garantendone la piena funzionalità.

Il 2023 è stato inoltre l’anno dell’avvio del nuovo progetto di riorganizzazione degli spazi uffici, dato che con l’introduzione del remote working si è evidenziato un netto calo di occupazione dei locali aziendali con indici di presenza media attorno al 65% e con minimi di occupazione fino al 35% in alcuni giorni della settimana. Questa circostanza ha comportato la necessità di rivedere le modalità di fruizione delle aree aziendali, per ovviare a un ingiustificato spreco in termini di occupazione del suolo e di risorse energetiche. Nel corso dell’anno sono stati svolti molti incontri e confronti con altre aziende, essendo il fenomeno comune ad altre realtà e, soprattutto, sono stati effettuati test interni con allestimenti presso alcune direzioni per valutarne il grado di funzionalità operativa e di gradimento da parte delle persone. I risultati sono stati incoraggianti come testimoniato anche dal livello raggiunto nei giudizi dell’indagine di clima svoltasi nel 2023 con valutazioni relative agli spazi di lavoro superiori a 73 punti su 100.

Nel 2024 queste metodologie saranno alla base della progettazione dei nuovi spazi uffici nella sede di Bologna viale Berti Pichat e del riallestimento degli uffici di Forlì via Balzella.

I progetti qui menzionati contribuiscono al raggiungimento dei target 6.4 e 7.3 dell’Agenda Onu 2030

 

Grazie alla quinta edizione di HeraSolidale sono stati raccolti 58 mila euro

HeraSolidale si pone l’obiettivo di promuovere la solidarietà e il sostegno a progetti sociali con il coinvolgimento dei lavoratori del Gruppo Hera e dell’azienda stessa.

A settembre 2023 ha preso avvio la quinta edizione del progetto che si concluderà a marzo 2026. Questa ultima edizione ha visto i dipendenti del Gruppo scegliere attraverso la votazione quattro delle dieci Organizzazioni selezionate dall’azienda secondo i seguenti criteri: notorietà e trasparenza delle attività, contributo a uno o più obiettivi dell’Agenda Onu al 2030 e ambiti di intervento afferenti ai servizi Hera (criterio accessorio). Le quattro organizzazioni scelte dai lavoratori sono Fondazione Ant Italia Onlus, Ageop Ricerca, Fondazione Airc e Medici Senza Frontiere. A queste è stata aggiunta Unhcr per proseguire la raccolta a sostegno del popolo ucraino, dato il perdurare del conflitto.

Di seguito si riepilogano i progetti sostenuti per ciascuna delle cinque Organizzazioni: 

  • Fondazione Ant Italia Onlus - progetto “Supporta il calendario dell’assistenza domiciliare di Fondazione Ant”: offre assistenza gratuita ai malati di tumore accompagnandoli nella loro casa con cure idonee e un’assistenza sociosanitaria il più possibile globale, sia per il malato sia per la sua famiglia. Il raccolto sarà destinato alle regioni Emilia-Romagna, Marche e Triveneto.
  • Ageop Ricerca - progetto “Oltre la malattia”: fornisce, attraverso attività supportate da operatori e psicologi Ageop, aiuto e riabilitazione psicosociale ai bambini e alle loro famiglie, oltre il periodo di malattia oncologica, attraverso attività e laboratori volti e riscoprire le proprie potenzialità, ritrovare autostima e capacità relazionali.
  • Fondazione Airc – progetto “In campo contro i big killer”: concentra gli sforzi di ricerca sulle tre tipologie di tumori che, a parità di numero di persone che si ammalano, mietono più vittime: al pancreas, al polmone e al cervello. L’obiettivo del progetto è creare una borsa di studio pluriennale per supportare giovani ricercatrici o ricercatori. 
  • Medici Senza Frontiere – progetto “Donne al centro della nostra azione”: sostiene i progetti dedicati alla salute femminile nel mondo, focalizzando l’attenzione su tre ambiti: assistenza ostetrica, assistenza alle vittime di violenza sessuale e prevenzione e trattamento del cancro alla cervice. 

Ciascun progetto è caratterizzato da obiettivi economici chiari e scalabili che corrispondono ad azioni concrete e misurabili

I lavoratori del Gruppo possono aderire sia tramite un contributo mensile trattenuto direttamente in busta paga, sia tramite Hextra - il sistema integrato di welfare aziendale -. Novità di questa edizione di HeraSolidale è la possibilità di donare anche tramite contributi occasionali in busta paga. 

Si aggiunge inoltre l’importante contributo del Gruppo Hera attraverso le società Hera Comm, Hera Comm Marche e EstEnergy che donano un euro ogni tre nuovi clienti durante i tre anni del progetto. 

Per sostenere il progetto HeraSolidale, l’azienda nel 2023 ha inoltre deciso di coinvolgere i lavoratori nel devolvere una quota simbolica a fronte della decisione, da parte dei singoli dipendenti, di riscattare i telefoni cellulari e i tablet aziendali per utilizzi personali.

In soli tre mesi di progetto, a partire da settembre 2023 sono stati raccolti circa 58 mila euro: circa 23 mila euro devoluti dai dipendenti tramite il prelievo in busta paga e Hextra e oltre 35 mila euro donati da Hera Comm, Hera Comm Marche e EstEnergy.

Anche nel 2024 si continuerà a promuovere la quinta edizione di HeraSolidale per il raggiungimento degli obiettivi delle cinque Organizzazioni partner attraverso le donazioni dei dipendenti e dell'azienda.

I progetti qui menzionati, grazie alla partnership con le Organizzazioni interessate e con l’amministrazione pubblica, contribuiscono al raggiungimento del target 17.17 dell’Agenda Onu 2030

 

Identità digitale per tutti

L’iniziativa prevede che a tutti i dipendenti venga creata e assegnata un’identità digitale di Gruppo. Cambia il paradigma precedentemente adottato che prevedeva la disponibilità di specifici servizi digitali solo se correlati strettamente all’attività lavorativa: con questo progetto si individua pertanto un set minimo di servizi digitali, e quindi implicitamente anche un’identità digitale che ogni dipendente appartenente al Gruppo deve possedere indipendentemente dall’attività lavorativa. Tali servizi sono: il portale interno aziendale, la posta elettronica aziendale, i sistemi di collaborazione aziendale del pacchetto Microsoft 365, e l’app aziendale dei servizi “SAM”.

Le modalità di fruizione dell’identità sono state estese, e al termine del progetto prevedevano:

  • postazione di lavoro individuale aziendale;
  • postazione di lavoro condivisa aziendale;
  • pc personale;
  • smartphone o tablet aziendale;
  • smartphone o tablet personale;
  • totem con dispositivi di protezione individuale.

In termini di formazione, durante la distribuzione è stata consegnata una guida per il primo accesso comprensiva degli attributi caratterizzanti l’identità (nome accesso, posta elettronica etc.). Allo stesso modo poi la guida rimandava alla formazione predisposta per l’uso dei servizi minimi sul portale interno di formazione (MyAcademy).

Per quanto riguarda la comunicazione, è stato dato spazio mediatico all’iniziativa raggiungendo i coinvolti nel progetto sia tramite articoli sull’House Organ cartaceo (il magazine interno del Gruppo) che tramite locandine affisse in tutte le sedi raggiungibili. Infine, è stato adeguato il processo di distribuzione a fronte dei nuovi ingressi.

Nella fase di recupero iniziale dei dipendenti che erano sprovvisti dell’identità, il progetto ha coinvolto circa 2.000 utenti. Al 31 dicembre 2022, il98,3% dei dipendenti del Gruppo Hera ha attivato la propria identità digitale e la utilizza nelle ordinarie attività lavorative.

Il progetto ha voluto colmare un primo gap del digital divide, ovvero la disponibilità dei servizi. L’azienda si sta ora focalizzando sul rafforzamento delle competenze digitali dei dipendenti: il programma “Digital Workplace” mira infatti ad incrementare l’adozione degli strumenti di collaborazione digitale e, per i dipendenti più esperti, la possibilità di sviluppare strumenti personalizzati di produttività e di analisi avanzata.

L’identità digitale contribuisce al raggiungimento del target 8.2 dell’Agenda ONU 2030.

Come contribuisce l’iniziativa alla trasformazione digitale responsabile? I benefici ottenuti nelle dimensioni Corporate digital responsibility (si veda il paragrafo dedicato “La Corporate digital responsibility”)

Erogazione di soluzioni sicure e rispondenti alla normativa privacy che assicurano la privacy dei dati dei lavoratori.
Distribuzione, formazione e disponibilità multi-dispositivo dei servizi digitali a tutti i lavoratori per promuovere l’inclusione digitale e superare il digital divide.
Ampio e capillare canale comunicativo che si avvale della digitalizzazione come strumento per far pervenire al lavoratore tutte le misure di tutela per garantirne la salute e la sicurezza.

Soluzioni sicure erogate a tutta la popolazione aziendale per garantita la sicurezza informatica e un uso responsabile delle tecnologie, così da limitare l’esposizione alle intromissioni esterne.

Progetti e servizi responsabili accordion 5

Sostenibilità nella catena di fornitura


L’economia circolare nella catena di fornitura

Anche nel 2023 il Gruppo Hera in coerenza con il modello “Resolve” proposto dalla Fondazione Ellen Mac Arthur ha applicato nel procurement i quattro principi cardine afferenti alla circolarità (eco-efficienza, dematerializzazione, rinnovabilità, riciclabilità) cercando costantemente di conciliarli con gli obiettivi di rispetto della normativa vigente in tema di appalti, parità di trattamento dei fornitori, trasparenza, libera concorrenza e rotazione dei fornitori.

I principi dell’economia circolare sono stati declinati in criteri tecnici premianti nelle gare affidate con il metodo dell’offerta economicamente più vantaggiosa oppure sono stati inseriti nelle specifiche tecniche di capitolato in sede di progettazione del fabbisogno.

Nel 2023 si è continuato ad applicare il modello di rendicontazione con il fine di monitorare l’impatto delle iniziative attivate: in particolare in coerenza con quanto già effettuato per il monitoraggio dell’utilizzo di criteri di sostenibilità negli affidamenti, sono stati mappati i criteri tecnici riconducibili a principi di economia circolare.

Nel 2023, sono stati previsti criteri di circolarità per oltre il 92% degli affidamenti con offerta economicamente più vantaggiosa, in aumento di 10 punti percentuali rispetto al 2022, con un punteggio medio pari a 10,2. Il valore generato da elementi circolari si attesta al 14,3% del valore degli affidamenti del 2023 affidati con offerta economicamente più vantaggiosa. Per il 2024, il Gruppo intende raggiungere l’obiettivo di superare il 10,5% del valore degli affidamenti con criteri di circolarità, attraverso l’applicazione delle Linee Guida per gli acquisti circolari e la relativa Istruzione Operativa definite nel 2020.

Dal 2021 è stata progressivamente estesa a tutti gli acquisti del Gruppo Hera la metodologia di rendicontazione della circolarità nel minor prezzo. Applicando il nuovo modello di rendicontazione della circolarità, si stima che nelle gare assegnate nel 2023 con il minor prezzo, il valore generato da elementi circolari si attesti a oltre 12 milioni di euro (erano 10 milioni al 2022), pari a circa il 4% del valore totale.

Complessivamente, considerando sia le gare ad offerta economicamente più vantaggiosa sia le gare al massimo ribasso, il valore riconducibile a elementi di circolarità si attesta a oltre il 10,5% del valore di tutti gli affidamenti del 2023.

Si riportano di seguito le principali gare affidate al minor prezzo con elementi di circolarità previsti in specifica tecnica:

  • Nella trattativa privata soggetta a finanziamento PNRR avente come oggetto lavori di bonifica di tratti di rete idrica per la riduzione delle perdite sulle reti acquedottistiche gestite da AcegasApsAmga nelle aree territoriali di Padova e Trieste, con un importo a base d’asta di 4,5 milioni di euro, è stato previsto nel capitolato speciale d’appalto il rispetto dei CAM (criteri minimi ambientali) dell’edilizia previsti dal ministero della transizione Ecologica. Inoltre, è stato richiesto per i prodotti utilizzati nell’appalto la dichiarazione ambientale di Prodotto di Tipo III (EPD), il rispetto del regolamento Reach relativo ai pericoli ambientali e sulla salute umana dei prodotti chimici. È stato previsto il recupero di materia e destinazione a fine vita, la suddivisione dell'origine del materiale impiegato in % di Fonte rinnovabile e fonte non rinnovabile. In merito ai rifiuti derivanti da costruzione e demolizione sono stati previsti sia la preparazione al riutilizzo di almeno il 70% (in termini di peso) che un piano gestione che consideri il fine vita dei prodotti.
  • Nella procedura aperta relativa al servizio di avvio al recupero di rifiuti denominati fanghi disidratati prodotti dai depuratori nel comune di Trieste e Padova, con importo a base d’asta di circa 5 milioni di euro, nel capitolato speciale d’appalto e/o nel Bando è stato previsto il possesso della certificazione del Sistema di Gestione Ambientale UNI EN ISO 14001, le dichiarazioni attestanti la disponibilità di siti interessati al recupero diretto in agricoltura per la tipologia di rifiuto oltre al 40% (oltre al 50% per il compostaggio) del quantitativo minimo annuo (come requisito di capacità tecnica, tra i vari) e per ogni sito di trattamento la comprova delle idonee autorizzazioni aventi ad oggetto le operazioni di recupero/trattamento di fanghi disidratati CER 19.08.05 oggetto del servizio, dichiarazione per i siti agricoli attestante il possesso di autorizzazione in corso di validità per l’utilizzo in agricoltura (con riferimento alle specifiche norme di legge) presso aziende agricole autorizzate a ricevere e ad utilizzare nella pratica agronomica tali rifiuti speciali. Inoltre, si precisa che l’oggetto di tale procedura prevede intrinsecamente un prodotto finale, che a seguito di trattamento costituisce materiale biodegradabile e/o compostabile atto al riuso in agricoltura, quindi un riciclo a “fine vita”.

Per la rendicontazione dei criteri tecnici premianti previsti in lettera d’invito delle principali gare aggiudicate con offerta economicamente più vantaggiosa si rinvia alla sezione del Bilancio di sostenibilità (Dichiarazione non finanziaria) dedicata alla selezione dei fornitori.

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