Menù di navigazione


Alert Web

HeraAssetPublisherFilterComuneSelector

Case Study

TESTATA Case study

Progetti e servizi responsabili

Case study
 

La soddisfazione dei nostri stakeholder è un elemento fondamentale per la crescita del Gruppo Hera.
Vogliamo fornire soluzioni in grado di incontrare i bisogni delle persone e offrire servizi di alta qualità. Sempre nel rispetto dell’ambiente e delle comunità che serviamo.
 


La nostra missione? Essere più vicini ai cittadini e sempre più efficaci e sostenibili nel realizzare gli impegni assunti. Unendo le nostre energie con quelle dei cittadini possiamo costruire insieme il futuro.

Scopri di seguito tutti i nostri Case study.

Seleziona il tuo comune

Progetti e servizi responsabili accordion 1

Energia - Perseguire la neutralità di carbonio


Nel 2024 la produzione di biometano ha raggiunto 10,1 milioni di metri cubi: 7,4 dall’impianto di Sant’Agata Bolognese (Bo) e 2,7 dall’impianto di Spilamberto (Mo), grazie al trattamento di circa 167 mila tonnellate di rifiuti organici urbani, scarti lignocellulosici, fanghi e altri rifiuti liquidi agroindustriali. Il biometano prodotto viene immesso in rete e destinato all’autotrazione.

Inoltre, presso il depuratore di Bologna è in corso di realizzazione un innovativo impianto power-to-gas strettamente integrato con il processo di trattamento delle acque reflue urbane, dove sarà possibile produrre ulteriore biometano.

L’obiettivo del Gruppo al 2028 è di produrre complessivamente 11,7 milioni di metri cubi all’anno di questo combustibile rinnovabile.


Il Gruppo Hera sta valutando nuove opportunità nell’ambito dello sviluppo dell’idrogeno per il suo utilizzo nel settore civile, nel trasporto pubblico e nei settori hard-to-abate.

A Modena e a Trieste sono state avviate attività di riconversione delle aree industriali dismesse in nuove hydrogen valley, con l’obiettivo di raggiungere una produzione di 770 tonnellate di idrogeno verde all’anno. L’avvio è previsto nel 2026.

A Castelfranco Emilia (Mo) proseguono le attività relative all’immissione di idrogeno nelle reti di distribuzione gas urbane dove è stata avviata la prima sperimentazione nazionale dell’idrogeno per uso civile con due immissioni temporanee avvenute a fine 2022 e a fine 2023, per studiare tutti gli aspetti connessi all’utilizzo di miscele di idrogeno e gas naturale nelle reti esistenti.


Hera ha previsto iniziative per raggiungere 177 MW installati in fotovoltaico entro il 2028 su siti di proprietà (discariche esaurite, impianti del ciclo idrico e hydrogen valley) ed esterni (energy park e impianti agrivoltaici).

Al 2024 la capacità installata è di 5,3 MW, mentre proseguono i lavori per l’installazione di ulteriori 79 MW. Tra i progetti più rilevanti si segnalano: l’energy park di Faenza (Ra) da 14 MW; l’energy park di Bologna, in cui è in fase di sviluppo l’aumento di potenza da 14 a 20 MW; due impianti su altrettante discariche esaurite da 11,7 MW complessivi; un parco fotovoltaico da 9 MW a Bondeno (Fe); gli impianti a servizio della produzione di idrogeno presso le hydrogen valley di Modena (6,3 MW) e Trieste (5 MW); l’impianto agrivoltaico avanzato di Horowatt da 5 MW a Cesena.


Hera Comm supporta condomini, aziende e pubbliche amministrazioni nello sviluppo di progetti di condivisione dell’energia. Nel 2024 è stata intensificata la collaborazione con diverse amministrazioni locali, fornendo supporto a 12 Comuni per sviluppare comunità energetiche rinnovabili; i progetti prevedono la potenziale realizzazione di impianti di taglia inferiore a 1 MW ciascuno e il coinvolgimento di circa tremila utenti domestici.

Inoltre, valorizzando l’esperienza acquisita con i primi progetti pilota nel territorio bolognese (quattro in totale, di cui uno già operativo, due realizzati e uno i cui lavori risultano in fase di avvio), Hera Comm si propone anche ai condomini come partner strategico, accompagnandoli nelle diverse fasi del progetto.


L’Energy Park previsto nel comune di Faenza ricoprirà una superficie complessiva di circa 70 ettari e prevede la realizzazione di un impianto di produzione di energia da fonte rinnovabile di tipo agrivoltaico avanzato e la realizzazione di dotazioni ecologiche per la biodiversità in ambito peri-urbano, denominate Urban Forest. La potenza complessiva dell’impianto agrivoltaico sarà pari a circa 14 MW e si stima una produzione di energia elettrica di circa 21,5 GWh. L’impianto occuperà un’area di circa 27 ettari suddivisa in quattro sottocampi e sarà costituito da strutture di sostegno dei pannelli fotovoltaici posizionate ad una altezza da terra che permettono il passaggio dei mezzi agricoli utilizzati per la coltivazione. La parte di Urban Forest, che occuperà una superficie complessiva di circa 15 ettari, prevede la messa a dimora di arbusti e alberi autoctoni: due aree più compatte per l’accrescimento e la tutela della biodiversità e il potenziamento dei filari e delle bordure che caratterizzano l’area. La creazione e la gestione di un’area verde a carattere naturalistico contribuiranno a migliorare la capacità del territorio di ospitare una quantità di piante autoctone, insetti impollinatori e altri elementi della biodiversità tale da migliorare il valore ecologico del contesto territoriale in cui si inserisce.

L’Urban Forest si comporrà di tre parti:

  • piantumazione tradizionale su circa sei ettari che prevedrà la messa a dimora di un totale di circa cinque mila piante;
  • piantumazioni con il metodo Miyawaki su circa 1,5 ettari: si tratta di una specifica tecnica di rimboschimento, progettata per accelerare la crescita di foreste autoctone in ambienti urbani e peri-urbani. Le principali caratteristiche di questa metodologia sono: diversità delle specie vegetali autoctone per ricreare la complessità e la resilienza degli ecosistemi naturali e l’alta densità di specie arboree e arbustive per favorire la competizione, la crescita rapida e lo sviluppo di un ecosistema autosufficiente;
  • semina a prato su circa 7,5 ettari: si prevede di seminare una miscela di specie erbacee autoctone tale da creare un’area prativa attraente per gli impollinatori e per gli antagonisti di insetti dannosi.

Al fine di garantire la crescita e la tutela della biodiversità nell’area, è stato predisposto dall’Università di Bologna, Dipartimento di Scienze biologiche, geologiche e ambientali, un piano di monitoraggio che permette di misurare e quantificare tale accrescimento negli anni a venire rispetto al contesto agrario odierno. L’impianto agrivoltaico consentirà di evitare l’emissione di circa 5,7 mila tonnellate all’anno di CO2. L’iniziativa è stata ammessa alle misure di sostegno agli investimenti previste dal Pnrr ed è prevista la sua realizzazione entro giugno 2026.

L’Energy Park previsto nel comune di Bologna, nel quadrante nord della città, ricoprirà una superficie di circa 68 ettari; di questi, circa 28-35 ettari saranno destinati all’installazione di un impianto agrivoltaico di tipo avanzato. La produzione di energia elettrica rinnovabile all’interno del parco energetico sarà resa possibile attraverso la realizzazione di un impianto agrivoltaico, ovvero un impianto dove è prevista l’installazione di pannelli fotovoltaici posti in modo tale da consentire il normale proseguimento delle attività su campi agricoli.

Si prevede di realizzare l’area destinata al verde pubblico, l’Urban Forest, su una superficie pari a circa 20 ettari in una zona a sud del lotto interessato dall’impianto agrivoltaico, con positivi impatti sulla biodiversità in ambito peri-urbano.

In particolare, l’Urban Forest sarà così suddiviso:

  • parco urbano, bosco e radure: per una superficie di circa 1,3 ettari con oltre cento piante;
  • parco urbano, prato rustico: per una superficie di 1,5 ettari; 
  • bosco della biodiversità, piano arboreo: comprenderà due superfici di circa 5,3 ettari e circa 6,5 ettari. Poiché non richiede la fruibilità dell’uomo ma sarà solo rifugio per il mondo animale, sarà un bosco fitto costituito da specie messe a dimora senza un modulo o schema di impianto, per un totale di circa 2,5 mila piante;
  • bosco della biodiversità, piano arbustivo e prato: comprenderà una superficie complessiva di circa 6,8 ettari, suddivisa in due ettari di arbusti, 2,8 ettari di prato rustico e due ettari di prato fiorito con un totale di circa 900 arbusti; 
  • filari, per un totale di circa 200 piante.

Al fine di garantire la crescita e la tutela della biodiversità nell’area della Urban Forest sarà previsto un piano di monitoraggio che permetterà di misurare e quantificare tale accrescimento negli anni a venire rispetto al contesto odierno. L’impianto agrivoltaico sarà in grado di essere parte attiva nella riduzione delle emissioni di gas serra pari a a circa 5,5 mila tonnellate all’anno di CO2.


Nel 2024 il Gruppo Hera ha definito un percorso per arrivare ad avere emissioni nette zero al 2050, in linea con le indicazioni della scienza per limitare il riscaldamento globale entro 1,5° C a fine secolo. Questo traguardo sarà perseguito con una riduzione complessiva delle emissioni intorno al 90% (rispetto al 2019) e la rimozione di tutte quelle residue al termine del percorso di decarbonizzazione.

Tra le leve individuate per ridurre le proprie emissioni e quelle dei clienti ci sono: l’efficienza energetica; il mantenimento della totale copertura dei consumi elettrici interni con energia rinnovabile certificata; la produzione di energia rinnovabile; la cattura e lo stoccaggio di anidride carbonica su diversi impianti di termovalorizzazione dei rifiuti; la progressiva elettrificazione della base clienti con conseguente fornitura di energia da fonti rinnovabili; la proposta di soluzioni per il risparmio energetico e per l’autoproduzione di energia fotovoltaica.

Il raggiungimento dell’obiettivo comporterà una riduzione delle emissioni di gas serra Scopo 3 per ogni cliente energy da 3,3 tonnellate del 2019 a meno di 0,2 tonnellate al 2050.

Progetti e servizi responsabili accordion 2

Ambiente - Rigenerare le risorse e chiudere il cerchio


In occasione del lancio dell’iniziativa, nel 2018, Hera è stata tra le 250 aziende mondiali, unica multiutility italiana, che ha sottoscritto il "New Plastics Economy Global Commitment" della Fondazione Ellen MacArthur, in collaborazione con UN Environment, il Programma delle Nazioni Unite per l'ambiente. L’iniziativa della Fondazione ha il fine ultimo di affrontare il problema dell’inquinamento da plastica all’origine e rendere più circolare tutta la filiera: eliminando il più possibile i prodotti usa e getta, producendo e impiegando solo imballaggi riciclabili, riutilizzabili o compostabili e promuovendo l’utilizzo della plastica riciclata. Per questo la Fondazione ha creato un movimento globale, che coinvolge tutti gli attori della filiera, come i produttori di imballaggi plastici e le aziende che le utilizzano per confezionare i propri prodotti, la grande distribuzione organizzata, le aziende che si occupano di riciclo, ma anche i governi e gli investitori.

Nel marzo 2022, alla luce degli importanti impegni assunti dai membri della Fondazione, così come del valore centrale del tema nell’ambito dell’introduzione di un nuovo modello di business basato sull’economia circolare, le Nazioni unite, e in particolare l’Unep (United Nations Environment Programme), hanno intrapreso un percorso atto a redigere un trattato internazionale vincolante per gli stati membri al fine di ridurre l’utilizzo della plastica e contribuire alla creazione di un sistema economico basato sulla circolarità della produzione. Attualmente si sono tenute 5 sessioni plenarie nelle quali è stata definita la bozza del trattato. E’ già stata definita un’altra sessione nel 2025.

Il Gruppo Hera si è impegnato ad aumentare entro il 2025 (rispetto al 2017):

  • del 30% la plastica raccolta nei comuni serviti;
  • del 50% la plastica selezionata e avviata a riciclo dagli impianti del Gruppo;
  • del 70% la plastica riciclata da Aliplast.

Oltre mille organizzazioni di tutto il mondo, tra cui aziende attive nelle diverse fasi della catena del valore degli imballaggi plastici (circa il 20% del mercato globale del packaging), oltre 50 governi (per oltre 1 miliardo di persone rappresentate) e oltre 200 tra associazioni e istitutizioni tra cui il National Geographic, il WWF, il World Economic Forum, il Consumer Goods Forum, l’International Union for Conservation of Nature (IUCN), università e enti di ricerca e istituzioni finanziarie hanno aderito e si sono mobilitate per la visione comune del Pledge promosso dalla Fondazione Macarthur.

Il 18 novembre 2024 è stato pubblicato il sesto Progress Report, contenente i dati di 124 aziende (su 134 che hanno fissato un proprio target in fase di adesione al Network) e 16 governi/amministrazioni (su 24 eligibili al reporting). Lo slancio che si è creato intorno al tema dell’economia circolare della plastica non ha precedenti e i primi progressi fatti dai firmatari sono significativi. Nonostante questo, gli sforzi per eliminare alla fonte il problema dell’inquinamento da rifiuti plastici devono progredire verso un più alto livello di ambizione. I dati rendicontati in tale occasione dal Gruppo Hera facevano riferimento al 2023.

I dati del Gruppo Hera a fine 2024, pur mostrando delle performance differenti per ogni obiettivo, indicano che la traiettoria intrapresa è quella giusta. Relativamente alla plastica raccolta nei comuni serviti il Gruppo ha raggiunto con 3 anni di anticipo il target prefissato al 2025 anche grazie al concorso dei cittadini, i quali, in questi anni, sono sempre stati ingaggiati e incentivati a migliorare la raccolta in una logica orientata al riciclo. Anche rispetto alla plastica selezionata e avviata a riciclo negli impianti del Gruppo, si evidenzia un progressivo e positivo avanzamento rispetto all’obiettivo.

Gli stessi obiettivi sono stati presentati da Hera nel contesto della “EU-wide pledging campaign for the uptake of recycled plastics”, la campagna promossa dalla Commissione Europea per accelerare la diffusione della plastica riciclata e raggiungere l’obiettivo europeo di dieci milioni di tonnellate di plastica riciclata e utilizzata per nuovi prodotti entro il 2025.


 


Hera conferma i traguardi sul fronte del riciclo degli imballaggi e della riduzione della discarica, mostrando di essere in anticipo su entrambi gli obiettivi europei relativi ai rifiuti urbani. Nel territorio servito dal Gruppo, infatti, sono stati raggiunti tutti i 3 principali obiettivi europei: quello relativo alla discarica (2,2% al 2024 rispetto a un obiettivo di un massimo del 10% al 2035), quello per gli imballaggi (66% al 2023 rispetto a un obiettivo del 65% al 2025 e del 70% al 2030) e quello relativo al tasso di riciclo complessivo (61% al 2023 rispetto a un obiettivo del 55% al 2025, 60% al 2030 e 65% al 2035). I dati relativi a questi due ultimi obiettivi saranno aggiornati al 2023 nei prossimi mesi e come di consueto pubblicati nel report “Sulle tracce dei rifiuti”.

Il report “Sulle tracce dei rifiuti” del Gruppo Hera, di cui nel 2024 è stata pubblicata la quindicesima edizione con i dati relativi al 2023, certifica in modo trasparente e completo la destinazione dei rifiuti differenziati dai cittadini nei territori serviti.

Nel 2023, la percentuale di raccolta differenziata effettivamente recuperata ha raggiunto l’88%, di cui il 75% riciclato e il 13% recuperato sotto forma di recupero energetico o frazione organica stabilizzata. Il progetto segue i flussi delle principali filiere della raccolta differenziata: carta, ferro, legno, metalli (imballaggi in alluminio, acciaio e banda stagnata), organico, plastica, verde e vetro. In particolare, si registra un recupero pari al 99% per legno e ferro, 93% per vetro, 92% per verde (di cui 59% riciclato) e metalli, 88% per carta, 85% per organico (di cui 80% riciclato) e 77% per plastica (di cui 32% riciclato).

Il report fornisce anche il tasso di riciclo dei rifiuti urbani raccolti complessivamente sui territori serviti, che nel 2023 ha raggiunto il 61%, anticipando di diversi anni gli obiettivi europei (55% al 2025 e 60% al 2030).


A novembre 2019 è stato avviato tra Hera e Aliplast un progetto sperimentale di economia circolare, che aveva l’obiettivo di incrementare il riutilizzo virtuoso di bobine realizzate con plastica riciclata post consumo, nella produzione dei sacchi destinati alla raccolta differenziata dei rifiuti. L’obiettivo finale era quello di “chiudere il cerchio” del ciclo di vita dei prodotti, incrementandone il riciclaggio e il riutilizzo, in modo da accrescere la sostenibilità economica e ridurre, quanto più possibile, l’impatto ambientale.

A ottobre 2020 si è conclusa la fase sperimentale del progetto e da novembre 2020 è stata avviata l’effettiva industrializzazione del processo su tutti i territori gestiti dal Gruppo con importanti risultati: tra il 2020 e il 2024 sono state prodotte 7.863 tonnellate di bobine destinate alla produzione di sacchi.

Andando oltre i meri numeri, il progetto ha concretizzato altri importanti risultati positivi: la qualità dei sacchi è nettamente migliorata in quanto è la stessa Aliplast a garantire i requisiti tecnici. Inoltre, è stato eliminato il problema dei contenziosi con i fornitori terzi, che non rispettavano le specifiche di prodotto ed è migliorato il servizio offerto agli utenti di Hera, comportando un ritorno di immagine positivo per il Gruppo.


Al fine di rendere disponibili le informazioni relative all’impronta di carbonio di alcuni prodotti, Aliplast realizza dal 2018 il calcolo speditivo della carbon footprint su cinque tipologie di prodotto: granulo PE, film PE, granulo PET, lastra PET, scaglia PET.

Le motivazioni che hanno spinto Aliplast a commissionare questo studio sono la ricerca delle prestazioni ambientali di tali prodotti, con riferimento al fenomeno del riscaldamento globale, quindi la quantificazione delle emissioni di gas serra relative all’unità funzionale di prodotto (stabilita pari a un chilogrammo) per permettere di individuare le fasi del ciclo di vita affette da maggiori criticità ambientali e intervenire al fine di ridurne l’impatto ambientale. È stata utilizzata la metodologia d’impatto europea EF v3.0, sviluppata dal Joint Research Center per l’iniziativa “Product environmental footprint” (PEF). Uno degli impatti della LCA è la CO2 equivalente, la cui metodologia di calcolo è la IPCC 2013 Gwp 100, contenuta nella EF v3.0.

Il progetto ha comportato l’analisi delle emissioni di gas serra dei prodotti Aliplast e il confronto con quelle dei corrispondenti prodotti vergini. Il risultato, espresso in kg di CO2 equivalente, afferma che nel 2024 a fronte di una produzione di circa 100 mila tonnellate fra granulo PE, film PE, granulo PET, lastra PET rigenerati, si è evitata la produzione di circa 213 mila tonnellate di CO2 equivalenti, corrispondenti a oltre 500 mila barili di petrolio. Il risparmio di gas serra ottenuto grazie al contributo dei fornitori e dei clienti che scelgono i prodotti riciclati Aliplast si può paragonare alle emissioni di circa 120 mila utilitarie a benzina che percorrono 10 mila chilometri in un anno.


A marzo 2025 il Gruppo Hera ha inaugurato a Imola FIB3R, il primo impianto a livello europeo in grado di rigenerare la fibra di carbonio su scala industriale. L’investimento complessivo per realizzare l’impianto, che sarà costituito da due linee produttive, ammonta a circa 11,2 milioni di euro in parte finanziati dal PNRR. L’impianto sarà in grado di produrre a regime 320 tonnellate di fibra di carbonio riciclata ogni anno, con un risparmio energetico del 75% rispetto alla fibra vergine.


All’interno del percorso di transizione verso un’economia circolare intrapreso dal Gruppo, la raccolta degli oli esausti ha visto accrescere la propria visibilità e importanza, determinando anche ritorni economici di un certo rilievo. Il servizio di raccolta stradale degli oli vegetali è partito nel 2018, mediante l’impiego di contenitori di gradevole aspetto, studiati appositamente per raccogliere l’olio alimentare residuale domestico.

I risultati di questa raccolta vanno ad alimentare un progetto virtuoso di economia circolare. Infatti, l’olio vegetale esausto da utenze domestiche raccolto da Hera nei territori serviti, una volta lavorato in impianti convenzionati, viene trasportato alla Bio-raffineria Eni di Porto Marghera (VE) dove viene trasformato in biocarburante idrogenato denominato HVOlution. Hera utilizza questo biocarburante per alimentare oltre 30 compattatori per la raccolta rifiuti nei territori serviti (consumati oltre 500.000 litri nel 2024).  Nel 2025 si prevede di alimentare con questo biocarburante oltre 60 compattatori con un consumo previsto di oltre 1.000.000 litri nel corso dell’anno.

Il numero totale dei contenitori per la raccolta stradale degli oli vegetali esausti presenti nel bacino di Hera Spa ammonta a 879 unità, distribuiti in 128 comuni per una popolazione servita di circa 2,4 milioni di abitanti.

Nel 2024 gli oli vegetali esausti intercettati con il servizio di raccolta da utenze domestiche, hanno raggiunto la quota di 1.086 tonnellate, in leggero calo rispetto agli anni precedenti. I dati si riferiscono ai flussi raccolti nei territori gestiti da Hera Spa, da Marche Multiservizi e da AcegasApsAmga.

In aggiunta al flusso da raccolte da utenze domestiche, nel 2024 Hera ha incrementato l’attività di raccolta di oli vegetali da utenze commerciali avviata a partire dall’anno 2021. Il progetto ha consentito negli anni di contrattualizzare, oltre a ristoranti e aziende del settore alimentare, importanti Gruppi nel settore della ristorazione quali Camst, Cirfood, Elior, Road House e Chef Express. Complessivamente sono stati coinvolti nel progetto oltre 1.300 punti di ristorazione. L’estensione del progetto ha consentito, nel 2024, di avviare a bioraffinerie, per la produzione di biocarburante, 3.392 tonnellate di oli vegetali.

In totale gli oli raccolti nel corso del 2024 ammontano a 4.478 tonnellate (1086 da utenze domestiche e 3392 da utenze commerciali). Questo ha generato importanti impatti ambientali positivi come riportato nella tabella seguente.

BENEFICI AMBIENTALI PRODOTTI DAL PROGETTO 2024
Quantità di oli vegetali esausti raccolti (tonnellate) 4.478
Quantità di biocarburante prodotto (migliaia di litri) 4.613
Emissioni di gas serra evitate (tonnellate di CO2eq) 12.705
Energia primaria risparmiata (tep) 3.870

SCART® è il progetto artistico e di comunicazione del Gruppo Hera che da venticinque anni sviluppa il binomio arte e rifiuto. E’ un progetto di waste art aziendale nato all’interno di uno degli impianti di trattamento e smaltimento di rifiuti industriali di Herambiente. Oggi SCART® è un marchio registrato in tutta la Comunità Europea pensato per ridare vita ad una parte di quei molteplici scarti di lavorazioni industriali che quotidianamente vengono smaltiti come rifiuto e grazie alla creatività degli artisti che collaborano al progetto, vengono trasformati in pezzi d’arte unici, esclusivi nel pieno rispetto dell’economia circolare. L’obiettivo è quello di incentivare comportamenti responsabili in materia ambientale, offrendo stimoli sempre nuovi per creare oggetti artistici, di design, abbigliamento per fashion e spettacoli utilizzando come materia prima solo ed esclusivamente i rifiuti. Sono stati così realizzati componenti d’arredo, giochi, strumenti musicali, abiti, quadri, statue, ma anche scenografie per spettacoli e costumi di scena. SCART® è un invito a pensare a nuovi stili di vita intelligenti, creativi e soprattutto sostenibili.

Numerose le iniziative a livello nazionale e internazionale come, ad esempio, le importanti convenzioni aperte con le Accademie di Belle Arti di Firenze, Bologna e Ravenna, Brera Milano, con la Libera Accademia di Belle Arti di Rimini, con l’Accademia di Design di San Marino. Importante la collaborazione di profilo anche sociale, con i ragazzi e ragazze della Comunità di recupero di San Patrignano.

Dal 2012 il progetto SCART® è partner esclusivo per la realizzazione di costumi e componenti di scena per il concerto di Andrea Bocelli al Teatro del Silenzio di Lajatico (Pi), il piccolo comune toscano che ha dato i natali al grande tenore. Per ogni edizione vengono realizzati circa 150 costumi di scena utilizzando esclusivamente scarti di lavorazione industriale.


Tra le azioni avviate negli anni, dal 2020 Herambiente ha intrapreso un progetto di biomonitoraggio innovativo per proseguire ulteriormente le attività di studio dell’ambiente circostante alcuni propri impianti e degli eventuali impatti su di esso esercitati. Il progetto, denominato “Capiamo”, si propone di utilizzare le api come bioindicatori per valutare lo stato di qualità dell’ambiente circostante alcuni impianti e discariche gestiti dal Gruppo.

Nel 2024, “Capiamo”, già attivo presso il termovalorizzatore di Pozzilli (Is), l’impianto di compostaggio di Sant’Agata Bolognese (Bo), la discarica di Serravalle Pistoiese (Pt), il termovalorizzatore di Padova e la discarica di Cordenons (Pn), ha preso avvio anche presso il termovalorizzatore di Bologna. Nel corso dell’anno le tre colonie di api utilizzate hanno mostrato uno stato di salute ottimale e una notevole capacità di adattamento, dimostrando come anche il contesto urbano circostante possa essere favorevole al loro sviluppo. Anche in questo caso le analisi sui prodotti dell’alveare hanno riscontrato assenza di contributi da parte dell’impianto industriale.


Anche nel 2024 Hera ha proseguito lo sviluppo della rete infrastrutturale di ricarica elettrica attraverso la posa di 40 nuove infrastrutture pubbliche, per un totale di 640 punti di ricarica pubblici (circa 320 colonnine) oggi installati. L’obiettivo è di superare le 800 unità entro il 2026 grazie all’aggiudicazione di nuovi bandi e alla sottoscrizione di ulteriori protocolli d’intesa.
L’impegno nell’ambito della mobilità elettrica si estende anche alla ricarica privata attraverso offerte rivolte a cittadini e aziende per la fornitura di wallbox e colonnine. Nel corso dell’anno sono stati venduti oltre 350 punti di ricarica privati, per un totale di 1.961 unità. Complessivamente al 2024 risultano attivi 2.601 punti di ricarica tra pubblici e privati. L’obiettivo al 2028 è di superare quota 5.500

Progetti e servizi responsabili accordion 3

Territorio (e Impresa) - Abilitare la resilienza e innovare


Uno strumento di dialogo con cittadini e clienti è il Rifiutologo, che offre informazioni e servizi nei comuni dove Hera gestisce i servizi ambientali ed è disponibile online gratuitamente sia sul sito di Hera sia come app mobile per smartphone e tablet. Nel 2024 sono state registrate oltre sei milioni di sessioni e più di 500 mila utenti attivi.

Una delle funzioni principali è la ricerca del rifiuto, che permette di verificare la corretta destinazione dei propri rifiuti nella raccolta differenziata, consultare i calendari della raccolta porta a porta di interesse, impostare notifiche che ricordano quando esporre il rifiuto, verificare informazioni sulla stazione ecologica più vicina e indicazioni sui punti di interesse come, ad esempio, raccolte differenziate particolari, punti di raccolta itineranti, punti di distribuzione materiali; è inoltre possibile scaricare materiali illustrativi.

La funzionalità segnalazioni ambientali consente di segnalare problematiche come rifiuti abbandonati o cassonetti danneggiati tramite fotografie georeferenziate; nel 2024, queste segnalazioni sono state circa 214 mila.

La funzione scansione barcode permette di identificare i materiali degli imballaggi attraverso il codice a barre dei prodotti e il relativo corretto conferimento; nel corso dell’anno le richieste effettuate con la scansione del codice a barre sono state circa 250 mila. Ad oggi risultano censiti circa 1 milione 800 mila codici a barre di prodotti circolanti in Italia.

L’app consente anche di prenotare gratuitamente il ritiro a domicilio dei rifiuti ingombranti (e, nei comuni dove il servizio è attivo, anche delle potature); nel 2024 sono state più di 55 mila le prenotazioni di ritiro richieste tramite l’app.

Il Rifiutologo è inoltre disponibile con la skill Alexa, assistente vocale a cui è possibile chiedere informazioni sulla raccolta.


Per il Gruppo Hera innovazione e digitalizzazione sono aspetti di fondamentale importanza, a partire dai propri servizi: sviluppo dei servizi on-line, realizzazione di app interattive per clienti e cittadini, e promozione di canali e servizi digitali dedicati.

Il progetto Digi e Lode, giunto alla sua ottava edizione, vede i clienti e l’azienda insieme per digitalizzare le scuole del territorio attraverso la promozione dei servizi digitali di Hera (come ad esempio l’iscrizione a #genHERAZIONI, il programma del Gruppo Hera che premia le azioni sostenibili, l'invio elettronico della bolletta, l’iscrizione ai servizi on-line, le applicazioni per tablet e smartphone, o l'utilizzo delle aree digitali di self care).

Digi e Lode consolida il contributo che il Gruppo vuole portare al territorio, in continuità con le strategie aziendali che individuano proprio nell’innovazione, nello sviluppo sostenibile del territorio e nell’attivazione di partnership i driver centrali per lo sviluppo di valore condiviso in coerenza con gli obiettivi dettati dall’Agenda Globale 2030 dell’ONU.

Dall’anno scolastico 2024/2025 il progetto – oltre alla totale copertura di Emilia-Romagna, Marche ed Abruzzo – è stato esteso anche a nuovi territori del centro nord: i Comuni di Alessandria, La Spezia, Lucca e Perugia.

Il progetto coinvolge tutte le scuole primarie e secondarie di primo grado, sia pubbliche che paritarie, dei territori coinvolti in Emilia-Romagna, Marche e Abruzzo, Veneto, Friuli-Venezia Giulia, Lombardia, Piemonte, Liguria, Toscana, Umbria e Puglia. Nell’anno scolastico 2024/2025 mette in palio un totale di 197,5 mila euro destinati al finanziamento di progetti di digitalizzazione a beneficio degli studenti di 79 scuole. Dall’inizio del progetto (nel 2017), il Gruppo ha già elargito 942,5 mila euro a favore di 377 scuole.

Per partecipare è sufficiente che i clienti attivino uno o più servizi digitali gratuiti offerti dalle società del Gruppo Hera: in questo modo donano punti che saranno ripartiti equamente tra le scuole del proprio Comune oppure possono scegliere di assegnarli a una specifica scuola (in questo caso i punti verranno moltiplicati per cinque): il Gruppo Hera premia le scuole del territorio che raggiungono il punteggio più alto.


Il Gruppo Hera ha attivato da molti anni progetti di riduzione dei rifiuti in collaborazione con gli enti no-profit del territorio e grazie al supporto di Last Minute Market, impresa sociale e spin-off accreditato dell’Università di Bologna che promuove la lotta allo spreco e la sostenibilità ambientale. CiboAmico, FarmacoAmico e Cambia il finale rappresentano iniziative strutturate e consolidate che promuovono buone abitudini relative al riuso e generano ricadute sociali positive grazie alle attività svolte dagli enti no-profit coinvolti, in linea con i principi di responsabilità sociale e di tutela dell’ambiente del Gruppo Hera.

Avviato nel 2009 CiboAmico rappresenta un’azione concreta sviluppata dall’azienda per favorire lo sviluppo dell’economia circolare, mettendo in relazione tra loro diverse realtà del territorio nel segno di una responsabilità sociale condivisa, rivolgendo un aiuto concreto ai più bisognosi. I pasti recuperati vengono donati a enti no-profit che danno ospitalità e assistono quotidianamente persone in difficoltà. Sono otto le mense aziendali in cui è attivo il progetto: Bologna, Granarolo dell’Emilia, Rimini, Ferrara, Ravenna, Modena, Forlì e Cesena. Da inizio progetto sono stati donati complessivamente circa 155 mila pasti (di cui circa 17 mila nel solo 2024), per un valore economico di circa 634 mila euro. Ciò ha evitato la produzione di oltre 68 tonnellate di rifiuti (corrispondenti a oltre 150 cassonetti) e l’emissione di oltre 280 tonnellate di CO2. A fine 2017 CiboAmico è uscito dai confini delle mense aziendali per coinvolgere esercizi commerciali nella lotta allo spreco a Modena, Imola e Bologna.

FarmacoAmico è il progetto promosso da Hera per raccogliere medicinali non scaduti e creare una rete di riutilizzo solidale sul territorio con l’obiettivo di prevenire la produzione di rifiuti diffondendo buone pratiche e sostenendo gli enti che assistono le fasce deboli della comunità. I farmaci integri, con ancora almeno sei mesi di validità e in uno stato di conservazione adeguato, vengono così riutilizzati da enti no-profit che operano in progetti locali o di cooperazione decentrata. Avviato nel 2013, FarmacoAmico oggi coinvolge 38 comuni della Regione Emilia-Romagna, 214 farmacie e 36 enti no-profit, di cui alcuni operanti in Italia e altri all'estero, oltre a diversi partner, istituzioni, associazioni di categoria e del panorama aziendale. Da inizio progetto sono state raccolte e avviate al riuso circa 600 mila confezioni di farmaci (di cui circa 80 mila nel solo 2024) per un valore economico complessivo di oltre 7,3 milioni di euro, che in parte corrispondono potenzialmente a un mancato costo per il Sistema Sanitario Nazionale.

Cambia il finale è un progetto giunto all’undicesimo anno di attività che permette di intercettare tutti gli oggetti in buono stato, altrimenti destinati alla raccolta di rifiuti ingombranti, per consentirne il riuso, grazie a una rete di enti no-profit diffusa capillarmente sul territorio, in grado di dare nuova vita ai beni donati dai cittadini e ritirati a domicilio sostituendosi al servizio offerto da Hera e finalizzato al riciclo o allo smaltimento. Gli enti no-profit partner del progetto a fine 2024 sono 16, distribuiti su tutto il territorio dell’Emilia-Romagna servito da Hera, garantendo la copertura di tutte le città principali. Da inizio progetto sono state evitate oltre 6,6 mila tonnellate di rifiuti (di cui oltre mille nel solo 2024) portando così un grande risparmio a vantaggio dell’ambiente e minori oneri legati alla raccolta rifiuti.


Herambiente offre la possibilità di effettuare visite guidate presso i propri impianti di trattamento e recupero dei rifiuti a dimostrazione dell’attenzione verso le tematiche ambientali e la diffusione di una mentalità ecologicamente responsabile. Le visite guidate, prenotabili anche on-line dal sito web di Herambiente, sono nate al fine di far conoscere un parco impianti tra i più avanzati in Europa per standard operativi e qualitativi e diffondere agli interessati le modalità di funzionamento e gestione degli stessi, al fine di garantire il massimo rispetto del territorio attraverso soluzioni dal minor impatto complessivo per l'ambiente.

Nel 2024 hanno visitato gli impianti di Herambiente 3.546 visitatori distribuiti su 148 giornate. Le visite hanno coinvolto i termovalorizzatori (2.152 visitatori), gli impianti di selezione e recupero (795 visitatori), gli impianti di compostaggio e digestione anaerobica (549 visitatori) e altri impianti (50 visitatori).

Nell’anno scolastico 2023-2024 sono stati complessivamente 4.273 i giovani visitatori agli impianti Hera. Il percorso Itinherari invisibili, attività sempre molto richiesta dalle classi, propone un viaggio nel cuore degli impianti, con l'accompagnamento di esperti educatori e il supporto dei tecnici Hera. L’obiettivo è quello di far scoprire agli studenti da vicino i principali cicli tecnologici di acqua, energia e rifiuti, il grande lavoro e l’innovazione di Hera, insieme alla competenza delle persone che ogni giorno garantiscono una gestione sicura, corretta e sostenibile delle risorse e dei servizi essenziali ai cittadini.

Tra febbraio e aprile 2024 193 classi, in base alle loro esigenze, hanno potuto scegliere le visite in presenza presso gli impianti o in modalità di virtual tour immersivo in aula, sempre con l’ausilio di esperti educatori. Rispetto all'anno precedente è stato realizzato come novità il virtual tour a tema rifiuti presso l’impianto di Aliplast, per rispondere al crescente interesse degli studenti e insegnanti verso il ciclo della plastica.

Le visite negli impianti di potabilizzazione e di depurazione di AcegasApsAmga sono state rispettivamente 1.772 e 161 mentre negli impianti di Marche Multiservizi ci sono state 300 visite.

Progetti e servizi responsabili accordion 7

Clienti


L’innovativo contatore gas NexMeter ideato dal Gruppo Hera è dotato di funzioni di sicurezza evolute grazie alle quali è possibile monitorare in tempo reale i parametri di fornitura e di rete, segnalando immediatamente eventuali anomalie (come scosse sismiche e perdite) e interrompendo l’erogazione per mettere subito in sicurezza il sistema. È inoltre già predisposto per il biometano e le miscele di metano e idrogeno.

A fine 2024 sono stati installati 290 mila NexMeter, il 17% del totale contatori gas.


I contatori elettrici 2G permettono di disporre di dati completi e tempestivi sui consumi, consentendo una gestione della rete più efficiente, affidabile ed economica da parte del distributore, con benefici per tutta la filiera dell’energia: grazie a dati dettagliati e tempestivi il venditore può avanzare proposte e servizi sempre più aderenti alle esigenze e specificità dei clienti, mentre l’utente può avere una maggiore consapevolezza dei consumi, quindi raggiungere risparmi energetici ed economici.

Progetti e servizi responsabili accordion 6

Persone


Continua il percorso, intrapreso dal Facility, verso una gestione sempre più sostenibile e responsabile degli spazi aziendali, guidato da una visione che coniuga innovazione, benessere e ottimizzazione delle risorse.

Nel corso dell’anno è stato completato e consegnato il nuovo centro di formazione del Gruppo nella sede di via Berti (BO). Un moderno complesso di 10 aree formative e spazi incontro dedicato integralmente alla formazione. Il centro è dotato anche di un auditorium che può contenere fino a 220 utenti, allestibile con diverse configurazioni e divisibile grazie alle tribune retraibili e alle pareti mobili di divisione. Tutti gli spazi di formazione sono dotati dei più moderni dispositivi tecnologici (lavagne digitali, schermi led di grande dimensione, impianti audio e video).

Altro intervento che ha visto il suo completamento nel 2024 è stata la nuova sede della montagna bolognese, in comune di Gaggio montano. La sede ospita le attività operative della raccolta rifiuti della direzione ambiente per il distretto della montagna e la sede della rete idrica di zona. I lavori di completamento sono consistiti nella realizzazione e messa in esercizio del nuovo parcheggio per i dipendenti, nella realizzazione del nuovo magazzino per il settore acqua e nell’ ampliamento degli uffici per ospitare il personale di Herambiente in precedenza sistemato presso la sede di Porretta.

Tra le iniziative più rilevanti, si segnala l’accelerazione dei progetti ispirati ai principi dell’Activity Based Working. Sono stati completati due interventi significativi: il piano 2 della palazzina 29 della sede di Bologna Berti Pichat e la palazzina F2 di Imola, destinata agli spazi di Hera Comm. Per il 2025 sono già previsti ulteriori investimenti su altre palazzine della stessa sede bolognese e presso la sede di Ravenna. Le nuove configurazioni migliorano l’efficienza nell’utilizzo delle superfici, favoriscono un equilibrio tra attività collaborative e individuali, e contribuiscono al benessere lavorativo, come confermato dai primi monitoraggi sul gradimento degli spazi.

Grande attenzione è stata dedicata anche all’efficienza energetica. Diverse sedi hanno beneficiato dell’installazione di impianti LED, della sostituzione di unità di trattamento aria, pompe e caldaie obsolete. A supporto di una gestione sempre più consapevole e proattiva, è stato avviato lo sviluppo di dashboard digitali per l’analisi dei consumi, strumenti fondamentali per ridurre gli sprechi e ottimizzare i costi operativi.

Parallelamente, si sono intensificati gli investimenti per l’elettrificazione del parco mezzi, con la realizzazione di nuove infrastrutture di ricarica elettrica in numerose sedi, contribuendo alla transizione verso una mobilità più sostenibile e a basse emissioni.

In ottica di resilienza ambientale, sono stati portati a termine – e altri sono in programma per il 2025 – interventi sulle reti idriche e sulle infrastrutture di raccolta e distribuzione dell’acqua in siti particolarmente sensibili. Queste azioni hanno permesso di ridurre le perdite e aumentare l’efficienza del sistema, garantendo una gestione più sostenibile della risorsa idrica, in linea con le sfide poste dal cambiamento climatico.

Il bilancio del 2024 conferma l’efficacia di un approccio integrato, dove progettazione intelligente, soluzioni digitali e attenzione agli impatti ambientali si fondono per dare vita a luoghi di lavoro moderni, efficienti e orientati al futuro.


Nell’ambito del percorso di certificazione sulla parità di genere secondo la prassi UNI PDR 125 (che coinvolge 11 società del Gruppo), infine, è stato definito un piano strategico che contiene una serie di azioni e obiettivi volti al miglioramento degli indicatori previsti dalla certificazione.

Nel 2023 erano stati identificati 16 obiettivi relativi alle seguenti aree:

  • selezione ed assunzione;
  • gestione della carriera;
  • equità salariale;
  • conciliazione dei tempi vita-lavoro;
  • genitorialità e cura;
  • attività di prevenzione di ogni forma di abuso fisico, verbale, digitale (molestia) sui luoghi di lavoro.

Nel corso del 2024 tutti gli obiettivi previsti nel piano sono stati raggiunti. In particolare, quelli principali hanno riguardato l'aumento della consapevolezza del management sugli indicatori di turn over per genere e gender pay gap, l'aumento delle competenze del personale sui temi della parità di genere, il miglioramento del work-life balance con l’estensione della flessibilità in ingresso e del perimetro degli aventi diritto allo smart working, la creazione di un ambiente digitale unico dedicato alle iniziative per la genitorialità, la diffusione della comunicazione interna sul tema della parità di genere e la diffusione della cultura della parità di genere in tutti gli ambiti. Anche per il 2025 sono previsti obiettivi di miglioramento definiti nel nuovo piano strategico che prevede complessivamente 12 azioni afferenti alle sei aree di intervento previste dalla prassi.


Nel 2024 prosegue HeraSolidale, il programma che si pone l’obiettivo di promuovere la solidarietà e il sostegno a progetti sociali con il coinvolgimento dei lavoratori del Gruppo Hera e dell’azienda stessa.

A settembre 2023 ha preso avvio la quinta edizione del progetto che si concluderà a marzo 2026. Questa ultima edizione ha visto i dipendenti del Gruppo scegliere attraverso la votazione quattro delle dieci organizzazioni selezionate dall’azienda secondo i seguenti criteri: notorietà e trasparenza delle attività, contributo a uno o più obiettivi dell’Agenda ONU al 2030 e ambiti di intervento afferenti ai servizi Hera (criterio accessorio). Le quattro organizzazioni scelte dai lavoratori sono Fondazione Ant Italia Onlus, Ageop Ricerca, Fondazione Airc e Medici Senza Frontiere. A queste è stata aggiunta Unhcr per proseguire la raccolta a sostegno del popolo ucraino, dato il perdurare del conflitto.

A partire da settembre 2023 fino a dicembre 2024, sono stati devoluti circa 225 mila euro alle cinque organizzazioni partner della quinta edizione del progetto grazie al contributo dei dipendenti, che donano tramite busta paga e Hextra, e di Hera Comm, Hera Comm Marche e EstEnergy.

Progetti e servizi responsabili accordion 5

Fornitori


Il Gruppo Hera ha implementato un sistema integrato di controllo per garantire che l’intera catena di fornitura operi nel rispetto di rigorosi standard ambientali e sociali. Tale monitoraggio include: 

  • verifiche dei requisiti di qualificazione sia in fase di iscrizione all’albo fornitori, sia in fase di selezione/contrattualizzazione; 
  • monitoraggi continui e audit interni periodici effettuati dai referenti aziendali, anche attraverso la compilazione di check list, in fase esecutiva dei contratti; 
  • ispezioni di terze parti presso le sedi dei fornitori condotte da auditor certificati per assicurare trasparenza e indipendenza. 

In particolare, nel 2024 il Gruppo Hera ha continuato a effettuare audit e visite ispettive presso le sedi dei fornitori, con un focus specifico sulla Responsabilità sociale d’impresa (Rsi). In alcuni casi sono emerse non conformità parziali, che sono state segnalate tempestivamente e hanno portato alla richiesta di adozione di azioni correttive, per consentire una successiva verifica puntuale. Nel dettaglio, sono stati svolti 14 audit presso le sedi dei fornitori effettuati da auditor certificati, in collaborazione con la funzione Audit e Monitoraggio Catena Fornitura di Hera Spa, 25 verifiche congiunte presso i referenti di contratto e nei cantieri del Gruppo in collaborazione con le Direzioni Qualità, Sicurezza e Ambiente (con anche un focus specifico su aspetti Rsi) e cinque controlli ispettivi interfunzionali a fornitori di materiali.

Queste attività di monitoraggio integrano le verifiche periodiche dei referenti aziendali di contratto, anche in merito alla corretta gestione di subappalti/ subcontratti, se presenti. Inoltre, sono state organizzate sessioni di training on the job per garantire la corretta e coerente compilazione delle check list di cantiere.

Progetti e servizi responsabili aggiornamento pagina

Pagina aggiornata al 5 giugno 2025

Seleziona il tuo comune

HeraAssetPublisherFilterComuneSelector

Contenuti correlati

[Bilancio Sostenibilità] Banner - "NetZero"

Pre-Footer Standard

Hera


mappa sede legale Hera SpA

Sede legale Hera SpA
Viale Carlo Berti Pichat 2/4
40127 Bologna

Tel. 051 287111
Fax 051 287525
PEC heraspa@pec.gruppohera.it

Capitale sociale
€1.489.538.745 i.v.
C.F. e REA 04245520376
P.IVA 03819031208

Hera è la multiutility italiana che migliora ogni giorno, nel rispetto dell'ambiente, la qualità dei suoi servizi ambientali, idrici ed energetici attraverso un forte radicamento territoriale e la capacità di innovazione.


Scarica le App pensate per te


Per rimanere aggiornato


Iscriviti alla Newsletter Insieme per rimanere sempre aggiornato

Oppure scopri il sistema di alerting personalizzato


HeraAssetPublisherFilterComuneSelector


Entra nel mondo di Hera



Canali Specifici



Seguici sui Social Seguici su Linkedin Seguici su Wikipedia Seguici su YouTube
Hera SpA, Viale Carlo Berti Pichat 2/4, 40127 Bologna, Tel.051287111 www.gruppohera.it