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La strategia di Hera per la produzione di idrogeno

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La strategia di HERA per la produzione di idrogeno

La strategia di Hera per la produzione di idrogeno

L’overview sull'idrogeno in sintesi

Con la Strategia System Integration, pubblicata a luglio 2020, la Commissione Europea ha tracciato un innovativo sentiero per conseguire una piena decarbonizzazione del settore energetico al 2050 e che mira a superare la contrapposizione tra singole filiere energetiche a “silos”, per andare verso un sistema in grado di far dialogare tra loro le differenti infrastrutture.

Uno dei sei pilastri lungo i quali sviluppare la Strategia di integrazione del sistema energetico è la promozione dei biocombustibili, compreso l’idrogeno, nei settori difficili da elettrificare (ad esempio l’industria gasivora o il trasporto pesante) cosiddetti «hard to abate».

Parallelamente la Commissione ha adottato una vera e propria Strategia dedicata all’idrogeno, che individua specifici target qualitativi e quantitativi al 2030, ovverosia:

  • Transizione graduale dall’idrogeno blu all’idrogeno verde
  • 40 GW di capacità elettrolizzatori
  • 333 TWh di H2 verde

In ogni caso si prevede che la maturità tecnologica dell’H2 verde sia raggiunta post 2030.

In chiave evolutiva il sector coupling (ovverosia lo sviluppo di investimenti affinché rete EE e gas possano dialogare) e, in particolare, il power to gas (P2G) rappresentano la sfida cruciale per lo sviluppo dell’idrogeno. La tecnologia P2G, mediante elettrolisi, è in grado di trasformare l’energia rinnovabile prodotta in eccesso in gas rinnovabile stoccabile (idrogeno verde o metano di sintesi). Questa soluzione consente di decarbonizzare alcuni consumi garantendo comunque la flessibilità stagionale richiesta dal sistema energetico nazionale.

Gli investimenti infrastrutturali in questo ambito sembrano essere incoraggiati dalla Commissione, tuttavia non è ancora definito se gli asset per la produzione di H2 verde e di stoccaggio dei gas rinnovabili saranno regolati o a mercato.

Anche a livello nazionale sta maturando la consapevolezza che per decarbonizzare alcuni settori non elettrificabili (i.e. industria e trasporti pesanti), oggi alimentati a gas naturale o combustibili fossili sarà necessario sviluppare una filiera di «gas puliti» i.e. biometano e green H2 in modo da sostituire progressivamente il CH4 con gas a basso impatto carbonico. Rimane in ogni caso inteso che in questi settori dovranno contestualmente aumentare, in maniera significativa, anche le iniziative di efficientamento energetico.

Gli step di avanzamento a livello europeo

Le Strategie EU pubblicate a luglio 2020 hanno tracciato il sentiero per l’integrazione di tutti i vettori energetici puliti, fra cui l’idrogeno, nel processo di decarbonizzazione. Con riferimento all’idrogeno sono state individuate tre macro-fasi di sviluppo.

Nel breve termine (2025 -> 2030) il c.d. «blending» potrà essere sufficiente ad ospitare l’incremento di produzione di green gas, la cui introduzione nelle reti potrà avvenire tramite la rete di trasporto ma successivamente potrebbe diventare insufficiente nel dare la risposta agli obiettivi di decarbonizzazione.

Nel medio lungo periodo (2030 -> 2040) a tale distribuzione si affiancherà il graduale sviluppo di reti «full-hydrogen» che si evolveranno a partire dai primi siti «hard-to-abate», ovvero quegli usi industriali in cui l’idrogeno è elemento non sostituibile per ottenere la decarbonizzazione.

Nel lungo periodo (2040 -> 2050) le isole «full-hydrogen» inizieranno a collegarsi fra loro e a coinvolgere anche il mercato domestico.

L’obiettivo del Gruppo Hera

Grazie alla natura multiutility del Gruppo e alla diversificazione dei business in portafoglio, le sinergie intra-business diventano per HERA un’opportunità e un vantaggio competitivo: rendendo circolari i processi, lo scarto di un business diventa la risorsa di un’altra attività, in un gioco win-win che rende unica la performance della società.

Nella produzione di idrogeno essere un operatore integrato, come Hera, porta rilevanti vantaggi perché consente la produzione economicamente competitiva e sostenibile: nel processo di elettrolisi, per separare l'acqua in idrogeno e ossigeno, viene utilizzata l’energia green a basso costo proveniente dai WTE non più incentivata. L’ossigeno liberato può essere utilizzato nel processo di depurazione delle acque reflue del ciclo idrico, di cui Hera è il 2° operatore in Italia, mentre l’idrogeno prodotto può essere stoccato o distribuito al cliente finale attraverso la rete di distribuzione Gas (Hera è al 3° posto a livello nazionale), creando un ciclo energetico rinnovabile e innocuo per l'ambiente.

La strategia del Gruppo

Il Gruppo contribuisce alla carbon neutrality attraverso una serie di interventi per alimentare, con energie rinnovabili e green, settori produttivi e comunità. Dato che l’energia prodotta da fonti rinnovabili può essere convertita in energia elettrica ma non tutte le attività possono essere elettrificate, per promuovere la decarbonizzazione è importante sviluppare combustibili “green” come biometano e idrogeno.

Le principali aree di intervento e flussi delle operazioni:


La Ricerca & Sviluppo, in capo alla Direzione Centrale Innovazione, che serve a verificare la prima fattibilità delle varie iniziative. Conclusa l’analisi, i progetti vengono assegnati per le fasi successive a HERAtech.


L’advocacy regolatoria, per agevolare la costruzione di un quadro legislativo per lo sviluppo dei green gas. A questo obiettivo lavorano le strutture di Strategia-Policy Making di Hera Spa insieme allo Sviluppo Asset Energia di Inrete per presidiare i lavori dei Ministeri, degli Enti di regolazione nazionale, delle principali organizzazioni tecniche nazionali e internazionali.


L’analisi degli impatti, che avrà l’idrogeno sulle infrastrutture per instradare eventuali interventi necessari, vede in campo Inrete, Herambiente, HERAtech e Hera Comm.



L’analisi del mercato per individuare i potenziali acquirenti e le loro esigenze, a carico della struttura Energy Management.

 

Gli ambiti ed i possibili utilizzi dell'idrogeno

 

  • Materia prima: per la produzione di fertilizzanti e nei processi di raffinazione

  • Energia: per la produzione di fuel cell, le cosidette pile a combustibile

     

  • Storage: per immagazzinamento con successiva distribuzione tramite la rete gas
     
  • Fuel: per alimentare il trasporto pubblico e di merci

     

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I progetti in corso


Idrogeno come materia prima: waste to hydrogen

L’obiettivo:
Valutare la fattibilità di un progetto sperimentale di produzione di idrogeno verde e circolare da utilizzare come materia prima per la produzione di fertilizzanti.

Il progetto prevede:

  • utilizzo di energia elettrica rinnovabile prodotta dal termovalorizzatore (WtE)
  • produzione di circa 500 ton/anno di idrogeno mediante il processo di elettrolisi dell’acqua
  • inserimento dell’idrogeno verde e circolare all’interno del processo di produzione di fertilizzanti, che attualmente impiega idrogeno da fonte fossile.

L’energia green a basso costo, e non più incentivata, proveniente dal WTE di Ferrara verrà utilizzata nel processo di elettrolisi dell’acqua. Inoltre, l’energia proveniente dal WTE ha anche dei vantaggi rispetto all’energia green fornita dagli impianti fotovoltaici: non solo è disponibile per molte ore all’anno ma consente anche una pproduzione costante

Lo stato di avanzamento:

Gruppo Hera, Yara Italia, leader nella produzione di fertilizzanti azotati e complessi, e Sapio, primaria realtà nel campo dei gas tecnici e medicinali, hanno firmato un memorandum per studiare la fattibilità tecnologica, economica e normativa del progetto di utilizzo delle energie rinnovabili e sviluppo della filiera dell’idrogeno verde, che ne preveda la generazione, il trasporto e il successivo impiego per alimentare il processo di produzione di fertilizzanti.

In particolare, l’impianto sperimentale deputato alla generazione di idrogeno utilizzerebbe l’energia rinnovabile prodotta dal termovalorizzatore ferrarese di Hera, per produrre idrogeno dall’acqua e alimentare il vicino insediamento industriale di Yara Italia dedicato alla produzione dei fertilizzanti. Sarà da valutare se collocare l’impianto di elettrolisi presso il WtE prevedendo il trasferimento dell’idrogeno attraverso una rete dedicata o mediante trasporto stradale, oppure se posizionarlo nel sito di utilizzo.

Lo scouting delle tecnologie impiantistiche è in capo a Sapio, cui spettano anche verifiche ulteriori in ordine alle soluzioni tecniche con cui rifornire lo stabilimento di Yara.

Le stime prevedono una capacità produttiva annua di 500 tonnellate di idrogeno verde.

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Idrogeno come storage: power to gas nel depuratore di Bologna

Obiettivo:
Realizzare un impianto Power to Gas (P2G) dimostrativo di metanazione di scala semi-industriale (1 MW) presso l’impianto di depurazione IDAR di Bologna per convertire i surplus di energia elettrica rinnovabile di rete in biometano.

Il progetto prevede:

  • installazione di un elettrolizzatore da 1 MW per la produzione di idrogeno tramite elettrolisi dell’acqua
  • realizzazione di un impianto di metanazione biologica, per la conversione di H2 e CO2 in biometano
  • immissione del biometano, composto da metano per oltre il 96%, nella rete di distribuzione del gas naturale

L’eccesso di energia green non accumulabile e l’acqua reflua, trattata nel contiguo depuratore, verranno fatti confluire nell’elettrolizzatore per produrre idrogeno che verrà immesso nella rete di distribuzione gas, dopo essere stato trasformato in metano attraverso il processo di metanazione che converte l’anidride carbonica presente nel biogas prodotto dall’impianto di digestione anaerobica presente nel depuratore. In ottica circolare, mentre l’ossigeno prodotto dall’elettrolisi verrà riutilizzato nel processo di depurazione delle acque reflue, i fanghi di depurazione serviranno ad alimentare il reattore di metanazione in un processo continuo e reciprocamente integrato.

Lo stato di avanzamento:

Il progetto vede la collaborazione di diverse business unit di HERA. In particolare, presso il depuratore di Hera a Bologna Corticella, è in fase avanzata di progettazione un innovativo impianto che consentirà di trasformare l’eccesso di energia elettrica rinnovabile in idrogeno “verde” da immettere nelle reti sfruttando l’acqua depurata e ritornando nel processo di depurazione delle acque ossigeno, biogas e fanghi per ottenere una “simbiosi” di reciproco vantaggio tra i due impianti, con un ulteriore beneficio ambientale.

Sono stati effettuati test preliminari su fanghi di depurazione e biogas dell’impianto IDAR per verificarne la compatibilità con i processi di metanazione biologica. Sono state anche individuate le possibili configurazioni impiantistiche e scenari di acquisto di energia elettrica rinnovabile nonché i possibili fornitori di sistemi di elettrolisi. Dopo avere individuato l’area in cui posizionare l’impianto pilota all’interno di IDAR, Heratech ha verificato, con esito positivo, la compatibilità della collocazione dell'impianto con le disposizioni della norma "Seveso Bis” ed è imminente l’inizio della procedura di autorizzazione alla costruzione. L’entrata in esercizio è prevista per gli ultimi mesi del 2023.

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Idrogeno come fonte energetica: positive energy districts

L’obiettivo:
Definire soluzioni innovative e replicabili per realizzare distretti e quartieri ad energia positiva (PEDN), attraverso l’integrazione di tecnologie innovative.

Il progetto prevede:

  • l’alimentazione sperimentale temporanea di una porzione della rete di distribuzione con miscele di idrogeno e metano con percentuali gradualmente crescenti fino al 10% in volumi di idrogeno.
  • Utilizzo dell’idrogeno per accumulare l’energia prodotta di giorno dai pannelli fotovoltaici e restituirla di notte come energia elettrica, attraverso una fuel cell, eventualmente in accoppiamento con una batteria elettrica per garantire l’autonomia energetica del distretto.

Il modello è quello dell’Hydrogen Valley, cioè un’area geografica (città, quartiere, cluster industriale ecc.) in cui diverse applicazioni tecnologiche sono combinate assieme in un ecosistema integrato per migliorare l’economia energetica alla base del progetto. L’energia prodotta di giorno dai pannelli fotovoltaici, che diversamente andrebbe dispersa, verrà trasformata in idrogeno e successivamente stoccata in un’apposita fuel cell per essere restituita di notte sotto forma di energia elettrica, garantendo così un’autonomia energetica 100% green del distretto.

Lo stato di avanzamento:

Si prevede l’alimentazione sperimentale temporanea di una porzione della rete di distribuzione di Modena (circa 60 utenze) con miscele di idrogeno e metano con percentuali gradualmente crescenti fino al 10% in volumi di idrogeno.

I test di alimentazione saranno accompagnati da attività di controllo, anche di laboratorio, prima, durante e dopo gli esperimenti per identificare eventuali impatti delle immissioni sulle esistenti infrastrutture di distribuzione, sulle modalità gestionali in uso e sugli impianti di utenza gas dei clienti finali serviti.

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Idrogeno come carburante: mobilità pubblica sostenibile

Obiettivo:
Produzione di idrogeno verde da fotovoltaico e realizzazione di una stazione di rifornimento per alimentare autobus ad idrogeno per il trasporto pubblico locale.

Il progetto prevede:

  • Installazione di pannelli fotovoltaici su pensiline per autobus e su tetti di edifici;
  • Conversione dell’energia elettrica prodotta in situ in idrogeno e distribuzione mediante una stazione di rifornimento per gli autobus della rete di trasporto locale.

L’alimentazione dell’impianto di elettrolisi sarà fatta principalmente con energia elettrica rinnovabile prodotta da impianti fotovoltaici sui tetti degli edifici appartenenti all’azienda di trasporti locale e su nuove pensiline da realizzare a copertura del parcheggio degli autobus.

Stato di avanzamento:

Comune di Ravenna, Gruppo Hera, Ravenna Holding, Start Romagna e Aess hanno firmato a giugno 2021 un memorandum per verificare la fattibilità del programma sperimentale di sviluppo della filiera di idrogeno green, da utilizzare prevalentemente, ma non esclusivamente, nel trasporto pubblico locale nel comune di Ravenna.

In particolare, il progetto studia la realizzazione di un impianto per la produzione di idrogeno green tramite elettrolisi. L’impianto dovrebbe sorgere in un’area di proprietà di Ravenna Holding, dove saranno anche realizzati l’impianto per lo stoccaggio dell’idrogeno prodotto e il distributore per rifornire i nuovi mezzi di trasporto pubblico a idrogeno di cui ha intenzione di dotarsi Start Romagna, l’azienda di trasporto pubblico locale.

Per alimentare in modo sostenibile la produzione di idrogeno, il progetto prevede la produzione di energia elettrica rinnovabile, grazie all’installazione di impianti fotovoltaici sui tetti disponibili degli edifici presenti nell’area e su nuove pensiline da realizzare a copertura per il parcheggio degli autobus.

accordion progetto 5

Idrogeno nella distribuzione energia: asset readiness

Obiettivo:
Valutare gli impatti del blending dell’idrogeno e ottenere esternalità ambientali nel breve termine

Il progetto prevede due fasi esecutive:

  • Prima fase: realizzazione di un field test a concentrazioni crescenti di idrogeno (2%-10%) nella rete di distribuzione domestica;
  • Seconda fase: immissione di piccole percentuali di idrogeno (1%-2%) nella rete di distribuzione cittadina;

Il know-how relativo al blending dell’idrogeno consente di programmare gli investimenti di adeguamento e repurposing. Consente di selezionare fornitori con materiali compatibili e comprendere gli impatti nella gestione delle reti di distribuzioni blended, quali ad esempio:

  • impatti su odorizzazione
  • impatti su colore fiamma
  • verifica degli effetti della stratificazione in condotta
  • impatti sui dispositivi di ricerca fughe stradale
  • impatti sui dispositivi di distribuzione gas (misuratori, sistemi di giunzione, riduttori, etc.)
  • impatti sulla funzionalità degli apparecchi domestici a gas ed eventuale quantificazione dei costi di adeguamento;
  • individuare esigenze aggiuntive e ostacoli esistenti all’autorizzazione immissioni di idrogeno;
  • individuare le lacune tecniche che ostacolano l’aggiornamento normativo.

Al progetto partecipano i principali produttori dei dispositivi di distribuzione gas e i principali costruttori di apparecchi domestici a gas. Le risultanze saranno certificate da un ente specializzato.

Le attese novità in materia di qualità del gas (aggiornamento della regola tecnica della qualità del gas fino al 2% di immissione) aprono la strada alla immissione sistematica e continuativa di H2NG nelle reti di distribuzione urbane. Questo permetterà di avviare direttamente in tempi brevi la decarbonizzazione degli usi termici urbani, senza dover attendere l’aggiornamento degli impianti interni degli edifici e quindi a prescindere dalla sensibilità e dalle disponibilità economiche dei singoli cittadini.

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C.F. e REA 04245520376
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Hera è la multiutility italiana che migliora ogni giorno, nel rispetto dell'ambiente, la qualità dei suoi servizi ambientali, idrici ed energetici attraverso un forte radicamento territoriale e la capacità di innovazione.


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