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L'importanza di fare sistema. Un esempio di cooperazione ai tempi del coronavirus

TESTATA L'importanza di fare sistema. Un esempio di cooperazione ai tempi del coronavirus

L'importanza di fare sistema. Un esempio di cooperazione ai tempi del coronavirus

L'importanza di fare sistema. Un esempio di cooperazione ai tempi del coronavirus

Il particolare momento storico che stiamo vivendo ci ha insegnato, qualora lo avessimo dimenticato, che le situazioni complesse possono e devono essere risolte con il concorso di tutte le energie e tutte le risorse. Seguendo questo principio, lo scorso giugno, quando sembrava che la ripresa di una situazione di normalità fosse un obiettivo non solo perseguibile, ma anche raggiungibile, nasceva una collaborazione tra il Laboratorio della società Heratech (Gruppo Hera) e Arpae sul tema della distribuzione del virus in ambiente confinato (indoor) e sull'efficacia, efficienza e sostenibilità dei sistemi di sanificazione. Una collaborazione entusiasta, fatta di condivisione di idee e di valori, di competenze e visione. Erano i momenti in cui si progettava la ripartenza e l'attenzione principale era rivolta alla scuola e alla necessità ed esigenza di tornare a una didattica in presenza.

L'ambiente scolastico era già all'attenzione di Arpae che, fra il 2019 e i primi mesi del 2020 (prima del lockdown), aveva sviluppato un'azione pilota all’interno del progetto europeo Interreg Awair, per monitorare la diffusione di alcuni inquinanti nelle aule e verificare gli effetti del ricircolo d'aria naturale sulla loro diffusione e dispersione. Il Laboratorio Heratech aveva sviluppato una solida competenza sul monitoraggio della carica virale in ambienti di lavoro e sull'applicazione di rigorosi protocolli di sanificazione.

C'erano, dunque, tutti i presupposti per accogliere una richiesta del dirigente del comprensorio scolastico Aldini-Valeriani di Bologna che, alla vigilia della riapertura delle scuole, voleva sincerarsi che i sistemi e i protocolli di sanificazione messi in campo garantissero la massima efficacia e il massimo livello di protezione e prevenzione.

È stato così sviluppato un progetto pilota che aveva lo scopo non solo di rispondere a una specifica necessità, ma anche quello di creare i presupposti per eventuali azioni future a sostegno del monitoraggio di ambienti indoor, soprattutto quelli caratterizzati dalla presenza di soggetti più sensibili e vulnerabili per età o per fragilità.

Da subito si decideva di dare un respiro più ampio al monitoraggio, indirizzandolo non solo al nuovo coronavirus, ma all'individuazione e identificazione di altri microorganismi che facilmente si riscontrano negli ambienti di vita e di lavoro.

Questo aspetto era, peraltro, un tema già ampiamente discusso nel gruppo di lavoro Heratech e Arpae, per la necessità di valutare il carico di esposizione globale ai microorganismi, di rilevare una fotografia reale e realistica della distribuzione della carica microbica, come base conoscitiva che preparasse a uno studio più complesso di metagenomica.

Lo studio pilota prendeva l'avvio a settembre 2020, con l'analisi di campioni d'aria e di tamponi di superficie in diversi locali della scuola, aule, bagni, locali di ristoro, con campioni raccolti prima e dopo il processo di sanificazione. I risultati non lasciavano dubbi: nessuna traccia del nuovo coronavirus, ma, come c'era da aspettarsi, una carica batterica e fungina tipica di questa tipologia di ambienti che, tuttavia, veniva drasticamente ridotta dalla procedura di sanificazione, basata su un prototipo strumentale che nebulizzava, efficacemente, acqua ossigenata.

Questa positiva esperienza dimostra che anche nelle situazioni più difficili c'è solo una strategia vincente, quella basata sulla multidisciplinarietà che moltiplica la conoscenza, sull'azione coordinata che porta a risultati efficaci, e sulla volontà di tutti gli attori di guardare a un unico obiettivo, in sintesi, di “fare sistema”.

Annalisa Colacci (Arpae Emilia-Romagna) e Chiara Lambertini (Responsabile Laboratori Heratech srl, Gruppo Hera)
Annalisa Colacci (Arpae Emilia-Romagna)
Chiara Lambertini (Responsabile Laboratori Heratech srl, Gruppo Hera)

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