Contesto normativo
La gestione dei rifiuti e il contesto normativo
La Direttiva Quadro sui rifiuti
La gestione dei rifiuti è disciplinata a livello comunitario dalla Direttiva 2008/98/CE, (Direttiva quadro sui rifiuti), come modificata dalla Direttiva UE 2018/851, nella quale sono state delineate le nozioni di rifiuto, recupero e smaltimento e sono stati stabiliti gli obblighi essenziali per una corretta gestione.
In particolare, la Direttiva ha sancito l’obbligo di autorizzazione e di registrazione per enti o imprese che gestiscono i rifiuti a titolo professionale, nonché l’obbligo per gli Stati membri di elaborare piani per la gestione dei rifiuti e la salvaguardia dell’ambiente.
Si propone di sostituire il secondo periodo con il seguente testo: “In particolare, la Direttiva stabilisce misure finalizzate a prevenire e ridurre la produzione di rifiuti, riducendo gli effetti generali dell’uso delle risorse e migliorandone l’efficienza, per il passaggio a un’economia circolare e per assicurare la competitività a lungo termine dell’Unione.”
Il Testo Unico Ambientale
A livello nazionale, la normativa di riferimento è il Testo Unico Ambientale - D.Lgs. n. 152/2006 - attraverso cui il Legislatore si propone l'obiettivo di normare alcune tematiche di natura ambientale, fra cui rifiuti e ciclo idrico.
L’art. 179 TUA, in particolare, indica quali sono le priorità in materia di rifiuti, stabilendo una gerarchia:
- prevenzione dei rifiuti stessi
- preparazione per un futuro riutilizzo
- riciclaggio
- recupero di altro tipo - per esempio, recupero di energia
- smaltimento, come opzione ultima e residuale
Il TUA è stato interessato, nel corso degli anni, da importanti innesti normativi che hanno modificato l’impianto originario, ridisegnando importanti concetti legati alla responsabilità nella gestione dei rifiuti (artt. 188, 189, 190 e 193 TUA) ed ai profili sanzionatori (artt. 258 e 260 TUA).
La gestione dei rifiuti di imballaggio
L’11 febbraio 2025 è entrato in vigore un Regolamento Europeo (Regolamento UE 2025/40), che dal 12 agosto 2026 si applicherà direttamente nell’ordinamento degli Stati membri senza bisogno di alcun atto di recepimento. Questo regolamento include importanti misure ed obiettivi di riduzione dei rifiuti di imballaggio, di miglioramento della riciclabilità, di aumento del contenuto di materiale riciclato, di eliminazione graduale delle sostanze pericolose e nocive, nonché di promozione dei sistemi di riutilizzo degli imballaggi.
A livello nazionale restano comunque in vigore le previsioni contenute nel TUA coerenti con il Regolamento europeo. In particolare, restano confermati due presupposti di fondo:
-
la responsabilità estesa del produttore, nel rispetto del principio “chi inquina paga”, pone a capo di produttori e utilizzatori la responsabilità della “corretta ed efficace gestione ambientale degli imballaggi e dei rifiuti di imballaggio generati dal consumo dei propri prodotti”.
È responsabilità del “produttore” il perseguimento degli obiettivi finali di riciclaggio e di recupero stabiliti dalla normativa in vigore; -
la “responsabilità condivisa”, ossia la cooperazione tra tutti gli operatori economici interessati dalla gestione dei rifiuti di imballaggio, pubblici e privati.
Dopo aver stabilito che produttori e utilizzatori sono responsabili della corretta ed efficace gestione degli imballaggi e dei rifiuti di imballaggio (art. 221), il TUA pone le basi del modello preposto al raggiungimento degli obiettivi di recupero: art. 223 - Consorzi e art. 224 - Consorzio Nazionale Imballaggi.
La gestione dei rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche
La gestione dei rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche (RAEE) è disciplinata ab origine a livello europeo dalla Direttiva 2012/19/EU, con lo scopo di fornire agli Stati Membri le linee guida per l'implementazione di un sistema di gestione dei RAEE. A livello nazionale, la Direttiva è stata recepita dal Decreto Legislativo n. 49 del 14 marzo 2014, come modificato dalla Legge 166/2024, che ha rafforzato il principio cardine della responsabilità estesa del produttore e ha previsto modalità semplificate per lo svolgimento delle attività di ritiro gratuito da parte dei distributori di RAEE di piccolissime dimensioni e i requisiti tecnici per lo svolgimento del deposito preliminare alla raccolta presso i distributori e per il trasporto.
Anche la corretta gestione dei rifiuti di pile e accumulatori, stabilita dal Decreto Legislativo n.188/2008 - recependo la Direttiva Europea 2006/66/CE - ha disegnato un quadro normativo in cui ai produttori - o ai consorzi che agiscono in loro vece - spetta l'organizzazione e la gestione di sistemi di raccolta separata degli stessi.
Il Nuovo Piano d'azione per l'economia circolare
A marzo 2020 la Commissione Europea ha adottato il Nuovo Piano d'azione per l'economia circolare (CEAP), proseguendo in continuità con quello emanato nel 2015.
Il nuovo Piano è uno dei principali pilastri del Green Deal europeo, la nuova agenda europea per una crescita sostenibile. La transizione dell'UE verso un'economia circolare è finalizzata a ridurre la pressione sulle risorse naturali e consentire una crescita sostenibile, oltre a favorire l’incremento dei posti di lavoro. È anche un prerequisito per raggiungere l'obiettivo di neutralità climatica dell'UE entro il 2050 e per fermare la perdita di biodiversità. Il nuovo piano d'azione annuncia iniziative lungo l'intero ciclo di vita dei prodotti, dalla progettazione fino al fine vita, mirando a garantire la riduzione dei rifiuti e il mantenimento dell’utilizzo delle risorse nel ciclo economico il più a lungo possibile.
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