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Hera è tra le società più inclusive al mondo
INVESTITORI
12/11/2025
Risultati Finanziari 9M 2025
Storie
Nel periodo recente, Hera ha ottenuto diversi riconoscimenti, alcuni dei quali di assoluto standing a livello globale, che attestano la validità delle politiche di Diversity, Equity & Inclusion attuate.
Dietro questo risultato, e più in generale dietro il forte posizionamento che Hera può vantare nei rating ESG esterni, stanno politiche che riflettono le best practice globali, ma sono disegnate e calate in modo funzionale rispetto alla specifica realtà del Gruppo: sono politiche capaci, quindi, di creare un ambiente innovativo e resiliente rispetto alle sfide esterne.
I riconoscimenti sui temi della Diversity, Equity & Inclusion confermano un’eccellenza verticale di Hera, nell’ambito di un solido posizionamento ESG che si estende a 360 gradi
103,4%
Pay gap complessivo, a favore delle donne
99,5%
Pay gap nei ruoli manageriali
98,7%
Pay gap ponderato per categoria (dai dirigenti agli operai)
0%
Numero delle controversie in Hera per temi di diversity
Lo scorso maggio, a Hera è stato attribuito il Gold Seal Award 2025 da parte di Equileap, la società leader a livello mondiale nell’analisi delle performance sulla workplace equality: un punto di riferimento utilizzato da gestori istituzionali internazionali, le cui masse investite superano i 9 miliardi di dollari. Hera è entrata nella Top 10 del 2025 del settore Utility e ha ottenuto il nono posto a livello complessivo per la propria performance ESG, tra 6.000 aziende valutate. Hera ha scalato la classifica soprattutto grazie alle performance di parità salariale, con il superamento effettivo di ogni gender pay gap in base ai dati 2024, oltre a potere vantare l’adesione ai principi dell’UN Women, l’ente delle Nazioni Unite dedicato all’uguaglianza di genere e all’empowerment femminile.
Non solo: in ottobre, Hera è stata inclusa nella Top 10 globale dell’Indice FTSE Russell Diversity & Inclusion, conquistando la decima posizione assoluta e risultando prima tra le società italiane. Nell’ambito di un assessment che quest’anno ha coinvolto oltre 16.500 realtà quotate a livello internazionale, Hera figura perciò per il decimo anno consecutivo tra le 100 società più inclusive al mondo. FTSE Russel, società del London Stock Exchange Group precedentemente nota come Refinitiv, ha stilato la classifica considerando 24 indicatori costruiti su dati pubblici delle società analizzate, che riguardano i temi di diversità, inclusione, sviluppo delle persone e assenza di controversie rilevanti.
Non trascurabile, infine, il fatto che ormai dal 2020 Hera abbia una presenza costante nel Bloomberg Gender-Equality Index.
Questi riconoscimenti sui temi di Diversity, Equity & Inclusion (DEI) fanno parte di un più ampio quadro di valutazioni molto positive da parte di agenzie ESG molto seguite dagli asset manager globali, in grado quindi di orientarne sia le decisioni di investimento sia quelle di voto in Assemblea.
Hera è infatti riconosciuta come campione assoluto nel proprio settore nel Dow Jones Sustainability Index tanto a livello europeo quanto a livello mondiale. Sustainalytics colloca inoltre Hera tra le società top-rated su scala globale nella gestione dei rischi ESG. S&P Global, infine, ha incluso Hera anche quest’anno, per la quinta volta consecutiva, nel segmento Top 1% del settore Multi- & Water-Utility nell’ambito del proprio Sustainability Yearbook.
Dietro i risultati, il serio impegno che Hera ha costruito negli anni
A partire dall’evidenza dell’ampio consenso ottenuto tra i valutatori esterni, volendo mettere a fuoco in particolare l’eccellenza conquistata negli aspetti DE&I, è interessante capire con quale spirito Hera ha originariamente improntato le proprie politiche e con quali iniziative le ha poi tradotte in realtà.
I riconoscimenti esterni riflettono infatti un impegno di lunga data che Hera ha fondato su una chiara visione di come debba essere condotto il business per creare effettivamente valore per gli stakeholder.
Il percorso di Hera è iniziato nel 2009, con la formale sottoscrizione della Carta per le Pari Opportunità e l’Uguaglianza sul lavoro, e ha avuto una tappa fondamentale con l’istituzione, nel 2011, di un Diversity Manager. L’adesione nel tempo a numerosi manifesti nazionali e internazionali, tra cui quelli promossi dalle Nazioni Unite e dall’UN Global Compact, ha poi attestato la serietà dell’impegno su questo fronte.
Dalla certificazione sulla Politica per la Parità di Genere hanno preso forma gli obiettivi strategici
Un ulteriore passo fondamentale è stato il raggiungimento, nel 2023, della certificazione Gender Equality Policy UNI/PDR 125:2022, che riguarda 11 società del Gruppo. Da lì ha preso forma un piano strategico, articolato in 16 obiettivi relativi agli ambiti della certificazione sulla parità di genere, che sono stati completamente raggiunti nel corso del 2024. Le aree nelle quali sono stati pianificati e conseguiti i miglioramenti dei KPIs sono quelle del processo di selezione e assunzione, della gestione delle carriere, dell’equità salariale, della conciliazione dei tempi vita-lavoro, della genitorialità e cura, oltre che delle attività di prevenzione di ogni forma di abuso fisico, verbale e digitale sui luoghi di lavoro.
Questo, in termini concreti, si è tradotto in una maggiore consapevolezza da parte del management sul gender pay gap e sui fattori che determinano l’andamento del turnover per genere, oltre che in una maggiore diffusione della cultura interna, nell’intera popolazione aziendale, relativamente ai temi della parità di genere. Le iniziative per la genitorialità hanno poi visto la creazione di un ambiente digitale unico appositamente dedicato, che ne favorisce una migliore fruizione. Nel 2024, sempre allo scopo di rafforzare la consapevolezza sui temi di DE&I, Hera ha inoltre avviato un programma di “Linguaggio inclusivo”, proseguito anche nel 2025, che ha coinvolto tutto il personale.
Raggiunti gli obiettivi fissati per il 2024, per continuare a ottenere miglioramenti nelle aree di intervento coperte dalla prassi UNI/PDR 125:2022, Hera ha messo a fuoco 12 azioni con specifici obiettivi da raggiungere nel 2025.
Già nel 2021 Hera si è inoltre dotata di una formale Politica contro le Discriminazioni, relativamente ad aspetti sessuali, razziali, di religione o disabilità, che è poi stata integrata nel 2025 per rafforzare la gestione accessibile e senza barriere delle disabilità, sia fisiche sia cognitive.
L’impegno a seguire pratiche di equal pay, remunerando quindi in modo uguale, indipendentemente dal genere, le persone che hanno avuto i medesimi risultati sul lavoro, è uno dei capitoli del Patto del buon lavoro – vero fiore all’occhiello delle relazioni industriali di Hera, studiato e analizzato anche a livello internazionale come modello organizzativo di accordo con le forze sindacali, capace di proiettare l’impresa nel futuro. Non da ultimo, Hera è membro fondatore della rete PARI “Insieme contro la violenza di genere” per prevenire molestie/violenza, promuovere ambienti di lavoro sicuri e consolidare la cultura del rispetto.
I risultati sono tangibili, non solo in termini di diffusione di una nuova cultura, sempre più inclusiva, ma anche in termini di KPIs in continuo miglioramento
40%
Peso delle nuove assunzioni di donne in ruoli manageriali
50%
Peso delle nuove assunzioni di donne, escludendo gli operai
35,2%
Peso delle donne nelle posizioni delle attività di IT e ingegneria
40%
Presenza femminile tra i membri del Consiglio di Amministrazione
Se guardiamo alle metriche che emergono dall’ultimo Bilancio 2024, possiamo verificare che questo viaggio da tempo intrapreso da Hera ha condotto a concreti cambiamenti, che oggi consentono di fotografare un quadro profondamente diverso da quello di circa 15 anni fa, quando il Gruppo ha iniziato a sviluppare le proprie politiche DE&I.
Queste metriche non solo attestano i progressi compiuti da Hera lungo il percorso verso ottimali politiche DE&I, ma restituiscono anche un quadro molto lusinghiero rispetto al contesto di riferimento. Il dato di Hera di una presenza femminile complessivamente pari al 28,3% della popolazione aziendale totale si confronta infatti con una media del settore energia e utility che è pari al 21,1% in Italia e al 24,8% nell’Unione Europea (fonte: Quotidiano Energia).
L’impegno di Hera si è dimostrato efficace anche nel chiudere il gender pay gap
Ogni anno in Hera viene condotto da una terza parte un assessment sui temi di equità salariale, che conduce all’identificazione delle azioni utili a completare la chiusura di qualsiasi disparità. È in questo modo che, anche nel 2024, Hera è riuscita a rispettare pienamente i criteri meritocratici e a mantenere la certificazione UNI/PDR 125:2022, conseguita nel 2023.
Le politiche funzionano a partire da una governance disegnata per favorirle
Allo scopo di favorire una fluida catena di trasmissione nell’applicazione delle politiche DE&I, Hera ha inoltre provveduto a collegare le valutazioni di performance individuale e le strutture di remunerazione variabile con l’effettivo successo risultante dalle metriche misurate su base annuale. Lo sviluppo professionale e i parametri relativi alle performance DE&I sono infatti parte del balanced scorecard system, che riguarda il 98,8% del management e del middle management di Hera. Nel 2024, il 37% della remunerazione variabile del management e del middle management era collegata a obiettivi di progetti di sostenibilità.
I benefici di questo approccio virtuoso, seppure impegnativo, sono sempre più evidenti.
Essere una realtà inclusiva, che offre a tutti pari opportunità e premia il merito a prescindere dalle caratteristiche del singolo individuo, sta consentendo a Hera di attrarre le risorse più brillanti e promettenti, di trattenerle nel tempo e coltivarle. La certezza di un trattamento equo, anche per chi è in Hera da diversi anni, rende il lavoro un qualcosa su cui vale la pena investire i propri sforzi. La diversità offre infine una ricchezza di prospettive, che aiuta a trovare soluzioni nuove in un mondo che cambia.
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