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L'acqua di rubinetto è buona e garantita: i dati sulla qualità

Testata Dati Qualita Acqua

L'acqua di rubinetto è buona e garantita: i dati sulla qualità

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In questo report:

L’acqua di rubinetto è buona e garantita: i dati sulla qualità

La qualità dell’acqua di rubinetto è rendicontata attraverso una tabella che riporta i valori relativi ad alcuni parametri. I parametri considerati consentono di caratterizzare l’acqua dell’acquedotto dal punto di vista qualitativo ed eventualmente di confrontarne le principali caratteristiche con quelle delle acque minerali in commercio. I parametri sono stati scelti ponendo l’attenzione anche su report tematici di carattere internazionale redatti e pubblicati da altre multiutility. I dati vengono presentati confrontandoli con i limiti previsti dalla normativa di riferimento.

Si precisa che la competenza di Hera in materia di distribuzione dell’acqua termina al contatore (come previsto dall’art. 5 del D.Lgs. n. 31/2001); pertanto, i dati forniti non possono considerare eventuali modifiche ai parametri qualitativi che dovessero essere determinati dalle caratteristiche della rete interna all’abitazione dei clienti.

I risultati analitici dei controlli di Hera

I valori sono stati calcolati come medie ponderate sui volumi distribuiti degli esiti delle analisi eseguite da Hera su campioni prelevati presso i punti di rete. Tali punti sono stati scelti in quanto rappresentativi delle caratteristiche dell’acqua presente nell’intero sistema di distribuzione sia per dislocazione sia per le interconnessioni di rete e il flusso dell’acqua nelle condotte; pertanto, i campioni prelevati sono ritenuti idonei a fornire un quadro sintetico e affidabile della qualità dell’acqua distribuita. Relativamente ai parametri riportati nella tabella successiva, Hera ha effettuato 54.005 analisi nell’anno 2022 nei punti di rete rappresentativi.

Qualità dell'acqua: concentrazioni medie rilevate dal Gruppo Hera (2022)

  D.LGS. N. 31/2001 PROV. BOLOGNA PROV. FERRARA PROV. FORLÌ-CESENA PROV. MODENA PROV. PADOVA PROV. PESARO-URBINO PROV. RAVENNA PROV. RIMINI PROV. TRIESTE
Alcalinità da bicarbonati (mg/L) - 280 231 256 242 265 299 232 259 218

Alcalinità totale(mg/L)

- 230 189 210 198 217 245 189 213 179
Ammonio (mg/L) 0,5 0,02 < 0,02 3 < 0,02 3 < 0,02 3 <0,05 3 <0,15 3 <0,02 3 <0,02 3 0,05
Arsenico (µg/L) 10 < 1 3 1 < 1 3 < 1 3 1,7 < 1 3 < 1 3 < 1 3 < 1 3
Cadmio (µg/L)2 5 < 0,5 4 < 1 4 < 1 4 < 1 4 0,5 < 1 4 < 0,5 4 < 1 4 0,5
Calcio (mg/L) - 84 63 69 108 58 93 62 73 55
Clorito (µg/L)2 700 181 341 321 < 100 3 127 170 369 290 86
Cloro residuo (mg/L) - 0,2 0,1 0,1 0,1 0,1 0,1 0,1 0,1 0,1
Cloruro (mg/L) 250 34 35 22 96 10 31 40 31 15
Concentrazione ioni idrogeno (pH) 6,5 - 9,5 7,5 7,6 7,7 7,5 7,7 7,7 7,8 7,6 7,8
Conduttività
(µScm ^-1)
2.500 659 567 552 911 437 591 577 615 370
Durezza totale (°F) 15 - 50 1 28 21 24 33 22 30 22 24 18
Fluoruro (mg/L) 2 1,5 0,1 0,1 0,1 0,1 0,1 0,2 0,1 0,1 < 0,1 3
Magnesio (mg/L) - 17 14 17 16 19 16 17 17 12
Manganese (µg/L) 50 < 5 3 < 5 3 < 5 3 < 5 3 5 2 < 5 3 < 5 3 < 5 3
Nitrato (mg/L) 2 50 7 6 7 16 13 6 5 7 6
Nitrito (mg/L) 2 0,50 < 0,02 3 < 0,02 3 < 0,023 < 0,02 3 < 0,02 3 < 0,05 3 < 0,02 3 < 0,02 3 < 0,02 3
Piombo (µg/L)2 10 < 1 4 < 1 4 < 1 4 < 1 4 1 < 1 4 < 1 4 < 1 4 < 1 4
Potassio (mg/L) - 2 3 2 2 1 2 4 2 < 1 3
Residuo secco a 180° (mg/L) 1.500 1 355 298 296 544 235 416 315 335 264
Sodio (mg/L) 200 22 20 15 55 5 24 25 21 9
Solfato (mg/L) 250 66 47 50 132 26 67 51 63 9
Trialometani - Totale (µg/L)2 30 3 0,4 6 1 4 6 6 5 3

1Per i parametri indicatori Durezza totale e Residuo secco a 180°, il D.Lgs. n.31/2001 prevede un valore consigliato.
2Parametri chimici riportati nella parte B dell’allegato 1 del D.Lgs. n.31/2001. Gli altri sono riportati nella parte C dell’allegato 1 e classificati dalla normativa come “Parametri indicatori”. Per il Clorito il limite per le acque di rete è stato ridefinito dal Decreto 5 settembre 2006.
3Assente o inferiore al limite di rilevabilità strumentale.
4Assente o inferiore al limite di rilevabilità strumentale nelle analisi effettuate in uscita dai potabilizzatori e quindi non ripetute nella rete di distribuzione.
5Valore limite consigliato 0,2 mg/L (se impiegato).


Come è possibile constatare, tutti i valori sono ampiamente entro i limiti di legge e, volendo classificare l'acqua dell'acquedotto sulla base del modello adottato per le acque minerali, si può affermare che è di tipo oligominerale a basso tenore di sodio, con l'eccezione dell'acqua distribuita a Modena che si può definire minerale.

I valori medi più elevati di cloruro, nitrato, sodio e solfato nell'acqua del territorio modenese rispetto agli altri derivano dalla composizione salina dell'acqua di falda. Nel territorio di Trieste si rilevano valori relativi alla durezza bassi caratteristici di acque leggere.

Valori più elevati di calcio (componente importante per una dieta equilibrata) si rilevano nelle acque distribuite a Modena, Pesaro-Urbino e Bologna. L’acqua distribuita a Padova presenta valori più elevati di magnesio (sostanza utile all’organismo per molti processi metabolici essenziali), mentre l’acqua distribuita a Ravenna presenta valori più elevati di potassio (sostanza essenziale per la salute delle cellule).

I valori mediamente più elevati per i cloriti a Ravenna, Ferrara e Forlì-Cesena sono essenzialmente dovuti a un maggiore utilizzo di biossido di cloro nel trattamento delle acque, necessario per assicurare la disinfezione di copertura in reti adduttrici molto estese con tempi di permanenza in condotta molto lunghi.


A livello locale vengono monitorati anche altri parametri storicamente considerati critici per le caratteristiche dell’acqua all’origine e per le modalità di trattamento. Ad esempio, il controllo di tetracloroetilene e tricloroetilene (solventi organoalogenati non naturalmente presenti in natura) nella provincia di Bologna deriva dalla loro presenza nelle acque di falda a causa di inquinamenti ambientali pregressi dovuti ad attività prevalentemente antropiche. A Ferrara, vengono monitorati gli antiparassitari nelle acque del fiume Po che alimenta la centrale di Pontelagoscuro. Anche l’alluminio viene in alcuni casi controllato (a Bologna, Forlì-Cesena e Pesaro-Urbino) in quanto i sali di questo metallo sono utilizzati come flocculanti nei processi di potabilizzazione.

Qualità dell'acqua: concentrazioni medie rilevate sui parametri critici a livello locale (2022)

  PARAMETRO D.Lgs. n. 31/2001 Gruppo Hera Analisi effettuate da Arpae per Ausl1
Prov. Bologna Alluminio (µg/L) 200 40 34
Ferro (µg/L) 200 16 11
Tetracloroetilene + Tricloroetilene (µg/L) 10 0,9 0,3
Prov. Ferrara Antiparassitari - Totale (µg/L) 0,50 0,02 <0,50
Antiparassitari (µg/L) 0,10 <0,01 <0,02
Prov. Forlì-Cesena Alluminio (µg/L) 200 45 24


Prov. Pesaro Urbino
Alluminio (µg/L) 200 49 48
Ferro (µg/L) 200 14 13
Tetracloroetilene + Tricloroetilene (µg/L) 10 <0,5 <0,2

1 I dati relativi alla provincia di Pesaro-Urbino sono riferiti al periodo marzo-dicembre 2022.

Gli esiti dei controlli effettuati dal Gruppo indicano valori ampiamente contenuti entro i limiti di legge, a conferma dell’efficacia dei processi di trattamento. Gli inquinanti ambientali di tipo organico (in particolare solventi alogenati e antiparassitari) sono trattati con un processo di filtrazione su carbone attivo che si dimostra particolarmente efficace per la loro rimozione. Il processo è stato implementato all’interno di alcuni impianti di trattamento di Bologna e in quello di Ferrara.

Nel grafico seguente viene confrontata la qualità dell’acqua potabile distribuita dal Gruppo Hera con i limiti di legge. É stato calcolato il rapporto tra le concentrazioni di 14 parametri (ammonio, arsenico, clorito, cloruro, conduttività a 20°C, durezza totale, fluoruro, manganese, nitrato, nitrito, residuo secco a 180°C, sodio, solfato, trialometani-totale), misurate presso i punti di rete rappresentativi dell’intero sistema di distribuzione, e le loro concentrazioni massime ammissibili nell’acqua potabile.

Nei diversi territori le concentrazioni medie dei parametri sono inferiori ai limiti di legge in una misura compresa tra il 77% e il 90%.

Tutti i parametri analizzati presentano valori medi molto al di sotto dei limiti di legge: i valori medi di ammonio, arsenico, fluoruro, manganese e nitrito sono inferiori ai limiti di legge di oltre il 92%, mentre quelli di cloruro, nitrato, sodio, solfati e trialometani-totale di oltre l’83%; la conduttività totale e il clorito, che presentano i valori medi più alti (escludendo i due parametri di durezza e residuo secco, per cui i limiti di legge risultano solo consigliati), raggiungono comunque una media inferiore rispettivamente del 76% e del 69% rispetto ai limiti di legge.

I controlli di Hera sull’amianto

L’uso di amianto, ampiamente diffuso in edilizia e in altri settori industriali fino alla fine degli anni ‘80, è stato definitivamente bandito nel 1992. È stato ufficialmente riconosciuto che l’inalazione delle fibre di amianto provoca gravi malattie dell’apparato respiratorio, mentre ad oggi non esistono prove attendibili che l’ingestione di tali fibre sia pericolosa per la salute. A maggio 2015 l’Istituto Superiore di Sanità (ISS) ha confermato che la presenza di fibre di amianto nell’acqua non presenta un rischio per la salute pubblica, e che allo stato attuale non sussistono i requisiti di necessità per indicare un valore limite di amianto nelle acque destinate a consumo diverso da quello già indicato dall’Environmental Protection Agency (EPA) americana. Lo studio dell’EPA prende infatti in considerazione la possibilità che l’amianto eventualmente contenuto nell’acqua possa contribuire ad aumentare il livello di fondo delle fibre aerodisperse e, quindi, il rischio legato alla possibile assunzione per via inalatoria. Queste indicazioni prevedono di non superare il valore di 7 milioni di fibre/litro per le fibre di lunghezza superiore a 10 µm (dieci millesimi di millimetro) (fonte EPA, Environmental Protection Agency, Technical factsheet on asbestos). Studi internazionali su popolazioni esposte attraverso l’acqua potabile non hanno fornito evidenze sufficienti fra eccesso di tumori gastrointestinali e consumo di acqua potabile (Monograph Iarc, vol. 100 C del 2012).
La notevole preoccupazione suscitata dal tema ha comunque indotto Hera a svolgere verifiche costanti dello stato di conservazione delle condotte idriche e ad applicare un piano di controllo dedicato alla ricerca delle fibre di amianto nell’acqua. Dal 2003 Hera redige e applica annualmente il “Piano di controllo amianto”, nel quale sono riportati i dettagli dei punti di campionamento di rete più rappresentativi, le frequenze e i parametri analitici da sottoporre ad analisi. Il profilo comprende, oltre alla ricerca dell’amianto con distinzione delle fibre di lunghezza inferiore e superiore a 10 µm, parametri analitici che rilevano il grado di aggressività dell’acqua (pH, alcalinità, calcio, cloruri, solfati): tale scelta è stata adottata dal momento che il possibile rilascio di fibre dalla matrice cementizia delle tubazioni in cemento amianto può dipendere dal grado di aggressività dell’acqua. Acque con indice di aggressività inferiore a 12 sono considerate aggressive nei confronti delle tubazioni in cemento amianto e quindi non possono essere veicolate con questo tipo di tubazioni. Acque con indice di aggressività superiore a 12 non sono invece considerate aggressive verso le tubazioni in cemento amianto e quindi non sono in grado di provocare il rilascio di fibre di amianto nell’acqua. Il calcolo dell’indice prende in considerazione il pH dell’acqua, la sua alcalinità (espressa come CaCO3) e la concentrazione di calcio.
Nel 2022 sono stati effettuati 225 campionamenti (197 sui territori di Hera Spa dell’Emilia-Romagna e 28 nei territori di Padova e Trieste gestiti da AcegasApsAmga) volti a rilevare l’eventuale rischio di cessione di fibre di amianto da parte delle reti in cemento-amianto. Gli esiti dei controlli hanno mostrato assenza di fibre di lunghezza superiore a 10 µm nel 96% dei campioni. Nel 4% dei campioni in cui è stata riscontrata la presenza di fibre di lunghezza superiore a 10 µm, il numero di fibre/litro è risultato essere inferiore al limite di rilevabilità di 1.500, livello molto inferiore a quello indicato dall’EPA americana (7 milioni di fibre/litro). Su 482 campioni è stato determinato anche il parametro “indice di aggressività”. I valori di tale parametro (in 366 casi ≥ 12, in 116 casi < 12) hanno confermato che le acque distribuite da Hera sono nella generalità dei casi tendenzialmente incrostanti piuttosto che aggressive nei confronti delle matrici cementizie (indice di aggressività medio pari a 12,2) e quindi tali da non favorire il rilascio delle fibre d’amianto.
Anche il laboratorio Marche Multiservizi calcola l’indice di aggressività in vari punti di prelievo lungo tutta la rete di distribuzione, indipendentemente dal tipo di tubazione presente. Nel corso del 2022, 574 campioni su 593 analizzati (97%) hanno evidenziato valori di indice di aggressività superiore o uguale a 12. Inoltre, i 19 campioni con indice appena inferiore a 12 (3%) sono stati ripetuti nel corso dell’anno e hanno evidenziato sempre valori superiori a 12, segno che il valore riscontrato era frutto di variazioni momentanee della composizione dell’acqua distribuita. I risultati dell’indice di aggressività hanno dunque sempre fornito un dato tale da escludere la capacità di tali acque di provocare il rilascio delle eventuali fibre di amianto nelle tubazioni.


 

I risultati analitici dei controlli delle Aziende Usl

La tabella seguente mostra i valori medi delle concentrazioni relativi ad alcuni parametri rilevate nell'ambito dei controlli effettuati nel 2022 dalle Aziende Usl in Emilia-Romagna, attraverso i laboratori di Arpae, e nelle province di Padova e Pesaro-Urbino.

I valori esposti sono stati calcolati come medie ponderate sui volumi distribuiti degli esiti delle analisi eseguite nei punti di campionamento negli impianti di distribuzione (intesi come l'insieme delle opere di alimentazione della rete di distribuzione - serbatoi di testata e/o di accumulo, opere connesse - e il complesso delle tubazioni che adducono l'acqua ai singoli punti di utilizzo).

Nel complesso, relativamente a questi parametri, sono state effettuate 29.453 analisi nel 2022.

Qualità dell'acqua: concentrazioni medie rilevate dagli Enti pubblici di controllo (2022)3

  D.Lgs. n. 31/2001 PROV. BOLOGNA PROV. FERRARA PROV. FORLÌ-CESENA PROV. MODENA PROV. PADOVA PROV. PESARO-URBINO PROV. RAVENNA PROV. RIMINI
Alcalinità da bicarbonati (mg/L) - 275 218 273 270 - 255 260 280
Ammonio (mg/L) 0,5 <0,02 4 <0,02 4 <0,02 4 <0,02 4 0,02 <0,03 4 <0,02 4 <0,02 4
Arsenico (µg/L) 10 <1 4 1 <1 4 <1 4 2 <1 4 <1 4 <1 4
Cadmio (µg/L)2 5 <0,5 4 <0,5 4 <0,5 4 <0,5 4 0,1 <0,1 4 <0,5 4 <0,5 4
Calcio (mg/L) - 84 64 79 81 61 91 75 82
Cloruro (mg/L) 250 31 31 15 75 9 31 38 31
Concentrazione ioni idrogeno (pH) 6,5 - 9,5 7,6 7,6 7,8 7,6 7,6 7,8 7,9 7,6
Conduttività (µScm ^-1) 2.500 601 488 480 803 467 579 495 608
Durezza totale (°F) 15 - 501 27 21 26 29 24 30 26 27
Fluoruro (mg/L)2 1,5 <0,1 4 0,1 0,1 0,1 0,1 0,3 0,1 0,1
Magnesio (mg/L) - 18 15 19 12 20 16 20 19
Manganese (µg/L) 50 3 5 1 1 1 1 2 2
Nitrato (mg/L)2 50 8 6 5 9 11 6 6 6
Nitrito (mg/L)2 0,5 <0,01 4 <0,01 4 <0,01 4 <0,01 4 < 0,01 4 <0,05 4 <0.01 4 <0,01 4
Piombo (µg/L)2 10 <1 4 <1 4 <1 4 <1 4 0,3 <1 4 <1 4 <1 4
Potassio (mg/L) - 2,0 3,0 2,0 2,0 2,0 3,0 5,0 2,0
Sodio (mg/L) 200 24 24 15 48 7 24 29 25
Solfato (mg/L) 250 60 41 44 105 28 71 55 56
Trialometani - Totale (µg/L)2 30 3 <0,2 4 4 3 5 8 5 4

1 Per il parametro Durezza totale il D.Lgs. n.31/2001 prevede un valore consigliato.
2 Parametri chimici riportati nella parte B dell’allegato 1 del D.Lgs. n.31/2001. Gli altri sono riportati nella parte C dell’allegato 1 e classificati dalla normativa “Parametri indicatori”.
3 I dati relativi all’Emilia-Romagna sono rilevati da Arpae per Ausl. I dati dei territori di Padova e di Pesaro-Urbino sono rilevati rispettivamente dall’ULSS di Padova e dall’ASUR Marche (per quest’ultimo, i dati sono riferiti al periodo marzo-dicembre 2022).
4 Assente o inferiore al limite di rilevabilità strumentale.


I risultati delle analisi effettuate dalle Aziende Usl non si discostano dai valori rilevati dagli autocontrolli di Hera, anche in considerazione di un importante confronto svoltosi in questi anni tra i laboratori di Hera e di Arpa - Aziende Sanitarie Locali che ha portato, attraverso una serie di test incrociati, ad un miglioramento della loro qualità tecnica e operativa.
L’allineamento analitico raggiunto costituisce un elemento di base indispensabile per le Aziende Usl che hanno il compito di valutare l’idoneità dell’acqua che il Gruppo Hera distribuisce a 3,6 milioni di cittadini, a garanzia della tutela della salute pubblica.

 

La conformità dell'acqua rispetto alla legge

In aggiunta ai risultati analitici precedenti rappresentati come concentrazioni medie rilevate, si riporta nel grafico seguente la percentuale di analisi effettuate da Hera e dalle Aziende Usl nel 2022 con risultati conformi alla legge ovvero con valori rilevati inferiori ai limiti del D.Lgs. n.31/2001.

Tale percentuale differisce dagli indicatori di performance definiti dalla delibera 917/2017 di Arera per la regolazione della qualità tecnica del servizio idrico. Il “tasso dei parametri da controlli interni non conformi” (indicatore M3c previsto dalla delibera 917/2017) viene calcolato infatti su tutti i campioni e tutti i parametri effettuati nel controllo interno, sulla rete di distribuzione a valle di eventuali impianti di potabilizzazione, previsto dall’art. 7 del D.Lgs. n.31/2001, quindi riguarda tutti i parametri delle tabelle A, B e C del D.Lgs. n.31/2001. L’indicatore “percentuale di analisi conformi alla legge” presentato in questo report considera invece i 22 parametri ritenuti più significativi per valutare la qualità dell’acqua distribuita dal Gruppo Hera.

Relativamente ai parametri elencati nel grafico sopra riportato, Hera e le Aziende Usl attraverso i laboratori delle Agenzie regionali per la protezione ambientale nel 2022 hanno effettuato 231.182 analisi lungo la rete di distribuzione: complessivamente il 99,9% delle analisi è risultato conforme alla legge (D.Lgs. n.31/2001). I casi di non conformità hanno riguardato principalmente l’alluminio (a Bologna) e il ferro (a Modena, Padova, Ravenna e Pesaro-Urbino) che la normativa classifica come parametri indicatori.

Qualità dell'acqua: % di analisi conformi alla legge (2022)
Analisi effettuate dal Gruppo e dagli Enti pubblici di controllo1

  PROV. BOLOGNA PROV. FERRARA PROV. FORLÌ-CESENA PROV. MODENA PROV. PADOVA PROV. PESARO-URBINO PROV. RAVENNA PROV. RIMINI PROV. TRIESTE
Alluminio 99,2% 100,0% 100,0% 100,0% 100,0% 99,6% 99,6% 100,0% 100,0%
Ammonio 100,0% 100,0% 100,0% 100,0% 100,0% 100,0% 100,0% 100,0% 100,0%
Antiparassitari 100,0% 100,0% 100,0% 100,0% 100,0% 100,0% 100,0% 100,0% 100,0%
Antiparassitari Totale 100,0% 100,0% 100,0% 100,0% 100,0% 100,0% 100,0% 100,0% 100,0%
Arsenico 100,0% 100,0% 100,0% 100,0% 100,0% 100,0% 100,0% 100,0% 100,0%
Cadmio 100,0% 100,0% 100,0% 100,0% 100,0% 100,0% 100,0% 100,0% 100,0%
Clorito 100,0% 99,7% 99,9% 100,0% 100,0% 100,0% 99,1% 99,7% 100,0%
Cloruro 100,0% 100,0% 100,0% 100,0% 100,0% 100,0% 100,0% 100,0% 100,0%
Concentrazione ioni idrogeno 100,0% 100,0% 100,0% 100,0% 100,0% 100,0% 100,0% 100,0% 100,0%
Conduttività 100,0% 100,0% 100,0% 100,0% 100,0% 100,0% 100,0% 100,0% 100,0%
Escherichia coli 99,8% 100,0% 99,7% 99,6% 100,0% 99,3% 99,9% 99,9% 100,0%
Ferro 99,5% 99,7% 99,9% 99,2% 98,2% 99,6% 98,7% 99,4% 100,0%
Fluoruro 100,0% 100,0% 100,0% 100,0% 100,0% 100,0% 100,0% 100,0% 100,0%
Manganese 99,5% 99,4% 100,0% 99,8% 100,0% 99,4% 100,0% 100,0% 100,0%
Nitrato 100,0% 100,0% 100,0% 100,0% 100,0% 100,0% 100,0% 100,0% 100,0%
Nitrito 100,0% 100,0% 100,0% 100,0% 100,0% 100,0% 100,0% 100,0% 100,0%
Piombo 100,0% 100,0% 100,0% 100,0% 100,0% 100,0% 100,0% 100,0% 100,0%
Residuo secco a 180° 100,0% 100,0% 100,0% 100,0% 100,0% 100,0% 100,0% 100,0% 100,0%
Sodio 100,0% 100,0% 100,0% 100,0% 100,0% 100,0% 100,0% 100,0% 100,0%
Solfato 100,0% 100,0% 99,8% 100,0% 100,0% 100,0% 100,0% 100,0% 100,0%
Tetracloroetilene+
Tricloroetilene
100,0% 100,0% 100,0% 100,0% 100,0% 100,0% 100,0% 100,0% 100,0%
Trialometani-Totale 99,8% 100,0% 99,9% 100,0% 100,0% 99,3% 99,8% 99,9% 100,0%
TOTALE 99,9% 100,0% 100,0% 99,9% 99,9% 99,8% 99,9% 100,0% 100,0%

Nota: il D.Lgs. n.31/2001 classifica come “parametri indicatori” alluminio, ammonio, concentrazione ioni idrogeno (pH), cloruro, ferro, manganese, sodio. Per il residuo secco a 180° il D.Lgs. n.31/2001 prevede valori consigliati.
1 I dati relativi all’Emilia-Romagna sono rilevati da Arpae per Ausl. I dati dei territori di Padova e di Pesaro-Urbino sono rilevati rispettivamente dall’ULSS di Padova e dall’ASUR Marche (per quest’ultimo, i dati sono riferiti al periodo marzo-dicembre 2022).

Il D.Lgs. n.31/2001 e la circolare regionale applicativa 9/2004 individuano percorsi di gestione delle non conformità diversi a seconda che si tratti di parametri che alterano soltanto la qualità dell’acqua da un punto di vista organolettico (“parametri indicatori”, quali ad esempio il ferro o il manganese) oppure che possono alterare la potabilità dell’acqua (quali ad esempio l’Escherichia coli o parametri chimici come il piombo o i trialometani). In caso di superamento, le Agenzie regionali per la protezione ambientale informano in tempo reale l’Autorità competente (Azienda Usl) che, con il supporto del gestore del servizio idrico, individua idonee misure correttive.

In tutti i casi di risultati non conformi alla legge, Hera attua tempestivamente interventi per il ripristino delle normali condizioni di erogazione che consistono nella regolazione dei sistemi di trattamento (con particolare riguardo alle stazioni di disinfezione), nei lavaggi di rete per la rimozione di sedimenti nelle condotte, fino alla sostituzione di tratti di condotte. Nei casi più critici, Hera rende disponibile acqua potabile per usi alimentari attraverso autobotti o distribuendola tramite sacchetti preconfezionati, fino alla totale risoluzione dell’evento non conforme.

Nel corso del 2022 non sono state concesse deroghe al rispetto dei limiti previsti dal D.Lgs. 31/2001 e sono state emesse 25 ordinanze sindacali di non potabilità: una per il territorio relativo ad Hera Spa e 24 nelle Marche. Tali ordinanze hanno riguardato lo 0,001% dei cittadini serviti dal Gruppo.

Nei territori gestiti da AcegasApsAmga nel Nord Est non si sono verificate ordinanze di non potabilità dell’acqua potabile. Le ordinanze segnalate in Romagna e nelle Marche hanno invece interessato quasi esclusivamente piccoli comuni. Nella quasi totalità dei casi le ordinanze sono legate a problemi agli impianti di disinfezione di piccoli acquedotti dove, a causa delle basse portate e della localizzazione in zone isolate, il controllo e la regolazione sono generalmente più difficili. Rispetto al 2021 è aumentato il numero di cittadini coinvolti (da 3.293 a 4.247) mentre rimangono stabili il numero totale di ordinanze e la loro durata media (rispettivamente 25 e 7,9 giorni).

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