I controlli di Hera sui contaminanti emergenti
I controlli di Hera sui contaminanti emergenti
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Nel 2022 è proseguita l’attività di Hera sul tema dei contaminanti emergenti. Si tratta di sostanze biologicamente attive di origine antropica come farmaci, sostanze psicoattive associate alle tossicodipendenze e relativi metaboliti e prodotti per la cura della persona la cui presenza nelle acque risulta una questione ambientale significativa.
Per queste sostanze la normativa vigente nel 2022 sulle acque potabili (D.Lgs. n.31/2001) non stabiliva limiti, mentre il D.lgs. n.18/2023 introduce alcuni di questi nella parte B dell’allegato 1.
Presso i principali impianti che trattano acque di derivazione superficiale è continuato nel 2022 il monitoraggio di 24 sostanze considerate d’interesse “prioritario” appartenenti alle categorie dei polialchilfenoli, degli estrogeni e degli acidi perfluorurati (PFAS). Rispetto all’anno precedente, nel 2022 è stata aggiunta la determinazione di un ulteriore perfluoroalchilico, il C6O4, composto chimico introdotto in sostituzione del PFOA.
Relativamente agli acidi perfluorurati (PFAS) il Ministero della Salute raccomanda di “assicurare adeguate misure di prevenzione della contaminazione delle acque di origine e, a livello impiantistico, l’implementazione di tecniche di adsorbimento e/o filtrazione attraverso membrane di provata efficienza per la rimozione di PFAS nella filiera di produzione e distribuzione delle acque destinate al consumo umano, ritenendo che l’applicazione di tali tecnologie possa garantire nelle acque trattate almeno i seguenti livelli di performance (obiettivo) di trattamento: PFOA: ≤500 nanogrammi per litro, PFOS: ≤30 nanogrammi per litro, somma altri PFAS: ≤500 nanogrammi per litro”. L’Istituto Superiore di Sanità (prot. 11/08/2015-0024565) ha definito livelli di performance integrativi, attribuendo a PFBA e PFBS il valore di 500 nanogrammi per litro.
L’EFSA (European Food Safety Authority) ha fissato dosi giornaliere tollerabili (stima della quantità di sostanza che può essere ingerita nell’arco di una vita senza rischi apprezzabili per la salute) pari a 150 nanogrammi per chilogrammo di peso corporeo al giorno per il PFOS e pari a 1.500 nanogrammi per chilogrammo di peso corporeo al giorno per il PFOA. Secondo l’EFSA quindi una persona di 50 chilogrammi potrebbe assumere ogni giorno 7.500 nanogrammi di PFOS e 75.000 nanogrammi di PFOA senza incorrere a rischi. Tali quantitativi potrebbero essere assunti bevendo rispettivamente 250 litri e 150 litri al giorno di acqua di rubinetto con concentrazioni pari al limite raccomandato dal Ministero della Salute.
Con l’entrata in vigore del D.Lgs. n.18/2023 che aggiorna i requisiti di qualità dell’acqua destinata al consumo umano, ai PFAS sono stati associati valori di parametro che le autorità ambientali e sanitarie e i gestori idro-potabili devono adottare con tempestività, e comunque non oltre il 12 gennaio 2026. In particolare, i nuovi valori di parametro saranno: totale PFAS ≤ 0,50 µg/l; somma altri PFAS ≤ 0,10 µg/l.
Il 27/04/2022 è stata inoltre pubblicata in Gazzetta ufficiale la Decisione di esecuzione (UE) 2022/679, che riporta il primo elenco di controllo europeo riguardante β-Estradiolo e 4-N-Nonilfenolo per i quali vengono fissati dei valori indicativi (rispettivamente pari a 1 ng/l e 300 ng/l).
Analisi su contaminanti emergenti in acque da trattare e trattate (non previste dal D.Lgs. 31/2001) eseguite nel 2022
Sostanza | Analisi effettuate | Analisi in cui è stata rilevata la sostanza | Valore medio rilevato (ng/L) | Indicazione del Ministero della Salute, dell’ISS o dell'UE (ng/L) | |
polialchilfenoli | 4-N-Nonilfenolo (NP) | 8 | 0 | <1 | ≤300 |
4-T-Ottilfenolo (t-OP) | 8 | 0 | <5 | ||
Bisfenolo A (BPA) | 8 | 0 | <5 | ||
Ottilfenolo (OP) | 8 | 0 | <1 | ||
estrogeni | 17-A-Etinilestradiolo (EE2) | 8 | 0 | <1 | |
B-Estradiolo (E2) | 8 | 0 | <1 | ≤1 | |
Estriolo (E3) | 8 | 0 | <1 | ||
Estrone (E1) | 8 | 0 | <1 | ||
acidi perfluorurati (PFAS) | Acido perfluorobutirrico (PFBA) | 72 | 32 | 5,2 | ≤500 |
Acido perfluorodecanoico (PFDA) | 72 | 0 | <5 | ||
Acido perfluorododecanoico (PFDoDA) | 72 | 0 | <5 | ||
Acido perfluoroeptanoico (PFHpA) | 72 | 0 | <5 | ||
Acido perfluoroesanoico (PFHxA) | 72 | 2 | <5 | ||
Acido perfluoroesansolfonico (PFHxS) | 72 | 0 | <5 | ||
Acido perfluorononanoico (PFNA) | 72 | 0 | <5 | ||
Acido perfluoroottanoico (PFOA) | 72 | 5 | <5 | ≤500 | |
Acido perfluoroottanoicosolfonato (PFOS) | 72 | 0 | <5 | ≤30 | |
Acido perfluoropentanoico (PFPeA) | 72 | 8 | <5 | ||
Acido perfluorotetradecanoico (PFTEDA) | 72 | 0 | <5 | ||
Acido perfluorotridecanoico (PFTRDA) | 72 | 0 | <5 | ||
Acido perfluoroundecanoico (PFUnA) | 72 | 0 | <5 | ||
Perfluoro butano sulfonato (PFBS) | 72 | 0 | <5 | ≤500 | |
C6O4 | 65 | 0 | <40 | ||
Somma altri composti perfluorati (altri PFAS)* escluso C6O4 | 72 | 32 | 7,8 | ≤500 |
*Nel parametro somma di altri PFAS devono essere ricercati almeno i seguenti composti: PFBA, PFPeA, PFBS, PFHxA, PFHpA, PFHxS, PFNA, PFDeA, PFUnA, PFDoA (parere ISS per Regione Veneto del 11/08/2015).
In coerenza con l’analisi di rischio prevista dai Water Safety Plan, il Gruppo Hera sta sempre più investendo in tecnologie innovative per il monitoraggio preventivo e la ricerca di soluzioni per eliminare i contaminanti emergenti qualora fossero rinvenuti nelle acque grezze.
A tal proposito, è stato potenziato l’utilizzo di sensori per l’early warning, installati su diversi impianti di potabilizzazione per il monitoraggio in near-real time di nitrati, cloriti, clorati, bromati e alluminio disciolto, per ottimizzare le procedure gestionali in coerenza con l’andamento di questi parametri. Uno strumento evoluto di early warning permette di confrontare l’impronta tipica dell’acqua in ingresso all’impianto con quella che ordinariamente entra nel trattamento. Attraverso un algoritmo è stato possibile definire l’impronta tipica delle acque superficiali che entrano nei bacini di Bubano a servizio del comprensorio imolese. Tale impronta, replicata in uno strumento a bordo dei bacini e confrontata con una piccola derivazione di acqua spillata, permette di generare un messaggio di allerta al gestore dell’impianto nel caso in cui vi siano anomalie rispetto alla qualità tipica.
L’innovazione sui materiali e le potenzialità delle nanotecnologie sono alla base della convenzione tra Hera e CNR per l’utilizzo del grafene nella rimozione dei PFAS e delle miscele con altri inquinanti emergenti (pesticidi, farmaci, ecc.). Da questa collaborazione sono discesi risultati interessanti in applicazioni su scala laboratoriale, che saranno estese in un impianto pilota nell’impianto di Pontelagoscuro a Ferrara, proprio per affrontare in logica preventiva un potenziale problema che non è stato rilevato nelle nostre acque ma su cui occorre vigilare e attuare misure preventive.
Anche in ambito AcegasApsAmga nei territori serviti di Padova e Trieste è continuato il monitoraggio dei contaminanti emergenti. In questo caso sono stati monitorate 23 sostanze considerate di interesse “prioritario” appartenenti alle categorie dei polialchilfenoli, degli estrogeni e degli acidi perfluorurati (PFAS).
Rispetto in particolare alla presenza di acidi perfluorurati (PFAS) negli acquedotti del Veneto gestiti da AcegasApsAmga, i risultati dei controlli mensili effettuati nel 2022 (disponibili anche sul sito internet www.acegasapsamga.it) relativi a 14 parametri non hanno rilevato alcuna sostanza.
Analisi su contaminanti emergenti in acque da trattare e trattate (non previste dal D.Lgs. 31/2001) eseguite nel 2022 presso i territori di Padova e Trieste
Sostanza | Analisi effettuate | Analisi in cui è stata rilevata la sostanza | Valore medio rilevato (ng/L) | Indicazione del Ministero della Salute, dell’ISS o dell'UE (ng/L) | |
polialchilfenoli | 4-N-Nonilfenolo (NP) | 5 | 0 | <1 | ≤300 |
4-T-Ottilfenolo (t-OP) | 5 | 0 | <1 | ||
Bisfenolo A (BPA) | 5 | 0 | <5 | ||
Ottilfenolo (OP) | 5 | 0 | <1 | ||
estrogeni | 17-A-Etinilestradiolo (EE2) | 5 | 0 | <1 | |
B-Estradiolo (E2) | 5 | 0 | <1 | ≤1 | |
Estriolo (E3) | 5 | 0 | <1 | ||
Estrone (E1) | 5 | 0 | <1 | ||
acidi perfluorurati (PFAS) | Acido perfluorobutirrico (PFBA) | 75 | 35 | 11 | ≤500 |
Acido perfluorodecanoico (PFDA) | 75 | 0 | <5 | ||
Acido perfluorododecanoico (PFDoDA) | 75 | 0 | <5 | ||
Acido perfluoroeptanoico (PFHpA) | 75 | 0 | <5 | ||
Acido perfluoroesanoico (PFHxA) | 75 | 0 | <5 | ||
Acido perfluoroesansolfonico (PFHxS) | 75 | 0 | <5 | ||
Acido perfluorononanoico (PFNA) | 75 | 0 | <5 | ||
Acido Perfluoroottanoico (PFOA) | 71 | 0 | <5 | ≤500 | |
Acido perfluoroottanoicosolfonato (PFOS) | 75 | 0 | <5 | ≤30 | |
Acido perfluoropentanoico (PFPeA) | 75 | 0 | <5 | ||
Acido perfluorotetradecanoico (PFTEDA) | 75 | 0 | <5 | ||
Acido perfluorotridecanoico (PFTRDA) | 75 | 0 | <5 | ||
Acido perfluoroundecanoico (PFUnA) | 75 | 0 | <5 | ||
Perfluoro butano sulfonato (PFBS) | 75 | 6 | 5 | ≤500 | |
Somma altri composti perfluorati (altri PFAS)* | 71 | 35 | 18 | ≤500 |
*Nel parametro somma di altri PFAS devono essere ricercati almeno i seguenti composti: PFBA, PFPeA, PFBS, PFHxA, PFHpA, PFHxS, PFNA, PFDeA, PFUnA, PFDoA (parere ISS per Regione Veneto del 11/08/2015).
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