Raccolta differenziata, Hera avvia la campagna per una plastica di qualità nelle Stazioni ecologiche del territorio bolognese
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Volantini, totem e operatori pronti a dare una mano per “trovare l’intruso”, togliere i dubbi e verificare la correttezza dei conferimenti nei centri di raccolta della città e del territorio metropolitano. L’obiettivo è aumentare la percentuale di riciclo di questo materiale, che rispetto alle altre frazioni è storicamente il più basso anche perché è facile incorrere in errori
Sembra facile da conferire, eppure è tra i più insidiosi, tanto che la sua percentuale di riciclo è storicamente la più bassa in assoluto: si tratta della plastica, uno dei materiali più inquinanti ma purtroppo fanalino di coda per quanto riguarda la qualità nella raccolta differenziata. Per questa ragione, Hera ha deciso di avviare una campagna per migliorare la qualità della plastica partendo dalle 47 Stazioni ecologiche che si trovano a Bologna e in tutto il territorio metropolitano, con l’obiettivo di ricordare ai cittadini le modalità corrette per buttare questo rifiuto.
La raccolta differenziata è in crescita costante e registra percentuali da record in generale in tutto il territorio bolognese gestito da Hera. Inoltre, con oltre il 70%, Bologna è la prima città italiana con più di 200.000 abitanti ad aver superato l’obiettivo UE del 65% di raccolta differenziata al 2030. Uno stimolo a migliorare concentrandosi anche sulla qualità.
Nell’ultimo report “Sulle tracce dei rifiuti”, il documento dedicato alla raccolta differenziata che il Gruppo Hera pubblica ogni anno, si può capire tra l’altro la percentuale di effettivo recupero di ogni frazione che entra nei rispettivi cassonetti stradali, nei bidoncini del porta a porta o che viene portata alla Stazione ecologica. A fronte di percentuali di qualità molto alte registrate sulle raccolte di carta (oltre 80%), vetro (90%), legno (99%) e ferro (100%), la plastica conferita viene riciclata solo al 31%. Serve un’operazione qualità: divulgare sempre di più le informazioni corrette e incrementare i controlli dei rifiuti conferiti dai cittadini, a cominciare dalle Stazioni ecologiche nelle quali c’è un contatto diretto tra gli utenti e gli operatori che possono in questo modo accertare la correttezza dei materiali e spiegare eventualmente cosa non va.
Perché è così difficile conferire correttamente la plastica? Perché ci sono molti rifiuti che sono fatti di plastica ma non sono imballaggi, e dunque vanno insieme ai rifiuti indifferenziati perché non valorizzabili dal consorzio Corepla. “Trova l’intruso” è proprio l’invito che Hera ha deciso di scrivere sui totem installati all’ingresso delle Stazioni ecologiche di Bologna e del territorio metropolitano e sui volantini che vengono distribuiti agli utenti dei centri di raccolta e agli Sportelli Clienti Hera, con l’obiettivo di risolvere i dubbi attraverso informazioni utili sui materiali che vanno nella plastica e quelli che invece no.
Il semaforo verde è per tutto ciò che è un imballaggio in plastica, cioè contiene o avvolge un altro prodotto: per esempio sacchetti in plastica, contenitori in plastica per alimenti come vaschette portauova, per gelato, yogurt, creme, formaggi, dessert, oppure bottiglie che contenevano bevande, bicchieri e piatti di plastica, barattoli, buste, flaconi, polistirolo da imballaggio. Se invece il rifiuto in plastica non è un imballaggio, è un intruso: per esempio i giocattoli di qualsiasi genere, le bacinelle, i materiali in gomma, le posate di plastica usa e getta, le cover dei cellulari, le cartelline portadocumenti, gli imballaggi costituiti da diversi materiali (come carta e plastica insieme). L’invito ai cittadini è anche di scegliere sacchi trasparenti quando portano la plastica alle Stazioni ecologiche, in modo che gli operatori possano controllare la correttezza di quanto conferito. Nel 2024 nell’area metropolitana di Bologna i centri di raccolta hanno registrato oltre mezzo milione di accessi, per un totale di più di 1,2 conferimenti, tra cui 1.738 tonnellate di plastica.
Per togliersi il dubbio, è sempre possibile consultare il sito www.ilrifiutologo.it o utilizzare l’app gratuita di Hera il Rifiutologo. Senza dimenticare che il miglior rifiuto è quello che non si produce: gli oggetti ancora in buono stato possono essere donati e avere così una seconda vita con il progetto Cambia il finale (www.gruppohera.it/cambiailfinale).
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