Aliplast e CDC_Studio: la plastica riciclata è fashion
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Aliplast, azienda del Gruppo Hera leader nella raccolta, recupero e rigenerazione della plastica, collabora con un’innovativa startup toscana del settore moda che utilizza il materiale riciclato per confezionare capi d’abbigliamento e tessuti. Si tratta di un caso virtuoso d’impiego di materiali di recupero per un settore di alto profilo, come il tessile-moda, che permette di coniugare l’eleganza a tangibili benefici ambientali
La plastica riciclata è fashion. Lo dimostra la collaborazione nata tra Aliplast, azienda leader nella raccolta, recupero e rigenerazione della plastica che fa parte del Gruppo Hera, e CDC_Studio, un’innovativa startup toscana (con sede a Castelfranco di Sotto, nel Pisano) del settore moda. CDC_Studio ha, infatti, scelto per la realizzazione di tutti i propri capi Aliplast, in qualità di fornitore di materiali adeguati dal punto di vista della qualità estetica, della resistenza e senza dimenticare la sostenibilità.
Il materiale fornito da Aliplast è film in polietilene, successivamente trattato da CDC_Studio in modo da dargli le caratteristiche che lo rendono adatto all’uso in ambito sartoriale. Così trattato, il film assume infatti ampie qualità in termini di vestibilità, risultando piacevole al tatto e molto confortevole una volta indossato. I capi realizzati grazie a questo materiale sono inoltre impermeabili ed antivento. In questa forma, il film è ribattezzato “COéO” ed è coperto da brevetto.
Due sono le linee di attività dell’azienda toscana: da un lato il COéO è utilizzato per realizzare capi (borse, scarpe, giacche e capispalla), poi commercializzati attraverso rete distributiva e canale e-commerce, dall’altro il film è lavorato, processato e rivenduto come materiale “grezzo” alle industrie tessili che, a loro volta, lo possono impiegare per realizzare abiti e accessori.Tutto il processo è improntato alla massima sostenibilità, si pensi, ad esempio, che l’impiego del film in polietilene riciclato prodotto da Aliplast permette di ridurre di oltre il 50% le emissioni di CO2 rispetto all’impiego di un film in plastica vergine. Quest'ultimo richiede, infatti, la dispersione di 2,82 kg di CO2 per ogni Kg prodotto, mentre il film Aliplast "costa" all'ambiente solo 1,13 Kg di CO2 a Kg. Inoltre, questo materiale può essere potenzialmente recuperato e riciclato quando il capo viene dismesso.
La collaborazione di Aliplast con CDC_Studio è solo all’inizio; tra i progetti in itinere vi è l’impiego di differenti tipi di polimeri per la realizzazione di tessuti, così da ampliare ulteriormente la gamma dei capi “green” proposti dall’azienda.
«Da oltre dieci anni sperimento l’uso di materiali di recupero - afferma Cristina di Carlo, titolare di CDC_Studio -. Da allora ho affinato sia le mie competenze di designer, sia le capacità artigianali necessarie a lavorare materiali innovativi, quali le plastiche. L’incontro con Aliplast ha rappresentato la svolta: per la prima volta ho trovato un partner in grado di fornirmi prodotti adeguati dal punto di vista della qualità estetica, della resistenza e della sostenibilità. L’auspicio è che si possa continuare a lungo, nel solco di un rapporto di collaborazione».
«L’uso dei nostri prodotti per la realizzazione di capi di vestiario rappresenta per noi l’ingresso in un settore inedito - dice Carlo Andriolo, Amministratore Delegato di Aliplast - che offre interessanti margini di sviluppo, in quanto è crescente l’attenzione all’utilizzo di materiali sostenibili. È dimostrata, così, la versatilità dei nostri prodotti, adatti non soltanto a settori ‘classici’ in cui siamo presenti, ad esempio il manifatturiero, il ceramico, l’automotive, l’alimentare, la cosmesi, ma anche ad ambiti ulteriormente innovativi, come il tessile-moda».
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Il progetto per sensibilizzare sul corretto conferimento di apparecchiature elettriche ed elettroniche, nell’ambito della Settimana Europea per la Riduzione dei Rifiuti 2025. Fino a 1500 euro a scuola da usare per l’acquisto di materiale didattico.
Un vecchio tostapane, uno smartphone inutilizzabile, una sveglia elettrica che non suona più: oggetti che spesso diventano rifiuti nascosti in casa. Nelle scuole primarie Garibaldi, Carducci e Tovoli e nella scuola secondaria di primo grado Marconi, questi piccoli RAEE possono trasformarsi in valore, grazie all’iniziativa “Missione RAEE” di Hera che arriva sui banchi di Casalecchio di Reno e, stimolando i bambini e i ragazzi con un gioco di squadra, premia gli istituti capaci di riconoscerli, raccoglierli e differenziarli correttamente.
Il progetto, in collaborazione con La Grande Macchina del Mondo, il programma di educazione ambientale che il Gruppo Hera, da 16 anni, rivolge alle scuole di ogni ordine e grado dell’infanzia alla secondaria di secondo grado, prevede un’attività didattica in aula per conoscere la particolare tipologia di rifiuto, le preziose materie prime che lo compongono e come le stesse possono essere avviate al corretto recupero. Il programma prevede l’uso dello speciale ECOgame “Missione RAEE–Il pianeta del futuro”, realizzato appositamente per il progetto, che mette a disposizione delle scuole alcuni contenitori specifici per la raccolta dei piccoli elettrodomestici non più funzionanti, come per esempio smartphone, asciugacapelli, sveglie elettriche, radioline, tostapane, joystick. Gli ECOgames, disponibili anche sul sito del Gruppo Hera (www.gruppohera.it) sono giochi realizzati per imparare a fare bene la raccolta differenziata e per sensibilizzare le nuove generazioni, e non solo, sui grandi temi ambientali come l’economia circolare e la salvaguardia delle risorse naturali. Gli studenti e le studentesse devono coinvolgere le famiglie per rintracciare i piccoli RAEE dimenticati nei cassetti di casa e portare a casa materiale informativo per sensibilizzare sul tema anche gli adulti.
Entro fine gennaio, gli educatori e le educatrici invitano le classi a portare a scuola i propri piccoli RAEE per concorrere al raggiungimento di un punteggio cumulativo per ogni scuola, proporzionale al peso dei RAEE raccolti e al numero di alunni coinvolti. Le scuole che raggiungeranno i punteggi più alti riceveranno un premio in buoni da utilizzare per l’acquisto di materiale didattico. Tutte le scuole avranno un riconoscimento per l’adesione all’iniziativa e un premio di partecipazione.
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