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Il sistema di tracciabilità

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Menu minisito Sulle tracce dei rifiuti

In questo report:

Sistema Tracciabilita

Il sistema di tracciabilità

Il report Sulle tracce dei rifiuti nasce dall’esigenza di rispondere a due domande:

  • dove va a finire la raccolta differenziata?
  • quanta ne viene effettivamente recuperata?

La soluzione proposta consiste nella diffusione di un report sulla destinazione dei rifiuti raccolti in modo differenziato e sulle quantità effettivamente recuperate che:

  • arricchisce la rendicontazione del Gruppo Hera consentendo di andare oltre la percentuale di raccolta differenziata con riferimento agli obiettivi europei in materia di economia circolare;

  • traccia e monitora la filiera del riciclo e del recupero;

  • fornisce la garanzia dell’avvenuto recupero della raccolta differenziata;

  • risponde a curiosità ed eventuali dubbi sull’effettivo recupero dei materiali;

  • rende trasparente il processo che segue l’impegno quotidiano di ogni cittadino nella raccolta differenziata;

  • dimostra l’utilità della raccolta differenziata promuovendo i comportamenti virtuosi.

Hanno collaborato alla realizzazione del report il Consorzio Nazionale per la Raccolta, il Riciclaggio e il Recupero dei Rifiuti di Imballaggi in Plastica (Corepla) e le 52 aziende che gestiscono gli impianti di prima destinazione dei rifiuti differenziati.

Le informazioni e i dati contenuti nell’edizione 2024 del report Sulle tracce dei rifiuti sono stati oggetto di verifica da parte di Bureau Veritas. I dettagli dell'attività condotta e i risultati complessivi sono indicati nella Dichiarazione di verifica emessa da Bureau Veritas.

 

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Il perimetro del progetto

Il progetto ha riguardato i flussi dei rifiuti dalla raccolta differenziata gestita da Hera, AcegasApsAmga, Marche Multiservizi e Marche Multiservizi Falconara relativi ai seguenti materiali:

  • organico;
  • verde (sfalci e potature);
  • carta;
  • plastica;
  • vetro;
  • legno;
  • metalli (imballaggi in acciaio, alluminio e banda stagnata);
  • ferro

provenienti da raccolta monomateriale, raccolta mista e dalle stazioni ecologiche.

Verde, carta, organico, vetro, plastica e metalli sono i principali materiali raccolti da Hera attraverso cassonetti e contenitori stradali oppure raccolta porta a porta, oltre che attraverso le stazioni ecologiche. Legno e ferro sono invece tra i principali materiali raccolti attraverso le stazioni ecologiche.

I dati sono riferiti all’anno solare 2024.

I rifiuti considerati nell’ambito del progetto sono stati pari a 1.165 mila tonnellate (pari a 363 chilogrammi raccolti per abitante) che corrispondono all’84% della raccolta differenziata gestita dal Gruppo (Hera, AcegasApsAmga, Marche Multiservizi e Marche Multiservizi Falconara) nel 2024. La quota rimanente è composta principalmente dalle filiere raccolte in modo differenziato non considerate nell’analisi, quali rifiuti ingombranti, rifiuti inerti, rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche (RAEE) e altri materiali raccolti presso i centri di raccolta differenziata. La raccolta differenziata non gestita dal Gruppo Hera è relativa a rifiuti assimilati conferiti a recupero direttamente dal produttore. Includendo anche questi rifiuti (pari al 6% della raccolta differenziata), la copertura del progetto sul totale diventa il 79% della raccolta differenziata complessiva sul territorio servito dal Gruppo.

Anno 2024 Totale (migliaia tonnellate) Procapite (kg/
abitante)
Note
Totale rifiuti urbani raccolti nel territorio servito

1.985

619  
Totale raccolta differenziata nel territorio servito

1.474

459  
Raccolta differenziata gestita dal Gruppo Hera

1.384

432

 
Raccolta differenziata ambito del progetto 1.165 363 Pari all’84% della raccolta differenziata gestita dal Gruppo Hera e al 79% della raccolta differenziata totale

 

La modalità di raccolta dei dati

Per ciascun materiale considerato nell’ambito del progetto sono state individuate le quantità raccolte in ogni territorio e gli impianti di prima destinazione. Questi impianti effettuano operazioni di stoccaggio, selezione o prima lavorazione sui materiali raccolti per poi destinarli agli impianti di recupero. Per l’organico e il verde, tali impianti possono anche effettuare direttamente il recupero del materiale.

Alle imprese che gestiscono gli impianti di prima destinazione è stata inviata una specifica scheda di raccolta dati con informazioni sulle quantità trattate e la loro destinazione. A ciascuna impresa è stata richiesta, per ogni impianto gestito e per ogni tipologia di rifiuti:

  • la quantità di materiale avviato a recupero di materia;
  • la quantità di materiale avviato a recupero di energia (solo per la plastica destinata a termovalorizzatori e per il verde destinato a impianti a biomasse);
  • la quantità di rifiuto avviato a smaltimento (sovvallo conferito in discarica);
  • gli impianti di destinazione delle suddette quantità (ragione sociale dell’azienda e comune del sito impiantistico);
  • i criteri utilizzati per la compilazione della scheda.

Per le filiere del verde e dell’organico, destinate alla produzione di compost, le quantità recuperate vengono stimate come differenza tra le quantità conferite in ingresso e i sovvalli prodotti. Infatti, nel processo di compostaggio si verificano delle perdite di processo (peso) che non vengono considerate scarto ma parte del processo di recupero.

Le informazioni richieste sono riferite alle specifiche quantità conferite da Hera, AcegasApsAmga, Marche Multiservizi e Marche Multiservizi Falconara (anche sulla base di stime); qualora non sia possibile fare riferimento agli specifici flussi dei quattro gestori, le informazioni possono fare riferimento alle quantità complessivamente trattate dall’impianto.

Per seguire le tracce dei rifiuti è stato inoltre coinvolto il Corepla per quanto riguarda i dati relativi a 14 Centri di Selezione e Stoccaggio (CSS): A2A Ambiente S.p.A., Amiat S.p.A., Argeco S.p.A., Cavallari S.r.l., Ecologistic S.p.A., Gaia S.p.A., I.Blu S.r.l (due impianti), Montello S.p.A., Nappi Sud S.r.l., Oppimitti Energy S.r.l., Synextra S.p.A. e Tregenplast S.r.l. (due impianti).

 

La modalità di elaborazione dei dati

L’elaborazione delle informazioni ha permesso di calcolare la quantità di rifiuti raccolti in modo differenziato per abitante, le percentuali di recupero e di riciclo della raccolta differenziata (ovvero la percentuale di materiale che rientra nel ciclo produttivo), il tasso di riciclo dei rifiuti urbani (ovvero la percentuale determinata dal rapporto fra le quantità avviate a riciclo, comprese le quantità non gestite, e le quantità di materiali presenti nel totale dei rifiuti urbani differenziati e indifferenziati) e l’elenco degli impianti che hanno recuperato i materiali raccolti nel 2024.

Nei casi di una o più destinazioni intermedie prima del conferimento in un impianto di recupero, si è risaliti all’impresa che effettua la selezione ed è stata considerata la quantità di sovvallo da questa dichiarata.

I dati non comprendono le raccolte multimateriali destinate esclusivamente ai clienti non domestici ubicate prevalentemente in aree industriali o artigianali (pari al 3% della raccolta differenziata totale del 2024).

Tutti i dati sono riferiti al recupero di materia (riciclo) di rifiuti urbani e assimilati raccolti in modo differenziato.

Per la plastica è stata considerata recuperata anche la quantità avviata a recupero energetico. Per riciclare la plastica è infatti necessario separare i singoli polimeri: dalla selezione dei principali (in prevalenza PET, HDPE, LDPE e PP) vengono generati scarti difficilmente riciclabili dai quali è però possibile recuperare energia. Del totale della plastica raccolta nel territorio servito dal Gruppo Hera nel 2024, è stato recuperato il 75%: il 30% è stato riciclato mentre il 45% è stato destinato a recupero energetico. Sul totale della plastica recuperata, il 40% è stato riciclato (60% nel territorio nazionale, sulla base di elaborazioni in base ai documenti pubblicati da Corepla) e il 60% è stato destinato a recupero energetico (40% nel territorio nazionale sulla base di elaborazioni in base ai documenti pubblicati da Corepla).

Per il verde è stata considerata recuperata anche la quantità avviata a recupero energetico, in questo caso in impianti a biomasse. Per il verde e per l’organico è stata considerata recuperata anche la quantità di compost generato che, pur non rispettando le caratteristiche necessarie per essere definito “compost di qualità” dall’Allegato 2 del D.Lgs. 75/2010, viene comunque utilizzato in sostituzione di risorse naturali (terreno vegetale). Del totale del verde raccolto, è stato recuperato il 92%: il 58% è stato riciclato mentre il 34% è stato destinato a recupero di energia (32%) o in sostituzione di risorse naturali (frazione organica biostabilizzata, 2%). Del totale dell’organico raccolto, è stato recuperato l’83%: il 78% è stato riciclato mentre il 5% è stato recuperato in sostituzione di risorse naturali (frazione organica biostabilizzata).

Non esistendo una procedura standardizzata per determinare l’indice di avvio a recupero, la metodologia utilizzata potrebbe evidenziare risultati non sempre confrontabili con quelli derivanti da altri studi.

I risultati sono stati calcolati secondo le Linee guida della Commissione Europea per il calcolo e la rendicontazione dei dati relativi ai rifiuti urbani pubblicate ad agosto 2021 in coerenza con la Decisione di esecuzione UE 2019/665. Tale Decisione stabilisce che “il peso dei rifiuti urbani riciclati è misurato all’atto dell’operazione di riciclaggio”, decurtando quindi dalle quote avviate a riciclo gli scarti generati dalle attività di pre-pulizia a monte delle operazioni di effettivo riciclo.

In particolare, per la plastica, vengono esclusi dalle quantità riciclate gli scarti generati nel processo di produzione della plastica riciclata (stimati pari al 20% della plastica in uscita dagli impianti di selezione, coerentemente con le elaborazioni Ispra e Arpae; tali quantità sono state considerate tutte inviate a recupero energetico) mentre per il verde e per l’organico vengono escluse dalle quantità riciclate le quantità relative al compost generato che non rispettano le caratteristiche per essere definito “compost di qualità” dall’Allegato 2 del D.Lgs. 75/2010, e che vengono utilizzate in sostituzione di risorse naturali (terreno vegetale).

 

La verifica esterna

Il report è stato verificato da Bureau Veritas, un ente certificatore esterno indipendente. La verifica ha riguardato due ambiti:

  • la raccolta e l’elaborazione complessiva dei dati ricevuti (a questo scopo è stata formalizzata una procedura di raccolta ed elaborazione dei dati);
  • le informazioni dichiarate dagli impianti di prima destinazione.

Sono state intervistate la Direzione Valore Condiviso e Sostenibilità di Hera S.p.A., i referenti di Hera S.p.A., AcegasApsAmga, Marche Multiservizi e Marche Multiservizi Falconara coinvolti nella raccolta dei dati, e i referenti coinvolti nella raccolta dei dati delle società Aimag, Cartiera di Carbonera, Eco+Eco, Ecoglass, Frati Luigi, Zola Predosa Teleriscaldamento.

La modalità di campionamento degli impianti gestiti da società non del Gruppo Hera è regolata da criteri che garantiscono la copertura qualitativa e quantitativa della verifica esterna e che consentono la confrontabilità e misurabilità nel tempo degli obiettivi di miglioramento emersi durante gli audit.

A conclusione dell’attività svolta, Bureau Veritas ha rilasciato una Dichiarazione di verifica.

 

Indicatori previsti dalla Prassi di riferimento UNI/PdR 132 "Requisiti per il monitoraggio e la verifica dei flussi di rifiuti urbani ai fini della rendicontazione per il calcolo degli obiettivi di riciclaggio"

  2024
Rifiuti raccolti (t) 1.164.946
Rifiuti avviati a riciclo (t) 855.026
Rifiuti avviati a impianti di recupero di energia (t) 167.976
Rifiuti avviati a impianti di smaltimento (t) 141.944
Quantità frazione organica raccolta in modo differenziato (t) 537.844
Quantità rifiuti di imballaggi e frazioni merceologiche similari raccolte in modo differenziato (t) 627.102
Efficienza della raccolta differenziata (per ogni flusso, è il rapporto tra le quantità conferite ai fini del riciclaggio rispetto alle quantità raccolte totali) 73,4%

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