Menù di navigazione


Alert Web

HeraAssetPublisherFilterComuneSelector

Ci dispiace, il servizio non è attivo nel tuo comune.
Esplora i servizi attivi nel tuo comune:
Inserisci un comune con il servizio di "Ambiente" oppure vai all'Homepage

Introduzione

Testata Introduzione

Menu minisito In buone acque

In questo report:

Introduzione Report In Buone Acque

Premessa: perché questo report

“In buone acque” è il report tematico che Hera pubblica ogni anno per integrare la propria rendicontazione di sostenibilità rispetto a uno dei temi più sentiti dai propri stakeholder: la qualità dell’acqua di rubinetto. È pubblicato insieme a "Sulle tracce dei rifiuti", il report sulla raccolta differenziata e la sua destinazione.

L'obiettivo del report, giunto alla sua quindicesima edizione, è far conoscere tutte le attività che Hera svolge per garantire la qualità dell'acqua distribuita ai cittadini, rendicontando i dati sulla qualità e i processi messi in atto per assicurarla.

Portare l’acqua al rubinetto di casa dei cittadini è una attività complessa che richiede capacità di gestione, investimenti e costanti controlli. Per gestire l’intero servizio idrico integrato è necessario prelevare l’acqua dall’ambiente, e questo comporta spesso la necessità di sottoporla a trattamenti di potabilizzazione; l’acqua viene poi distribuita attraverso una rete di acquedotto che va tenuta in costante efficienza. Dopo il consumo, le acque reflue vengono raccolte nelle reti di fognatura e depurate negli impianti di depurazione. La gestione di queste attività comporta investimenti rilevanti sia per mantenere in esercizio le reti e gli impianti esistenti sia per ammodernarli.

Dopo una introduzione che descrive l’evoluzione della normativa europea in materia di acqua potabile e sulla quantificazione degli investimenti nel settore idrico, il report:

  • descrive il ciclo idrico, dal prelievo dell’acqua fino alla sua restituzione all’ambiente;
  • presenta le attività di controllo svolte da Hera e dalle aziende sanitarie locali;
  • rendiconta i risultati delle analisi svolte da Hera e dalle aziende sanitarie locali;
  • espone alcuni “paradossi” sull’acqua, i vantaggi dell’utilizzo dell’acqua di rubinetto rispetto a quella in bottiglia e i controlli svolti dal Gruppo sulla qualità dell’acqua oltre a quelli previsti dalla normativa.

 

L’evoluzione normativa europea e italiana sull’acqua potabile

La nuova direttiva UE 2020/2184 sulla qualità delle acque potabili destinate al consumo umano ha modificato e superato la precedente direttiva 98/83/CE del 1998, ed è stata recepita in Italia con il D.Lgs. n.18/2023 entrato in vigore il 21 marzo 2023. Fino a tale data, i controlli sulla qualità delle acque destinate alla potabilizzazione e al successivo consumo umano sono regolati dal D.Lgs. n.31/2001, che rimane la normativa di riferimento per questo report che rendiconta dati e informazioni relativi all’anno 2022.

Nel nuovo Decreto, conformemente alla Direttiva europea, viene perseguito il principio di tutela della salute umana dagli effetti negativi derivanti dalla contaminazione delle acque destinate al consumo umano, attraverso la revisione e l’aggiornamento degli standard qualitativi dell’acqua, ponendo dei limiti più severi, e con l’introduzione di un approccio di gestione della sicurezza dell’acqua basato sul rischio. Viene infatti prevista la ricerca di inquinanti che, seppure presenti in quantità minime, possono essere d’impatto sia sotto il profilo ambientale che sanitario (bisfenolo, acidi aloacetici, clorato, microcistine algali, PFAS, uranio), e viene introdotto il meccanismo delle watch list che consente l’ampliamento della lista di parametri da monitorare con sostanze emergenti qualora déstino preoccupazione nella comunità scientifica.

Il modello di riferimento nella gestione della sicurezza dell’acqua basato sul rischio, con carattere d’obbligo ma senza sanzioni, è stato definito dal DM 14 giugno 2017. Questo modello impone ai gestori dei sistemi acquedottistici l’obbligo di sviluppare dei Piani di gestione della Sicurezza dell’Acqua (PSA) entro il 2029 per tutti i sistemi, conformemente ai principi introdotti dall’OMS nel 2004, in seguito trasposti dall’Istituto Superiore di Sanità nelle Linee guida 14/21 e aggiornate dalle Linee guida 22/33. La finalità è ridurre la probabilità di accadimento di non conformità, estendendo l’analisi dei rischi potenziali all’ambiente di captazione (di competenza delle Regioni), alle fonti idriche, al trattamento di potabilizzazione, fino alla fornitura idrica interna agli edifici (di competenza del gestore idrico interno).

Nel nuovo Decreto, in coerenza con la Direttiva europea, è stata riservata anche un’attenzione particolare all’accesso all’acqua potabile e alla promozione della sua qualità presso i cittadini. Sulla base della nuova normativa viene infatti richiesto alle Regioni e alle Province autonome di adottare le misure necessarie per migliorare l’accesso di tutti alle acque destinate al consumo umano, in particolare assicurandone l’accesso ai gruppi vulnerabili ed emarginati e garantendo la fornitura del quantitativo minimo vitale di acqua agli utenti domestici in condizioni di documentato stato di disagio economico-sociale. A tale scopo, la nuova normativa elenca una serie di iniziative specifiche da attuare da parte delle Regioni e delle Province autonome.

Inoltre, il nuovo Decreto richiede alle Regioni e alle Province autonome di adottare azioni volte a promuovere l’utilizzo di acqua potabile di rubinetto, tra le quali si collocano l’incentivazione della sua messa a disposizione a titolo gratuito ai clienti di ristoranti e mense e l’attuazione di campagne di informazione per i cittadini circa la qualità dell’acqua destinata al consumo umano.

Il report In buone acque, pubblicato ogni anno dal 2009, è la testimonianza della coerenza di Hera con gli obiettivi del recente decreto, nonché una buona prassi di rendicontazione trasparente volta ad accrescere la fiducia da parte dei cittadini nei confronti dell’acqua di rubinetto.

 

I Piani di gestione della sicurezza dell’acqua (PSA)

Il D.Lgs. n.18/2023 (recepimento della direttiva europea 2020/2184 concernente la qualità delle acque destinate al consumo umano) ha consolidato la metodologia di sviluppo dei PSA per l’individuazione delle attività di prevenzione e controllo finalizzate a garantire la migliore qualità delle acque potabili, già introdotta con il Decreto 14 giugno 2017 (recepimento della direttiva UE 2015/1787).
Si tratta di un sostanziale cambiamento di approccio ai fini della tutela della salute umana in tema di acque potabili che segna il passaggio da un regime di monitoraggio basato sul controllo retrospettivo di una serie di parametri analitici a una valutazione del rischio preventiva a più ampio raggio. Il nuovo approccio prevede il controllo di contaminanti emergenti (attualmente non oggetto di monitoraggio sistematico) e la verifica del grado di vulnerabilità dei sistemi idropotabili rispetto agli impatti diretti e indiretti indotti dai cambiamenti climatici.
Hera prevede da sempre piani di prevenzione e controllo strutturati che garantiscono ai propri utenti un’acqua buona da bere, nel rispetto dei requisiti normativi, e la pianificazione sistematica di controlli mirati su tutta la filiera di produzione dell’acqua potabile, dalle fonti di approvvigionamento alla distribuzione. A questo proposito, ogni anno viene stilato il “Piano di controllo analitico del servizio idrico integrato”, sostanzialmente in accordo con i criteri di valutazione dei rischi contenuti nel D.Lgs. n.18/2023 che fissa al 2029 la prima valutazione e gestione del rischio a carico dei gestori per tutti i sistemi idropotabili. Contestualmente, il Gruppo Hera sta adottando i PSA in tutti i territori serviti in ottemperanza all’obbligo normativo fissato per il 2029 (si veda il Bilancio di sostenibilità di Gruppo per approfondimenti).
L’aggiornamento degli standard qualitativi dell’acqua potabile (sia dal punto di vista chimico che microbiologico), l’introduzione di nuove soglie per alcuni contaminanti emergenti e la definizione dei requisiti per la valutazione dell’idoneità dei materiali destinati al contatto con l’acqua potabile sono elementi da includere nella definizione dei Piani di gestione della Sicurezza dell’Acqua (PSA).

 

Gli investimenti nel settore idrico

Dalla sua nascita il Gruppo Hera ha investito nel ciclo idrico in media 120 milioni di euro ogni anno: un flusso costante di investimenti garantito anche negli anni difficili di crisi e di pandemia. Nel 2022 gli investimenti sono stati pari a 207,9 milioni di euro. In particolare, il 61% è stato investito nell’acquedotto, il 17% nella fognatura e il 22% nella depurazione.

Includendo i lavori realizzati o finanziati dalle società nel territorio servito dal Gruppo nel 2022, sono stati effettuati 237,0 milioni di euro di investimenti, 65 euro pro capite rispetto a una media nazionale di 56 euro per abitante e una media europea di 78 euro per abitante investiti nel 2021 (fonte: The European House Ambrosetti, Libro bianco 2023, Valore acqua dell’Italia. Ultimo dato disponibile).

L’Italia rimane quindi nella metà inferiore della classifica europea per investimenti nel settore idrico per abitante: molto distante dai paesi più virtuosi come Danimarca, Regno Unito e Germania (fonte: The European House - Ambrosetti, Libro bianco 2023 - Valore acqua per l’Italia. Ultimo dato disponibile).

Gli investimenti nel settore idrico per abitante nei paesi UE


Fonte: The European House - Ambrosetti, Libro bianco 2023 - Valore acqua per l’Italia. Dati 2021 o ultimo anno disponibile


Uno dei motivi che spiega il livello ancora contenuto degli investimenti nel servizio idrico integrato è riconducibile alla tariffa idrica. Con 2,1 euro per metro cubo a livello medio nazionale, l’Italia ha ha una delle tariffe idriche più basse d’Europa, la cui media è di 3,5 euro per metro cubo.

La tariffa idrica per metro cubo nei paesi UE


Fonte: The European House - Ambrosetti, Libro bianco 2023 - Valore acqua per l’Italia. Dati 2020

Seleziona il tuo comune

Pre-Footer Standard

Hera


mappa sede legale Hera SpA

Sede legale Hera SpA
Viale Carlo Berti Pichat 2/4
40127 Bologna

Tel. 051 287111
Fax 051 287525
PEC heraspa@pec.gruppohera.it

Capitale sociale
€1.489.538.745 i.v.
C.F. e REA 04245520376
P.IVA 03819031208

Hera è la multiutility italiana che migliora ogni giorno, nel rispetto dell'ambiente, la qualità dei suoi servizi ambientali, idrici ed energetici attraverso un forte radicamento territoriale e la capacità di innovazione.


Scarica le App pensate per te


Per rimanere aggiornato


Iscriviti alla Newsletter Insieme per rimanere sempre aggiornato

Oppure scopri il sistema di alerting personalizzato


Scegli il Comune


Per avere informazioni più precise sui servizi nel tuo territorio

HeraAssetPublisherFilterComuneSelector

Scopri i servizi nel tuo comune

Cerca il tuo comune e selezionalo dall'elenco per scoprire quali sono i servizi del Gruppo disponibili nella tua zona

Ci dispiace, il servizio non è attivo nel tuo comune.
Esplora i servizi attivi nel tuo comune:
Inserisci un comune con il servizio di "Ambiente" oppure vai all'Homepage
Ci scusiamo per il disagio ma il servizio non è al momento disponibile; riprovare più tardi

Entra nel mondo di Hera



Canali Specifici



Seguici sui Social Seguici su Instagram Seguici su Linkedin Seguici su Wikipedia Seguici su Pinterest Seguici su Slideshare Seguici su YouTube
Hera SpA, Viale Carlo Berti Pichat 2/4, 40127 Bologna, Tel.051287111 www.gruppohera.it