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EUROZONA – PMI MANIFATTURIERO PRELIMINARE DI NOVEMBRE SCENDE CONTRO LE ATTESE A 49,7
La stima preliminare di novembre dell’Indice PMI Manifatturiero dell’Eurozona ha evidenziato un valore di 49,7 punti, sotto i 50,1 attesi e i 50 di ottobre.
L’indice Servizi è salito a 53,1 punti, rispetto ai 52,8 stimati e ai 53 del mese precedente.
Infine, l’indice Composito si è attestato a 52,4 punti, rispetto ai 52,5 di ottobre e delle previsioni.
FRANCIA – PMI MANIFATTURIERO PRELIMINARE DI NOVEMBRE CALA CONTRO LE ATTESE A 47,8 PUNTI, SU SERVIZI E COMPOSITO
A novembre l’indice preliminare PMI Manifatturiero francese è stato pari a 47,8 punti, inferiore rispetto ai 48,8 punti di ottobre e ai 49 delle attese.
L’indice PMI Servizi è salito, oltre le attese (48,4), a 50,8 punti dai 48,0 punti del mese precedente.
Infine, PMI Composito, che include anche manifatturiero e servizi, si è attestato a 49,9 punti, rispetto ai 47,7 di ottobre e ai 48,1 stimati.
GERMANIA – A NOVEMBRE PMI PRELIMINARI SOTTO LE ATTESE, SERVIZI A 52,7 E COMPOSITO A 52,1
La lettura preliminare di novembre dell’indice PMI manifatturiero della Germania si è attestata a 48,4 punti, al di sotto dei 49,8 del consensus e dei 49,6 di ottobre.
Il PMI servizi è sceso, più delle attese (54 punti), a 52,7 punti dai 54,6 del mese precedente.
Infine, l’indice composito ha riportato 52,1 punti, a fronte dei 53,7 stimati e dei 53,9 di ottobre.
MERCATI – EUROPA RESTA IN ROSSO A METÀ SEDUTA, PIAZZA AFFARI -1% CON LEONARDO -5,3%
Le borse europee restano in rosso a metà seduta con i futures di Wall Street deboli.
A Milano, il Ftse Mib cede l’1% a 42.498 punti, male come l’Ibex35 di Madrid (-1,5%), il Dax di Francoforte (-1,1%), il CAC 40 di Parigi (-0,6%) e il Ftse 100 di Londra (-0,5%).
Focus sull’agenda macro con la stima preliminare di novembre del PMI Manifatturiero dell’Eurozona che ha evidenziato 49,7 punti, sotto i 50,1 attesi e i 50 di ottobre. L’indice Servizi è salito a 53,1 punti, rispetto ai 52,8 stimati e ai 53 del mese precedente. Il Composito si è attestato a 52,4 punti, rispetto ai 52,5 di ottobre e delle previsioni.
Occhi anche sulle parole della presidente della Bce, Christine Lagarde, secondo la quale “i pacchetti di bilancio attualmente in fase di attuazione per la difesa e le infrastrutture, soprattutto in Germania, giungono al momento giusto per l’Europa e avranno un effetto misurabile sulla crescita. I funzionari della Bce stimano che maggiori investimenti pubblici da qui al 2027 compenseranno circa un terzo dello shock commerciale” causato dai dazi Usa.
Sullo sfondo, persistono i dubbi sulle valutazioni elevate del settore tech e gli investimenti in intelligenza artificiale mentre si smorza sempre più la fiducia su un taglio ai tassi da parte della Fed per il mese prossimo.
Sul forex, l’euro/dollaro scende a 1,152 mentre il cambio dollaro/yen resta a 156,7. Tra le materie prime, il petrolio prosegue in netto calo con il Brent (-2,2%) a 62,0 dollari e il Wti (-2,5%) a 57,5 dollari al barile dopo l’entrata in vigore oggi delle sanzioni statunitensi contro le russe Rosneft e Lukoil.
Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund aumenta a 77 punti base con il rendimento sul decennale italiano al 3,45% in attesa dell’aggiornamento odierno di Moody’s sull’Italia.
Tornando a Piazza Affari, accelera e sale in vetta Campari (+2,5%), seguita da Inwit (+1,7%) e Cucinelli (+1,2%); peggiora e resta in fondo Leonardo (-5,3%), male come gli altri titoli europei della difesa dopo che Zelenskiy che ha accettato di lavorare a un piano di pace per l’Ucraina. Male anche Prysmian (-4,5%) e Buzzi (-2,9%).
GIAPPONE – A OTTOBRE CPI ACCELERA A +3,0% A/A
A ottobre l’indice dei prezzi al consumo del Giappone è aumentato del 3,0% su base annua, in accelerazione dal +2,9% di settembre.
Anche Al netto dei prezzi relativi a cibi freschi e alle componenti più volatili, l’indicatore ha registrato +3,0%,in linea con le attese e al di sopra del +2,9% del mese precedente.
MERCATI – APERTURA IN ROSSO PER L’EUROPA CON MILANO -1,2%
Apertura in rosso per le principali borse europee.
A Milano, il Ftse Mib cede l’1,2% a 42.412 punti, male come l’Ibex35 di Madrid (-1,5%), il Dax di Francoforte (-1,3%), il Ftse 100 di Londra (-0,8%) e il CAC 40 di Parigi (-0,8%).
Le persistenti preoccupazioni per le valutazioni elevate e la forte spesa tecnologica hanno frenato il rally alimentato dalle previsioni ottimistiche di Nvidia, con le azioni di quest’ultima che hanno chiuso in calo del 3,2% a Wall Street.
Inoltre, continuano a pesare i dubbi sul fatto che la Fed taglierà i tassi il mese prossimo, dopo le recenti dichiarazioni di alcuni funzionari che hanno segnalato una certa prudenza nell’allentare troppo presto la politica monetaria.
Sullo sfondo, restano monitorate le questioni geopolitiche con il presidente ucraino Zelenskiy che ha accettato di lavorare a un piano di pace mentre sono entrate in vigore oggi le sanzioni statunitensi contro i due giganti petroliferi russi Rosneft e Lukoil.
Dall’agenda macro, nel Regno Unito, a ottobre, le vendite al dettaglio sono calate dell’1,1% su base mensile, dopo il +0,7% di settembre e il -0,1% previsto. Su base annua, il dato ha registrato un +0,2%, a fronte del +1,5% stimato e il precedente +1%.
L’inflazione giapponese di ottobre ha accelerato al 3% annuo dal 2,9% di settembre.
In calendario, stamane, i dati PMI da Eurozona, Germania, Francia, e Regno Unito.
Sul forex, l’euro/dollaro sale a 1,153 mentre il cambio dollaro/yen scende a 156,7. Tra le materie prime, petrolio in netto calo con il Brent (-1,8%) a 62,2 dollari e il Wti (-2,1%) a 57,8 dollari al barile.
Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund riparte da 76 punti base con il rendimento sul decennale italiano al 3,46% in attesa dell’aggiornamento odierno di Moody’s sull’Italia.
Tornando a Piazza Affari, guidano in avvio Inwit (+0,7%), Campari e Terna (entrambe +0,5%); in fondo, Leonardo (-3%), Prysmian (-2,3%) e Stm (-2,2%).
MERCATI – PREVISTA PARTENZA IN RIBASSO PER L’EUROPA TRA I DUBBI SU TECH E MOSSE DELLA FED
Prevista partenza in ribasso per le principali borse europee.
Chiusura ieri negativa a Wall Street con il Nasdaq a -2,2%, l’S&P500 a -1,6% e il Dow Jones a -0,8%.
Sui mercati asiatici, Shanghai cede il 2,5%, Tokyo e Hong Kong il 2,3%.
Le persistenti preoccupazioni per le valutazioni elevate e la forte spesa tecnologica hanno frenato il rally alimentato dalle previsioni ottimistiche di Nvidia, con le azioni di quest’ultima che hanno chiuso in calo del 3,2% a Wall Street.
Inoltre, continuano a pesare i dubbi sul fatto che la Fed taglierà i tassi il mese prossimo, dopo le recenti dichiarazioni di alcuni funzionari che hanno segnalato una certa prudenza nell’allentare troppo presto la politica monetaria.
Sullo sfondo, restano monitorate le questioni geopolitiche con il presidente ucraino Zelenskiy che ha accettato di lavorare a un piano di pace mentre sono entrate in vigore oggi le sanzioni statunitensi contro i due giganti petroliferi russi Rosneft e Lukoil.
Dall’agenda macro, nel Regno Unito, a ottobre, le vendite al dettaglio sono calate dell’1,1% su base mensile, dopo il +0,7% di settembre e il -0,1% previsto. Su base annua, il dato ha registrato un +0,2%, a fronte del +1,5% stimato e il precedente +1%.
L’inflazione giapponese di ottobre ha accelerato al 3% annuo dal 2,9% di settembre.
In calendario, stamane, i dati PMI da Eurozona, Germania, Francia, e Regno Unito.
In Italia, attesa per Moody’s che aggiorna il rating sul debito sovrano.
UK – A OTTOBRE VENDITE AL DETTAGLIO SOTTO ATTESE A -1,1% M/M E +0,2% A/A
MERCATI ASIATICI – IN NETTO CALO, TOKYO -2,3% NONOSTANTE L’OK AL PACCHETTO DI STIMOLI
Seduta in netto calo per le principali borse asiatiche in linea alla chiusura di ieri a Wall Street.
Shanghai e Shenzhen cedono rispettivamente il 2,5 e il 3,4%, male come Hong Kong (-2,2%) e il Giappone con il Nikkei a -2,3%; limita le perdite il Topix (-0,1%).
Oltreoceano, il Nasdaq ha terminato a -2,2%, l’S&P500 a -1,6% e il Dow Jones a -0,8%.
Il governo giapponese, guidato dal primo ministro Sanae Takaichi, ha approvato un piano di stimoli economici da 21,3 trilioni di yen, comprensivi di 11,7 trilioni di yen di sussidi, per far fronte alle bollette di gas ed elettricità, e di aiuti economici una tantum per ogni minore.
Inoltre, Tokyo ha lanciato il suo più forte avvertimento finora sui recenti movimenti dello yen, con il ministro delle finanze che ha specificamente menzionato un “intervento” come un’opzione nel tentativo di arginare il calo della valuta.
Dall’agenda macro, l’inflazione giapponese di ottobre ha accelerato al 3% annuo dal 2,9% di settembre.
Sullo sfondo, persistono le preoccupazioni per le valutazioni elevate e la forte spesa tecnologica nonostante i conti oltre le attese e le previsioni ottimistiche di Nvidia.
Sul forex, l’euro/dollaro sale a 1,154 mentre il cambio dollaro/yen scende a 157,0. Tra le materie prime, petrolio in rosso con il Brent (-1,5%) a 62,4 dollari e il Wti (-1,7%) a 58,0 dollari al barile.
WALL STREET CHIUDE IN ROSSO UN’ALTRA SEDUTA SULLE MONTAGNE RUSSE
Wall Street ha vissuto l’ennesima seduta sulle montagne russe giovedì, con gli indici che erano partiti bene salvo poi virare in negativo e chiudere in netto calo.
L’S&P 500 si lascia alle spalle la giornata con un -1,56%, il Nasdaq a -2,15% e il Dow Jones a -0,84%.
Male anche il Russell 2000 a -1,82%.
Le perdite maggiori, ancora una volta, sono arrivate dal settore AI, sempre più ago della bilancia di Wall Street e dei mercati mondiali.
Tra gli analisti però si è fatta sempre più strada la convinzione che il settore sia stato sopravvalutato e nemmeno i risultati sopra le attese di Nvidia sono riusciti a placare gli animi.
A peggiorare il sentiment anche le previsioni sulle prossime mosse della Federal Reserve, con sempre più operatori convinti che non ci saranno altri tagli quest’anno.
Tornando all’azionario la protagonista di ieri è stata ancora una volta Nvidia, che ha aperto in forte rialzo (+5%) salvo poi virare bruscamente e archiviare la seduta a -3,2%.
In netto calo anche le altre società che stanno investendo in AI. Amazon ha chiuso a -2,5% e Palantir a -5,8%.
Passando alle materie prime ancora in calo il Brent a -0,2% a 63,38 dollari al barile. Stesso trend per il Wti a -0,42% a 59 dollari al barile.
Prosegue il ribasso dell’oro a -0,56% a 4.060 dollari l’oncia. In rosso anche l’argento a -1,09% a 50,3 dollari l’oncia.
Infine sul forex l’euro/dollaro è stabile a 1,153 e il dollaro/yen sale a 157,48.
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