Economia circolare: il posizionamento di Hera
Economia circolare: il posizionamento di Hera
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- Economia circolare: il posizionamento di Hera
Nel 2017 l’Unione europea ha approvato un pacchetto di misure per la transizione verso un’economia circolare che prevede tre obiettivi relativi ai rifiuti urbani.
Con il 2,3% di rifiuti conferiti in discarica, il territorio servito da Hera è in anticipo da più di 15 anni rispetto all’obiettivo del 2035 e si posiziona ai livelli dei Paesi europei più virtuosi. L’Italia registra invece un ricorso alla discarica elevato e pari al 19%, in linea con la media europea.
Per i rifiuti da imballaggio l’obiettivo europeo è di raggiungere un tasso di riciclo del 65% entro il 2025. Un ulteriore obiettivo è fissato per il 2030: 70%.
Hera ha già raggiunto l’obiettivo del 2025 grazie a quantità di raccolta differenziata superiori alla media nazionale e agli alti tassi di riciclo, in particolare per vetro e legno.
L’obiettivo sul tasso di riciclo complessivo dei rifiuti urbani è fissato al 55% nel 2025. Ulteriori obiettivi sono fissati per il 2030 (60%) e 2035 (65%).
Per il totale dei materiali considerati nell’ambito del progetto Sulle tracce dei rifiuti, il Gruppo Hera ha già raggiunto l’obiettivo del 2030.
Il dato del tasso di riciclo relativo all'Italia si riferisce a tutti i materiali raccolti.
Il dato del tasso di riciclo Hera è riferito ai materiali considerati nell’ambito del progetto Sulle tracce dei rifiuti.
I risultati del 2022 recepiscono le Linee guida della Commissione Europea per il calcolo e la rendicontazione dei dati relativi ai rifiuti urbani pubblicate ad agosto 2021 in coerenza con la Decisione di esecuzione UE 2019/665. Tale Decisione stabilisce che "il peso dei rifiuti urbani riciclati è misurato all'atto dell'operazione di riciclaggio", decurtando quindi dalle quote avviate a riciclo gli scarti generati dalle attività di pre-pulizia a monte delle operazioni di effettivo riciclo. La Decisione introduce due modifiche di rilievo, che hanno avuto ripercussioni sui risultati del 2022:
- per la plastica, sono stati esclusi gli scarti generati nel processo di produzione della plastica riciclata (stimati pari al 20% della plastica in uscita dagli impianti di selezione, coerentemente con le elaborazioni Ispra e Arpae);
- per il verde e per l'organico, sono state escluse le quantità relative al compost che, pur non rispettando le caratteristiche per essere definito "compost di qualità" dell'Allegato 2 del D.Lgs. 75/2010, viene utilizzato in sostituzione di risorse naturali (terreno vegetale).
Di conseguenza, nel calcolo dei tassi di riciclo sono stati applicati i due aspetti di cui sopra. Per tutti gli altri materiali, l'applicazione delle Linee guida della Commissione Europea non ha comportato variazioni.
La Decisione UE richiede inoltre agli stati membri di calcolare il tasso di riciclo nazionale considerando tutti i rifiuti urbani raccolti e non soltanto alcune tipologie.
Il tasso di riciclo fa riferimento a tutti i materiali raccolti in modo differenziato.
I quantitativi non comprendono le quote avviate a recupero energetico.
Il tasso di riciclo dell'organico include i quantitativi di compostaggio di comunità e compostaggio domestico così come previsto dalla normativa.
Sono stati considerati anche i rifiuti assimilabili agli urbani conferiti a recupero dal produttore e i rifiuti raccolti da associazioni di volontariato o direttamente dai Comuni, ipotizzando che il recupero di materia sia stato pari al 100% del raccolto.
Anche per il tasso di riciclo degli imballaggi non sono state comprese le quote avviate a recupero energetico, mentre sono state considerate le frazioni di rifiuti assimilabili agli urbani conferiti a recupero dal produttore.
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