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GIAPPONE – A SETTEMBRE PPI SOPRA ATTESE A +0,3% M/M E +2,7% A/A
A settembre l’indice dei prezzi alla produzione in Giappone ha registrato un incremento dello 0,3% su base mensile, a fronte del +0,1% delle attese e del -0,2% del mese precedente.
Su base annua, l’indice ha riportato un incremento del 2,7%,in linea con le attese, in linea con il mese precedente e al di sopra del +2,5% delle previsioni.

MERCATI ASIATICI – SEDUTA NEGATIVA, LA CINA INTENSIFICA RESTRIZIONI SULL’IMPORT DI SEMICONDUTTORI
Seduta negativa per le principali borse asiatiche dopo la chiusura debole di ieri a Wall Street.
Shanghai e Shenzhen cedono rispettivamente l’1 e il 2,5%, giù come Hong Kong (-1,5%) e il Giappone con il Nikkei a -1% e il Topix a -1,7%.
Oltreoceano, il Dow Jones ha terminato a -0,5%, l’S&P500 a -0,3% e il Nasdaq a -0,1%.
Dopo l’ottimismo delle ultime settimane sull’intelligenza artificiale, pesano i timori che i titoli di questo segmento abbiano raggiunto valutazioni eccessive.
A ciò si aggiunge la notizia che la Cina sta tentando di diminuire la dipendenza delle proprie società tech dai prodotti statunitensi, come i processori di intelligenza artificiale di Nvidia, applicando sempre più intensamente le restrizioni sulle importazioni di semiconduttori.
Sullo sfondo, infine, restano monitorati gli sviluppi geopolitici con il cessate il fuoco a Gaza e con il governo israeliano che ha approvato il piano per il rilascio di tutti gli ostaggi.
Sul forex, l’euro/dollaro sale a 1,157 mentre il cambio dollaro/yen scende a 152,9. Tra le materie prime, petrolio in leggero calo con il Brent (-0,2%) a 65,1 dollari e il Wti (-0,2%) a 61,4 dollari al barile.

WALL STREET FERMA LA CORSA E L’ORO RITRACCIA DAI MASSIMI
Wall Street chiude la seduta di giovedì in calo e l’oro ritraccia dai massimi.
L’S&P 500 archivia così le contrattazioni a -0,28%, il Nasdaq a -0,08% e il Dow Jones ha chiuso a -0,52%.
Male anche per il Russell 2000 a -0,61%.
La corsa dei mercati finanziari iniziata ad aprile inizia a preoccupare gli investitori, preoccupati che i prezzi dei titoli siano schizzati troppo in alto, in particolare nel settore dell’intelligenza artificiale.
Sullo sfondo resta lo shutdown governativo che ormai prosegue da oltre una settimana e continua a causare forti inefficienze con gli aeroporti in crisi a causa della mancanza dei controllori di volo e oltre 4.000 voli che hanno subito ritardi.
Il blocco delle attività amministrative sta ritardando anche l’uscita di molti report macro che spesso influenzano l’andamento dei mercati.
Tornando all’azionario Dell chiude a -5,2% per quello che è stato il calo maggiore dell’S&P500. Il titolo è comunque a +11% questa settimana dopo aver annunciato importanti investimenti nell’AI.
In calo anche Tesla a -0,7% dopo che la National Highway Traffic Safety Administration ha avviato una valutazione preliminare sulla sicurezza dei suoi sistemi di guida autonoma.
A bilanciare le perdite ci ha pensato ieri Delta Airlines con un +4,3% dopo aver pubblicato risultati superiori alle attese per l’estate.
Bene anche PepsiCo a +4,2% sempre in scia a risultati che hanno battuto il consensus nell’ultimo trimestre.
Passando alle materie ritraccia il Brent a -1,55% a 65,22 dollari al barile. In rosso anche il Wti a -1,53% a 61,59 dollari al barile.
Ritraccia l’oro (dopo aver toccato i massimi ieri) a -1,57% a 4.006,72 dollari l’oncia. Fa peggio ll’argento a -2,51% a 47,76 dollari l’oncia.
Infine sul forex l’euro/dollaro è in calo a 1,156 e il dollaro/yen sale a 153,03.

MERCATI – CHIUSURA PERLOPIÙ NEGATIVA PER LE BORSE EUROPEE, MILANO -1,6%
Le borse europee chiudono perlopiù in ribasso, con Wall Street negativa dopo le prime ore di contrattazioni.
A Milano, il Ftse Mib cede l’1,6% a 42.792 punti, sotto la parità come l’Ibex35 di Madrid (-0,8%), il Ftse 100 di Londra (-0,5%), il CAC 40 di Parigi (-0,2%), mentre chiude sostanzialmente invariato il Dax di Francoforte (0,0%).
Oltreoceano, il Dow Jones, il Nasdaq e lo S&P 500 cedono tutti lo 0,4%.
Israele e Hamas hanno raggiunto un accordo sul cessate il fuoco a Gaza: Hamas libererà tutti gli ostaggi e l’esercito israeliano lascerà la Striscia ad eccezione di Rafah.
Focus inoltre sui verbali della riunione di settembre della Fed, che hanno rafforzato le speranze di ulteriori tagli dei tassi d’interesse da parte della banca centrale americana.
Nuove indicazioni sulle prossime mosse della Fed sono attese da un nuovo intervento, previsto, oggi, del presidente Jerome Powell.
Intanto ancora non si vede la fine dello shutdown governativo negli Stati Uniti, che ormai dura da oltre otto giorni dopo che ieri il Senato ha respinto per la sesta volta le proposte di legge di bilancio repubblicane e democratiche.
Dall’agenda macro, in Germania ad agosto il surplus della bilancia commerciale si è attestato a 17,2 miliardi, in aumento contro le attese (15,2 mld), dai 16,3 miliardi del mese precedente.
Sul forex, l’euro/dollaro scende a 1,156, mentre il cambio dollaro/yen sale a 153,1. Tra le materie prime, petrolio in ribasso con il Brent (-0,5%) a 65,9 dollari e il Wti (-0,5%) a 62,2 dollari al barile.
Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund sale a 84 punti base con il rendimento sul decennale italiano al 3,54%.
Tornando a Piazza Affari, guida Buzzi (+5,1%), seguita da TIM (+2,8%), Italgas (+1,25%), Bper (+1,0%); crolla Ferrari (-15,4%) nonostante il miglioramento della guidance 2025, preceduta da Recordati (-2,7%), Moncler (-2,0%), Brunello Cucinelli (-1,6%).

HERA – ACQUISISCE DA ASCOPIAVE IL 3% DELLA PARTECIPAZIONE DI HERA COMM
Ascopiave ha ceduto a Hera la partecipazione del 3% detenuta in Hera Comm, acquisita nell’ambito della partnership con il Gruppo Hera perfezionata il 19 dicembre 2019.
Per questa operazione Hera ha corrisposto ad Ascopiave un controvalore di circa 55 milioni di euro, coerente con la valorizzazione della società eseguita nel 2019.
Il relativo esborso non comporterà una variazione della posizione finanziaria netta di Hera.

MERCATI USA – AVVIO CAUTO, S&P 500 +0,1% E NASDAQ FLAT
Avvio poco mosso a Wall Street: dopo pochi minuti di scambi, il Dow Jones guadagna 0,2%, lo S&P 500 lo 0,1%, mentre scambia invariato il Nasdaq.
I verbali della riunione di settembre della Fed diffusi ieri hanno mostrato persistenti preoccupazioni sull’inflazione, il che potrebbe complicare il percorso verso tagli aggressivi dei tassi di interesse che i mercati hanno già prezzato, anche se la maggior parte dei membri della Fed concorda sulla possibilità di ulteriori tagli quest’anno.
Nuove indicazioni sulle prossime mosse della Fed sono attese da un nuovo intervento, previsto, oggi, del presidente Jerome Powell.
Intanto ancora non si vede la fine della chiusura delle attività governative, che ormai dura da oltre otto giorni dopo che ieri il Senato ha respinto per la sesta volta le proposte di legge di bilancio repubblicane e democratiche.
Sul forex, l’euro/dollaro scende a 1,161, il cambio dollaro/yen a 152,5. Tra le materie prime, petrolio in lieve rialzo con il Brent (+0,2%) a 66,4 dollari al barile e il Wti (+0,3%) a 62,7 dollari al barile.
Nel comparto obbligazionario, infine, i rendimenti sui Treasury a 2 e 10 anni salgono rispettivamente al 3,59% e al 4,15%.

MERCATI – BORSE EUROPEE MISTE A METÀ SEDUTA, MILANO -0,2%
Le borse europee proseguono contrastate mentre i futures di Wall Street scambiano poco mossi.
A Milano, il Ftse Mib cede lo 0,2% a 43.396 punti, sotto la parità come l’Ibex35 di Madrid (-0,6%) e il Ftse 100 di Londra (-0,5%), mentre scambiano in rialzo il CAC 40 di Parigi (+0,25%) e il Dax di Francoforte (+0,2%).
Israele e Hamas hanno raggiunto un accordo sul cessate il fuoco a Gaza: Hamas libererà tutti gli ostaggi e l’esercito israeliano lascerà la Striscia ad eccezione di Rafah.
Focus inoltre sui verbali della riunione di settembre della Fed, che hanno rafforzato le speranze di ulteriori tagli dei tassi d’interesse da parte della banca centrale americana.
Dall’agenda macro, in Germania ad agosto il surplus della bilancia commerciale si è attestato a 17,2 miliardi, in aumento contro le attese (15,2 mld), dai 16,3 miliardi del mese precedente.
Sul forex, l’euro/dollaro scende a 1,162, mentre il cambio dollaro/yen sale a 152,7. Tra le materie prime, petrolio in lieve rialzo con il Brent (+0,1%) a 66,3 dollari e il Wti (+0,1%) a 62,6 dollari al barile.
Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund scende a 82 punti base con il rendimento sul decennale italiano al 3,51%.
Tornando a Piazza Affari, guida Buzzi (+3,3%), seguita da Stellantis (+1,7%), TIM (+1,6%), Brunello Cucinelli (+1,25%); in fondo Unicredit (-1,5%), Leonardo (-1,0%), Moncler (-1,0%), Recordati (-1,0%).

GERMANIA – AD AGOSTO SURPLUS BILANCIA COMMERCIALE SALE CONTRO ATTESE A 17,2 MLD

MERCATI – AVVIO MISTO PER LE BORSE EUROPEE, MILANO -0,1%
Apertura mista per le principali borse europee.
A Milano, il Ftse Mib cede lo 0,1% a 43.436 punti, debole come l’Ibex35 di Madrid (-0,2%) e il Ftse 100 di Londra (-0,3%), mentre aprono in rialzo il CAC 40 di Parigi (+0,3%) e il Dax di Francoforte (+0,2%).
Israele e Hamas hanno raggiunto un accordo sul cessate il fuoco a Gaza: Hamas libererà tutti gli ostaggi e l’esercito israeliano lascerà la Striscia ad eccezione di Rafah.
Focus inoltre sui verbali della riunione di settembre della Fed, che hanno rafforzato le speranze di ulteriori tagli dei tassi d’interesse da parte della banca centrale americana.
Dall’agenda macro, in Germania ad agosto il surplus della bilancia commerciale si è attestato a 17,2 miliardi, in aumento contro le attese (15,2 mld), dai 16,3 miliardi del mese precedente.
Sul forex, l’euro/dollaro scende a 1,162, mentre il cambio dollaro/yen sale a 153,0. Tra le materie prime, petrolio poco mosso con il Brent (+0,1%) a 66,3 dollari e il Wti (+0,1%) a 62,6 dollari al barile.
Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund riparte da 83 punti base con il rendimento sul decennale italiano al 3,51%.
Tornando a Piazza Affari, guida in avvio Buzzi (+2,5%), seguita da TIM (+1,5%), Stellantis (+1,2%), STM (+0,85%); in fondo Unicredit (-1,1%), Leonardo (-1,0%), Ferrari (-0,8%), Mediobanca (-0,5%).

MERCATI ASIATICI – CHIUSURA IN RIALZO PER CINA E GIAPPONE
Seduta perlopiù in rialzo per le principali borse asiatiche, con il ritorno tonico dei listini cinesi dopo le festività.
Gli indici Shanghai Shenzhen CSI 300 e Shanghai Composite della Cina sono saliti rispettivamente dell’1,5% e dell’1,2%, con la ripresa degli scambi dopo la festività della Settimana d’Oro. Hong Kong cede invece lo 0,2%, mentre il Nikkei e il Topix giapponesi guadagnano rispettivamente l’1,8% e lo 0,65%.
Oltreoceano, l’S&P 500 archivia così le contrattazioni a +0,58%, il Nasdaq a +1,12% e il Dow Jones ha chiuso sostanzialmente invariato.
Sentiment sostenuto principalmente dai guadagni dei titoli tecnologici, con l’ottimismo persistente sull’intelligenza artificiale che ha stimolato acquisti nei titoli legati ai chip.
Focus inoltre sui verbali della riunione di settembre della Fed, che hanno rafforzato le speranze di ulteriori tagli dei tassi d’interesse.
Sul forex, l’euro/dollaro scende a 1,162 mentre il cambio dollaro/yen sale a 153,1. Tra le materie prime, petrolio poco mosso con il Brent (+0,1%) a 66,3 dollari e il Wti (+0,1%) a 62,6 dollari al barile.