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Ambiente - Rigenerare le risorse e chiudere il cerchio


Pacchetto europeo sull’economia circolare: Hera anticipa le tappe

Hera conferma i traguardi sul fronte del riciclo degli imballaggi e della riduzione della discarica, mostrando di essere in anticipo su entrambi gli obiettivi europei relativi ai rifiuti urbani.

Nel territorio servito dal Gruppo, infatti, sono stati raggiunti tutti i 3 principali obiettivi europei: quello relativo alla discarica (2,7% al 2023 rispetto a un obiettivo di un massimo del 10% al 2035) quello per gli imballaggi (66% al 2022 rispetto a un obiettivo del 65% al 2025 e del 70% al 2030) e quello relativo al tasso di riciclo complessivo (61% al 2022 rispetto a un obiettivo del 55% al 2025, 60% al 2030 e 65% al 2035). I dati relativi a questi due ultimi obiettivi saranno aggiornati al 2022 nei prossimi mesi e come di consueto pubblicati nel report “Sulle tracce dei rifiuti”.

Il report “Sulle tracce dei rifiuti”, di cui è stata pubblicata nel 2023 la quattordicesima edizione, certifica in modo trasparente e completo che la percentuale di raccolta differenziata effettivamente recuperata dall’azienda ha raggiunto il 89%, suddivisa nell’78% di riciclo di materia e nell'11% di recupero energetico, quest’ultimo previsto solo nelle filiere della plastica e del verde. Il progetto ha riguardato i principali materiali raccolti in modo differenziato: verde, carta, organico, vetro, plastica, legno, ferro e metalli (imballaggi in alluminio, acciaio e banda stagnata).

Il report, che comprende tutto il perimetro servito dal Gruppo, rivela un recupero pari al 95% per il verde e al 71% per la plastica e un riciclo di materia pari all'89% per la carta, all'87% per l’organico, al 93% per il vetro, al 99% per il legno, al 99% per il ferro e al 93% per il metallo.

Il raggiungimento e il superamento degli obiettivi europei sui rifiuti urbani contribuiscono al raggiungimento dei target 12.2, 12.4, 12.5 dell’Agenda ONU 2030. La diffusione del report “Sulle tracce dei rifiuti” contribuisce al raggiungimento del target 12.8 dell’Agenda ONU 2030.

 

L'impegno del Gruppo Hera nella nuova economia della plastica

In occasione del lancio dell’iniziativa, nel 2018, Hera è stata tra le 250 aziende mondiali, unica multiutility italiana, che ha sottoscritto il "New Plastics Economy Global Commitment" della Fondazione Ellen MacArthur, in collaborazione con UN Environment, il Programma delle Nazioni Unite per l'ambiente. L’iniziativa della Fondazione ha il fine ultimo di affrontare il problema dell’inquinamento da plastica all’origine e rendere più circolare tutta la filiera: eliminando il più possibile i prodotti usa e getta, producendo e impiegando solo imballaggi riciclabili, riutilizzabili o compostabili e promuovendo l’utilizzo della plastica riciclata. Per questo la Fondazione ha creato un movimento globale, che coinvolge tutti gli attori della filiera, come i produttori di imballaggi plastici e le aziende che le utilizzano per confezionare i propri prodotti, la grande distribuzione organizzata, le aziende che si occupano di riciclo, ma anche i governi e gli investitori.

Nel marzo 2022, alla luce degli importanti impegni assunti dai membri della Fondazione, così come del valore centrale del tema nell’ambito dell’introduzione di un nuovo modello di business basato sull’economia circolare, le Nazioni unite, e in particolare l’Unep (United Nations Environment Programme), hanno intrapreso un percorso atto a redigere un trattato internazionale vincolante per gli stati membri al fine di ridurre l’utilizzo della plastica e contribuire alla creazione di un sistema economico basato sulla circolarità della produzione. Attualmente si sono tenute 3 sessioni plenarie; nell’ultima è stata prodotta una bozza di quello che sarà il trattato definitivo, che si ritiene verrà promulgato nel 2025. Sono già state definite altre due ulteriori sessioni che si terranno nel 2024.

Il Gruppo Hera si è impegnato ad aumentare entro il 2025 (rispetto al 2017):

  • del 30% la plastica raccolta nei comuni serviti;
  • del 50% la plastica selezionata e avviata a riciclo dagli impianti del Gruppo;
  • del 70% la plastica riciclata da Aliplast.

A oggi il Global Commitment ha raccolto più di 500 adesioni nel mondo tra cui aziende attive nelle diverse fasi della catena del valore degli imballaggi plastici (circa il 20% del mercato globale del packaging), governi (per oltre 1 miliardo di persone rappresentate) e oltre 200 tra associazioni e istitutizioni tra cui il National Geographic, il WWF, il World Economic Forum, il Consumer Goods Forum, l’International Union for Conservation of Nature (IUCN), università e enti di ricerca e istituzioni finanziarie.

Il 31 ottobre 2023 è stato pubblicato il quinto Progress Report, contenente i dati di 123 aziende (su 134 che hanno fissato un proprio target in fase di adesione al Network) e 17 governi/amministrazioni (su 24 eligibili al reporting). Lo slancio che si è creato intorno al tema dell’economia circolare della plastica non ha precedenti e i primi progressi fatti dai firmatari sono significativi. Nonostante questo, gli sforzi per eliminare alla fonte il problema dell’inquinamento da rifiuti plastici devono progredire verso un più alto livello di ambizione. I dati rendicontati in tale occasione dal Gruppo Hera facevano riferimento al 2022.

I dati del Gruppo Hera a fine 2023, pur mostrando delle performance differenti per ogni obiettivo, indicano che la traiettoria intrapresa è quella giusta. Relativamente alla plastica raccolta nei comuni serviti il Gruppo ha raggiunto con 3 anni di anticipo il target prefissato al 2025 anche grazie al concorso dei cittadini, i quali, in questi anni, sono sempre stati ingaggiati e incentivati a migliorare la raccolta in una logica orientata al riciclo. Anche rispetto alla plastica selezionata e avviata a riciclo negli impianti del Gruppo, si evidenzia un progressivo e positivo avanzamento rispetto all’obiettivo, tuttavia, a partire dal 2023, le performance collegate a questo indicatore subiranno una riduzione importante dovuta all’effetto della legge regionale dell’Emilia-Romagna 18 luglio 2017, n. 16, la quale stabilisce che una quota non inferiore al 30% dei rifiuti urbani raccolti in maniera differenziata per tipologia sia gestita da un soggetto economico selezionato con procedura competitiva al quale non possono partecipare società controllate o collegate al concessionario (in questo caso il Gruppo);

Gli stessi obiettivi sono stati presentati da Hera nel contesto della “EU-wide pledging campaign for the uptake of recycled plastics”, la campagna promossa dalla Commissione Europea per accelerare la diffusione della plastica riciclata e raggiungere l’obiettivo europeo di dieci milioni di tonnellate di plastica riciclata e utilizzata per nuovi prodotti entro il 2025.

Il raggiungimento degli obiettivi sulla filiera della plastica contribuisce al raggiungimento dei target 12.2, 12.4, 12.5 dell’Agenda ONU 2030.

 

Aliplast per il Gruppo Hera: prodotti in plastica riciclata

A novembre 2019 è stato avviato tra Hera e Aliplast un progetto sperimentale di economia circolare, che aveva l’obiettivo di incrementare il riutilizzo virtuoso di bobine realizzate con plastica riciclata post consumo, nella produzione dei sacchi destinati alla raccolta differenziata dei rifiuti. L’obiettivo finale era quello di “chiudere il cerchio” del ciclo di vita dei prodotti, incrementandone il riciclaggio e il riutilizzo, in modo da accrescere la sostenibilità economica e ridurre, quanto più possibile, l’impatto ambientale.

A ottobre 2020 si è conclusa la fase sperimentale del progetto e da novembre 2020 è stata avviata l’effettiva industrializzazione del processo su tutti i territori gestiti dal Gruppo con importanti risultati: tra il 2020 e il 2023 sono state prodotto 6.418 tonnellate di bobine destinate alla produzione di sacchi. 

Andando oltre i meri numeri, il progetto ha concretizzato altri importanti risultati positivi: la qualità dei sacchi è nettamente migliorata in quanto è la stessa Aliplast a garantire i requisiti tecnici. Inoltre, è stato eliminato il problema dei contenziosi con i fornitori terzi, che non rispettavano le specifiche di prodotto ed è migliorato il servizio offerto agli utenti di Hera, comportando un ritorno di immagine positivo per il Gruppo.

L’utilizzo di sacchi di plastica riciclata per la raccolta dei rifiuti contribuisce al raggiungimento dei target 9.4, 11.6, 12.2, 12.4 e 12.5 dell’Agenda ONU 2030.

 

Impianto innovativo per il riciclo della fibra di carbonio

Nel corso del 2021 è stato raggiunto l’accordo per la realizzazione del primo impianto italiano, e tra i primi in Europa, che utilizza un innovativo processo di pirogassificazione per la produzione di fibra di carbonio recuperata. Lo realizzerà Herambiente e il progetto è l’esito di una collaborazione con il Dipartimento di Chimica Industriale dell’Università di Bologna e con Curti Costruzioni Meccaniche.

Ad oggi gli scarti di fibra di carbonio sono destinati quasi esclusivamente allo smaltimento in discarica o al recupero energetico. La sfida lanciata con il progetto dell’impianto è pionieristica, perché il suo obiettivo è recuperare il carbonio attraverso un innovativo processo di pirogassificazione mantenendo inalterate le performance di leggerezza e resistenza della fibra, un materiale che potenzialmente può essere riciclato innumerevoli volte.

I vantaggi di questa nuova soluzione tecnologica sono evidenti con un risparmio del 75% sull'impatto ambientale associato al ciclo di vita rispetto alle tradizionali modalità di trattamento e smaltimento delle fibre di carbonio, inoltre permetterà di ottenere circa 160 tonnellate di fibra di carbonio riciclata con un risparmio energetico del 90% rispetto alla produzione di fibre vergini e una riduzione di emissioni di CO2 in atmosfera pari a circa 7.000 tonnellate annue

L’impianto verrà realizzato a Imola e funzionerà attraverso un articolato processo garantendo un prodotto in uscita completamente pulito e riutilizzabile, pronto ad essere ritessuto e impregnato per riutilizzarlo nei settori da cui provengono gli scarti: automotive, aerospaziale, nautica, eolico, per citarne alcuni ma più in generale da un mercato che sta determinando un incremento annuo del 9% della domanda di fibra di carbonio che ad oggi è quasi totalmente materia prima vergine.

La costruzione è iniziata nel 2023 e andrà in regime a metà del 2024, avrà una potenzialità massima di trattamento (su due linee) complessiva di 320 tonnellate all’anno e opererà per circa 7.000 ore annue; è inoltre progettato per recuperare il syngas derivante dalle resine e additivi: questo gas verrà riutilizzato per generare parte dell’energia termica necessaria al processo al fine di massimizzare anche il recupero energetico. 

L’impianto all’avanguardia qui descritto contribuisce al raggiungimento dei target 9.4, 11.6, 12.2, 12.4 e 12.5 dell’Agenda ONU 2030, oltre che - grazie alla partnership sviluppata - al raggiungimento del target 17.17.

 

Hera ed Eni: partnership per trasformare l’olio alimentare in biocarburante

All’interno del percorso di transizione verso un’economia circolare intrapreso dal Gruppo, la raccolta degli oli esausti ha visto accrescere la propria visibilità e importanza, determinando anche ritorni economici di un certo rilievo. Il servizio di raccolta stradale degli oli vegetali è partito nel 2018, mediante l’impiego di contenitori di gradevole aspetto, studiati appositamente per raccogliere l’olio alimentare residuale domestico.

I risultati di questa raccolta vanno ad alimentare un progetto virtuoso di economia circolare. Infatti, attraverso un accordo quadro stipulato con Eni, tutto l’olio vegetale esausto raccolto da Hera, una volta lavorato in impianti convenzionati, viene trasportato alla Bio-raffineria Eni di Porto Marghera (Ve) dove viene trasformato in biocarburante idrogenato. Eni in virtù di tale accordo fornisce ad Hera questo biocarburante, nella misura di circa 600.000 litri/anno, che viene utilizzato per alimentare 35 compattatori per la raccolta rifiuti nei territori serviti. I compattatori riportano sulle fiancate immagini e loghi che evidenziano tale iniziativa. A partire dal 2024 in base al nuovo accordo, Hera acquisterà in sostituzione del carburante Diesel+, il nuovo biocarburane HVOlution costituito al 100% da componenti bio.

Il numero totale dei contenitori per la raccolta stradale degli oli vegetali esausti presenti nel bacino di Hera Spa ammonta a 868 unità, distribuiti in 128 comuni per una popolazione servita di circa 2,4 milioni di abitanti. Nel 2023 i risultati conseguiti con il servizio di raccolta hanno raggiunto la quota di 1.128 tonnellate. I dati si riferiscono ai flussi raccolti nei territori gestiti da Hera Spa, da Marche Multiservizi e da AcegasApsAmga.

In aggiunta al flusso da raccolte urbane, nel 2022 Hera ha incrementato l’attività di raccolta di oli vegetali da utenze commerciali presenti sul territorio. Il progetto ha consentito di contrattualizzare, oltre a ristoranti e aziende del settore alimentare, importanti Gruppi nel settore della ristorazione quali Camst, Cirfood, Elior, Road House e Chef Express. Complessivamente sono stati coinvolti nel progetto 1.380 punti di ristorazione. L’estensione del progetto ha consentito di avviare a produzione di biocarburante idrogenato presso al Bio-Raffineria ENI di Porto Marghera 1.236 tonnellate di oli vegetali.

In totale gli oli raccolti nel corso del 2022 ammontano a 2.364 tonnellate. Questo ha generato importanti impatti ambientali positivi come riportato nella tabella seguente.

BENEFICI AMBIENTALI PRODOTTI DAL PROGETTO 2023
Quantità di oli vegetali esausti raccolti (tonnellate) 2.364
Quantità di biocarburante idrogenato prodotto (migliaia di litri) 2.435
Emissioni di gas serra evitate (tonnellate di Co2eq) 6.700
Energia primaria risparmiata (tep) 2.040

 

Nel 2023 Hera ha visto confermato do Bureau Veritas Italia il certificato rispetto allo standard AFNOR XP X30-901 per i propri progetti di economia circolare, già ottenuto nel 2022. Lo standard francese AFNOR costituisce a oggi il principale riferimento internazionale per l’implementazione di un sistema di gestione per progetti in ambito economia circolare. Nello specifico il progetto di gestione degli olii vegetali esausti è stato selezionato e verificato in coerenza ai requisiti prescritti, che includono, tra gli altri, un’analisi rischi/opportunità. Questa ha permesso di rafforzare le basi del progetto con valutazioni su possibili criticità, come il rischio di sversamento e la manutenzione dei contenitori stradali, ma anche sugli importanti benefici dell’iniziativa, che spingono verso una sua estensione e promozione sul territorio, nonché sulle possibili azioni future da introdurre al fine di ridurre i rischi e ampliare le opportunità. 

La certificazione AFNOR conferma quindi come la riorganizzazione del processo di recupero degli oli vegetali esausti sui territori gestiti dal Gruppo Hera sia avvenuta in piena ottica di economia circolare permettendo di ottenere importanti benefici ambientali ed economici.

La partnership tra Hera e ENI contribuisce al raggiungimento dei target 9.4, 11.6, 12.2, 12.4 e 12.5 dell’Agenda ONU 2030, oltre che - grazie alla partnership sviluppata - al raggiungimento del target 17.17.

 

Nuove importanti collaborazioni sottoscritte per “chiudere il cerchio”

Nel 2023 sono state sottoscritte altre 2 nuove collaborazioni strategiche di economia circolare con importanti realtà nazioni che, in aggiunta a quelle siglate negli anni passati, vanno a comporre un quadro totale di 10 partnership attive finalizzate a realizzare iniziative e progetti di sostenibilità ambientaleLa prima di queste due nuove collaborazioni è stata firmata a gennaio 2023 con Sacmi Imola, la società a capo del Gruppo Sacmi, leader mondiale nella produzione e commercializzazione di macchine e impianti completi per l’industria della ceramica, dei metalli, del packaging, del food and beverage e per la produzione di contenitori in plastica e materiali avanzati. Nel corso del 2023 sono stati avviati i primi progetti di valorizzazione dei materiali in ottica di economia circolare, fra cui il recupero dell’olio vegetale esausto prodotto dalla mensa aziendale destinato alla produzione di biocarburante idrogenato in partnership con Eni, oltre alla raccolta dei bicchierini dei distributori automatici per il riciclo specifico del polistirene in collaborazione con Corepla attraverso il progetto RiVending. Sono state avviate anche analisi finalizzate all’ottimizzazione della risorsa idrica e all’efficientamento energetico. 

A giugno 2023 è iniziata anche la collaborazione con Autogrill, leader nazionale nella ristorazione per chi viaggia, con una fitta e capillare rete di punti vendita dislocati nelle autostrade, nelle stazioni, negli aeroporti e anche nei nuclei urbani di tutta Italia. L’obiettivo dell’accordo è la condivisione e realizzazione di progetti in ambito di mobilità sostenibile, economia circolare, sostenibilità e comunicazione ambientale, attraverso approcci innovativi Business to Community to Consumer – B2C2C, in coerenza con gli obiettivi per lo Sviluppo Sostenibile (SDGs) definiti dall’Agenda Onu 2030. Il primo ambito di intervento attivato riguarda l’individuazione di soluzioni di efficientamento della gestione dei rifiuti, dalla fase di raccolta a quella di trattamento.

Nel corso del 2023, nell’ambito della collaborazione con Italian Exhibition Group sottoscritta a marzo 2022, è proseguito il supporto del Gruppo Hera nelle attività funzionali al mantenimento della certificazione del Sistema Integrato ISO 20121, relativo all’implementazione di Sistemi di gestione sostenibile degli eventi. La certificazione era già stata ottenuta nel 2022 per i quartieri fieristici di Rimini e Vicenza nonché per l’organizzazione dell’evento fieristico di Ecomondo. Inoltre, il Gruppo ha fornito il proprio supporto a un ulteriore sito di IEG, il Palacongressi di Rimini che a dicembre 2023 ha ottenuto anch’esso la certificazione ISO 20121.

Prosegue la collaborazione con Aeroporti di Roma, anch’essa sottoscritta ad aprile 2022, cui il Gruppo Hera fornisce supporto tecnico sia in ambito rifiuti, per garantirne la tracciabilità e una gestione sempre più sostenibile di tutti i flussi di rifiuti prodotti negli hub aeroportuali di Fiumicino e Ciampino, sia in ambito di ottimizzazione della risorsa idrica, per massimizzare il riutilizzo ed efficientarne l’uso. 

Proseguono inoltre le partnership con le aziende del settore della ristorazione Camst Group, Elior e Cirfood, con cui si sono incrementati e consolidati i risultati del progetto di valorizzazione degli olii vegetali esausti: dalle raccolte cumulate dei tre partner è stato possibile produrre oltre 144 mila litri di biocarburante con un risparmio di 410 ton di CO2e. Si stanno inoltre studiando nuovi ambiti di valorizzazione dei materiali di scarto, anche in forma sperimentale, allo scopo di incrementare i risultati già raggiunti in termini di sostenibilità ambientale e circolarità, a partire dal packaging in plastica. 

Nel 2023 è proseguita con risultati importanti anche la collaborazione con Aeroporto di Bologna. Grazie alla costante collaborazione tra Aeroporto ed Hera, sono ulteriormente migliorati i risultati già raggiunti nel 2022 in riferimento alla raccolta differenziata dei rifiuti prodotti in aeroporto, consolidando i risultati di oltre il 50% di raccolta differenziata, con un aumento di più del doppio rispetto ai dati del 2021, periodo antecedente alla sottoscrizione della partnership di specie. Nel percorso di informazione e sensibilizzazione ambientale diretto a tutti i soggetti che producono rifiuti nella sede aeroportuale, nel 2023 è stato realizzato l’ultimo miglio, andando a coinvolgere attivamente anche i passeggeri, attraverso cavalierini apposti vicino ai punti di ristorazione e in altri punti sensibili dell’aeroporto, al fine di ricordare alle persone di separare correttamente i rifiuti nel momento del loro conferimento negli appositi contenitori.

Nell’ottica dello sviluppo di nuovi percorsi caratterizzati da maggiore circolarità, è stato avviato un ambizioso progetto sperimentale di rigenerazione di rifiuti di elettrodomestici insieme a Dismeco, attiva nel settore del recupero dei RAEE, con uno stabilimento dislocato a Marzabotto, in provincia di Bologna. In progetto si propone di testare la fattibilità di una nuova gestione di tali rifiuti, che permetta di rigenerare le lavatrici portate come rifiuto alle stazioni ecologiche del Gruppo; in pratica, in tale flusso di RAEE si intercettano le lavatrici meglio conservate, per poter sperimentare un processo di riparazione adeguato a poterle nuovamente utilizzare. Il progetto, sviluppato in accordo con il Centro di Coordinamento RAEE (consorzio che raggruppa i Sistemi Collettivi dei produttori di apparecchiature elettriche ed elettroniche) e Dismeco, ha visto la collaborazione di CNA Bologna con l’innovativa Academy avviata a Cna Formazione a Marzabotto, un percorso di formazione professionale per manutentori di elettrodomestici. Parallelamente il progetto sarà quindi una grande occasione di formazione e preparazione professionale e un’opportunità di creazione di potenziali nuovi posti di lavoro a sostegno e sviluppo delle comunità locali del bolognese. Nel 2023 sono state rigenerate 109 lavatrici che sono state donate ad enti e associazioni del territorio della Città Metropolitana di Bologna impegnati nel supporto alle fasce fragili della popolazione. 

Il progetto avviato nel 2019 tra Herambiente e Coprob (Cooperative produttori bieticoli), unico produttore di zucchero in Italia con sede a Minerbio (BO), continua fornendo compost proveniente dai sei impianti di Herambiente in Emilia-Romagna con certificazione di qualità. Il compost, ottenuto esclusivamente dalla raccolta differenziata della frazione organica congiunta a sfalci e potature, viene utilizzato nei piani di fertilizzazione delle aziende agricole associate, per ripristinare nel suolo quella dotazione organica indispensabile alla fertilità integrale. I flussi gestiti nel corso del 2023 sono pari a complessive 5.210 tonnellate. Purtroppo, il dato è in calo rispetto al 2022 a causa dell’alluvio del maggio 2023 che ha reso impossibile la raccolta delle colture e la successiva lavorazione dei terreni dei soci COPROB, colpiti dagli eventi, in tempi adeguati all’impiego del compost. 

L’accordo fra comparti produttivi diversi ma rappresentativi di un’esperienza concreta di economia circolare offre una risposta completa alle tematiche ambientali e a quelle produttive sia negli impianti Herambiente, con produzione di biogas e biometano, che del comparto agricolo confermando i livelli produttivi delle colture, la qualità delle produzioni agricole e un significativo miglioramento del suolo sia sotto il punto di vista biologico che chimico-fisico. 

Nel 2023 il Gruppo Hera ha poi continuato a collaborare anche con Federdistribuzione, la federazione che rappresenta le imprese della Distribuzione Moderna, con cui sono in corso due accordi quadro, uno inerente all’economia circolare e un secondo finalizzato a promuovere azioni di efficientamento energetico verso i propri associati.

È proseguita anche la partnership con McDonald’s, che ha visto la realizzazione a fine 2023 di un nuovo monitoraggio delle raccolte differenziate dei rifiuti urbani negli store compresi nell’ambito progettuale. L’accordo di collaborazione, in scadenza a fine anno, è stato rinnovato anche per il 2024, con la previsione di estendere i temi della collaborazione anche ad ambiti riguardanti la prevenzione dei rifiuti, l’individuazione di soluzioni ottimali di valorizzazione e tracciabilità degli scarti in ottica di economia circolare, oltre a iniziative di sensibilizzazione e comunicazione ambientale dirette al personale interno e ai clienti di McDonald’s, allo scopo di contribuire alla diffusione della sostenibilità ambientale e della corretta gestione dei rifiuti.

I progetti qui descritti contribuiscono al raggiungimento dei target 12.2, 12.4, 12.5 dell’Agenda ONU 2030, oltre che - grazie alle partnership sviluppate - al raggiungimento del target 17.17.

 

Produzione e utilizzo del compost degli impianti di Herambiente

Il compost di Herambiente è un biofertilizzante organico ottenuto dal trattamento dei rifiuti organici raccolti separatamente presso sei dei propri impianti di proprietà:

  • 1 impianto di compostaggio classico di tipo aerobico a cumuli statici presso Ostellato (Fe), nel quale si produce solo ammendante compostato misto;
  • 4 impianti di digestione anaerobica con compostaggio finale di ammendante compostato misto (impianti di S. Agata Bolognese (Bo), Voltana (Ra), Rimini e Cesena);
  • 1 impianto di compostaggio classico di tipo aerobico a cumuli statici presso Ostellato (Fe), nel quale si produce ammendante compostato verde.

In sintesi, il processo in tutti gli impianti Herambiente prevede la lavorazione e il recupero della frazione organica derivante dalla raccolta differenziata da cui si produce ammendante e biogas, nel solo caso particolare di S. Agata si produce biometano che viene immesso direttamente in rete Snam per l’utilizzo in autotrazione.

Nel 2023 questi impianti hanno prodotto circa 35,9 mila tonnellate di ammendante compostato misto (destinate per il 77,3% in agricoltura estensiva e frutticultura presso aziende agricole del territorio, per il 22,0% destinato all’industria del pellet e terricci, lo 0.5% ai piccoli privati e il restante per 0,2% per sperimentazioni in campo) e circa 4,5 mila tonnellate di ammendante compostato verde (destinato per il 98,5% all’industria della produzione di terricci e i restanti volumi a piccoli giardinieri locali).

Da anni Herambiente porta avanti un’importante attività di sperimentazione sul campo finalizzata alla ricerca e valutazione sulle performance dei propri biofertilizzanti. La ricerca condotta con l’Università di Bologna e la fondazione Navarra di Ferrara pone a confronto i fertilizzanti organici prodotti dal Gruppo, non solo per quanto riguarda le performance produttive quantitative e qualitative nelle colture estensive e specializzate (frutticoltura e florovivaistica), ma anche l’impatto che i fertilizzanti organici hanno sul complesso microbiologico del suolo e nel rapporto suolo/pianta. A seguito degli eventi alluvionali che hanno colpito la Romagna nel maggio del 2023, nel quadro delle sperimentazioni in corso, è stata inserita una specifica sperimentazione con la Cooperativa Agricola di Conselice per valutare il recupero dei terrini con l’impiego del compost. 

I risultati confermano un livello produttivo uguale o superiore a quello ottenuto con la fertilizzazione chimica ma con un significativo incremento della dotazione di sostanza organica da cui deriva un miglioramento qualitativo delle produzioni nonché una significativa resilienza del suolo agli stress climatici (siccità) e ad altre fisiopatie.

La produzione di compost attraverso i processi di digestione aerobica, anaerobica e compostaggio negli impainti di Herambiente contribuisce al raggiungimento dei target 12.2, 12.4, 12.5 dell’Agenda ONU 2030.

 

La valutazione e misurazione della “circolarità” in Hera Luce, Ase, Hse e nei nuovi allacciamenti acqua e gas

Hera Luce ha sviluppato nel 2017 un sistema di misurazione della circolarità degli impianti di illuminazione pubblica, in ottica di ciclo di vita, che si basa su una analisi dei flussi di materia (materiali impiegati in relazione alla loro origine e destinazione del fine vita) ed economici (costi/ricavi all’inizio e alla fine del ciclo di vita).

Tale approccio alla misurazione della circolarità era già all’epoca allineato con le indicazioni del Ministero dell’Ambiente (MATTM), e si è confermato poi essere coerente con i più recenti approcci metodologici internazionali, come quello del tool Circulytics sviluppato dalla Fondazione Ellen MacArthur. Il sistema di misurazione della circolarità degli impianti di Hera Luce ha inoltre anticipato i requisiti previsti dai criteri ambientali minimi (CAM) per il servizio di illuminazione pubblica. approvati a marzo 2018 che introducono l’obbligo per l’offerente di realizzare il bilancio materico.

Il sistema di misurazione predisposto rappresenta una leva strategia fondamentale ed insieme al percorso di sensibilizzazione con i fornitori, permette alla Società di ottenere maggiori punteggi nelle gare, evidenziando una situazione di vantaggio rispetto ai competitors.

Hera Luce, al fine di procedere alla misurazione della propria circolarità materica, ha predisposto il tool di misurazione destinato sia all’effettiva realizzazione di bilanci materici, sia alla raccolta dei dati in input fornendo l’accesso ai produttori/fornitori dei componenti utilizzati affinché essi provvedano all’inserimento dei dati materici dei propri prodotti.

Questa attività ha permesso la realizzazione di un banca dati contenente i dati materici di tutti prodotti impiegati nell’ambito dei progetti di riqualifica e di iniziare a sensibilizzare i fornitori con l’obiettivo di indirizzarli verso filiere di approvvigionamento più sostenibili. Il sistema di misurazione e rendicontazione del bilancio materico è stato sviluppato in conformità dei requisiti specificati da un disciplinare per la realizzazione dei sistemi di gestione per l’implementazione di bilanci materici ed è stato avviato il percorso di certificazione dello stesso presso un ente terzo.

Il progetto è stato esteso anche alle società Hse e Ase, che si occupano dei servizi di efficienza energetica presso le Pubbliche Amministrazioni e Privati. Nel corso del 2021 hanno proseguito nel perfezionamento del sistema di valutazione per misurare la circolarità delle principali tecnologie utilizzate per effettuare gli interventi di risparmio energetico, in ottica di ciclo di vita.

Alla luce dell’inserimento in modo vincolante all’interno del Decreto Rilancio in materia di superbonus 110%, di un sistema di misurazione della circolarità, l’approccio di Ase e Hse è risultato essere un vantaggio strategico. Il sistema di misurazione verrà gradualmente esteso ai mercati relativi alle Pubbliche Amministrazioni, clienti industriali e condomini in cui Ase e Hse operano. Inoltre, nel 2022 è stato avviato l'iter per la certificazione del sistema, in tal modo ci si attende un ulteriore miglioramento della competitività aziendale, nonché coerenza con gli obiettivi del piano industriale Hera e adesione agli SDG dell'ONU.

Nel biennio 20-21 è stato applicato un modello di valutazione di circolarità ad alcuni asset più semplici e ripetitivi, per ottimizzarli sotto il profilo della sostenibilità ridefinendo Standard e Procedure. Il percorso si è articolato nei seguenti step:

  • Sistema di valutazione della circolarità dei progetti: implementazione di strumenti di calcolo per la valutazione della circolarità materica di reti e impianti lungo tutto il loro ciclo di vita, come già previsto per l’illuminazione pubblica con l’introduzione dei Criteri ambientali minimi (Cam).
  • Ottimizzazione dei processi: applicazione del sistema di analisi precedentemente codificato ad alcune tipologie di asset, con l’obiettivo di ottimizzare i processi sotto il profilo della scelta dei materiali, delle tecnologie di costruzione e metodologie manutentive, con l’obiettivo di minimizzare l’impatto sul consumo di materie e massimizzare l’utilizzo di materie prime seconde.
  • Elaborazione nuovi standard e procedure: i risultati delle analisi sviluppate verranno tradotti in nuovi standard e procedure di progettazione, costruzione, conduzione e manutenzione delle infrastrutture valutate.

Nel corso del 2020 è stato implementato il tool di calcolo della circolarità materica ed economica che successivamente è stato applicato al tipologico di allaccio acquedotto (2020) e al tipologico di rete gas in polietilene nel 2021.

Nel 2022 l’analisi mirata alla massimizzazione della circolarità e alla minimizzazione della produzione di rifiuto è stata applicata al tipologico di Revamping Impiantistico con demolizione dell’esistente

La valutazione e misurazione della “circolarità” in Hera Luce, Ase, Hse e nei nuovi allacciamenti acqua e gas contribuisce al raggiungimento dei target 12.2, 12.4 e 12.5 dell’Agenda ONU 2030.

 

SCART®: il lato bello e utile del rifiuto

SCART® è il progetto artistico e di comunicazione del Gruppo Hera che da venticinque anni sviluppa il binomio arte e rifiuto. E’ un progetto di waste art aziendale nato all’interno di uno degli impianti di trattamento e smaltimento di rifiuti industriali di Herambiente. Oggi SCART® è un marchio registrato in tutta la Comunità Europea pensato per ridare vita ad una parte di quei molteplici scarti di lavorazioni industriali che quotidianamente vengono smaltiti come rifiuto e grazie alla creatività degli artisti che collaborano al progetto, vengono trasformati in pezzi d’arte unici, esclusivi nel pieno rispetto dell’economia circolare. L’obiettivo è quello di incentivare comportamenti responsabili in materia ambientale, offrendo stimoli sempre nuovi per creare oggetti artistici, di design, abbigliamento per fashion e spettacoli utilizzando come materia prima solo ed esclusivamente i rifiuti. Sono stati così realizzati componenti d’arredo, giochi, strumenti musicali, abiti, quadri, statue, ma anche scenografie per spettacoli e costumi di scena. SCART® è un invito a pensare a nuovi stili di vita intelligenti, creativi e soprattutto sostenibili.

Numerose le iniziative a livello nazionale e internazionale come, ad esempio, le importanti convenzioni aperte con le Accademie di Belle Arti di Firenze, Bologna e Ravenna, Brera Milano, con la Libera Accademia di Belle Arti di Rimini, con l’Accademia di Design di San Marino. Importante la collaborazione di profilo anche sociale, con i ragazzi e ragazze della Comunità di recupero di San Patrignano. Il Progetto Scart nel corso del 2023 ha coinvolto oltre 100 studenti in seminari e workshop che si svolgono presso i laboratori SCART® situati all’interno nel complesso impiantistico di Herambiente di Santa Croce sull’Arno e Pisa. Sono iniziative artistico-formative che hanno come tema la sperimentazione sull'uso artistico di scarti industriali e coinvolgono non solo gli studenti iscritti, ma anche numerosi artisti specializzati in trash art.

Dal 2012 il progetto SCART® è partner esclusivo per la realizzazione di costumi e componenti di scena per il concerto di Andrea Bocelli al Teatro del Silenzio di Lajatico (Pi), il piccolo comune toscano che ha dato i natali al grande tenore. Per ogni edizione vengono realizzati circa 150 costumi di scena utilizzando esclusivamente scarti di lavorazione industriale.

Negli anni SCART® ha partecipato anche a numerose mostre nazionali – Mostra del Cinema di Venezia, Roma presso Palazzo Montecitorio e al Colosseo, Pescara, Verona, Padova, Pisa, Firenze, Milano per citarne alcune - e internazionali (Berlino 2016 e Hong Kong 2021, Doha nel Qatar nel 2022).

Uno degli eventi rilevanti per il Progetto SCART avvenuto nel 2023 è la partecipazione alla trasmissione televisiva “Viva Rai2” condotta da Fiorello. Il 18 marzo per la giornata mondiale dedicata al Recupero, tutte le scenografie nonché tutti i costumi che hanno indossato i ballerini sono stati presi dalla collezione Scart. Il conduttore ha citato e ringraziato più volte il Progetto Scart per la partecipazione alla trasmissione. 

Sempre nel 2023 sono stati realizzati diversi ritratti di personaggi famosi a loro consegnati durante eventi organizzati dal Progetto. Tra i vari ricordiamo quelli consegnati alle cantanti Elisa ed Emma, all’attore Stefano Accorsi, al maestro Andrea Bocelli e al conduttore Rosario Fiorello. 

Infine da inizio Dicembre è in corso una mostra Scart a Pontedera (PI) in una location esclusiva dove sono state esposte 65 opere Scart. La mostra sta riscuotendo un enorme successo principalmente da parte delle scuole di tutta la provincia di Pisa e oltre. A oggi hanno visitato la mostra oltre 1.000 bambini in visite guidate e organizzate, oltre a 4.000 visitatori negli orari standard di apertura della mostra.

Ecco, quindi, altre grandi emozioni donate da Scart che dopo molti anni di ricerca del bello partendo da materiali poveri, dismessi, non più utilizzati, continua a stupire, comunicare e sensibilizzare.

Il progetto SCART® contribuisce al raggiungimento dei target 12.2, 12.4, 12.5 e 12.8 dell’Agenda ONU 2030.


Tutta la qualità dell’acqua di rubinetto in un report: In buone acque

Nel 2023 Hera ha pubblicato la quindicesima edizione del report In buone acque, dedicato all’acqua di rubinetto, completamente rivisto nella forma grafica. Il report rappresenta ancora il primo e unico esempio di report tematico sull’acqua di rubinetto in Italia e i suoi benefici ambientali ed economici. Il report contiene, territorio per territorio, i dati delle analisi relative a 29 parametri e parametri non normati, quali i contaminanti emergenti e le fibre di amianto.

Il report dimostra che bere l’acqua di rubinetto è una scelta sostenibile per l’ambiente e fa anche bene al portafoglio. Infatti, l’acqua di rubinetto permette di evitare la produzione, il trasporto e lo smaltimento di 305 milioni di bottiglie di plastica e di risparmiare 480 euro l’anno per una famiglia di tre persone.

Per tutti i contenuti del report: https://www.gruppohera.it/report.

 

Convenzione con l'Università di Bologna per l'acquedotto

Nel 2023 è proseguito il contratto di consulenza con il Dipartimento di Ingegneria Civile, Chimica, Ambientale e dei Materiali dell’Università di Bologna (Unibo), con la finalità di analizzare gli impatti ambientali collegati alla filiera idropotabile attraverso la metodologia Life Cycle Assessment (Lca). Attraverso questa collaborazione con Unibo verranno pertanto misurati i contributi ambientali positivi di diverse iniziative progettuali del Gruppo, aventi come primo target l’efficienza e l’innovazione, e che in considerazione delle risultanze dell’analisi Lca, potranno essere potenziati ed estesi ad altre realtà del Gruppo. La scelta dei materiali con cui eseguire i rinnovi riveste infatti importanza strategica e sempre più la consapevolezza sulle performance meccaniche ed ambientali dei diversi materiali diventa leva di orientamento delle scelte progettuali.

In particolare, le iniziative progettuali oggetto della collaborazione già avviate sono:

  • Analisi per la selezione dei diversi materiali della rete acquedottistica utilizzati per la costruzione, la manutenzione e il rinnovo delle condotte. L’analisi Lca permetterà di individuare quali materiali maggiormente impattano sull’ambiente, considerandone l’intero ciclo di vita, dalla produzione, all’esercizio, alla manutenzione.
  • Progetto di innovazione tecnologica che prevede l’installazione di piattaforme a ultrasuoni per la prevenzione della fioritura algale nei bacini di lagunaggio dell’impianto di Pontelagoscuro. Questa tecnologia, inibendo la fotosintesi clorofilliana, permette di ridurre il successivo uso di additivi chimici per la rimozione di alghe che, soprattutto con l’incremento delle temperature degli ultimi anni, tendono a formarsi in quantità crescente. L’impianto, attivo dalla primavera del 2023, ha dato risultati positivi durante gli incrementi di temperatura rilevati nel corso dell’anno. Nel 2024 verrà valutato ulteriormente l’impatto ambientale positivo dovuto alla riduzione dell’uso dei chiemicals per l’abbattimento di alghe, sempre in collaborazione con UniBo. Installazione smart metering idrico, progetto in fase di sviluppo nel Gruppo, volto non solo ad acquisire dati relativi ai consumi da remoto ma a fornire alle utenze telelette informazioni comparative sui propri trend di consumo giornaliero e alert relativi, ad esempio, alla perdita nell’impianto interno. La tempestività di queste segnalazioni e la disponibilità di dati reali su consumi permetteranno di conseguire un risparmio di risorsa idrica, che la collaborazione con Unibo andrà a quantificare. La misurazione attraverso gli smart meter potrebbe portare alla fornitura di servizi a valore aggiunto, che in ottica Lca possono portare a benefici sui volumi consumati o dispersi di risorsa idrica.
  • Installazione presso il potabilizzatore di Pontelagoscuro di un impianto sperimentale di rimozione dei potenziali inquinanti emergenti a base di nanomateriali (ossido di grafene) e membrane pregiate recuperate dal settore biomedicale. L’impianto, studiato e progettato nell’ambito della collaborazione tra Hera, CNR e Medica, è stato finanziato all’interno di un progetto LIFE europeo e costituisce un’importante azione conseguente allo sviluppo del Water Safety Plan della zona di fornitura di Pontelagoscuro: permette infatti di gestire in via preventiva il rischio potenziale di un’eventuale presenza di microcontaminanti emergenti nelle acque grezze del Po, ulteriore elemento che rafforza l’approccio di trattamento multi barriera di cui già il potabilizzatore dispone. 

La partnership qui descritta tra Hera e Unibo contribuisce al raggiungimento dei target 6.3, 9.1, 9.4 e 17.17 dell’Agenda ONU 2030.

 

Il piano di salvaguardia della balneazione a Rimini prosegue

Il Piano di salvaguardia della balneazione ottimizzato nasce nel 2013 con l’obiettivo di eliminare i divieti di balneazione conseguenti ad eventi di pioggia intensi, tramite la realizzazione di interventi strutturali sul sistema fognario-depurativo della Città di Rimini. Gli eventi di pioggia intensi, infatti, determinano il superamento della portata gestibile dal sistema fognario, causando lo scarico emergenziale di acque non trattate nell’ambiente. La progressiva realizzazione degli interventi previsti dal Piano comporterà la graduale riduzione degli elementi di criticità, sino ad una riduzione pari al 90% dell’impatto inquinante, misurato in termini di COD non scaricato nell’ambiente, rispetto allo stato iniziale del sistema.

Sin dalle fasi iniziali di impostazione del Piano, la modellazione matematica del sistema fognario-depurativo ha svolto un ruolo essenziale, permettendo di cogliere le possibili sinergie tra gli interventi ed ottimizzare opere e criteri gestionali in una modalità sistemica. Le attività di modellazione, infatti, potendo basarsi su un numero di dati sempre crescente e il riscontro gestionale delle opere progressivamente realizzate, sono state in grado di introdurre importanti modifiche alla struttura di sistema inizialmente prevista.

L’evoluzione del Piano, dal proprio avvio attuativo ad oggi, ha consentito di perseguire, oltre che la tutela ambientale del litorale inizialmente prevista, anche la salvaguardia idraulica di quelle aree urbane del comune di Rimini soggette ad allagamento. Più in dettaglio, nel 2014 sono stati inseriti nel Piano gli interventi denominati “Scolmatore Mavone”, “Sollevamento fognario di via Santa Chiara”, “Collettore fognario dorsale Ausa” (quest’ultimo finanziato per 8,5 milioni di euro nell’ambito degli investimenti pubblici relativi al dissesto idrogeologico nel filone noto come "Italia Sicura"), nonché la modifica gestionale delle acque di pioggia del sistema impiantistico a servizio della Fossa Ausa. Successivamente, negli anni 2019 e 2020, è stata ulteriormente sviluppata l’ottimizzazione dei sistemi impiantistici a servizio delle Fosse Colonnella e Rodella, cogliendo le possibili sinergie con il reticolo fognario, che hanno consentito la riduzione dei volumi di invaso delle vasche, con riduzione sia dell’investimento necessario sia delle tempistiche realizzative, rafforzando al contempo il presidio idraulico sul territorio.

In particolare, nel corso del 2022 si è conclusa la realizzazione della Dorsale Sud che, con un’implementazione dell’impiantistica e la posa di nuovi collettori, consente un considerevole miglioramento della capacità di collettamento all’impianto di depurazione dei reflui della zona Sud di Rimini. Il completamento di questo intervento, oltre al miglioramento dell’efficienza complessiva di un importante infrastruttura fognaria della città, permette un ulteriore miglioramento ambientale essenzialmente dovuto all’incremento del volume di reflui che, in caso di eventi di pioggia, può essere inviato a depurazione riducendo in modo proporzionale il numero di attivazioni degli scarichi di emergenza delle Fosse Ausa e Colonnella I.

Il Piano risulta essenzialmente costituito dai dieci interventi originariamente previsti, ai quali si sono aggiunti quelli supplementari dovuti alle ottimizzazioni introdotte, per un totale di 14 interventi.

Le progressive ottimizzazioni del Piano, con le migliorie progettuali elaborate e gli indispensabili passaggi autorizzativi richiesti, ha fatto sì che il raggiungimento degli obiettivi ambientali, inizialmente previsto per il 2020, sia stato posticipato al 2026. Si precisa che entro tale anno saranno completate anche le opere necessarie alla riduzione del rischio idraulico della città. La dilazione delle tempistiche di attuazione del Piano è strettamente legata al sostanziale miglioramento dell’impatto dello stesso sulla città che, per quanto sopra indicato, beneficerà di un significativo miglioramento sia idraulico che ambientale rispetto, non solo allo stato ante operam del sistema fognario-depurativo, ma soprattutto rispetto a quello previsto all’avvio del Piano.

Lo stato di avanzamento degli interventi non fa ravvisare criticità rilevanti e consente di traguardare gli obiettivi di qualità prefissati. A fine 2022 gli interventi completati sono dieci e tutti gli interventi non ancora completati sono in corso di realizzazione o di progettazione.

Di seguito la situazione dei 14 interventi:

INTERVENTO STATO
DI AVANZAMENTO AL 31 DICEMBRE 2022
ANNO DI COMPLETAMENTO PREVISTO/EFFETTIVO MOTIVAZIONI/BENEFICI
1. Raddoppio del depuratore di Santa Giustina Concluso 2016 Miglioramento del processo depurativo
2. Riconversione del depuratore di Rimini Marecchiese in vasca di accumulo Concluso 2018 Miglioramento del processo depurativo
3. Realizzazione dorsale nord per il collettamento del depuratore di Bellaria al depuratore di S. Giustina Concluso 2016 Miglioramento del processo depurativo
4. Completamento della separazione delle reti fognarie della zona Nord di Rimini

Primo Stralcio concluso. 
Secondo Stralcio suddiviso in 7 Lotti. Ultimati i lotti 1,2,4 e 7. In via di ultimazione Lotto 3. Appaltati i lavori di Lotti 5 e 6.

2025 Conversione a scarico acque bianche di cinque scarichi a mare
5. Realizzazione Dorsale Sud

Concluso

2022

Riduzione del numero di aperture degli scarichi a mare Ausa e Colonnella I

6. Completamento della separazione nei bacini Roncasso e Pradella

Completata separazione reti.
Appaltati i lavori per l’impianto idrovoro a servizio bacino Pradella

2025 Conversione a scarico acque bianche di due scarichi a mare
7. Realizzazione condotta sottomarina e impianto idrovoro bacino Ausa e vasche Concluso 2020 Riduzione del numero di aperture degli scarichi a mare Ausa
8. Realizzazione vasca laminazione ospedale Concluso 2016 Riduzione numero di aperture degli scarichi a mare Colonnella I
9. Realizzazione condotta di collegamento tra Fossa Colonnella I e Fossa Colonnella II; vasca Colonnella II e Vasca Rodella e condotte di scarico sottomarina Pubblicata gara per lo Stralcio I. Gara Stralcio II prevista entro il 2024 2026 Riduzione numero di aperture degli scarichi a mare Colonnella I, Colonnella II e Rodella
10. Risanamento fognario Isola Concluso 2014 Ottimizzazione del sistema fognario
11. Tombamento Ausa tratto spiaggia Concluso 2016 Miglioramento della fruibilità dell’area e delle condizioni ambientali
12. Collettore fognario dorsale Ausa In corso di realizzazione 2025 Riduzione del rischio idraulico
13. Scolmatore Mavone Concluso 2018 Riduzione del rischio idraulico
14. Sollevamento fognario di via Santa Chiara Concluso 2020 Riduzione del rischio idraulico

 

Gli interventi finora conclusi hanno consentito di ottenere significativi benefici ambientali, con la riduzione dei quantitativi di sostanze organiche (COD/BOD) scaricati a mare in occasione di eventi meteorici intensi. L’intervento concluso nel 2020 ha portato a una considerevole riduzione del carico inquinante scaricato in prossimità della riva, con benefici sulla qualità delle acque del litorale. Questo comporterà la non applicabilità dei divieti di balneazione previsti in caso di apertura degli scarichi su un'ampia fascia del litorale cittadino, comprendente sia quelle zone in cui è stata completata la separazione delle reti fognarie, sia il tratto di mare limitrofo alla Fossa Ausa. Da questo punto di vista dal 2017 si sono “liberati” dai divieti di balneazione 7.000 metri di spiaggia, corrispondenti a quasi il 65% del litorale cittadino.

Inoltre, a ulteriore dimostrazione del forte legame del Piano con la Città di Rimini, si evidenza come una parte rilevante delle opere previste si stiano integrando al progetto di riqualificazione urbana promosso dal Comune denominato Parco del Mare, consentendo di perseguire sinergie in grado di permettere un miglioramento complessivo dell’assetto urbano.

Il Piano di salvaguardia della balneazione di Rimini è stato inserito tra le best practice nel report SDG Industry Matrix pubblicato dal Global Compact e da KPMG nel 2017 che riporta le opportunità di business collegate agli obiettivi dell’Agenda ONU 2030.

Il PSBO, attraverso gli interventi per il miglioramento del sistema idrico-fognario, la riduzione dell’inquinamento marino, l’adeguamento delle infrastrutture, il coinvolgimento di Comuni e cittadini al progetto, contribuisce al raggiungimento dei target 6.2, 6.3, 6.b, 9.1, 9.4 e 14.1 dell’Agenda ONU 2030.


Oltre 24 mila alberi piantati entro il 2024

Il Gruppo Hera ha svolto e svolge tutt’ora progetti di messa a dimora di alberi in diverse aree del territorio in cui opera, a conferma dell’impegno per la tutela della biodiversità e della qualità dell’aria. Dal 2012 sono stati donati al territorio 23.057 alberi tra Emilia-Romagna, Veneto e Friuli-Venezia Giulia grazie a numerose iniziative di coinvolgimento dei dipendenti, dei clienti del Gruppo Hera e dei cittadini serviti, per un totale di 2.300 tonnellate di anidride carbonica assorbite ogni anno. Le piantumazioni effettuate nascevano da meccanismi di premialità associati a specifici comportamenti virtuosi come, ad esempio, il conferimento di rifiuti differenziati presso le stazioni ecologiche o l’adesione alla bolletta elettronica in sostituzione di quella cartacea.

Ad esempio, con l’iniziativa “ECO Alberi” il Gruppo Hera ha aderito al progetto della Regione Emilia-Romagna “Mettiamo radici per il futuro” finalizzato alla piantumazione di 4,5 milioni di alberi (uno per abitante). In particolare, nel 2023 Hera ha raggiunto in anticipo l’obiettivo di 10.000 alberi piantati previsto entro il 2024 grazie alla collaborazione con comuni e altri enti partecipanti al progetto, mettendo a disposizione risorse, competenze e aree del territorio, e grazie a un impegno economico di 250 mila euro. In questo quadro, la collaborazione dei cittadini è stata fondamentale in quanto a supportare l’iniziativa sono state proprio le loro scelte di consumo energetico efficiente e di mobilità sostenibile. Hera Comm offre infatti ai propri clienti una vasta gamma di servizi e prodotti che consentono di ridurre i consumi e il relativo impatto ambientale e che, optando per queste soluzioni, hanno contribuito alla realizzazione del progetto: a ogni quattro prodotti acquistati fra kit di lampadine led o termostati smart, ad esempio, ha corrisposto la messa a dimora e la cura di un albero. Così è stato anche nel caso di due caldaie, due condizionatori o una caldaia e un condizionatore o, ancora, di due mezzi per la mobilità sostenibile come monopattini o biciclette elettriche.

Infine, le attività ormai concluse “Let’s green Madagascar” di Treedom attraverso HeraSolidale, “La Fabbrica dell'Aria” nel Triveneto, “Più alberi in città” nei comuni di Modena, Ferrara, Sassuolo e Rimini, “Operazione più alberi” a Padova, e “Regala un albero” in Emilia-Romagna, anch’esse tramite il coinvolgimento attivo dei cittadini e dei clienti, hanno permesso la piantumazione di 12.870 alberi.

L’impegno del Gruppo Hera per l’ambiente non finisce qua: sono infatti in fase di definizione altri progetti per la messa a dimora di alberi sul territorio.

Ulteriori dettagli delle iniziative di piantumazione alberi sono disponibili al link alberi.gruppohera.it/hera-per-il-patrimonio-naturale-e-la-biodiversita.

I progetti riportati contribuiscono al raggiungimento del target 7.3, 11.3, 11.2, 11.6, 12.2, 12.4, 12.5, 12.8 dell’Agenda Onu 2030, oltre che - grazie al coinvolgimento dei cittadini, comuni ed enti - al raggiungimento del target 17.17.

 

Progetto “Capiamo”: biomonitoraggio ambientale con le api

Il progetto “Capiamo” si propone di utilizzare le api come bioindicatori della qualità ambientale nei pressi di impianti industriali. Questi insetti sono particolarmente sensibili ai cambiamenti ambientali causati dagli agenti inquinanti, e sono quindi in grado di segnalare precocemente l'insorgenza di eventuali squilibri per la biodiversità, per l'ecosistema e per la salute umana in generale, permettendo così di pianificare tempestivamente azioni correttive.

Le api hanno caratteristiche particolarmente adatte per il biomonitoraggio. Sono infatti insetti sociali che vivono in colonie numerose e facili da allevare. Inoltre, il corpo coperto di peli e la regolare attività di bottinamento (la raccolta di nettare e polline) consentono alle singole colonie di svolgere circa 10.000 prelievi giornalieri da aria, acqua e suolo con cui entrano in contatto. Basti pensare che nel corso delle sue migrazioni giornaliere una singola ape si muove normalmente su un'area di 7 km2. Le sostanze presenti nell’ambiente si accumulano quindi all’interno dell’alveare, sulle api e sui loro prodotti (miele, propoli, cera, polline e pappa reale), rendendo agevole il recupero di campioni altamente rappresentativi da analizzare. L’ape come bioindicatore offre molte informazioni utili sia a breve che a lungo termine: il miele, ad esempio, permette di valutare l'inquinamento nel breve periodo, in quanto costituisce il primo prodotto in cui possono accumularsi i contaminanti; la cera, invece, consente di valutare i livelli di inquinamento a lungo termine, in quanto per la sua natura lipidica può assorbire e trattenere i contaminanti non volatili, lipofili e persistenti.

Nella primavera 2020 sono state installate tre arnie all’interno del perimetro dell’impianto di termovalorizzazione rifiuti di Pozzilli, con lo scopo di monitorare l’area costituita dalla zona est della Piana di Venafro, tra i monti della Meta e quelli del Matese, dove, oltre al termovalorizzatore, sono presenti industrie del settore chimico, aziende sanitarie private, cantieri edili abbandonati e piccoli centri agricoli abitati. Nell’ambito dell’iniziativa sono previste due campagne di campionamento e analisi all'anno sulla popolazione delle api delle tre arnie e sui loro prodotti, oltre a controlli medico-veterinari per verificarne la salute e la produttività, limitare i fenomeni di sciamatura, e posizionare e rimuovere i melari. I campioni raccolti dagli alveari (api, miele e cera) sono sottoposti ad analisi chimiche presso laboratori accreditati e con metodi certificati. Le informazioni ottenute permettono di conoscere e quantificare gli eventuali effetti dell'impatto delle attività dell’uomo sull'ambiente.

I risultati ottenuti mostrano uno stato di qualità ambientale complessivamente buono. Le indagini sui campioni di miele hanno mostrato la sostanziale assenza di diossine, Pcb e pesticidi, mentre per quanto riguarda gli anioni (cloruri, solfati e nitrati), la loro presenza risulta in linea con i valori medi dei mieli di origine italiana. Le analisi sugli idrocarburi policiclici aromatici (Ipa), che hanno come principale fonte la combustione di carburanti fossili, l’incenerimento dei rifiuti, la produzione di energia o di asfalto e prodotti chimici, mostrano una condizione ambientale a cui contribuiscono più sorgenti emissive come traffico, industria, e riscaldamento domestico a biomasse, tipiche dell’antropizzazione del territorio, senza che si evidenzi un’incidenza significativa da parte del termovalorizzatore. Anche i metalli presenti sono riconducibili alla presenza di cantieri edili abbandonati, industrie e infrastrutture.

Nel biennio 2021-2022 il progetto è stato esteso anche all’impianto di compostaggio con produzione di biometano di Sant'Agata Bolognese (Bo). Nella primavera 2021 sono state installate tre arnie all’interno del perimetro dell’impianto, con lo scopo di monitorare un’area più ampia e complessa, situata nella pianura bolognese al confine con la provincia di Modena, nella quale si collocano attività industriali, artigianali e agricole. Il progetto è stato condotto con le stesse modalità seguite a Pozzilli: sono state infatti svolte due campagne di campionamento e analisi sulla popolazione delle api e sui loro prodotti (miele e cera), oltre a controlli medico-veterinari per verificare la salute e la produttività. I campioni raccolti dagli alveari vengono poi sottoposti ad analisi chimiche. I risultati ottenuti confermano uno stato di qualità ambientale: il miele prodotto è esente da metalli pesanti quali cadmio e piombo, idrocarburi policiclici aromatici e pesticidi, e si presenta con un profilo pollinico caratteristico del basso appennino emiliano.

Nel 2022 il progetto è stato attivato con le stesse modalità anche presso la discarica di Serravalle Pistoiese, i cui risultati hanno evidenziato un buono stato di qualità ambientale con la produzione di un miele esente da metalli pesanti e piombo e privo di pesticidi. Le attività sono proseguite anche nel 2023 e i risultati delle analisi saranno disponibili nel corso del 2024.

Nel 2023 il progetto è stato esteso anche al termovalorizzatore di Padova e alla discarica di Cordenons, in provincia di Pordenone. Al momento i risultati non sono ancora disponibili, ma si rileva che presso la discarica di Cordenons sono stati prodotti quantitativi significativi di miele.

Questo progetto di biomonitoraggio contribuisce al raggiungimento dei target 11.6 e 12.4 dell’Agenda ONU 2030.

Hera SpA, Viale Carlo Berti Pichat 2/4, 40127 Bologna, Tel.051287111 www.gruppohera.it