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HERABIT, digital company del Gruppo, rafforza la sinergia con Hera e la presenza sul territorio

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HERABIT, digital company del Gruppo, rafforza la sinergia con Hera e la presenza sul territorio

HERABIT, digital company del Gruppo, rafforza la sinergia con Hera e la presenza sul territorio

Estensione della fibra ottica nelle aree industriali e artigianali e potenziamento dei servizi di Data Center: cresce l’offerta per aziende e privati

L’obiettivo dell'azienda (ex Acantho), che segna anche la sua evoluzione nel tempo, è essere un’impresa attiva nel costruire il futuro nel territorio in cui opera, attraverso l’innovazione e la valorizzazione del tessuto imprenditoriale, tramite l’offerta di servizi e strumenti che possano rendere le piccole e grandi aziende sempre più competitive.
Grazie a circa 6.800 km di rete proprietaria a banda ultra-larga in fibra ottica e a quattro data center situati a Imola, Siziano (Pavia), Santa Lucia di Piave e San Vendemiano (entrambi in provincia di Treviso), HERABIT offre servizi di Data Center, Hybrid Multicloud, Data & Voice Communications, Cyber Security e Smart Solutions a clienti residenziali, imprese private e pubbliche, con una presenza particolarmente forte in Emilia-Romagna e nel Nord-Est.

Business Innovation Technology: valore per le persone, le imprese, il territorio

Il nome della digital company esplicita la sintonia con i valori del Gruppo Hera e rende in modo efficace le parole chiave che riassumono la sua attività: innovazione digitale attraverso servizi di Data Center e connessioni di rete a banda larga per le imprese. L’acronimo BIT (Business Innovation Technology) sintetizza, oltre alle competenze della società, anche il suo impegno quotidiano nel rendere la tecnologia un valore per le persone, le comunità e le aziende che vivono e operano sul territorio servito.

La digital company, nel suo dinamico percorso evolutivo, nell'ottobre 2023 ha integrato la società di telecomunicazioni Asco TLC, per cogliere al meglio le sfide di mercato con offerte commerciali distintive e soluzioni competitive, sostenibili e ad alto contenuto di innovazione. In particolare, questo percorso di crescita include il potenziamento dell’offerta di servizi di Data Center, fondamentali per garantire la sicurezza, l’affidabilità e la continuità operativa del business dei clienti, valorizzando le competenze maturate e rafforzando le sinergie con il Gruppo Hera.

Cloud computing e data center: innovazione al servizio della sicurezza

Il servizio di Data Center è il perno tecnologico dello sviluppo e della crescita di un’azienda, grazie alla sua capacità di movimentare grandi volumi di dati e processi. I data center HERABIT, la cui affidabilità è certificata, sono interconnessi e ridondati per garantire massima sicurezza dei dati e continuità operativa in qualsiasi circostanza. Infatti, ogni struttura ha un impianto elettrico completamente ridondato, così come quello di condizionamento: sono così assicurati livelli di temperatura e umidità costanti all’interno delle sale che ospitano le risorse. Anche l’intera rete in fibra ottica che collega i due Data Center è ridondata, così come i gruppi di continuità (UPS). Poi c’è la massima sicurezza fisica, garantita dall’alta resistenza sismica, dai sistemi antiallagamento e antincendio, dai sistemi allarmistici di ultima generazione e dalla guardiania armata.

Investire in digitalizzazione e sostenibilità

Per rispondere alle sfide globali e favorire una crescita responsabile, HERABIT sviluppa nuove soluzioni per creare valore, ridurre l’impronta carbonica e promuovere un modello di business sostenibile.
La digital company offre servizi di connettività innovativi, promuovendo la transizione verso tecnologie più moderne e sostenibili. Infatti, con l'aumento dei collegamenti alla rete in modalità FTTH (Fiber-To-The-Home), più performanti e affidabili, contribuisce all’accelerazione dello "spegnimento" del rame, obiettivo dettato dall’Unione Europea entro il 2030.
Inoltre, autoproduce il 30% del fabbisogno energetico del proprio Data Center, grazie specifiche soluzioni di gestione energetica e termica, che comportano l’immissione in atmosfera del 20% in meno di CO2 in un anno.

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Focus
Innovazione

Obiettivo decarbonizzazione: come il Gruppo Hera promuove lo sviluppo dell'idrogeno

Idrogeno: energia, storage, carburante. Scopri la strategia e i progetti a supporto della transizione energetica.
Focus
Economia Circolare
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Nel percorso verso un'economia sempre più circolare, il Gruppo Hera ha sviluppato un modello distintivo: creare società insieme a partner strategici per rispondere a sfide specifiche di sostenibilità e innovazione.
Focus
Rigenerazione risorse
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A Modena, il nuovo impianto Aliplast per il riciclo delle plastiche rigide

Alta capacità produttiva, basso impatto ambientale: un impianto davvero circolare, tra i più innovativi nel panorama europeo e un modello per l'intero sistema produttivo, per la promozione di filiere sempre più corte e sostenibili.
Focus
Tecnologie predittive
Tecnologie predittive

Innovazione tecnologica dei materiali e dei processi per aumentare la resilienza delle reti

Potenziare la prevenzione dei rischi e la resilienza delle infrastrutture di distribuzione migliora l'efficienza e la qualità del servizio, oltre a contribuire ad abilitare la transizione energetica.
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IA test
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Telecontrollo

Ispezione della rete e identificazione di fughe con sistemi innovativi

Ispezione della rete e identificazione di fughe con sistemi innovativi Soluzioni tecnologiche che sfruttano intelligenza artificiale, data analytics, telecontrollo, per rendere le nostre infrastrutture di distribuzione più efficienti e sicure.
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Energia
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Energy Park e agrivoltaico: modelli innovativi di sviluppo sostenibile

Iniziative innovative per produrre energia rinnovabile senza ulteriore consumo di suolo e favorire la transizione energetica e la decarbonizzazione.
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Progetti Acqua
Gestione acqua

Gestione evoluta delle acque reflue: resilienza e riuso per il servizio idrico integrato

La gestione delle acque reflue sta vivendo una profonda trasformazione: attraverso sistemi depurativi sempre più resilienti e tecnologie che ne permettono il riuso, il servizio idrico integrato evolve verso un modello circolare.
Focus
Progetti Acqua
Gestione acqua

Water Living Lab: economia circolare applicata alla ricerca

L’impianto che rimuove i microinquinanti potenzialmente presenti nell’acqua servendosi di materiali innovativi, derivanti dal recupero di prodotti di scarto dell’industria biomedicale.
Focus
Progetti Acqua
Digitalizzazione
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Al via lo studio per rendere più resilienti i sistemi fognari dei Comuni della Provincia di Ravenna

Affidato al Gruppo Hera il completamento dei rilievi e la modellazione digitale dei sistemi fognari di drenaggio urbano dei Comuni della Provincia di Ravenna.
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Riuso Lab: è bello dare nuova vita alle cose!

Scopri dove riparare, riutilizzare e ridurre i rifiuti a Bologna
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Cambia il finale

Hera e Last Minute Market insieme per dare nuova vita agli ingombranti riutilizzabili, alimentando il circolo virtuoso del riuso.
Focus
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Dati per l’innovazione, persone per il valore

All'interno dell'ecosistema del Gruppo Hera, il dato rappresenta un driver fondamentale per generare valore: abilita soluzioni innovative, scalabili e sostenibili, accelerando il miglioramento continuo e la transizione digitale.
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Economia Circolare
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Non si butta via niente

Il progetto “Non si butta via niente”, nato grazie alla collaborazione con Last Minute Market, spin-off dell’Università di Bologna, ha l’obiettivo di recuperare in modo strutturato le eccedenze alimentari prodotte da aziende nei Comuni coinvolti e destinarle a enti non profit del territorio che assistono persone in difficoltà.
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HERABIT, digital company del Gruppo, rafforza la sinergia con Hera e la presenza sul territorio

Estensione della fibra ottica nelle aree industriali e artigianali e potenziamento dei servizi di Data Center: cresce l’offerta per aziende e privati
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“Botole narranti”: sotto ai nostri piedi, il viaggio delle acque reflue verso la depurazione

Il progetto "Botole narranti" è un'iniziativa di comunicazione ambientale promossa dal Gruppo Hera in collaborazione con il Comune di Bologna. L'obiettivo è sensibilizzare i cittadini sull'importante attività di depurazione delle acque, spesso invisibile e sconosciuta, attraverso l'installazione di botole in ghisa con il messaggio "Qui si depura l’acqua" e pannelli informativi nei Giardini Margherita.
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Algae to Value: dalle acque reflue valore per l’agricoltura

Il binomio ciclo idrico-agricoltura conquista vigore negli anni, attraverso un nesso semplice che vede recuperare dal ciclo depurativo materie prime critiche.
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Rendere potabile l'acqua con le nanotecnologie: ora si può!

Scopri il progetto per il “removing e capture” dei microcontaminanti con materiali di recupero
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La ricerca delle perdite idriche è più efficiente grazie ai raggi cosmici

Continua la sperimentazione di Hera dell'innovativo sistema contactless, rapido e a basso costo che usa le tecnologie spaziali per rilevare in modo più veloce e produttivo le perdite d'acqua nella rete
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Contatori sentinella, per scovare le perdite d'acqua nella rete

Il progetto pilota che ha visto l’installazione dei contatori Kamstrup è stato realizzato a Conselice, nel Ravennate, e ha dato ottimi risultati. I test proseguiranno ora a Modena, coprendo un'area più estesa.
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Strumenti di prevenzione e controllo all'avanguardia per un'acqua di qualità

Sistema di allerta precoce con l’innovativa tecnologia FingerPrint, per garantire un'acqua sicura

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Obiettivo decarbonizzazione: come il Gruppo Hera promuove lo sviluppo dell'idrogeno

Idrogeno: energia, storage, carburante. Scopri la strategia e i progetti a supporto della transizione energetica.


 

"L’idrogeno è un vettore strategico per il futuro del sistema energetico europeo: il Gruppo Hera è già primario operatore nazionale del settore e in prima linea nell’abilitazione delle reti al trasporto anche di molecole verdi” – Amministratore Delegato del Gruppo Hera, Orazio Iacono.

Con la Strategia di integrazione del sistema energetico, la Commissione Europea ha tracciato un innovativo sentiero per raggiungere una piena decarbonizzazione del settore energetico al 2050, che mira a superare la contrapposizione tra singole filiere energetiche a “silos”, per andare verso un sistema in grado di far dialogare tra loro le differenti infrastrutture. Uno dei pilastri strategici è la promozione dei biocombustibili, compreso l’idrogeno, nei settori difficili da elettrificare e cosiddetti «hard to abate», ad esempio l’industria gasivora o il trasporto pesante.

Nella produzione di idrogeno, l’approccio integrato adottato da Hera consente di attivare sinergie virtuose tra diverse infrastrutture e processi. L’energia green a basso costo generata dai termovalorizzatori (WTE) viene impiegata nel processo di elettrolisi per separare l’acqua in idrogeno e ossigeno. Quest’ultimo può essere reimpiegato nel trattamento delle acque reflue del ciclo idrico, mentre l’idrogeno prodotto può essere stoccato o distribuito attraverso la rete del gas, contribuendo alla costruzione di un ciclo energetico rinnovabile, interconnesso e sostenibile.

In questa direzione, il Gruppo sta valutando e portando avanti diversi progetti nell’ambito dello sviluppo dell’idrogeno, per il suo utilizzo nel settore civile, nel trasporto pubblico e nei settori hard-to-abate.

Tra le attività in corso: il nuovo impianto SynBioS con tecnologia “power to gas”, in grado di convertire energia elettrica rinnovabile e acque reflue in idrogeno “verde” e poi in biometano. A Modena e a Trieste, sono state avviate attività di riconversione delle aree industriali dismesse in nuove hydrogen valley.

A Castelfranco Emilia (Mo), proseguono le attività di immissione di idrogeno nelle reti di distribuzione gas urbane nell’ambito della prima sperimentazione nazionale dell’idrogeno per uso civile avviata con due immissioni temporanee tra fine 2022 e fine 2023, per studiare tutti gli aspetti connessi all’utilizzo di miscele di idrogeno e gas naturale nelle reti esistenti.

Con il progetto IdrogeMO di Gruppo Hera e Snam, decolla l'Hydrogen Valley di Modena

La città emiliana diventa una delle capitali europee dell’idrogeno rinnovabile: l’obiettivo è contribuire alla neutralità carbonica dell’Emilia-Romagna in un territorio a forte vocazione imprenditoriale. Tra i principali beneficiari, il settore della mobilità, il trasporto pubblico locale e le industrie.

Il modello è quello dell’Hydrogen Valley, cioè un’area geografica (città, quartiere, cluster industriale ecc.) in cui diverse applicazioni tecnologiche sono combinate in un ecosistema integrato per migliorare l’economia energetica. L’energia prodotta di giorno dai pannelli fotovoltaici, che diversamente andrebbe dispersa, verrà trasformata in idrogeno e successivamente stoccata in un’apposita fuel cell per essere restituita di notte sotto forma di energia elettrica, garantendo così un’autonomia energetica 100% green del distretto.

Fulcro dell’Hydrogen Valley modenese è IdrogeMO, il progetto di Gruppo Hera e Snam per la realizzazione di un polo produttivo in grado di produrre fino a 370 tonnellate di idrogeno rinnovabile l’anno, con la possibilità di futuri ampliamenti per incrementarne la produzione.

Nella realizzazione di IdrogeMO, le società avranno un ruolo distinto ma interconnesso: Hera, tramite la controllata Herambiente, si occuperà della realizzazione dell’impianto fotovoltaico, Snam della realizzazione dell’impianto di produzione dell’idrogeno. In particolare, il parco fotovoltaico da 6 megawatt, con un innovativo impianto a pannelli solari galleggiante su uno specchio d’acqua, sarà realizzato alla discarica esaurita del Comune di Modena in concessione a Herambiente, quindi senza alcun consumo di suolo utile, in ottica di economia circolare. L’impianto fotovoltaico alimenterà un elettrolizzatore - dispositivo che estrae idrogeno dall’acqua attraverso un processo di elettrolisi - installato in un’area industriale dismessa in via Caruso a Modena. Per consentire il funzionamento dell’elettrolizzatore – la cui potenza è di 2,5 megawatt - anche in assenza di luce solare e in orario notturno, è prevista una batteria per lo stoccaggio dell’energia elettrica.

L’impianto sarà gestito da una società ad hoc controllata dal Gruppo Hera e partecipata da Snam, che si occuperà, oltre che della produzione, anche della commercializzazione dell’idrogeno verde.

Le potenzialità dell’Hydrogen Valley modenese sono già state recepite dal settore della mobilità: le aziende di trasporto pubblico locale Seta e Tper hanno infatti in programma di convertire parte della loro flotta in mezzi alimentati a idrogeno. La stessa attenzione per lo sviluppo di una filiera dell’idrogeno green è inoltre stata manifestata dal settore industriale locale, con particolare riferimento ad automotive e aziende cosiddette hard-to-abate del distretto ceramico, per la decarbonizzazione dei propri processi produttivi.

Idrogeno come carburante per una mobilità pubblica più sostenibile

L’idrogeno prodotto dall’impianto di Modena potrà rifornire l’azienda di trasporto pubblico locale Seta, che ha già avviato le procedure per l’acquisto di 12 bus, per un totale di circa 50 tonnellate l’anno, garantendo una percorrenza di 660 mila chilometri e un conseguente risparmio di CO2 pari a 737 tonnellate/anno (rispetto ad autobus alimentati a gasolio).

La possibilità di alimentare a idrogeno alcuni autobus della flotta Seta e Tper, nelle province di Bologna, Ferrara e Modena, risponde all’esigenza di rendere sempre più sostenibile la mobilità nel territorio dell’Emilia-Romagna.

Rispetto all’alimentazione elettrica, l'idrogeno, grazie a una maggiore autonomia, è infatti ritenuto più idoneo ad alimentare mezzi a lunga percorrenza giornaliera, in particolare autobus che si muovono lungo le linee extraurbane. La velocità di rifornimento dei mezzi è inoltre paragonabile a quella dei veicoli alimentati con combustibili tradizionali.

Idrogeno per uso civile: la sperimentazione promossa da MASE, CIG e Gruppo Hera


 

Il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica (MASE), il Comitato Italiano Gas (CIG) e Inrete Distribuzione Energia (società del Gruppo Hera), hanno sottoscritto un protocollo pilota per lo sviluppo di sperimentazioni di miscele di idrogeno e gas naturale per la progressiva abilitazione di percentuali crescenti di gas a basso contenuto di carbonio nelle reti di distribuzione del gas.

Il protocollo operativo sperimentale prevede di utilizzare, per la prima volta in Italia in modo graduale, miscele fino al 10% di idrogeno per alimentare un tratto isolato di rete, con l’obiettivo di testare, rispettando le più stringenti prescrizioni sulla sicurezza, soluzioni che sfruttino, anche in ambito civile e residenziale, i green gas.

Questi vettori energetici a basso impatto ambientale potranno contribuire alle esigenze di decarbonizzazione dei territori con importanti benefici ambientali, permettendo di valorizzare l’infrastruttura gas esistente che, In Italia, costituisce un unicum a livello europeo per estensione e capillarità, senza modificare gli impianti termici esistenti. Il primo step del progetto prevede l’immissione in rete di una miscela con il 5% di idrogeno e potrà contribuire agli studi in corso per l’aumento della percentuale, rispondendo alla necessità del Paese di diversificare le fonti energetiche.

La sperimentazione si inserisce in un progetto già avviato a Castelfranco Emilia

Dal 2022, Inrete è capofila di un’iniziativa che ha già permesso di sperimentare con successo, con test temporanei in due fasi, l’introduzione di una miscela di gas naturale e idrogeno al 2% nelle reti gas cittadine. Lo studio ha coinvolto una quarantina di famiglie residenti in un comparto residenziale a Castelfranco Emilia (MO).

Acquisito quindi il know-how necessario, sia in termini tecnologici sia di sicurezza, la società del Gruppo Hera, grazie alla sottoscrizione del protocollo con il MASE e il CIG e in accordo con l’amministrazione comunale, avvierà la terza fase della sperimentazione nella stessa area residenziale. Sarà così possibile esplorare i diversi aspetti operativi che consentono all’infrastruttura di ricevere, nella sua attuale configurazione, miscele di gas naturale e idrogeno al 5%. Successivamente, in base ai risultati ottenuti, si valuterà l’opportunità di testare miscele con una quantità ancora superiore di idrogeno, fino al 10%.

“L’accordo pilota sottoscritto con il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica e il Comitato Italiano Gas – commenta l’amministratore delegato del Gruppo Hera, Orazio Iacono – è un importante riconoscimento alla nostra capacità di innovare per abilitare le infrastrutture a supporto delle transizioni, a cominciare da quella energetica. La necessità, ormai stringente per il Paese, di diversificare le fonti energetiche non può prescindere dall’utilizzo dei green gas come l’idrogeno e in questo contesto i nostri asset sono pronti ad aumentare la percentuale di blending nelle reti, come prevede il protocollo, fino al 10% confermandone l’allineamento alla tassonomia europea”.

Per garantire una corretta misurazione del gas, la sperimentazione prevede l’impiego di NexMeter  sulle utenze coinvolte nel progetto. Si tratta del contatore gas G4 sviluppato dal Gruppo Hera, già abilitato alla misurazione di miscele di metano e idrogeno.


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