Alluvione Emilia Romagna: il racconto di quei giorni | Gruppo Hera
Il lavoro delle persone del Gruppo Hera accanto alla popolazione emiliano-romagnola colpita dalle alluvioni nel 2023
Strade smottate dalle frane o scomparse sotto l’acqua, ridotte a vere e propri fiumi di fango impossibili da dominare, mentre invadevano con violenza le case, le fabbriche, i campi, le vite di un’intera popolazione. Sull’acqua sporca galleggiavano i ricordi: fotografie, cartoline, oggetti di vita quotidiana. Così si presentava gran parte dell’Emilia-Romagna quando, tra il 2 e il 17 maggio 2023, è stata duramente messa alla prova da due eccezionali alluvioni che hanno colpito, in particolare, le provincie di Ravenna, Forlì-Cesena, Rimini, Bologna, Modena e Reggio Emilia. Un evento meteorologico estremo con dati allarmanti: 17 morti, 100 comuni coinvolti, 1000 frane, 23 corsi d’acqua esondati, picchi di 36 mila sfollati, danni per miliardi di euro.
Numerosi dipendenti Hera e le loro famiglie sono stati colpiti dalle alluvioni, ma non si sono sottratti al grande sforzo operativo che è stato loro richiesto: il Gruppo si è, infatti, immediatamente attivato per fare la sua parte in prima linea e su più fronti, mettendo in atto un'imponente opera di soccorso e ripristino.
L’impegno straordinario delle persone del Gruppo Hera
Una Task Force, composta da oltre mille persone e supportata da più di 250 mezzi specializzati, tra cui idrovore, auto spurghi, motopompe e mezzi per la
raccolta dei rifiuti, è stata creata per operare senza sosta, 24 ore al giorno, per ripristinare i servizi essenziali. L'obiettivo principale era attenuare il più
possibile i disagi delle comunità colpite ed evitare una grave crisi igienico-sanitaria, collaborando strettamente con le amministrazioni comunali, la
Protezione Civile e le sale operative regionali e territoriali. Abbiamo messo a disposizione tutte le risorse per monitorare le zone colpite e portare assistenza
alle persone evacuate e isolate, affrontando progressivamente l’emergenza.
Un’enorme opera di coordinamento e logistica, la cui priorità è stata la pulizia delle fognature per consentire il defluire delle acque dalle strade, ripristinando al
contempo i servizi primari, le reti e gli impianti. Successivamente, ci siamo concentrati sulla rimozione di detriti e rifiuti dalle zone colpite dall’alluvione con
servizi straordinari di raccolta, ritiro ingombranti e smaltimento, man mano che le strade venivano dichiarate agibili e liberate dall’acqua.
Le priorità: deflusso dell’acqua e ripristino delle utenze
Ci siamo attivati immediatamente per liberare le reti fognarie, consentendo all’acqua di defluire liberando strade e centri abitati. Contemporaneamente,
abbiamo concentrato i nostri sforzi sul ripristino tempestivo dei servizi idrici, del gas e dell'energia elettrica. Il lavoro incessante delle squadre, attive sia
possibile i disagi delle comunità colpite ed evitare una grave crisi igienico-sanitaria, collaborando strettamente con le amministrazioni comunali, la
giorno che di notte, ha affrontato situazioni estreme servendosi di soluzioni innovative e della tecnologia avanzata dei nostri impianti, garantendo il ripristino
in tempi record e consentendo a molte persone di rientrare nelle proprie abitazioni.
Alluvione, però, non significa solo paesi in pianura travolti dall’acqua, ma anche veri e propri disastri per chi vive in collina: circa 100 frane attive hanno infatti
causato la chiusura delle strade e l’interruzione di molti collegamenti; piccoli comuni e abitazioni sono quindi rimasti isolati con condotte danneggiate e
interruzione del servizio. In questi casi, prima di ripristinare completamente i servizi, le squadre di Hera sono riuscite a fornire acqua potabile controllata
attraverso autobotti ma, quando necessario, anche con sacchetti di acqua confezionata portati a mano dal nostro personale.
Dopo gli interventi sulle reti fognarie e il ripristino dei servizi essenziali, la priorità era liberare le strade dai rifiuti: uno sforzo di raccolta senza precedenti di oltre 100mila tonnellate di detriti, una quantità solitamente gestita negli stessi territori in 10 mesi.
Mobili, vestiti, libri, giochi, elettrodomestici, oggetti familiari ricoperti di fango, che soltanto pochi giorni prima riempivano case e negozi, dovevano essere recuperati e smaltiti. Non solo per liberare le strade e consentire un lento ritorno alla normalità, ma soprattutto per agevolare altri interventi di ripristino nei comuni più colpiti, come Faenza, Castel Bolognese, Cesena e Forlì.
Per organizzare e realizzare la raccolta degli oggetti e dei rifiuti casa per casa, differenziandoli per quanto possibile, sono state coinvolte più di 250 persone, tra gli autisti degli oltre 150 mezzi operativi in campo, gli operatori manuali e i tecnici con funzioni di coordinamento.
Questo impegno si è sommato alla sfida dello smaltimento dei rifiuti, in un primo momento collocati in depositi temporanei individuati dai Comuni e poi trasportati negli impianti finali, garantendo un'efficace e rapida capacità di recupero.
Un territorio che ha perso tutto, ma non la volontà di superare la crisi, insieme
Non abbiamo mai nascosto come questo evento catastrofico ci abbia toccato direttamente. Come Gruppo, siamo da sempre presenti e attivi sul territorio emiliano-romagnolo, senza contare che tanti colleghi di Hera vivono nelle zone colpite e, dunque, sono stati anche loro sfollati. Il loro impegno, in particolare, è stato duplice: da una parte mettere in sicurezza i propri cari, dall’altra aiutare i propri concittadini. Per supportarci, anche i colleghi di altre regioni si sono attivati volontariamente per dare soccorso agli operatori delle zone più colpite, in un’operazione di solidarietà unica e indimenticabile.
È stato un onore essere testimoni della partecipazione e della collaborazione di tutte le persone del territorio. Colpite duramente dalle alluvioni, non hanno comunque esitato a scendere in strada per dare una mano e prestare soccorso a chi ne aveva più bisogno. Una squadra allargata di persone eccezionali, che ci ha permesso di superare i momenti più difficili di questa tragedia, all’insegna di uno spirito di collaborazione e solidarietà senza confini.