Assemblea degli azionisti
Assemblea degli azionisti
L’assemblea degli azionisti è l’organo deliberativo di una società di capitali. All’assemblea spettano compiti importanti come l’approvazione del bilancio o l’elezione del consiglio di amministrazione. Sostanzialmente l’assemblea rappresenta le istanze della proprietà, ossia degli azionisti della società stessa.
I vari tipi di assemblea
L’assemblea degli azionisti può essere di tre tipi: l’assemblea ordinaria, l’assemblea straordinaria e l’assemblea speciale. È una distinzione non basata su una diversa composizione dell’assemblea stessa (che è sempre formata dagli azionisti della società o dai loro rappresentanti), ma sull’argomento sul quale i soci deliberano.
- L’assemblea ordinaria approva il bilancio e nomina amministratori, sindaci e il presidente del collegio sindacale. Questa assemblea decide anche i compensi di queste cariche (quando non fissati dallo statuto) ed esamina gli altri argomenti a lei attribuiti dallo statuto o proposti dagli amministratori. L’assemblea ordinaria deve essere convocata almeno una volta all’anno, entro 4 mesi dalla chiusura dell`esercizio sociale.
- L’assemblea straordinaria decide delle modifiche all’atto costitutivo, dell’emissione di obbligazioni e della nomina e dei poteri dei liquidatori.
- L’assemblea speciale è chiamata a deliberare nei casi in cui i provvedimenti assembleari interessino categorie di azioni con limitazioni di voto (come le azioni risparmio).
Convocazione e validità delle assemblee
Gli amministratori convocano l’assemblea con un avviso che elenca le materie da trattare (ordine del giorno) e indichi ora, data e luogo della riunione. La Gazzetta Ufficiale della Repubblica pubblica l’avviso almeno 15 giorni prima della riunione. Le società quotate pubblicano il comunicato stampa di convocazione anche sul proprio sito internet.
Un’assemblea ordinaria è valida se riunisce soci o delegati con almeno la metà del capitale sociale (le azioni a voto limitato non si contano). Le delibere di un’assemblea ordinaria o straordinaria sono prese a maggioranza assoluta.
Quando non si raggiunge la quota di capitale necessaria (quorum) le decisioni assembleari non sono valide e si ricorre a una seconda o a una terza convocazione.
L’assemblea ordinaria in seconda convocazione delibera sugli argomenti che avrebbero dovuto essere trattati nella prima convocazione, qualunque sia la parte di capitale rappresentata dai soci intervenuti. Per la validità dell’assemblea straordinaria in seconda convocazione occorre il voto di più di un terzo del capitale sociale.
In terza convocazione, infine, è sufficiente il voto di soci che rappresentino più di un quinto del capitale sociale. Per alcuni tipi di delibere (cambiamento dell’oggetto sociale, trasformazione della società, scioglimento anticipato, trasferimento della sede sociale all’estero o emissione di azioni privilegiate) è comunque previsto un sistema di voto con maggioranze più ampie.
L’assemblea degli azionisti opera principalmente in base agli articoli 2363 e seguenti del codice civile. Lo statuto di ogni società può presentare singole regole più rigide o specifiche di quanto non sia previsto dal codice.
Per esempio, all’interno dell’assemblea di Hera un ruolo particolare è affidato ai soci pubblici del gruppo. Lo statuto del gruppo prevede, infatti, che il capitale sia controllato per almeno il 51% da Comuni, Province o Consorzi o da consorzi o società di capitali di cui questi controllino la maggioranza del capitale. In base allo statuto, inoltre, un insieme di dieci Enti pubblici con almeno il 35% del capitale di Hera ha diritto di veto sulle delibere che comportino lo scioglimento, la scissione e la fusione della società, il trasferimento dell'azienda, oppure che modifichino le norme statutarie sulla validità delle assemblee e sui diritti di veto.
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